I processi di invecchiamento cutaneo intrinseci (dovuti al passare del tempo) ed estrinseci (dovuti all’esposizione a certi fattori ambientali) provocano cambiamenti fenotipici nelle cellule cutanee, ma l’età d’inizio, la gravità e la frequenza dei cambiamenti patologici è aggravata dai raggi UV.
Le modifiche maggiori si verificano nella matrice extracellulare dermica (EMC) dove proteoglicani, fibre elastiche e fibre collagene hanno il compito di conferire idratazione, elasticità e resistenza alla pelle. Poiché queste biomolecole hanno una vita longeva rispetto alle altre cellule, sono più esposte ai danni, dato che questi si possono accumulare nel tempo diminuendone la funzionalità.
Col trascorrere dell’età, una riorganizzazione strutturale della matrice extracellulare dermica è evidente sia nella pelle non-fotoesposta, sia in quella fotoesposta, ma gli eventi di rimodellamento che caratterizzano questi tessuti sono differenti.
- Nell’invecchiamento intrinseco vi è la degradazione delle componenti fibrose della EMC – come elastina, fibre oxytalan, collagene I, III, e IV – e la perdita della frazione oligosaccaridica che influisce sulla capacità della pelle di trattenere l’acqua legata. Quindi, vi è un’evidente atrofia extracellulare generalizzata.
- Nella pelle fotoinvecchiata, invece, si svolgono eventi catabolici e anabolici di rimodellamento che interessano specifiche componenti della matrice, e che sono localizzati e dose-dipendenti.
- Il fotoinvecchiamento grave è caratterizzato dalla perdita di collagene (I e III) fibrillare dermico e collagene VII, che ancora le fibrille alle DEJ (creste epidermiche). Al contrario, il contenuto dei GAGs dermici, in particolare acido ialuronico e condroitina, è incrementato e ridistribuito per formare una rete.
- Il fotoinvecchiamento medio e acuto è caratterizzato dal differente rimodellamento di questa rete. Le radiazioni UV incrementano la produzione di enzimi che degradano il collagene, di metalloproteinasi della matrice (MMP) e del fattore pigmentoso xerodermico (XPF).
L’XPF induce un’invaginazione dermo-epidermica che funge da avvio per la formazione dalle rughe.
Le metalloproteasi sono di diversi tipi e degradano differenti proteine della matrice dermica, ad esempio la MMP-1 spacca il collagene I, II, e III, invece la MMP-9 degrada il collagene IV e V e la gelatina. In condizioni normali, le MMP sono regolate dai loro inibitori endogeni (TIMP) e la loro attivazione può essere causata dall’esposizione alle radiazioni UV.
Gli UVA generano ROS che provocano la perossidazione lipidica e generano fratture nei filamenti di DNA, mentre gli UVB in poco tempo, danneggiano il DNA.
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Invecchiamento della pelle – Raggi UV, Fumo, SmogMeccanismi e Conseguenze del Rimodellamento delle Fibre Elastiche