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Magazine X115 X115 Karkadè | Proprietà, Benefici | Ricetta e Controindicazioni

Karkadè | Proprietà, Benefici | Ricetta e Controindicazioni

  • 15 minuti

Che Cos’è

Il carcadè – detto anche tè all’ibisco o karkadè – è una bevanda salutistica e dissetante.

Si ottiene lasciando in infusione per qualche minuto in acqua bollente i fiori (calici) di ibisco (specie Hibiscus sabdariffa).

Il carcadè ha un colore rosa-rosso e un sapore aspro, simile a quello dei mirtilli rossi; può essere gustato sia caldo che freddo in qualsiasi momento della giornata.

Oltre a essere una delizia per il palato, il karkadè rappresenta un vero e proprio toccasana.

Diversi studi hanno infatti suggerito che gli estratti acquosi di ibisco possono:

La lunga consuetudine dell’uso alimentare è suggestiva dell’elevata sicurezza del karkadè, che in base ai dati di letteratura risulta essere molto ben tollerato.

Tuttavia, alcuni studi hanno rivelato che il consumo di estratti di ibisco ad alte dosi può avere effetti negativi.

A Cosa Serve

Bevanda Salutistica

Oltre al colore audace e al sapore unico, il carcadè offre importanti benefici per la salute.

Innanzitutto si tratta di una bevanda ricca di antiossidanti, in particolare di flavonoidi antociani. Numerose ricerche attribuiscono agli antociani un effetto potenzialmente protettivo per la salute umana.

  • Studi osservazionali hanno scoperto che le persone che consumano maggiori quantità di alimenti ricchi di antociani hanno un rischio ridotto di malattie cardiache.
  • Ad esempio, uno studio condotto su 43.880 uomini ha dimostrato che l’assunzione abituale di antociani pari a 613 mg al giorno era correlata a un rischio inferiore del 14% di infarti non fatali 1.
  • Allo stesso modo, uno studio su 93.600 donne ha osservato che quelle con il più alto apporto di cibi ricchi di antociani avevano il 32% in meno di probabilità di subire un infarto rispetto alle donne con il più basso apporto 2.
  • Inoltre, è stato scoperto che gli antociani aiutano a proteggere da alcuni tipi di cancro e diabete 3, 4.

Diversi studi hanno indagato specificamente gli effetti del tè all’ibisco sui livelli di colesterolo e altri lipidi nel sangue.

La maggior parte di questi studi testimonia l’efficacia ipocolesterolemizzante del karkadè, sebbene un ampio studio di revisione abbia scoperto che non ha avuto un effetto significativo sui livelli di colesterolo e trigliceridi 5.

Il carcadè ha anche un effetto positivo sull’ipertensione. Molti studi hanno scoperto che il tè all’ibisco riduce la pressione alta, sebbene la maggior parte degli studi sia di bassa qualità scientifica 6, 7.

L’estratto di ibisco ha altri benefici promettenti, come l’azione antiossidante, antibatterica, antiobesità e gli effetti protettivi su fegato e reni 8.

Altri Usi dell’Ibisco

L’ibisco viene ampiamente utilizzato come fonte di nutrienti e coloranti naturali nell’industria alimentare 9, 10.

Inoltre, i suoi calici sono apprezzati in vari prodotti culinari 11.

Oltre che nella produzione di succhi e bibite come il karkadè, i calici di ibisco (freschi o secchi) vengono utilizzati nella produzione di gelati, marmellate, vino, cioccolato e bevande fermentate o come additivo per migliorare il gusto di altre bevande 12.

I calici possono anche essere marinati.

Proprietà e Benefici

Principi Attivi

Il tè all’ibisco viene prodotto con una parte del fiore chiamata calice, che protegge il bocciolo appena formato.

Ibisco Fiore

I calici dell’ibisco contengono molti composti benefici, come 13, 14, 15:

I principali componenti medicinali del karkadè (estratto acquoso di H. sabdariffa) sono composti bioattivi come flavonoidi (quercetina, luteolina e suo glicoside), acido clorogenico, gossipetina, ibiscetina, fenoli, alcuni acidi fenolici e antociani come la delfinidin-3-sambubioside e la cianidina-3-sambubioside 16.

Questi composti bioattivi – insieme o da soli – sono stati segnalati in molti studi per i potenti effetti antiossidanti, antinfiammatori e anti-cancerogeni, e possono anche aiutare a controllare il diabete, prevenire le malattie cardiovascolari e l’obesità 17.

Benefici Antiossidanti

I radicali liberi sono sottoprodotti comuni del metabolismo cellulare e dell’esposizione agli xenobiotici.

Si tratta di molecole altamente reattive e potenzialmente pericolose per l’organismo, che tuttavia hanno anche funzioni utili.

In quantità elevate, i radicali liberi possono danneggiare le cellule; tale danno è stato collegato a condizioni croniche come malattie cardiache, diabete e molti tipi di cancro 18.

Il tè all’ibisco è ricco di potenti antiossidanti (come quercetina, gossipetina e flavonoidi antociani e antocianidine), utili per prevenire danni e malattie causati dall’accumulo di radicali liberi 19.

  • In uno studio, l’assunzione di un estratto di ibisco (450 mg/die) per 6 settimane ha ridotto significativamente lo stress ossidativo nei calciatori maschi 20, diminuendo la malondialdeide e aumentando la capacità antiossidante totale. Tuttavia, non è riuscita a ridurre i livelli sierici degli indici di danno muscolare.
  • Inoltre, una singola dose da 10 grammi di estratto di ibisco ha ridotto lo stress ossidativo in uno studio clinico su 8 persone sane 21.
  • In uno studio su ratti, l’estratto di ibisco ha aumentato il numero di enzimi antiossidanti e ridotto gli effetti dannosi dei radicali liberi fino al 92% 22.
  • Un altro studio sui ratti ha ottenuto risultati simili, dimostrando che parti della pianta di ibisco, come le foglie, possiedono potenti proprietà antiossidanti 23.

Salute del Cuore

Secondo una revisione di 17 studi, il consumo regolare di ibisco potrebbe ridurre il ridotto rischio di malattie cardiovascolari 24.

Dalla meta-analisi emergono in particolare benefici, rispetto al placebo in termini di:

  • riduzione della pressione sistolica (in media -7,10 mmHg), maggiore nei soggetti ipertesi e simile per portata dell’effetto a quella dei farmaci ipotensivi;
  • riduzione del colesterolo cattivo LDL (in media -6,76 mg/l).

Pressione Sanguigna

Diversi studi hanno scoperto che il karkadè può abbassare la pressione sanguigna nelle persone ipertese.

Tale effetto può essere dovuto al potenziale ACE-inibitorio, all’effetto diuretico e al rilassamento endoteliale mediato dall’ossido nitrico.

A tal proposito, una revisione del 2015 di cinque studi ha concluso che il tè all’ibisco ha ridotto la pressione sia sistolica che diastolica, rispettivamente, in media, di 7,58 mmHg e 3,53 mmHg 14.

In uno studio su 25 uomini, l’assunzione di 250 ml di carcadè a colazione in uomini con un rischio cardiovascolare dall’1 al 10%, ha indotto modificazioni acute favorevoli della funzione vascolare postprandiale.

Gli Autori hanno pertanto concluso che il carcadè può essere un’utile strategia dietetica per ridurre la disfunzione endoteliale e il rischio di malattie cardiovascolari, sebbene ciò richieda una conferma 25.

Cosa dicono gli studi

In uno studio, a 65 persone con ipertensione sono stati somministrati tè all’ibisco (3 porzioni da 240 ml al giorno) o un placebo. Dopo 6 settimane di assunzione, coloro che hanno bevuto il tè all’ibisco hanno beneficiato di una riduzione significativa della pressione arteriosa sistolica, rispetto al placebo 26.

Il consumo di karkadè per 30 giorni (240 ml 3 volte al giorno) ha ridotto significativamente la pressione arteriosa sistolica (-7,2 ± 11,4mm Hg), ma non diastolica, in uno studio su soggetti diabetici di tipo II 15.

In uno studio, l’assunzione quotidiana di un karkadè preparato con 10g di calici di ibisco a colazione per 4 settimane, è risultato efficace quanto il farmaco Captopril (50 mg/die) nel ridurre la pressione sanguigna 27.

In un altro studio, un estratto secco di ibisco contenente 250 mg di antociani, somministrato per 4 settimane a quasi 200 persone ipertese, ha ridotto la pressione sanguigna del 12,21%, ma è risultato meno efficace del farmaco Lisinopril alla dose di 10mg al giorno 28.

Colesterolo e Trigliceridi

Alcuni studi hanno scoperto che il karkadè può ridurre i livelli di lipidi nel sangue, che insieme al diabete e all’ipertensione rappresentano un importante fattore di rischio per le malattie cardiache.

In uno di questi studi, 60 persone con diabete sono state divise in un "gruppo karkadè" e in un "gruppo tè nero" 29.

Dopo un mese, coloro che hanno bevuto il tè all’ibisco (2 g di fiori infusi per 25-30 minuti, bevuti due volte al giorno per un mese) hanno sperimentato:

  • aumento del colesterolo buono HDL (+16,7%);
  • riduzione del colesterolo totale (-7,6%);
  • riduzione del colesterolo cattivo LDL (-8%);
  • calo dei trigliceridi (-14,9%).

In un altro studio su soggetti con sindrome metabolica, l’assunzione giornaliera di 100 mg di estratto di ibisco (titolato al 19% in antocianine) ha ridotto il colesterolo totale e aumentato il colesterolo HDL “buono” 30.

Tuttavia, in un altro studio su 40 persone con sindrome metabolica, 500 mg/die di polvere di ibisco hanno abbassato soltanto i livelli di trigliceridi senza influenzare altri grassi nel sangue 31.

Allo stesso modo, in uno studio clinico su 104 persone, un estratto standardizzato di ibisco (10 mg/die di antociani) ha ridotto i livelli di trigliceridi ma non quelli di colesterolo 32.

Una revisione di 6 studi su un totale di 474 partecipanti ha concluso che il carcadè non ha ridotto significativamente i livelli di colesterolo nel sangue o di trigliceridi, se confrontato con placebo, tè nero o dieta 5.

Tuttavia, una più recente revisione di 17 studi suggerisce che il consumo regolare di ibisco è efficace nel ridurre il colesterolo "cattivo" LDL (in media -6,76 mg/l). 24.

Può Favorire la Perdita di Peso

Diversi studi, soprattutto su animali, suggeriscono che il karkadè può essere associato alla perdita di peso e alla protezione dall’obesità.

Questi studi evidenziano un meccanismo di soppressione dell’appetito, che porta a una riduzione dell’assunzione di cibo.

  • In uno studio su 36 partecipanti in sovrappeso, l’estratto di ibisco (900 mg, 2 volte al giorno per 12 settimane) ha ridotto il peso corporeo, il grasso corporeo, l’indice di massa corporea (BMI) e il rapporto vita-fianchi 33.
  • In un altro studio su 54 persone in sovrappeso, la combinazione di ibisco e verbena odorosa ha abbassato i livelli dell’ormone della fame, la grelina. Inoltre, ha anche aumentato il GLP-1, un ormone che aiuta la perdita di peso 34, 35.
  • In uno studio su 21 soggetti (11 donne, 10 uomini), il karkadè ha promosso un aumento del dispendio energetico e ha causato una minore percezione della fame/desiderio di mangiare negli uomini. L’assunzione di karkadè ha anche aiutato le donne a bruciare più grassi dopo i pasti 36.

Glicemia

Un estratto di ibisco (100 mg/die) ha ridotto i livelli di glicemia in uno studio clinico su 124 persone 30.

In un altro studio su 25 uomini a basso rischio di malattie cardiache, 250 ml di un estratto liquido hanno abbassato sia i livelli glicemici che quelli di insulina 25.

In una ricerca, donne pre-diabetiche hanno bevuto karkadè preparato con 5 g di ibisco e 125 mg di stevia, due volte al giorno per 14 giorni.

Dopo due settimane di assunzione, la glicemia a digiuno è diminuiva significativamente rispetto al gruppo non trattato. Tuttavia, i livelli di glucosio postprandiale misurati 2 ore dopo un pasto non sono cambiati in modo significativo, sia nel gruppo trattato che in quello non trattato 37.

In un’altra ricerca, donne anziane con sindrome metabolica sono state trattate con 150 ml di karkadè preparato con 2 g di calici due volte al giorno per 21 giorni.

Il trattamento ha causato una lieve riduzione della glicemia a digiuno, mentre ancora una volta la glicemia postprandiale non è cambiata 38

Altri ricercatori hanno utilizzato capsule contenenti 500 mg di polvere di ibisco, somministrandole 2 volte al giorno a pazienti con diabete mellito. Il trattamento ha ridotto la glicemia a digiuno e secondo gli Autori può abbassare anche l’insulina a digiuno e l’indice HOMA-IR 39.

Secondo una recente revisione scientifica, si può affermare che l’ibisco è un prodotto promettente, sia da solo che in aggiunta ai regimi terapeutici convenzionali, per prevenire o trattare il diabete e le malattie che lo accompagnano 12.

Salute del Fegato

Gli studi hanno dimostrato che il karkadè promuove la salute del fegato, aiutandolo a funzionare in modo sano ed efficiente.

  • Uno studio sui criceti ha messo in luce le proprietà epatoprotettive del carcadè, dimostrando che il trattamento con l’estratto di ibisco ha ridotto i marker di danno epatico 40.
  • Un altro studio sugli animali ha riferito che l’estratto di ibisco ha aumentato la concentrazione di numerosi enzimi disintossicanti nel fegato dei ratti, fino al 65% 22.
  • Uno studio condotto su persone con sindrome metabolica ha rilevato che l’assunzione per 31 giorni di un estratto di ibisco, in dosi da 100 mg/die, è stata in grado di ridurre i livelli di transaminasi sieriche (AST e ALT), suggerendo che l’ibisco attenua il danno epatico 30.
  • Uno studio su 19 persone in sovrappeso ha scoperto che l’assunzione di estratto di ibisco (900 mg 3 volte al giorno per 12 settimane) ha ridotto i livelli ematici di acidi grassi liberi e migliorato la steatosi epatica (fegato grasso) 33.

Infezioni Urinarie

Gli estratti di Ibisco sono spesso presenti nelle formule di integratori per il benessere delle vie urinarie.

L’osservazione clinica ha mostrato che l’assunzione di bevande a base di ibisco nei residenti con cateteri urinari riduceva l’incidenza delle infezioni del tratto urinario nelle strutture di assistenza a lungo termine 41.

Uno studio in provetta ha scoperto che l’estratto di ibisco ha inibito l’attività dell’Escherichia coli, che rappresenta uno dei patogeni più frequentemente coinvolti nelle infezioni del tratto urinario 42.

In uno studio clinico su 55 donne con infezioni delle vie urinarie ricorrenti, un integratore contenente estratto di ibisco, enzimi vegetali ed estratto di mirra ha impedito la ricomparsa dell’infezione e migliorato la qualità della vita 43.

In un altro studio su 93 donne con infezioni delle vie urinarie ricorrenti, un integratore con estratto di ibisco, L-metionina e Boswellia serrata si è dimostrato efficace quanto un trattamento antibiotico nel ridurre i sintomi, migliorare la qualità della vita e prevenire le recidive 44.

Modo d’uso

La dose raccomandata di ibisco dipende dal prodotto acquistato e dalle finalità per cui lo si utilizza.

I dosaggi per il tè (karkadè) usati negli studi variano principalmente da 3 a 10 grammi al giorno di calici o fiori di ibisco essiccati.

Queste infusioni possono anche essere preparate con ibisco essiccato alla dose di 150 mg/kg/giorno.

Ricetta, Come si Prepara

In genere, per preparare una porzione di karkadé si infondono 1,5 grammi di fiori (calici) essiccati di ibisco in 250ml di acqua bollente per 5-10 minuti, anche se alcuni studi hanno utilizzato dosi fino a 10 grammi di calici essiccati.

Poiché gli estratti di ibisco contengono concentrazioni maggiori di composti attivi, vengono utilizzati a dosaggi inferiori.

Sottoforma di estratto, l’ibisco viene generalmente assunto in base al contenuto di antociani; 10 mg/die di antociani derivati da Hibiscus sabradiffa sembrano essere efficaci, anche se sono state indagate dosi fino a 250 mg/die.

Per gli estratti secchi, i dosaggi tipicamente utilizzati variano da 450 a 2.700 mg/die.

Un dosaggio comune per gli estratti acquosi è di 250 ml al giorno.

Avvertenze

  • Ricorda che non esistono alimenti magici: la dieta nel suo complesso è più importante nella prevenzione delle malattie e nel raggiungimento di una buona salute rispetto ai singoli alimenti.
    È quindi meglio seguire una dieta variata piuttosto che concentrarsi sui singoli cibi come chiave per una buona salute.
  • La ricerca sui potenziali benefici del carcadè è ancora preliminare. Sono necessari ulteriori studi per confermare le proprietà illustrate nell’articolo e determinare in che modo questa bevanda possa influenzare la salute dell’uomo.
  • Non superare la dose giornaliera consigliata dal medico o dal produttore. Dosi elevate di ibisco sono associate a tossicità nei ratti e sarebbe prudente non superare inutilmente le suddette dosi o quelle indicate in etichetta dal produttore.
  • Tenere fuori dalla vista e dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni.
  • Il carcadè e gli altri integratori non vanno intesi quali sostituti di una dieta variata, equilibrata e di uno stile di vita sano.

Controindicazioni

  • L’assunzione di karkadè è controindicata alle persone in terapia con idroclorotiazide, un farmaco diuretico.
  • Il tè all’ibisco può anche ridurre gli effetti dell’aspirina, quindi è meglio assumerli a distanza di 3-4 ore 6.
  • Più in generale, l’assunzione di carcadè in presenza di condizioni patologiche particolari o se si sta seguendo una terapia farmacologica è consigliata sotto controllo del medico che, conoscendo approfonditamente il quadro clinico del Paziente, saprà dare i migliori consigli.

Gravidanza, Fertilità e Allattamento

  • Il carcadè, specie ad alte dosi, potrebbe avere effetti anti-fertilità negli uomini, inducendo una morfologia anormale degli spermatozoi 45, 46.
  • Una serie di studi sui ratti suggerisce che il carcadè potrebbe causare pesi più alti del normale nella prole, con un ritardo di insorgenza puberale; questi effetti sono attribuiti alla soppressione dell’appetito indotta dall’ibisco, che causa malnutrizione materna, senza meccanismi di per sé dannosi per il cucciolo (attraverso l’allattamento) attualmente noti 47, 48.
  • Inoltre, l’ibisco può potenzialmente indurre il travaglio 49.
  • A causa della mancanza di prove, non è possibile dire in modo definitivo se l’assunzione di karkadè sia o meno sicura durante la gravidanza e l’allattamento. Vale quindi il principio prudenziale secondo cui è meglio astenersi dall’assunzione di integratori alimentari, a meno che il medico non ritenga che i benefici siano superiori agli ipotetici rischi.

Effetti Collaterali

Gli effetti collaterali dell’estratto di ibisco sono rari e comunque lievi 17, 33, 50, 28, 8.

Dagli studi sugli animali emerge tuttavia una certa preoccupazione per la tossicità di dosi elevate di karkadè, che hanno danneggiato il fegato ei testicoli.

Tali dosi erano paria a 15 volte la quantità tipica. Anche fino a 10 volte la dose normale, l’effetto negativo è risultato lieve.

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