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Magazine X115 X115 Differenze Razziali tra Tipi di Pelle | Bianca, Nera, Asiatica

Differenze Razziali tra Tipi di Pelle | Bianca, Nera, Asiatica

  • 9 minuti

Differenze di Colore

La differenza più evidente tra pelli di razza diversa riguarda il colore, che è dominato dalla presenza di melanina.

Più nel dettaglio, il colore della pelle dipende soprattutto dalla quantità e qualità di melanina, dall’esposizione ai raggi UV e dal contenuto di altri pigmenti (emoglobina, ossiemoglobina e carotenoidi).

La melanina aiuta a proteggere la pelle dai danni dei raggi UV e se ne possono identificare due principali tipologie: l’eumelanina e la feomelanina.

  • Nella pelle scura prevale l’eumelanina (che ha un colore marrone scuro o nero).
  • Nella pelle chiara prevale la feomelanina (che ha un colore giallo o rossiccio).

Secondo gli studi, i tipi di pelle meno pigmentati (europei, cinesi e messicani) hanno circa la metà della melanina epidermica rispetto ai tipi di pelle più scuri (africani e indiani) 1, 2. Inoltre, i tipi di pelle più chiari sono proporzionalmente più ricchi di melanine dalla tonalità chiara.

Gli africani hanno anche melanociti (cellule che producono melanina) più grandi ed attivi e melanosomi (organelli che accumulano melanina) di maggiore dimensione.

Le persone con pelle chiara, del resto, hanno una maggiore tendenza alla degradazione precoce dei melanosomi (nello strato spinoso). Nei tipi di pelle più scuri, invece, i melanosomi sono maggiormente dispersi individualmente e vengono degradati più lentamente; per questo motivo i granuli di eumelanina possono essere ancora trovati nello strato corneo 2.

Pelle Chiara Scura Melanina

Fototipo

Il concetto di fototipo è stato elaborato per classificare i vari tipi di pelle in base alla reattività all’irradiazione UV del sole.

Secondo queste caratteristiche, vengono identificati 6 diversi fototipi.

Classificazione Fitzpatrick del fototipo
Tipo di pelle Caratteristiche tipiche Capacità di abbronzatura
I Pelle pallida, bianca, occhi azzurri, capelli biondi o rossi Si scotta sempre, non abbronza
II Pelle chiara, occhi azzurri Si scotta facilmente, si abbronza poco
III Pelle bianca più scura Si abbronza dopo la scottatura iniziale
IV Pelle marrone chiaro Si scotta poco, si abbronza facilmente
V Pelle marrone Si scotta raramente, si abbronza facilmente
VI Pelle marrone scuro o nera Non si scotta mai, si abbronza spesso fortemente
fototipi

Fotoprotezione

Più scuro è il colore della pelle, maggiore è la protezione contro i raggi UV (solari o artificiali).

La melanina è infatti in grado di offrire una modesta azione protettiva nei confronti dei raggi solari. Ad esempio, si ritiene che negli individui di pelle più scura, la maggiore quantità di eumelanina offra un effetto protettivo pari a un SPF 13 3.

Questo significa, indicativamente, che un individuo con pelle nera potrebbe sopportare una quantità di energia solare 13 volte superiore a quella che causerebbe scottature in un individuo di pelle chiarissima.

Secondo uno studio, mentre l’epidermide nera lascia penetrare solo il 7,4% di UVB e il 17,5% di UVA, la pelle bianca lascia penetrare il 24% di UVB e il 55% di UVA 4.

Invecchiamento

La fotoprotezione offerta dalla melanina contrasta una delle principali cause dell’invecchiamento precoce della pelle, costituita appunto dall’eccessiva esposizione solare (photoaging).

Non sorprende, quindi, che nei vari gruppi razziali siano state osservate differenze nella velocità dei cambiamenti associati all’invecchiamento cutaneo.

In genere, i caucasici (pelle bianca) hanno un esordio precoce e maggiori rughe e segni di rilassamento cutaneo rispetto ad altre razze. Al contrario, i soggetti con pigmenti più scuri mantengono le proprietà della pelle giovane più a lungo 5, 6, 7.

La pelle di colore scuro è però maggiormente soggetta a problemi di pigmentazione, un problema che interessa in maniera preponderante anche gli asiatici.

Le rughe e il rilassamento cutaneo sono un problema predominante dei tipi di pelle più chiari, mentre l’iperpigmentazione a macchie e il colore della pelle non uniforme sono associati ai tipi di pelle più scuri.

Secondo il sito dermnetnz.org 8:

  • nelle carnagioni più chiare, come la pelle caucasica, una delle maggiori preoccupazioni è la formazione e la comparsa delle rughe.
  • Per gli asiatici orientali, sulla pelle chiara possono comparire macchie scure o iperpigmentazione.
  • Per le persone di origine ispanica, la formazione di pieghe naso-labiali pronunciate, o “linee del sorriso”, può essere un problema.
  • Nella pelle più scura, ad esempio nelle persone di origine africana, la pigmentazione eterogenea può essere un problema, creando segni o un tono non uniforme.

Sintesi di Vitamina D

La vitamina D viene sintetizzata nella pelle a partire dal colesterolo, attraverso una reazione fotosintetica innescata dall’esposizione alle radiazioni solari UVB (290-315 nm).

Come abbiamo visto, la melanina aiuta a difendere la pelle dai danni causati dall’eccessiva luce solare, aiutando a proteggersi dalle scottature e dai tumori della pelle UV indotti 9.

D’altro canto, per produrre la stessa quantità di vitamina D, le persone con pelle scura hanno bisogno di rimanere più a lungo esposte al sole rispetto a quelle con la pelle più chiara. Questo è uno dei motivi principali per cui le persone con pelle scura hanno un rischio maggiore di carenza di vitamina D 10.

Secondo alcuni studi, le persone dalla pelle più scura potrebbero aver bisogno da 30 minuti a 3 ore in più per ottenere una quantità sufficiente di vitamina D, rispetto alle persone dalla pelle più chiara.

La vitamina D, insieme all’acido folico, è importante anche per la funzione riproduttiva. Questi due nutrienti rispondono tuttavia in maniera opposta ai raggi solari, che da un lato aumentano la sintesi di vitamina D ma dall’altro degradano l’acido folico.

La necessità di mantenere livelli adeguati di entrambe le vitamine è una delle principali teorie evolutive che spiegano l’evoluzione delle differenti pigmentazioni della pelle umana 11.

Strato corneo

In media, è stato riscontrato che lo strato corneo della pelle negroide è formato da più strati cellulari di corneociti rispetto a quello della pelle caucasica (media 21,8 cellule vs. media 16,7 strati cellulari) 5.

Tuttavia, poiché non è stata trovata alcuna differenza significativa nello spessore dello strato corneo tra bianchi e neri, verosimilmente lo strato corneo è più compatto nella razza nera, con una maggior coesione tra gli strati cellulari 12.

Grazie a questa sua maggiore coesione, l’epidermide nera offrirebbe anche una maggiore barriera contro gli agenti esterni.

Funzione Barriera

Gli asiatici in generale hanno una TEWL (perdita d’acqua transepidermica basale) più bassa, un più alto contenuto di acqua e maggiori livelli di lipidi nello strato corneo.

Tuttavia, la funzione di barriera sarebbe più debole rispetto alla pelle caucasica e nera.

Confrontando i soggetti con i fototipi di pelle V e VI con quelli II/III, è stato dimostrato che i soggetti con pigmentazione scura richiedevano più strisce di nastro per distruggere la barriera epidermica 13.

Al contrario, nella pelle asiatica, il numero di stripping con nastro necessario per aumentare la TEWL era inferiore 14.

Differenze razziali nella pelle 15
PERDITA D’ACQUA TRANSEPIDERMICA CONTENUTO DI ACQUA LIVELLO DI CERAMIDI REATTIVITÀ DELLA PELLE
Pelle nera ++ + + +
Pelle caucasica + ++ ++ ++
Pelle asiatica +++ +++ +++ +++

Sensibilità

La frequenza della sensibilità cutanea è abbastanza simile tra i diversi gruppi razziali, ma come appena visto gli stimoli per la sua induzione mostrano sottili differenze.

Utilizzando queste tecniche, gli studi hanno dimostrato che la pelle nera ha la più bassa reattività cutanea.

Ad esempio, applicando il nicotinato di metile sull’area volare dell’avambraccio di pazienti neri e caucasici, è stata osservata una risposta inferiore del 40% nella pelle nera, misurata mediante fotopletismografia 16 .

Un risultato simile è stato osservato applicando lo 0,5% di sodio laurilsolfato, un altro vasodilatatore, che nella pelle nera ha prodotto modifiche minime al flusso sanguigno cutaneo rispetto al basale 17.

Anche quando è stato somministrato uno stimolo vasocostrittore, la velocimetria laser doppler ha registrato una variazione del 40-50% inferiore al flusso sanguigno di base nella pelle nera rispetto alla pelle caucasica 18.

Al contrario, diversi studi indicano che la pelle asiatica potrebbe essere maggiormente sensibile alle sostanze chimiche esogene, probabilmente a causa di uno strato corneo più sottile e di una maggiore densità delle ghiandole sudoripare 33.

Malattie della Pelle

Acne

La pelle nera ha una maggiore dimensione e densità di ghiandole apocrine ed eccrine, che si traduce in una maggiore secrezione di sebo.

Questo probabilmente spiega la maggiore flora microbica presente e la maggiore incidenza dell’acne nei pazienti non caucasici 19, 20, 21, 22, 23, 24.

In uno studio, l’acne clinica è risultata molto più diffusa nelle donne nere/afroamericane (37%), ispaniche/latine (32%) e asiatiche (30%) rispetto alle donne indiane (23%) e bianche/caucasiche (24%) 25.

Uno studio del 2002 che ha valutato l’acne nella pelle di colore ha rilevato che il 65,3% dei pazienti afro-americani, il 52,7% degli ispanici e il 47,4% degli asiatici) hanno sviluppato iperpigmentazione postinfiammatoria indotta dall’acne 26.

Iperpigmentazione postinfiammatroria

L’iperpigmentazione postinfiammatoria è una pigmentazione temporanea che segue una lesione (p. es. un’ustione termica, punture di insetti), un’infezione (es. dermatofitosi) o un disturbo infiammatorio della pelle (p. es., dermatite, infezione).

L’iperpigmentazione postinfiammatoria può insorgere in tutti i tipi di pelle, ma colpisce più frequentemente i pazienti con pelle di colore, inclusi afroamericani, ispanici/latini, asiatici, nativi americani, isolani del Pacifico, e quelli di origine mediorientale. In questi soggetti, l’alterazione di colore tende a essere più intensa e a persistere per un periodo più lungo.

La pigmentazione postinfiammatoria è anche chiamata melanosi acquisita. Istologicamente, deriva dalla sovrapproduzione di melanina o da una dispersione irregolare del pigmento dopo un’infiammazione cutanea 27.

Cause molto comuni di iperpigmentazione postinfiammatoria nella pelle di colore includono acne vulgaris, dermatite atopica e impetigine.

Basti pensare che oltre i due terzi delle donne nere/afroamericane affette da acne soffrono di iperpigmentazione postinfiammatoria, che di solito si verifica durante il processo di guarigione dopo il trattamento dell’acne 28, 25.

Le cicatrici cheloidi sono anche una sequela dell’acne più comune nelle popolazioni di colore rispetto a quelle bianche/caucasiche 29.

La pseudofolliculitis barbae è un’altra dermatosi infiammatoria comune, in particolare tra gli afroamericani, che provoca iperpigmentazione postinfiammatoria e si stima che abbia un tasso di prevalenza tra il 45 e l’83% 30, 31.

Malattie dermatologiche comuni tra i bianchi degli Stati Uniti, i neri degli Stati Uniti e i neri del Regno Unito (liste in ordine di incidenza) 32
Bianchi US Neri US Neri UK
  • Acne
  • Eczema
  • Disturbi della pigmentazione diversi dalla vitiligine
  • Dermatite seborroica
  • Alopecie
  • Infezioni fungine
  • Dermatiti da contatto
  • Verruche
  • Tinea versicolor
  • Cheloidi
  • Pitiriasi rosea
  • Orticaria
  • Acne
  • Acne cheloidale
  • Follicolite
  • Psoriasi
  • Cheloidi
  • Pitiriasi versicolor
  • Infiammazione post-infiammatoria
  • Alopecia areata
  • Dermatofibroma
  • Orticaria
  • Pitiriasi rosea
  • Lichen simplex

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