INDICE ARTICOLO
Introduzione
La piperina è il principale costituente bioattivo del pepe nero, a cui dona, assieme ad altri alcaloidi, il classico sapore piccante.
Stiamo parlando di un vero e proprio "farmaco naturale", che può aiutare a prevenire l’infiammazione e lo stress ossidativo ed essere di supporto nel trattamento di diverse malattie, come diabete, colesterolo alto, vitiligine e morbo di Parkinson.
La piperina può anche aumentare il metabolismo e la perdita di peso, migliorare la funzione cerebrale e ridurre il dolore.
Non da meno, questo alcaloide ha la capacità di aumentare la biodisponibilità di altri integratori o farmaci assunti contemporaneamente. Famosa e molto popolare, in tal senso, è l’interazione tra piperina e curcumina, che permetterebbe di migliorare la biodisponibilità di quest’ultima fino al 2.000% 1, 2, 3.
Isolata ed estratta a partire da differenti cultivars di pepe, tra le quali per l’appunto il Piper nigrum, la Piperina assume una classica struttura a cristalli di colore giallo, insolubili in acqua fredda e adeguatamente solubili in alcol.
La piperina è il principio attivo del pepe nero ed è responsabile di molti dei suoi effetti. È ciò che dà al pepe il suo sapore piccante e pungente 4, 5.
Proprietà e Benefici
Dai numerosi studi effettuati, e da quelli ancora in corso, emergono svariate attività e potenzialità biologiche legate all’uso di Piperina.
Più precisamente, a questo alcaloide vengono attribuite proprietà:
- antiossidanti;
- antinfiammatorie;
- fotoprotettive;
- digestive;
- anti-ipertensive;
- spasmolitiche;
- neuroprotettive;
- immunomodulatorie;
- antimutagene.
Stress ossidativo
Numerosissimi lavori hanno osservato una riduzione dei radicali liberi dell’ossigeno e dei marcatori di danno ossidativo, dopo l’utilizzo di Piperina.
Ulteriori studi hanno inoltre dimostrato come l’uso di Piperina possa aumentare sensibilmente le concentrazioni ematiche e tessutali di enzimi antiossidanti, come il Glutatione, offrendo pertanto un valido rimedio allo stress ossidativo e ai relativi danni.
In un piccolo studio su 20 persone con pancreatite, una combinazione di curcumina (500 mg) e piperina (5 mg) ha migliorato lo stato antiossidante (minore perossidazione dei grassi e MDA e livelli più alti di glutatione) 6.
La stessa combinazione di curcumina (500 mg) e piperina (5 mg) ha migliorato lo stato antiossidante in almeno altri 3 studi su oltre 100 persone con sindrome metabolica, quasi 100 persone con malattia polmonare cronica e 40 persone con osteoartrosi 7, 8, 9.
Infiammazione
Recenti evidenze suggeriscono la capacità della Piperina di inibire l’espressione di citochine e mediatori infiammatori.
Questa attività si sarebbe rivelata utile soprattutto in corso di patologie metaboliche come l’obesità, nelle quali l’infiammazione cronica, anche se di basso grado, rappresenterebbe un serio fattore di rischio.
Allo stesso tempo la Piperina si sarebbe rivelata utile nell’ottimizzare l’ossidazione degli acidi grassi liberi, permettendo da un lato quindi di smaltire più efficientemente i lipidi e dall’altro di ridurre potenziali fattori di rischio cardiovascolari.
In uno studio clinico su oltre 100 persone con diabete di tipo 2 o sindrome metabolica, una combinazione di curcumina e piperina ha avuto effetti anti-infiammatori (espressi da una riduzione della proteina C reattiva) 10.
Una miscela simile ha anche ridotto l’infiammazione (livelli ridotti di IL4, IL-6 e PCR) in uno studio clinico su 40 persone con osteoartrosi del ginocchio 11.
Salute della Pelle
Recenti evidenze hanno dimostrato come l’uso sia topico che orale di Piperina possa stimolare l’attività biologica dei Melanociti, determinando cambiamenti conformazionali degli stessi, nonché un incremento sensibile della produzione di melanina 12.
L’aumentata produzione di questo pigmento, potrebbe quindi proteggere la cute e le strutture sottostanti dall’azione lesiva delle radiazioni ultraviolette 13.
Questa proprietà rende la piperina un potenziale trattamento per la vitiligine e altri disturbi di depigmentazione cutanea 14.
In uno studio clinico su 63 persone con vitiligine sul viso, una terapia combinata di piperina e radiazioni UV-B a banda stretta ha migliorato la repigmentazione cutanea 15.
Colesterolo
In 2 studi clinici su oltre 200 persone con diabete di tipo 2 o sindrome metabolica, una combinazione di 1.000 mg/die di curcumina e 10 mg/die di piperina ha abbassato il colesterolo totale e il colesterolo LDL e VLDL (il tipo “cattivo”), mentre ha aumentato il colesterolo HDL (il tipo “buono”) 16, 17.
Digestione
E’ noto come il pepe possa contribuire al normale svolgimento dei processi digestivi. In questo senso differenti lavori dimostrano come la Piperina possa aumentare la secrezione gastrica in maniera dose-dipendente e aumentare contestualmente i tempi di svuotamento gastrico.
Contestualmente, altri lavori hanno dimostrato l’efficacia della Piperina nel ridurre i livelli di lipoperossidazione lipidica degli enterociti (le cellule della mucosa intestinale), salvaguardando pertanto l’integrità anatomo-funzionale di questa struttura.
Il consumo di pepe nero può stimolare il rilascio di enzimi nel pancreas e nell’intestino che aiutano a digerire grassi e carboidrati 18, 19.
La piperina ha prevenuto la diarrea nei topi. Nei conigli e nelle cavie, ha funzionato come la loperamide, un noto farmaco usato per trattare la diarrea, ma senza causare alcun effetto collaterale 20, 21.
Pressione alta
Studi in vitro hanno dimostrato come la Piperina possa determinare un’azione anti-ipertensiva inibendo i canali al Calcio espressi sulla muscolatura liscia vascolare, e riducendo pertanto l’ipertono vascolare.
La piperina ha causato un calo significativo della pressione sanguigna media quando somministrata ai ratti 22.
Attività spasmolitica
La capacità di inibire i canali al Calcio si può rivelare utile anche per la muscolatura liscia intestinale, riducendo così il classico dolore addominale di tipo spasmodico.
La piperina esibisce un’attività anti-spasmodica, il che significa che può ridurre gli spasmi muscolari nel tratto digestivo 23.
Salute del Cervello
Come accennato, l’importante attività antiossidante da un lato e l’azione neurotrofica dall’altro, renderebbero la Piperina un ottimo alleato naturale nella lotta contro le patologie neurodegenerative.
Primi studi hanno chiarito l’utilità di questo alcaloide in simili contesti, registrando un sensibile decremento delle concentrazioni di marcatori di danno ossidativo e neurologico in modelli sperimentali e in pazienti opportunamente trattati.
Nei topi con malattia di Parkinson, la piperina ha migliorato la coordinazione motoria. Ha inoltre migliorato la funzione del cervello e l’apprendimento 24. Inoltre, diversi studi sugli animali suggeriscono che la piperina può aumentare la funzione cerebrale 25, 26.
Sistema immunitario
Recenti evidenze, ancora sperimentali, hanno dimostrato come la Piperina possa risultare utile nel controllare l’attivazione del sistema immunitario, riducendo la proliferazione di cloni autoreattivi e sostenendo al contempo l’attività protettiva di base.
Negli studi su animali, la piperina ha dimostrato sia di ridurre che di migliorare la risposta immunitaria 27, 28. I topi nutriti con piperina avevano meno probabilità di sviluppare un’infezione batterica o sepsi 30. Potrebbe quindi avere un’attività immunomodulante, potenzialmente utile nel trattamento delle malattie autoimmuni 29.
Salute del fegato
In uno studio randomizzato e controllato, l’integrazione giornaliera con piperina ha migliorato i marcatori della salute del fegato e i fattori di rischio cardiometabolico 29a.
Lo studio è stato condotto su 68 partecipanti con steatosi epatica non alcolica e livelli di ALT 1,5 volte superiori al limite di normalità.
5 mg al giorno di piperina per 12 settimane hanno ridotto i livelli di transaminasi (ALT e AST), glicemia a digiuno, colesterolo LDL, colesterolo totale e trigliceridi.
Cancro
Diversi lavori, per lo più sperimentali, stanno valutando l’attività antitumorale dalla Piperina, studiandone la capacità di regolare l’espressione di geni coinvolti nell’attivazione del meccanismo apoptotico, nella regolazione dell’attività differenziativa e nel controllo della proliferazione cellulare.
I primi risultati sembrerebbero interessanti soprattutto nei confronti di specifiche patologie oncologiche.
La piperina ha ad esempio prevenuto il cancro al seno (con efficacia dell’80-90%) e ha ridotto la crescita del cancro al seno nei ratti 31. Nel carcinoma della pelle (melanoma), la piperina ha impedito alle cellule tumorali di diffondersi in altre parti del corpo (metastasi) portando a tassi di sopravvivenza significativamente migliori nei topi 32.
Inoltre, la piperina ha aumentato la biodisponibilità di alcuni farmaci antitumorali, aumentandone l’efficacia, nei modelli animali di cancro 33, 34.
La ricerca è ancora allo stadio animale e cellulare e ulteriori studi clinici devono determinare se la piperina potrà in futuro essere utile come supporto nelle terapie del cancro.
Attività della Piperina sugli altri principi attivi
Oltre alle numerose potenzialità precedentemente elencate, alla Piperina si riconosce anche un’importante attività coadiuvante sull’assorbimento e la biodisponibilità di altri principi attivi.
Infatti, la Piperina viene utilizzata come adiuvante per ottimizzare le proprietà farmacocinetiche di altri principi attivi.
L’attività della Piperina in questo contesto potrebbe:
- migliorare il trofismo degli enterociti, ottimizzando l’assorbimento intestinale;
- allungare la superficie dei villi intestinali, incrementando così l’area assorbente il principio attivo;
- inibire l’espressione di proteine coinvolte nell’efflusso di principi attivi dalla cellula all’ambiente extracellulare (importante meccanismo di resistenza messo in atto dalla cellula cancerogena nei confronti della terapia farmacologica);
- inibire i sistemi enzimatici citocromiali, in particolare la glucuronidazione, che facilitano la metabolizzazione/escrezione degli xenobiotici; in questo modo, l’escrezione dei princìpi attivi viene ostacolata e possono agire più a lungo nell’organismo.
Queste caratteristiche farmacocinetiche se da un lato potrebbero rappresentare un valore aggiunto (si veda la nota associazione tra curcumina e piperina), dall’altro potrebbero compromettere le normali proprietà cinetiche e dinamiche di eventuali farmaci assunti contemporaneamente.
La piperina ha aumentato la biodisponibilità della curcumina, un composto trovato nella curcuma, del 154% nei ratti e del 2.000% negli esseri umani 35.
Per questo motivo si raccomanda di consultare il medico prima di intraprendere l’uso di Piperina o integratori contenenti questo alcaloide.
Controindicazioni
Il pepe nero è considerato sicuro per il consumo umano nelle quantità tipiche utilizzate negli alimenti e in cucina.
Anche gli integratori contenenti 5-20 mg di piperina per dose sembrano essere sicuri, ma la ricerca in questo settore è limitata 36.
Tuttavia, mangiare grandi quantità di pepe nero o assumere integratori ad alte dosi può portare a effetti collaterali avversi, come sensazioni di bruciore alla gola o allo stomaco 37.
L’uso di Piperina e di integratori contenenti Piperina risulterebbe controindicato in pazienti allergici al principio attivo o alla pianta, in pazienti in multi farmaco-terapia e in pazienti affetti da patologie gastro-enteriche da ipercloridia.
In ogni caso, sarebbe preferibile consultare il medico, prima di assumere integratori a base di Piperina, qualora vi fosse contestualmente la presenza di qualsiasi patologia piuttosto che di eventuali terapie farmacologiche in atto.
L’uso di Piperina è controindicato, per l’assenza di studi adeguati, durante la gravidanza e l’allattamento.
Bibliografia
- Edible Medicinal And Non-Medicinal Plants: Volume 4, Fruits Di T. K. Lim
- Chemistry of Spices a cura di V. A. Parthasarathy, Bhageerathy Chempakam,T. John Zachariah
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- Immunomodulatory role of piperine in deltamethrin induced thymic apoptosis and altered immune functions. Kumar A, Sasmal D, Sharma N. Environ Toxicol Pharmacol. 2015 Jan 8;39(2):504-514
- Piperine inhibits proliferation of human osteosarcoma cells via G2/M phase arrest and metastasis by suppressing MMP-2/-9 expression. Zhang J, Zhu X, Li H, Li B, Sun L, Xie T, Zhu T, Zhou H, Ye Z. Int Immunopharmacol. 2015 Jan;24(1):50-8
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