Amamelide | Uso nei Cosmetici e Benefici per la Pelle

Generalità

L’Hamamelis virginiana è un albero appartenente alla famiglia delle Amamelidaceae.

Originario delle umide foreste dell’America del Nord, è localmente noto come nocciolo della strega (Witch Hazel in inglese).

Nel tempo, l’amamelide si è gradualmente guadagnata un posto di rilevo nel vastissimo mondo della fitoterapia, rappresentando ad oggi uno dei rimedi erboristici più venduti nel territorio statunitense.

Negli ultimi decenni, l’uso dell’Amamelide – prevalentemente per via topica – si è diffuso anche nel territorio europeo come naturale rimedio antinfiammatorio.

Principi attivi

Recenti evidenze scientifiche hanno caratterizzato i principali principi attivi presenti negli estratti di Amamelide.

Molti degli effetti positivi sulla salute sono stati collegati al contenuto di molecole polifenoliche ^{3, 4}, in particolare di tannini (ad esempio, tannini condensati – gallocatechina, epigallocatechina, catechina, epicatechina e tannini idrolizzabili – amamelitanina).

Sia dalle foglie che dalla corteccia del fusto essiccata, è possibile ottenere decotti o preparati a concentrazioni anche significative di:

• acido chinico;
• acido gallico e caffeico;
• gallato di etile;
• flavonoidi e altri antiossidanti vasoprotettori e antiemorragici.

I tannini costituiscono dal 3 al 12% delle foglie e della corteccia di amamelide ⁵. Alla loro presenza si devono gli effetti antinfiammatori, antiossidanti, restringenti i vasi sanguigni (vasocostrittivi) e rassodanti della pelle (astringenti) attribuiti all’amamelide.

Usi e Proprietà

Grazie ai suddetti principi attivi, l’amamelide viene impiegata efficacemente nel:

• trattamento delle affezioni infiammatorie vascolari;
• trattamento delle emorroidi e delle varici dilatate;
• controllo dei disturbi emorragici;
• trattamento di alcune lesioni oculari;
• controllo delle cefalee e della depressione come rimedio omeopatico.

A queste attività se ne stanno aggiungendo altre di interesse dermatologico e antiaging.

Salute della Pelle

Oltre all’utilizzo tradizionale di decotti e tisane, l’impiego di prodotti topici a base di Amamelide sta diventando sempre più rilevante.

Oltre al trattamento dei disturbi emorragici e vascolari, l’impiego topico di estratti a base di Amamelide, secondo recenti studi, si è rivelato efficace nel:

• proteggere la cute dall’azione lesiva dei raggi ultravioletti. Differenti studi sperimentali dimostrano come gli estratti di Amamelide possano prevenire gli eventi in acuto (rossore, edema, prurito ed eritema) legati all’eccessiva esposizione alle radiazioni ultraviolette.
  Ad esempio, nei volontari sani, gli estratti topici di Hamamelis hanno ridotto l’arrossamento cutaneo e l’irritazione chimica conseguenti ai raggi UV in misura minore rispetto all’idrocortisone 1%, ma maggiore rispetto all’antistaminico dimetindene ^{2, 1, 4}.
• Sostenere le capacità antiossidanti cutanee. Studi condotti prevalentemente in vitro, hanno infatti dimostrato come l’utilizzo dell’Amamelide possa potenziare sensibilmente il sistema di difesa antiossidante cutaneo.
• Migliorare la condizione clinica in presenza di determinate patologie dermatologiche. Un recente trial clinico ha infatti dimostrato l’efficacia dell’Amamelide nel migliorare, in soli 27 giorni di trattamento, la situazione clinica presente in corso di danni cutanei quali dermatite, patologie infiammatorie localizzate ed eczema.
  Oltre al miglioramento istologico, si sono osservati anche importanti riscontri relativi alla sintomatologia.
• Proteggere la cute da eventi infiammatori. Trial clinici e modelli molecolari hanno infatti chiarito adeguatamente il ruolo antinfiammatorio di questa pianta, e dei suoi estratti, evidenziandone l’ottima efficacia.
• Aiutare a ridurre l’irritazione e l’infiammazione del cuoio capelluto. L’amamelide viene anche usata per trattare la forfora e la secchezza del cuoio capelluto, anche se sono necessari ulteriori studi per valutare la sua efficacia in queste condizioni.

Cosa Dicono gli Studi

Uno studio sugli animali ha scoperto che i tannini possono agire da barriera, impedendo alle sostanze che causano infiammazione di entrare nelle cellule della pelle ⁹.

Allo stesso modo, un altro studio sugli animali ha scoperto che i tannini dell’amamelide erano in grado di rallentare la crescita del tumore della pelle nei topi esposti alle radiazioni ¹⁰.

Uno studio su 100 soggetti ha scoperto che i prodotti contenenti amamelide hanno ridotto il rossore della pelle (eritema) a seguito di punture di zanzara ¹².

L’applicazione di una crema all’amamelide ha alleviato localmente lievi irritazioni cutanee e scottature in due studi su un totale di 54 partecipanti ^{13, 14}.

Uno studio su 40 persone ha scoperto che l’uso di una lozione con estratto di amamelide era efficace nel ridurre l’infiammazione della pelle e l’eritema ¹.

L’amamelide è comunemente usata come astringente nelle persone con pelle grassa. Gli unguenti di amamelide sono spesso usati come cosmeceutici per l’acne ¹⁷.

Un’analisi degli ingredienti di 52 farmaci per l’acne ha rilevato che l’amamelide si trova comunemente in questi prodotti, grazie alla sua proprietà astringente che riduce le dimensioni dei pori ¹⁸.

Secondo uno studio condotto su 1.373 persone, l’uso di uno shampoo contenente estratti di amamelide è risultato efficace nel ridurre l’irritazione del cuoio capelluto ¹⁹.

In uno studio RCT su 12 volontarie, un siero a base di amamelide applicato prima e immediatamente dopo l’iniezione di un filler nelle aree periorbitali ha ridotto lividi e gonfiore rispetto all’uso di una semplice crema idratante ¹⁹.

Dosi e modo d’uso

L’uso medicinale dell’amamelide per quanto riguarda le preparazioni topiche è a base di estratti polari (es. idroalcolici) o distillati alcolici di corteccia, foglie e ramoscelli.

Questi estratti vengono poi incorporati nelle formulazioni cosmetiche (es. creme o unguenti) a concentrazioni del 5-10%.

Effetti Collaterali

Tralasciando rari casi di allergie all’amamelide o agli eccipienti contenuti nel prodotto topico, l’utilizzo di questa pianta si è rivelato quasi sempre ben tollerato e privo di particolari effetti collaterali.

Se ne sconsiglia tuttavia l’impiego sistemico durante la gravidanza e l’allattamento, e nei pazienti atopici o affetti da patologie epatiche e renali.