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Magazine X115 X115 Coenzima Q10 | Proprietà, Benefici | Pelle e Salute

Coenzima Q10 | Proprietà, Benefici | Pelle e Salute

  • 9 minuti

Che Cos’è

Il coenzima Q10 è un nutriente antiossidante, molto utilizzato nelle creme antirughe e in diversi integratori.

Nell’organismo umano, è importante per la corretta funzione mitocondriale, la salute del cuore, la funzione muscolare e la bellezza della pelle.

Il coenzima Q10 è presente in ogni cellula del corpo. Tuttavia, le concentrazioni più elevate si trovano in organi con le maggiori esigenze energetiche, come cuore, reni, polmoni e fegato 1.

Uno studio sull’uomo ha scoperto che i livelli di coenzima Q10 in diversi organi, tra cui cuore, fegato e reni, raggiungevano il picco prima dei 20 anni e diminuivano con l’età 2. Da altri studi è invece emersa una più importante correlazione con i livelli di massa muscolare 3, 4.

Per questo motivo e per la sua azione metabolica, il coenzima Q10 è divenuto un popolare ingrediente nei prodotti anti-invecchiamento (anti-age), sia topici che orali.

  • Gli integratori di coenzima Q10 vengono usati per migliorare la salute del cuore, aumentare i livelli di energia, sostenere le prestazioni atletiche e "rallentare l’invecchiamento".
  • Le creme viso a base di coenzima Q10 vengono pubblicizzate per le loro proprietà antiossidanti, antirughe e antiinvecchiamento.

Ubiquinone o Ubiquinolo?

Il coenzima Q10 si trova principalmente in due forme nel corpo: ubiquinone e ubiquinolo

L’ubiquinone è la forma ossidata, che viene riciclata (ridotta) nell’organismo in ubiquinolo.

L’ubiquinolo è il principale responsabile dei benefici antiossidanti del coenzima Q10 5, 6.

Tra il 90% e il 98% del coenzima Q10 totale nel sangue è in forma di ubichinolo.

Il rapporto tra ubiquinolo e ubiquinone sembra diminuire con l’età a causa della ridotta conversione tra le due forme e dell’aumento dello stress ossidativo. L’integrazione con ubiquinolo può aumentare questo rapporto e ridurre i danni da radicali liberi 7.

L’ubiquinolo può essere più adatto per gli anziani o per coloro che hanno difficoltà ad assorbire l’ubiquinone o a convertirlo in ubichinolo.

Tuttavia, poiché è stato sviluppato solo recentemente, l’ubiquinolo non ha la stessa ricerca clinica dell’ubiquinone a supporto dei suoi usi salutistici 8.

Uso nei Cosmetici

Il Coenzima Q10 (INCI Ubiquinone, sin. Coenzyme Q10) si presenta sotto forma di polvere di colore giallo-arancio solubile in olio.

Biologicamente, è un co-fattore enzimatico responsabile del trasporto di elettroni attraverso la membrana mitocondriale. A livello delle membrane cellulari esercita un’azione antiossidante, riducendo la perossidazione lipidica e proteica.

Come la vitamina C, il Coenzima Q10 ha la capacità di rigenerare la vitamina E dalla sua forma ossidata.

In virtù di questa sua azione antiossidante, l’ubiquinone viene impiegato in emulsioni cosmetiche antiageing o in sieri per il contorno occhi.

Negli studi in vitro, il coenzima Q10 ha dimostrato di aumentare la sintesi di collagene ed elastina, sopprimere il danno ossidativo (riducendo la sintesi di ROS e metalloproteinasi della matrice) e ridurre l’infiammazione 10a, 10b.

Tuttavia, nonostante i suoi effetti benefici, il Coenzima Q10 non è molto adatto alla somministrazione cutanea, a causa della sua scarsa solubilità in acqua e del peso molecolare relativamente elevato. Ciò limita la sua penetrazione nella pelle e spiega la sua tendenza a depositarsi nello strato corneo 11, 12. Inoltre, il Coenzima Q10 si decompone quando esposto alla luce 13.

Per superare questi limiti, sono state studiate varie soluzioni, come l’incorporazione in trasportatori vescicolari e in microemulsioni 1, 2.

Benefici per la Pelle

L’invecchiamento cutaneo è accompagnato da una funzione mitocondriale anomala, da livelli elevati di ossidanti e da un calo dei livelli di coenzima Q10.

Teoricamente, aumentando i livelli di coenzima Q10 nella pelle, è possibile contrastare l’invecchiamento cutaneo potenziando le difese antiossidanti e l’attività mitocondriale.

L’applicazione del coenzima Q10 direttamente sulla cute può quindi ridurre il danno da agenti ossidativi interni ed esterni, aumentando la produzione di energia nelle cellule cutanee e promuovendo la protezione antiossidante 19.

In uno studio, l’applicazione di una crema contenente lo 0,01% di coenzima Q10 due volte al giorno per una settimana, sia su individui anziani che più giovani, ha aumentato e preservato la funzionalità della membrana mitocondriale 19. In altri studi, la combinazione con altri antiossidanti, ha dimostrato di proteggere dai raggi UV e di ridurre le rughe della pelle 19.

Sembra efficace anche nel ridurre la profondità delle rughe e nel diminuire lo stress ossidativo e i danni al DNA dovuti alle radiazioni UV 9, 19, 11, 12, 24.

Inoltre, le persone con bassi livelli di coenzima Q10 sembrano avere maggiori probabilità di sviluppare il cancro della pelle 13.

Nei cosmetici, il coenzima Q10 viene utilizzato a concentrazioni comprese tra 0,01% e 0,1%. Il limite più grande al suo uso cosmetico è la colorazione giallo arancio che impartirebbe alla formulazione cosmetica a concentrazioni clinicamente significative (>0,3%). Oltre a risultare poco gradevole dal punto di vista organolettico, il cosmetico sporcherebbe i vestiti.

L’ubiquinone è ben tollerato anche dalle pelli sensibili ed è considerato sicuro per l’uso cosmetico 13.

Integratori di Coenzima Q10

In quantità elevate, i radicali liberi possono danneggiare le cellule; tale danno è stato collegato a condizioni croniche come malattie cardiache, diabete e molti tipi di cancro.

Il coenzima Q10 è di vitale importanza per mantenere i livelli di energia (ATP) e prevenire lo stress ossidativo in tutto il corpo, specialmente nel cuore.

Dato che l’ATP è utilizzato per svolgere tutte le funzioni corporee e che il danno ossidativo è distruttivo per le cellule, non sorprende come diverse malattie croniche (ad es. patologie cardiache, disturbi cerebrali, diabete e cancro) siano state collegate a bassi livelli di coenzima Q10 14.

Non è chiaro se bassi livelli di coenzima Q10 causino queste malattie o ne siano il risultato.

Invecchiamento e Longevità

Il coenzima Q10 aumenta la durata della vita di ratti, api e vermi. D’altra parte, i topi carenti di coenzima Q10 vivono meno a lungo. Tuttavia, altri studi su topi e ratti non hanno riscontrato alcun effetto sulla durata della vita 16, 17, 18.

Non ci sono prove sufficienti per dire se il coenzima Q10 possa aumentare la durata della vita nell’uomo, anche se gli scienziati stanno studiando la possibilità.

In uno studio su 443 anziani, l’integrazione di selenio (200 mcg/die) e coenzima Q10 (200 mg/gidie) per un periodo di 4 anni ha migliorato la vitalità, le prestazioni fisiche e la qualità della vita 19.

Salute del Cuore

Il coenzima Q10 migliora la salute del cuore e sembra aiutare i pazienti con insufficienza cardiaca migliorando la funzione del cuore, aumentando la produzione di ATP e limitando il danno ossidativo.

La sua integrazione può essere benefica anche per le persone che hanno avuto attacchi di cuore, specie se somministrato entro pochi giorni dall’infarto.

In uno studio su 420 persone con insufficienza cardiaca, il trattamento con coenzima Q10 per due anni ha migliorato i sintomi e ridotto del 43% il rischio di morire per problemi cardiaci 20.

Uno studio di 1 anno ha rilevato che il coenzima Q10 ha ridotto il numero di persone che hanno richiesto il ricovero per peggioramento dell’insufficienza cardiaca 21.

Una revisione di 14 studi su 2100 pazienti con insufficienza cardiaca ha scoperto che il coenzima Q10 ha ridotto la mortalità del 31% ma non ha migliorato la funzione cardiaca né i sintomi dell’insufficienza cardiaca 22.

Il coenzima Q10 somministrato entro 3 giorni dall’attacco cardiaco ha ridotto il dolore cardiaco, il battito cardiaco irregolare e indotto un miglioramento della funzione cardiaca in 144 persone. Anche il numero di nuovi infarti e decessi è stato ridotto nel gruppo che aveva assunto il coenzima Q10 23.

Diabete

L’integrazione con coenzima Q10 può aiutare ad aumentare la sensibilità all’insulina, proteggere le cellule beta-pancreatiche e migliorare i livelli glicemici.

Un’analisi di 14 studi su un totale di 693 persone in sovrappeso e obese con diabete ha scoperto che il coenzima Q10, a dosi inferiori a 200 mg/die, ha ridotto i livelli glicemici (glicemia a digiuno e HbA1c) e di insulina 24.

Non tutti gli studi sono tuttavia riusciti a ottenere una riduzione dei livelli glicemici, pur ottenendo talvolta risultati positivi nel migliorare la sensibilità all’insulina 25, 26, 27, 28, 29, 30.

Cancro

Il coenzima Q10 svolge un ruolo fondamentale nella protezione del DNA e della sopravvivenza cellulare, entrambi fortemente legati alla prevenzione e alla recidiva del cancro

Bassi livelli di coenzima Q10 sono stati associati a un rischio di cancro fino al 53,3% più elevato e indicano una prognosi sfavorevole per vari tipi di cancro 31, 32, 33.

Inoltre, uno studio ha suggerito che l’integrazione con coenzima Q10 può aiutare a ridurre la possibilità di recidiva del cancro 34.

Nei ratti, il coenzima Q10 ha ridotto la crescita dei tumori nel colon e bloccato lo sviluppo di lesioni precancerose 35.

Sono comunque necessari ampi studi clinici per studiare i potenziali effetti antitumorali del coenzima Q10.

Allo stato attuale delle conoscenze, il coenzima Q10 non può essere raccomandato per la prevenzione o il trattamento del cancro.

Dosi

Per la maggior parte delle malattie e condizioni studiate, sono efficaci 100-300 mg di coenzima Q10 divisi in due dosi giornaliere.

Dosi fino a 500 mg sembrano ben tollerate e numerosi studi hanno utilizzato dosi ancora più elevate senza effetti collaterali gravi 59, 36, 37.

Il coenzima Q10 è un composto liposolubile e il suo assorbimento è lento e limitato. Tuttavia, l’assunzione di integratori di coenzima Q10 con il cibo può aiutare il corpo ad assorbirlo fino a tre volte più velocemente rispetto all’assunzione senza cibo 38, 39.

Effetti Collaterali

L’integrazione con coenzima Q10 sembra essere ben tollerata dall’uomo e presenta una bassa tossicità 40. In effetti, i partecipanti ad alcuni studi non hanno mostrato effetti collaterali importanti assumendone dosi giornaliere di 1.200 mg per 16 mesi 41.

Il coenzima Q10 è spesso combinato con la vitamina E per migliorare i suoi effetti antiossidanti 42.

Il coenzima Q10 può interagire pericolosamente con determinati farmaci. Sono stati ad esempio riportati diversi casi di riduzione dell’efficacia del warfarin 43, 44, 45. Inoltre, il Q10 può abbassare la pressione arteriosa e la glicemia, potenziando gli effetti di eventuali farmaci ipoglicemizzanti e ipotensivi.

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