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Introduzione
L’Iperico, o più comunemente Erba di San Giovanni, è una delle piante più studiate in ambito fitoterapico per le importanti attività antidepressive.
Una revisione di 27 studi clinici (inclusi i dati di 3.808 pazienti) ha riportato che l’erba di San Giovanni può essere sicura ed efficace quanto gli SSRI (una classe comune di farmaci antidepressivi) per il trattamento della depressione da lieve a moderata 1.
Tuttavia l’uso tradizionale di questa pianta prevede anche l’applicazione topica, sottoforma di olio (oleolito) e tintura, nel trattamento:
- delle ulcere,
- delle scottature,
- dei traumi,
- delle varici,
- delle emorroidi,
- delle lesioni da herpes simplex,
- delle ferite.
L’impiego topico nell’ambito della medicina popolare ha focalizzato l’interesse anche di una branca importante della medicina moderna, rappresentata dalla medicina antiaging.
Grazie all’impegno profuso in questo senso, le applicazioni topiche dell’Iperico sono state riconosciute dalla European Medicines Agency come trattamento sintomatico delle infiammazioni minori della cute e nella guarigione delle piccole ulcere 2.
Principi attivi
Le ricerche sull’iperico hanno consentito di caratterizzarne al meglio le proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, individuando una serie di principi attivi, sottoelencati, in grado di permeare la barriera cutanea in seguito all’applicazione topica e di esercitare così la loro funzione biologica.
Costituenti dell’iperico | |
Le concentrazioni tra parentesi si riferiscono al contenuto delle cime fiorite essiccate | |
Attivi Molto lipofili |
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Attivi lipofili |
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Attivi lipofili/idrofili |
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Attivi idrofili |
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Proprietà per uso topico
Numerosissimi studi hanno cercato di caratterizzare al meglio le proprietà biologiche dell’Iperico e dei suoi principi attivi applicati per via topica.
Dalla disamina della letteratura scientifica emergono:
- proprietà antimicrobiche. L’attività antimicrobica, per lo più attribuita alla presenza di Ipericina, si è rivelata efficace, anche per via topica, nei confronti di numerosi batteri, sia Gram positivi che Gram negativi, talvolta multi-farmacoresistenti.
Tale attività sarebbe rivolta anche verso agenti patogeni responsabili di infezioni cutanee, come lo Staphylococcus aureus meticillino-resistente. - Proprietà antiossidanti. Differenti studi sembrano concordi nell’attribuire ai flavonoidi contenuti nell’Iperico un importante attività antiossidante. Più precisamente si è osservata, in seguito all’applicazione topica, una riduzione delle concentrazioni di radicali liberi dell’ossigeno, nonché una riduzione di alcuni marcatori di danno cellulare.
In questo senso, quindi, l’Iperico si è rivelato importante nel proteggere le strutture cellulari dall’azione lesiva delle specie reattive dell’ossigeno. - Proprietà antinfiammatorie. Anche in questo caso l’Ipericina, insieme ad estratti lipofilici come l’iperforina, sembrerebbe modulare l’espressione di citochine coinvolte nello sviluppo di reazioni infiammatorie, controllando così l’insorgenza di manifestazioni cutanee iperattive.
- Proprietà differenziative. Come accennato, le proprietà cicatrizzanti dell’Iperico sono note e sfruttate da secoli.
Studi molecolari hanno dimostrato come l’uso di questa pianta possa controllare l’attività proliferativa e differenziativa di cheratinociti e fibroblasti, migliorando così sensibilmente il turn-over cellulare e promuovendo un’adeguata guarigione delle ferite. - Proprietà antitumorali. Diversi ricercatori stanno concentrando i propri sforzi nell’identificazione dei meccanismi molecolari che vedrebbero l’Iperico impegnato nel controllo della proliferazione cellulare.
Al momento, sulla base di sole evidenze sperimentali, l’ipotesi più accreditata sembrerebbe quella legata al controllo del processo apoptotico in linee cellulari di melanoma e carcinoma squamo cellulare. Nonostante i primi interessanti dati, mancano ancora evidenze sperimentali degne di nota.
Iperico in Dermatologia
Dalle prime applicazioni cliniche, prodotti topici a base di Iperico potrebbero esssere impiegati con successo in pazienti:
- affetti da psoriasi;
- affetti da infezioni virali come quelle da Herpes Simplex;
- affetti da dermatite atopica;
- affetti da ulcere;
- sottoposti ad esposizione ai raggi UVB.
Tuttavia la ricerca clinica è ancora preliminare, per cui molti usi sarebbero giustificati soprattutto sulla base dell’utilizzo tradizionale consolidato e dell’esperienza empirica 3.
Particolarmente interessanti sono anche i dati riferiti all’efficacia di cosmetici a base di Iperico in medicina antiaging.
In questo senso, infatti, il miglioramento dell’integrità della barriera cutanea (aumentata espressione di ceramidi) e la riduzione dei marcatori di danno ossidativo, rappresenterebbero due proprietà dermoprotettive fondamentali dell’Iperico.
Funziona? Studi
Alcuni ricercatori hanno scoperto che i fibroblasti embrionali di pollo esposti all’estratto di iperico hanno dimostrato una maggiore produzione di collagene, seguita dall’attivazione poligonale delle cellule di fibroblasti che è responsabile della chiusura della ferita 4.
Quando applicato sulla pelle, l’olio di iperico è considerato utile per trattare piaghe da decubito, ferite, lividi, ustioni ed emorroidi 5, 6. Questo soprattutto sulla base dell’utilizzo tradizionale consolidato e dell’esperienza empirica.
Uno studio sui ratti diabetici ha osservato che l’iperico per via orale ha effetti migliori sulla guarigione delle ferite problematiche rispetto all’olio di iperico per uso topico 7.
Uno studio clinico randomizzato in doppio cieco su 144 donne che avevano recentemente partorito ha riferito che l’applicazione topica di un unguento a base di iperico può migliorare la guarigione delle ferite e minimizzare la formazione di cicatrici dopo il taglio cesareo 8.
Un altro studio su 98 donne primipare ha dimostrato che l’uso di un unguento di iperico è una soluzione non invasiva, semplice ed efficace, per ridurre significativamente l’intensità del dolore nel sito di episiotomia 10.
Sicurezza e tollerabilità
Tralasciando gli effetti collaterali legati alla somministrazione orale, l’applicazione topica di Iperico potrebbe causare, soprattutto nei soggetti ipersensibili, un aumentato rischio di fotosensibilizzazione, irritazione e allergie.
Pertanto sarebbe opportuno evitare l’uso di questa pianta in pazienti atopici ed allergici.
In merito all’azione fotosensibilizzante dell’ipericina, questa sembra comunque di scarsa rilevanza clinica. Tuttavia, potrebbe diventare significativa negli individui di carnagione chiara, nella pelle malata o dopo un’irradiazione solare estesa 11.
Bibliografia
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