INDICE ARTICOLO
Che Cos’è
L’acido ellagico è un potente antiossidante di origine vegetale.
Appartiene alla famiglia dei polifenoli ed è presente in numerose fonti vegetali, incluse piante medicinali, frutti e verdure commestibili 1.
Fonti comuni di acido ellagico includono tè verde, melograno, fragole, more, lamponi, noci e uva 2.
Prove emergenti suggeriscono che l’acido ellagico può ridurre i sintomi di malattie metaboliche croniche, tra cui dislipidemia, insulino-resistenza, diabete di tipo 2 e steatosi epatica non alcolica 3.
Proprietà
L’acido ellagico possiede una vasta gamma di funzioni biologiche, comprese attività 4, 5, 6, 7:
- antiossidanti,
- antivirali,
- antibatteriche,
- antinfiammatorie,
- anticancerogene,
- anti-aterogeniche,
- antifibrotiche,
- neuroprotettive,
- antiplasmodiche,
- chemiopreventive.
Molte di queste attività – insieme all’effetto su insulina, glicogeno, fosfatasi, aldosio reduttasi, accumulo di sorbitolo, formazione di AGEs e secrezione di resistina – possono spiegare i suoi effetti sulla sindrome metabolica e sul diabete 7.
Un numero crescente di prove suggerisce che l’assunzione di acido ellagico può essere utile nell’attenuare l’obesità e nel migliorare le sue complicanze metaboliche, come la resistenza all’insulina, il diabete di tipo 2, la steatosi epatica non alcolica e l’aterosclerosi 3.
Inoltre, i risultati di recenti ricerche preliminari hanno aumentato l’interesse per l’acido ellagico come potenziale agente protettivo del fegato e della pelle, e come potenziale agente antitumorale.
Acido Ellagico negli Alimenti
I livelli più elevati di acido ellagico si trovano in alimenti come castagne, frutta secca a guscio, frutti di bosco, fragole e uva, così come nei relativi distillati 8.
L’acido ellagico si trova in buone quantità anche nelle pesche e nei melograni 9, 10.
| Fonte dietetica | Acido ellagico 11, 12 |
|---|---|
| Frutta (mg/100 g di peso fresco) | |
| More (Rubus ursinus) | 150 |
| Lamponi neri | 90 |
| Boysenberries | 70 |
| Camemoro o rovo artico (Rubus chamaemorus) | 315,1 |
| Melograno | 269,9 |
| Lamponi | 270 |
| Rosa canina | 109,6 |
| Fragole | 77,6 |
| Marmellata di fragole | 24,5 |
| Uva moscatina (Muscadine grapes) | 36-91,2 |
| Cinorrodi (Rosa rugosa) | 109,6 |
| Frutta a guscio (mg/100 g) | |
| Noci Pecan | 33 |
| Noci | 59 |
| Bevande (mg/litro) | |
| Succo di melograno | 87 – 2118,3 |
| Cognac | 31-55 |
| Vino rosso invecchiato in rovere | 33 |
| Whisky | 1,2 |
| Semi (mg/g) | |
| Lamponi neri | 6,7 |
| Lamponi rossi | 8,7 |
| Boysenberries | 30 |
| Mango | 1,2 |
Metabolismo e Biodisponibilità
L’acido ellagico si può trovare in forma libera, glicosilata e/o acilata, o incorporato all’interno di molecole più complesse chiamate ellagitannini. Da questi ultimi viene liberato a livello intestinale, grazie all’intervento della flora batterica intestinale (gli ellagitannini sono resistenti all’idrolisi acida e alla degradazione nello stomaco) 13.
A sua volta, anche l’acido ellagico libero viene sottoposto a un metabolismo microbico a livello intestinale, che ne aumenta sensibilmente l’altrimenti scarsa biodisponibilità.
Nello specifico, l’acido ellagico viene metabolizzato dalla microflora in urolitine, che risultano maggiormente biodisponibili rispetto al loro predecessore 14.
Come per altri polifenoli, esiste un’enorme variabilità nel metabolismo microbico dell’acido ellagico tra gli esseri umani. Alcuni soggetti, infatti, producono una quantità sostanziale di urolitine, mentre altri ne producono poca o nessuna 15.
Questa variabilità nel metabolismo microbico dell’acido ellagico è stata attribuita a differenze nell’ecologia microbica intestinale 16.

Studi e Benefici
La ricerca sull’acido ellagico è ancora preliminare, in quanto limitata a studi in vitro e su modelli animali. Tuttavia, diverse fonti ricche di acido ellagico hanno già dimostrato interessanti benefici per la salute degli esseri umani.
Occorre comunque ricordare che nelle fonti alimentari l’acido ellagico si associa ad altri importanti fito- e micro-nutrienti, che nel complesso apportano benefici di gran lunga superiori rispetto al singolo attivo assunto in forma isolata.
Detto questo, in uno studio sui ratti, l’uva moscata contenente acido ellagico si è rivelata molto più benefica rispetto ai polifenoli del vino moscato (che aveva una composizione polifenolica simile, ma era privo di acido ellagico). Questa evidenza suggerische che l’acido ellagico potrebbe essere una componente chiave nella produzione di benefici metabolici 17.
Salute del Cuore
Grazie all’alto potenziale antiossidante, l’acido ellagico può ridurre la pressione sanguigna e migliorare altri fattori di rischio per le malattie cardiovascolari.
Secondo una revisione della ricerca, il melograno (che ricordiamo essere una ricca fonte naturale di acido ellagico) può fornire benefici a coloro che soffrono di ipertensione, aterosclerosi, malattia coronarica e arteriopatia periferica 18. Una meta-analisi ha analizzato 8 studi RCT, concludendo che il succo di melograno ha indotto un calo dei livelli di pressione sanguigna sistolica (di 5 mmHg in media) e diastolica 19.
La funzione di abbassamento della lipidemia dell’acido ellagico è ben supportata da studi su animali. Ad esempio, la somministrazione di acido ellagico attraverso nanoparticelle ha attenuato efficacemente l’iperlipidemia nei ratti alimentati con una dieta ricca di grassi 20.
Obesità
Negli studi su animali, l’acido ellagico ha indotto la perdita di peso e ha ridotto l’obesità e le sue complicanze metaboliche 3.
Una riduzione del peso corporeo e della massa adiposa è stata osservata in numerosi studi su animali, trattati ad esempio con estratti di foglie di melograno, di mirtillo o con altre fonti vegetali naturalmente ricche di acido ellagico 21, 22, 23, 24.
In uno studio su animali del 2012, i ricercatori hanno osservato che l’acido ellagico dell’estratto di melograno riduceva la quantità di resistina nei topi 25. La resistina è un ormone collegato ad obesità, insulino-resistenza e diabete.
Lo studio ha dimostrato che la riduzione della resistina utilizzando l’acido ellagico potrebbe ridurre il rischio di obesità e infiammazione.
Diabete
Lo stress ossidativo contribuisce non solo alla patogenesi del diabete di tipo 2 ma anche alle sue complicanze vascolari. Ne consegue che gli antiossidanti potrebbero prevenire il diabete e migliorarne la gestione .
Secondo una revisione sull’acido ellagico, la ricerca sugli animali ha evidenziato per lo più effetti ipoglicemizzanti, antiossidanti, antinfiammatori e antiglicazione, insieme alla prevenzione delle complicanze diabetiche micro e macrovascolari 26.
In uno studio RCT, 44 adulti con diabete mellito di tipo 2 hanno assunto 180 mg di acido ellagico al giorno. Dopo 8 settimane di trattamento, sono stati rilevati beenefici nella riduzione della glicemia a digiuno (-37,33 mg/dl), dell’insulinemia e della resistenza all’insulina rispetto al placebo 26a. Inoltre, l’acido ellagico ha aumentato i livelli di SIRT1 e ridotto quelli di fetuina-A.
Sono comunque necessari studi clinici controllati randomizzati ben progettati per colmare il divario esistente tra ricerca sperimentale e clinica.
Salute del fegato
In uno studio clinico randomizzato su 60 partecipanti affetti da steatosi epatica ("fegato grasso") associata a disfunzione metabolica, l’integrazione con acido ellagico (200 mg/die per 8 settimane) ha migliorato sia la salute del fegato che quella generale.
In particolare, sono state osservate riduzioni (miglioramenti) del grasso epatico, della fibrosi epatica e degli enzimi ALT e AST rispetto al gruppo trattato con placebo. Inoltre, sono stati notati miglioramenti in diversi biomarcatori della salute cardiometabolica, tra cui riduzioni di HOMA-IR (-1,5), trigliceridi (-43 mg/dl) e colesterolo LDL (-15 mg/dl) 26b.
Rughe e Bellezza della Pelle
L’acido ellagico può essere efficace anche nel trattamento delle rughe e dell’infiammazione.
In uno studio in vitro, l’acido ellagico ha dimostrato di migliorare la produzione di elastina e collagene nei fibroblasti dermici, dimostrando un effetto analogo a quello dell’acido retinoico e sinergico con esso 26a.
Uno studio del 2010 ha esaminato gli effetti protettivi dell’acido ellagico sul collagene e sulle risposte infiammatorie nei topi esposti ai raggi UV e nelle cellule della pelle umana 27.
Nello studio, i ricercatori hanno applicato una soluzione topica di acido ellagico a topi glabri. I topi sono stati quindi esposti alla luce UV per otto settimane. I risultati hanno mostrato che l’acido ellagico previene l’infiammazione e la disgregazione del collagene anche nelle cellule della pelle umana.
Un altro studio ha dimostrato che il consumo orale di un estratto di melograno ricco di acido ellagico in donne sane è stato associato a un effetto protettivo sulle scottature causate dall’irradiazione UV, anche a basse dosi, con conseguente riduzione della pigmentazione 28.
In un altro studio su 68 donne cinesi con iperpigmentazione della pelle del viso, gli estratti di due specie di rosa (200 mg/die), in associazione ad estratti di melograno (10 ml/die) hanno migliorato l’idratazione, la lucentezza, l’elasticità e il tono della pelle, riducendo la quantità di melanina, le linee sottili sotto gli occhi e le rughe a zampe di gallina 28a.
L’integratore in questione è stato assunto per 8 settimane apportando una dose giornaliera di 25 milligrammi di polifenoli, 356 microgrammi di acido ellagico e 3,2 milligrammi di vitamina C.
Uno studio RCT ha scoperto che un integratore contenente un estratto di melagrana (250 mg) standardizzato in punicalagina (75 mg), assunto per 4 settimane, ha ridotto la gravità delle rughe di circa il 6%, mentre nel gruppo placebo è aumentata dell’1% 28b.
I benefici, sono stati maggiori nei soggetti con una maggiore abbondanza relativa di Eggerthellaceae nell’intestino (questi batteri sono in grado di produrre metaboliti di urolitina da acido ellagico ed ellagitannini, che si trovano nei melograni).