L’olio di colza è un olio vegetale ricavato dai semi della colza (Brassica napus L., famiglia Brassicaceae).
In origine, l’olio di colza era considerato un olio di pessima qualità, almeno sotto il profilo nutrizionale.
L’alta presenza di acido erucico e glucosinolati sembra infatti avere potenziali effetti negativi per il cuore e il fegato, come dimostrato in modelli animali 1, 2.
Negli anni ’70 del secolo scorso, la selezione genetica ha permesso di ottenere varietà di colza a basso contenuto di acido erucico. Da queste varietà, si estrae un olio – ribattezzato olio di canola – adatto per il consumo umano.
Pertanto, ad oggi:
l’olio di colza continua a essere prodotto e usato in campo industriale, ad esempio come olio lubrificante;
l’olio di canola è usato per l’alimentazione umana, soprattutto nell’industria alimentare.
Attualmente, l’olio di canola è una delle fonti di grassi più popolari nell’industria alimentare commerciale, insieme all’olio di girasole e a quello di soia.
L’olio di canola si ottiene da una varietà di colza geneticamente modificata per avere un basso contenuto di composti tossici, come l’acido erucico e i glucosinolati. Questa selezione ha reso l’olio di colza sicuro per il consumo umano 3.
Olio di Canola
Ricco di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi, l’olio di canola è considerato potenzialmente benefico per la salute, anche se la ricerca è abbastanza contradditoria.
La sua composizione accidica (cioè il contenuto in acidi grassi) è abbastanza simile a quella del "nostro" olio extravergine di oliva. In più, ha il vantaggio di essere una buona fonte di acido alfa-linolenico (un grasso omega-3).
Tuttavia, nell’olio di canola altamente raffinato manca l’importante patrimonio di antiossidanti che caratterizza l’olio extravergine di oliva, rendedolo una delle migliori scelte in termini di grassi da condimento.
L’olio di canola è considerato sicuro per il consumo umano. Inoltre, apporta una quantità relativamente bassa di grassi saturi e una quantità sostanziale di grassi monoinsaturi. Questa caratteristica lo rende utile per il controllo dei valori di colesterolo e trigliceridi.
La maggior parte delle colture di colza produttrici di olio di canola sono geneticamente modificate (OGM). Questa selezione si è resa necessaria per migliorare la qualità dell’olio e aumentare la tolleranza delle piante agli erbicidi 4.
Curiosità
Il nome “Canola” deriva dalle parole “Canada”, in riferimento al paese di origine di questa varietà commestibile di colza, e “Ola”, che indica il petrolio.
Nel 2014, la produzione mondiale di olio di colza è stata di 26 milioni di tonnellate, guidata da Cina, Germania e Canada che, nel loro insieme, forniscono circa il 50% della produzione mondiale 5.
A Cosa Serve
Usi Alimentari
Da quando è stata selezionata la prima varietà di colza adatta alla produzione di olio di canola, sono state sviluppate molte varietà colturali.
In questo modo sono state migliorate le caratteristiche nutrizionali del prodotto, portando a un boom nella richiesta di olio di canola.
Inoltre, il moderno lio di canola può essere riscaldato ad alte temperature e ha un sapore neutro. Questo lo rende un olio molto adatto per le applicazioni dell’industria alimentare.
Olio di canola nelle margarine
L’olio di canola può essere utilizzato per la produzione di margarina, trasformandolo da liquido a solido attraverso un processo di idrogenazione. In pratica delle molecole di idrogeno vengono pompate nell’olio per cambiare la struttura chimica degli acidi grassi, saturando i doppi legami.
Questo processo rende l’olio solido a temperatura ambiente e prolunga la durata di conservazione, ma crea anche grassi trans artificiali, che differiscono dai grassi trans naturali presenti in alimenti come latticini e prodotti a base di carne 6.
I grassi trans artificiali sono dannosi per la salute e sono stati ampiamente associati alle malattie cardiache, spingendo molti Paesi a vietarne l’uso nei prodotti alimentari 7.
Olio di Canola per Friggere
Quando esposti a un calore particolarmente elevato, come quello necessario per friggere, gli oli raggiungono una temperatura – nota come punto di fumo – in cui iniziano a fumare e alterarsi chimicamente 8.
Quando un olio raggiunge il punto di fumo, il suo glicerolo e gli acidi grassi liberi iniziano a degradarsi formando composti come aldeidi, chetoni e alcoli. Questi composti possono essere tossici e conferire un sapore sgradevole alle pietanze 8.
Il punto di fumo di un olio varia in base al grado di raffinazione, ma indicativamente il punto di fumo dell’olio di canola è pari a 238°C (contro i 210°C e i 195°C, rispettivamente, dell’olio di oliva vergine ed extravergine) 8, 10.
Per questo motivo, l’olio di canola è particolarmente adatto per friggere ad alta temperatura.
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