La scoperta dell’NGF è avvenuta nel 1951 per merito della scienzata italiana Rita Levi Montalcini, insignita nel 1986 del Nobel per la medicina insieme a Stanley Cohen.
Questa scoperta ha permesso di compiere enormi progressi nello studio del sistema nervoso. Inoltre, grazie alle sue proprietà, l’NGF è apparso da subito un ottimo candidato per il trattamento di varie malattie oculari e cerebrali.
Tuttavia, gli studi hanno prodotto risultati contrastanti, principalmente a causa degli effetti avversi legati alla somministrazione sottocutanea e alla scarsa capacità di attraversare la barriera emato-encefalica.
Più recentemente, diverse ricerche hanno rivelato che la somministrazione dell’NGF per via topica, oculare e intranasale è sicura ed efficace nel trattamento di varie condizioni 1.
A Cosa Serve
Il fattore di crescita neuronale (NGF) è una piccola proteina costituita da 2 unità di 118 aminoacidi ciascuna, unite da legami chimici covalenti.
L’azione dell’NGF è particolarmente importante durante le prime settimane dello sviluppo embrionale. In tal senso rappresenta un fattore fondamentale per il normale sviluppo del sistema nervoso.
Quando l’NGF si lega ai suoi specifici recettori, presenti sulla membrana delle cellule nervose, i neuroni dell’embrione vengono stimolati e si sviluppano meglio, aumentando la velocità di crescita delle proprie strutture.
Sulla base dei risultati sugli animali, i ricercatori ritengono che anche nella vita adulta l’NGF possa promuovere la crescita, il mantenimento e la sopravvivenza dei neuroni nel sistema nervoso periferico e centrale.
Ad esempio, protegge le cellule nervose dal danno causato da sostanze tossiche o da una ischemia temporanea.
Inoltre, si ritiene che l’NGF:
aiuti a riparare la guaina mielinica (il rivestimento isolante che protegge gli assoni e ne aumenta la velocità di conduzione);
partecipi alla regolazione dei neurotrasmettitori e alla sintesi dei neuropeptidi delle cellule nervose simpatiche e sensoriali (come sostanza P e CGRP).
A partire dagli anni ’80, è stato anche dimostrato come l’NGF agisca su molti altri organi e tessuti modulando la risposta del sistema immunitario ed endocrino.
Ad esempio, si è visto che l’NGF è importante per il sistema immunitario, contribuendo a rinforzare le difese innate e acquisite contro i patogeni. Inoltre, sembra svolgere un ruolo critico nel mantenimento e nella sopravvivenza delle cellule beta pancreatiche 2.
Ruolo nel dolore
Durante il processo infiammatorio, l’NGF viene rilasciato ad alte concentrazioni dai mastociti e induce la crescita assonale nei vicini neuroni nocicettivi.
Ciò porta a una maggiore percezione del dolore nelle aree sottoposte a infiammazione, e limita anche l’utilizzo iniettivo dell’NGF proprio per la tendenza a causare dolorabilità locale.
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