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Magazine X115 X115 Epilazione Laser | Risultati, Tipi di Laser | Cosa Aspettarsi

Epilazione Laser | Risultati, Tipi di Laser | Cosa Aspettarsi

  • 19 minuti

Che Cos’è

La cosiddetta epilazione laser è una pratica di medicina estetica finalizzata alla rimozione permanente dei peli superflui.

Quest’obiettivo può essere raggiunto utilizzando diversi tipi di laser o, in alternativa, la luce pulsata intensa.

Per chi si sta avvicinando per la prima volta all’epilazione laser, è importante precisare da subito alcuni aspetti fondamentali:

  • l’epilazione laser è in genere molto efficace in individui con carnagione chiara e peli grossi e scuri; è invece scarsamente efficace e poco indicata per chi ha poco contrasto tra peluria e carnagione (peli chiari su pelle chiara; peli medio-scuri su carnagione scura ecc.).
  • Per ottenere risultati significativi, è necessario sottoporsi a sedute multiple (ad es. 6-10 sedute) separate da 28-40 giorni.
  • L’obiettivo che ci si pone è quello di distruggere permanentemente ad ogni seduta una quota compresa fra il 20 e il 30% dei peli presenti.
  • Nelle settimane che precedono la prima seduta fino ad alcune settimane dopo l’ultima, è importante evitare l’esposizione solare intensa e proteggersi con una crema ad ampio spettro SPF 50.
  • Terminato il ciclo di trattamento, è opportuno sottoporsi a un mantenimento periodico (ad esempio uno ogni 6-12 mesi) per eliminare i nuovi bulbi piliferi.

L’epilazione laser non è indicata in gravidanza e in corso di determinate terapie farmacologiche, ad esempio con cortisone ad alte dosi, antibiotici, trattamenti ormonali sostitutivi, farmaci immunosoppressori e altri fotosensibilizzanti (come l’isotretinoina per l’acne).

Nella maggior parte dei casi, l’epilazione laser dà risultati soddisfacenti se eseguita per un numero sufficiente di sedute (4-10). Tuttavia, raramente la procedura fornisce una soluzione "totale" e permanente. Trattamenti di mantenimento di ritocco sono necessari per la maggior parte dei pazienti a lungo termine.

Come Funziona

I laser per l’epilazione lavorano secondo il principio della “fototermolisi selettiva“, che significa utilizzare la luce (foto) per riscaldare (termo) una zona specifica per la distruzione (lisi selettiva).

Il bersaglio di questa termolisi è la melanina che si trova nel fusto del pelo e nel suo follicolo (a livello della papilla dermica e del bulbo, sede delle cellule staminali che fanno crescere il pelo).

La luce laser, opportunamente regolata, raggiunge il follicolo pilifero fino alla regione del bulbo, dove viene assorbita e trasformata in calore. Ne consegue una necrosi termica che porta alla caduta del pelo e all’impossibilità di generarne di nuovi.

Poiché la melanina è presente anche nella pelle, ci si potrebbe chiedere come faccia la luce laser a danneggiare soltanto il bulbo pilifero, risparmiando la cute.

A tal proposito la tecnologia laser sfrutta il principio del tempo di rilassamento termico.

Tempo di rilassamento termico

L’utilizzo di impulsi laser di potenza e durata adeguata permette di aumentare sensibilmente la temperatura dentro il follicolo pilifero, senza dargli il tempo di dissipare l’energia termica. Al contrario, la pelle colpita può trasmettere il calore e raffreddarsi senza subire danni rilevanti.

Questo effetto viene ottenuto secondo il principio del tempo di rilassamento termico (TRT).

Il TRT è il tempo che il bersaglio, raffreddandosi, impiega per dimezzare il calore assorbito trasferendolo ai tessuti adiacenti.

Il danno termico selettivo al follicolo si ottiene quando l’energia erogata è più breve della sua TRT; in questo modo non si dà al follicolo il tempo necessario per raffreddarsi 2, 3.

Il TRT dell’epidermide è stato misurato in 3-10 ms, mentre sono necessari da 40 a 100 ms affinché il follicolo pilifero si raffreddi.

Per questo motivo, è necessario che la durata dell’impulso laser superi abbondantemente i 3-10 ms e abbia una durata indicativa di circa 10-40 ms (senza mai superare i 100 ms).

In questo modo la pelle colpita può trasmettere il calore e raffreddarsi senza subire danni rilevanti, mentre il follicolo non riesce a farlo e si danneggia per il calore accumulato.

Tipi di Laser

La melanina assorbe la luce nell’intervallo da 300 a 1200 nm. Pertanto, i laser che lavorano in questo intervallo di lunghezze d’onda possono essere utilizzati efficacemente per l’epilazione.

Laser Cromofori

Diversi tipi di laser possono essere utilizzati per l’epilazione:

  1. Laser a rubino (694 nm). La luce rossa viene erogata attraverso cristalli di rubino sintetico; questo tipo di laser è efficace per i tipi di pelle chiara con peli scuri e ormai poco utilizzato perché superato per molti aspetti 4.
  2. Laser ad alessandrite (755 nm). Garantisce una maggiore penetrazione, ottimo per pelli chiare (fototipo I-III) 5.
  3. Laser a diodi (810 nm). Se l’apparecchio è di qualità, i risultati raggiunti e gli effetti collaterali sono paragonabili a quelli del laser ad alessandrite, con il vantaggio di un costo minore; è anche più sicuro sulla pelle più scura (fototipo IV) rispetto ai precedenti 6.
  4. Laser ittrio-alluminio-granato (Nd: YAG) drogato al neodimio (1064 nm). È il laser che offre la maggiore sicurezza per i soggetti con pelle scura (fototipi IV-VI). Questo grazie al relativamente minore assorbimento di melanina, che in teoria porta anche a risultati inferiori ad altri tipi di laser (servono più sedute) 7.
fototipi

Laser o Luce pulsata?

In alternativa al laser, esiste la possibilità di ricorrere alla luce pulsata intensa (Intense Pulse Light – IPL). In questo caso, gli impulsi ad alta intensità di luce policromatica e non coerente sono forniti da una lampada flash, che tramite appositi filtri può restringere la banda di lunghezza d’onda che colpisce la pelle.

La luce pulsata intensa può essere utilizzata anche su pelli più scure e possono essere coperte aree più grandi, poiché emette luce “a raggera”. Questo però è anche uno svantaggio, perché la luce non riesce a mirare selettivamente il pelo, ma investe anche la pelle circostante.

Essendo meno focalizzata su un singolo obiettivo, l’IPL potrebbe comportare un maggior rischio di effetti indesiderati, come arrossamenti e irritazioni. La procedura è anche meno costosa di "un vero laser", ma potrebbe non essere altrettanto efficace 8, 9, 10.

Molto dipende, in ogni caso, dall’apparecchiatura utilizzata.

Secondo uno studio di comparazione "split-face" su 38 soggetti, il trattamento con luce pulsata intensa ha prodotto meno effetti collaterali e punteggi di soddisfazione più elevati rispetto al trattamento con laser Nd:YAG 10a.

Apparecchi Domestici

Le apparecchiature per l’epilazione domestica rilasciano potenze enormemente inferiori a quelle utilizzate dalle estetiste, che a loro volta sono meno potenti di quelle utilizzate dai medici.

Minore potenza significa risultati inferiori e necessità di un maggior numero di sedute per raggiungerli.

Efficacia e Risultati

La laser-epilazione è oggi una metodica estremamente richiesta e generalmente efficace.

I risultati migliori si ottengono valutando al meglio ogni singolo caso e scegliendo la tecnologia più opportuna.

Efficacia

L’epilazione definitiva e permanente è il traguardo a cui ambisce chi si sottopone a questo genere di trattamento.

In media, solo circa l’80% dei pazienti risponde bene all’epilazione laser, che come ricordato necessita sempre di sedute multiple (indicativamente da 6 a 10).

Pertanto, è più opportuno parlare di epilazione a lungo termine o di epilazione progressivamente definitiva.

Già dopo il primo trattamento, la riduzione e la pulizia della zona sono immediate. Tuttavia, dopo alcune settimane seguirà una ricrescita, che seduta dopo seduta si farà via via più debole e meno fitta.

In genere, ci si può aspettare una perdita del 15-30% di peli ad ogni seduta. Dopo sedute multiple (da 6 a 10), si può arrivare a una percentuale di peli eliminati che va dal 75% all’80-89%.

Da cosa dipendono i risultati

L’efficacia a lungo termine dell’epilazione laser dipende da diverse variabili, tra cui il colore del pelo e della pelle, la fluenza tollerata e il tipo di laser utilizzato.

Tra i vari fattori che possono influenzare il risultato, segnaliamo 11:

  1. Posizione dei peli (i peli ascellari e pubici rispondono meglio dei peli sulle estremità e sul torace).
  2. Colore della pelle e dei peli (la pelle chiara con peli scuri ottiene i migliori risultati grazie alla mancanza di melanina nella pelle e all’abbondanza di melanina per assorbire l’energia laser nei follicoli piliferi).
  3. Fase di crescita dei peli (i peli anagen sono i più sensibili).
  4. Tipo di laser.
  5. Stato ormonale.
  6. Piano di trattamento.

Sedute e Numero di Trattamenti

Il numero di trattamenti necessari per ottenere un risultato soddisfacente può variare dalle 4 alle 12 sedute, in relazione al tipo di cute, al colore del pelo, alla zona di trattamento e alle problematiche di base (disfunzioni ormonali).

Il laser è efficace solo ed esclusivamente se il pelo si trova nella sua sede e in fase anagen (di crescita), poiché questo è il momento in cui si sta sviluppando la melanina, concentrata nel bulbo, che diventa il bersaglio perfetto.

In qualsiasi periodo si vada ad osservare la zona interessata dai peli, circa il 20% di essi è in fase anagen. Proprio per questo motivo, sono necessarie varie sedute opportunamente distanziate affinché il laser risulti davvero efficace.

In generale, le prime 4 sedute vengono effettuate una volta ogni 28-45 giorni, in base alle caratteristiche del paziente e della zona da trattare. Ad esempio, l’epilazione definitiva del viso richiede molte sedute mentre le ascelle richiedono meno tempo.

A tal proposito è importante notare che una maggior frequenza di sedute non migliora il risultato, ma lo allontana.

Il ciclo del pelo, infatti, dopo le prime applicazioni laser rallenta ed è quindi necessario aspettare più tempo per essere sicuri di poter colpire con il laser peli vitali in fase anagen.

Dopo la prima seduta potrebbe anche succedere che alcuni peli più fini, noti come peli del vello, vengano stimolati a crescere dalla luce del laser. Questo non deve preoccupare perché potranno essere rimossi nelle sedute successive.

Questo effetto – chiamato ipertricosi paradossa – può verificarsi più comunemente nella pelle di tipo III e con l’uso di sistemi IPL 12, 13, 14.

Dopo qualche giorno dalla seduta, l’asta dei peli rimasti nella pelle e parzialmente carbonizzata dal laser verrà espulsa, simulando una precoce ricrescita che tuttavia non deve allarmare.

Quando sottoporsi al trattamento?

In generale, è preferibile iniziare il percorso in autunno/inverno dopo che l’abbronzatura estiva è scomparsa.

Questo anche in virtù del fatto che l’esposizione solare va limitata durante l’intero ciclo di trattamento.

Quanto dura una seduta?

La durata di una seduta dipende dall’estensione della zona da trattare e dalla densità dei peli presenti sulla superficie.

Se parliamo di zone di piccola estensione, come per esempio il labbro superiore, sono
sufficienti pochi minuti.

Se invece parliamo di zone ampie, come gambe o schiena, i tempi possono variare da un minimo di 30 minuti a un massimo di alcune ore.

Sedute di mantenimento

Affinché il risultato perduri il più a lungo possibile, in alcuni casi può essere necessario sottoporsi a una o due sedute annuali di mantenimento.

I follicoli silenti, quelli cioè che non producono peli, non vengono infatti colpiti dal trattamento e possono successivamente attivarsi sotto lo stimolo di ormoni o farmaci.

Ecco perché è più corretto (e meno illusorio) parlare di epilazione permanente, in quanto il risultato sui follicoli attivi trattati permane nel tempo.

Esiste un Laser Migliore?

Rispondere a questa domanda è difficile, se non impossibile, dal momento che:

  • gli studi in genere non rilevano grosse differenze di efficacia tra un laser e l’altro;
  • sulla questione impattano importanti interessi commerciali, per cui è logico che ogni clinica tenda a enfatizzare la presunta superiorità del proprio tipo di laser;
  • il mercato degli apparecchi laser è in continua evoluzione e aldilà della sorgente luminosa esistono molte caratteristiche importantissime che ne influenzano le prestazioni (ad esempio potenza e durata dell’impulso, intervallo fra un impulso e l’altro ecc.).

Si consideri ad esempio che le apparecchiature per epilazione domestica che si vanno via via diffondendo rilasciano potenze enormemente inferiori a quelle utilizzate dalle estetiste, che a loro volta sono meno potenti di quelle utilizzabili dai medici.

Secondo una revisione di 5 studi RCT (su un totale di 223 pazienti), la riduzione media dei peli a lungo termine sarebbe pari a 1:

  • dal 30 al 73,61% per il laser Nd:YAG,
  • dal 35 all’84,25% per il laser ad alessandrite;
  • dal 32,5 al 69,2% per il laser a diodi;
  • dal 27% al 52,7% per la luce pulsata.

In generale, è stata osservata una maggiore riduzione dei peli a lungo termine nelle parti del corpo con cicli di crescita dei peli più lunghi (es. peli delle gambe o ascellari rispetto a quelli facciali).

Alcuni Dati Scientifici

Uno studio comparativo ha valutato gli effetti dei laser ad alessandrite (ascella destra) e a diodi (ascella sinistra) in 31 adulti con fototipo da I a IV.

Entrambi i laser hanno prodotto risultati comparabili in termini di riduzione della densità dei peli, sia subito dopo le 6 sedute di trattamento (72,16% per il diodo e 71,30% per l’alessandrite), sia 18 mesi dopo (73,71% per il diodo e 71,90% per l’alessandrite) 15.

L’eritema e l’edema perifollicolare erano più comuni dopo il trattamento con laser ad alessandrite, ma tutti gli effetti collaterali erano transitori. Il 62,50% dei pazienti ha trovato il laser a diodi più doloroso rispetto a quello all’alessandrite, ma tutti i pazienti hanno convenuto che il dolore di entrambi i laser era sopportabile.

Altri studi di confronto tra i due tipi di laser confermano questi risultati 16, 17.

Rispetto ad altri tipi di laser (come quelli ad alessandrite o a diodi), il laser Nd:YAG 1064 nm è considerato più adatto per il trattamento di pazienti con pelle scura, a causa della ridotta dispersione e della penetrazione più profonda della luce laser 18, 19.

Secondo uno studio su pazienti con pelle scura (indiani), sei sedute di trattamento con laser Nd:YAG hanno portato a una riduzione complessiva dei peli del 56% dopo 6 settimane dall’ultima seduta 20.

Precedenti studi con il laser Nd:YAG su fototipi cutanei IV – VI hanno mostrato una riduzione dei peli che varia dal 23 al 33% dopo una singola seduta 18, 19, 21, 22, dal 58 al 62% dopo tre sessioni 23 e dal 50 al 100% dopo 5-7 sessioni rispettivamente a 4-12 settimane di follow-up 24, 25.

Anche la soddisfazione media dei pazienti sottoposti ad epilazione laser si aggira intorno al 70% 26.

Secondo un altro studio su pazienti iraniani, non è stata riscontrata una differenza significativa nella riduzione dei peli a sei mesi dall’ultima sessione tra laser ad allesandrite (68,75%), laser a diodo (71,71%) e luce pulsata (66,96%) 27.

Quanto costa

Sul prezzo dell’epilazione laser incidono numerosi fattori, come:

  • estensione dell’area da trattare;
  • densità, colorazione e spessore del pelo;
  • apparecchiatura utilizzata;
  • politica di prezzi della clinica e del medico che esegue il trattamento.

Per considerare e valutare tutte queste varianti è necessario un consulto preliminare, in base al quale verrà stilato un preventivo personalizzato.

Indicativamente, il costo dell’epilazione laser può andare da 80 a 250 euro a seduta, ma per aree molto estese si possono raggiungere e superare i 400-500 euro.

Negli Stati Uniti, nel solo 2019 sono stati eseguiti oltre 1 milione di trattamenti di epilazione laser, che compare al quarto posto tra le tecniche di medicina estetica minimamente invasiva, dopo botulino (7,7 milioni), filler (2,7 milioni) e peeling chimico (1,4 milioni) 1.

Come si Esegue

Preparazione

Visita Medica ed Esami

Durante la visita preliminare il medico effettuerà un’attenta analisi del soggetto, valutando elementi come il tipo di pelle, il grado di abbronzatura, la storia medica, gli eventuali farmaci o integratori assunti e la presenza di tatuaggi o lesioni cutanee sospette.

Il medico potrebbe anche richiedere esami specifici e la consulenza del ginecologo e/o endocrinologo per indagare e gestire al meglio eventuali disfunzioni ormonali.

Farmaci da evitare

Alcuni farmaci fotosensibilizzanti (come l’isotretinoina per l’acne) rendono controindicato il trattamento laser, poiché possono favorire l’insorgenza di macchie cutanee ed effetti indesiderati. È il caso ad esempio di:

  • alcuni antibiotici (dossiciclina, tetraciclina);
  • alcuni antidepressivi (imipranina, amitriptilina);
  • molti antistaminici (prometazina, clorfeniramina, terfenadina);
  • contraccettivi orali (estrogeni e progestinici);
  • alcuni antinfiammatori non steroidei, i cosiddetti FANS (Piroxicam, Ketoprofene, Diclofenac, Nimesulide);
  • alcune sostanze esfolianti come ad esempio quelle per i peeling;
  • cosmetici e farmaci da banco a base di alcuni derivati della vitamina A (i cosiddetti
    retinoidi).

Questi farmaci rendono la cute del paziente molto più sensibile all’azione nociva dei raggi UV, quindi si potrebbe andare più facilmente incontro a rischio di scottature, irritazioni o infiammazioni della pelle.

Il medico potrebbe pertanto suggerire la sospensione dei suddetti farmaci e consigliare alternative idonee anche per quanto riguarda eventuali anticoagulanti assunti dal paziente (che possono aumentare il rischio di porpora ed ecchimosi).

Inoltre, i pazienti in terapia cronica con corticosteroidi per via sistemica o topica devono essere trattati con cautela, a causa di possibile atrofia e assottigliamento della cute e alterazioni della riepitelizzazione.

In nessun caso, il paziente deve modificare la terapia farmacologica prescritta senza aver ottenuto il preventivo consulto medico.

Anche gli stupefacenti, tipicamente la cocaina, possono avere effetti fotosensibilizzanti.

È infine importante non usare prodotti autoabbronzanti per almeno 2-4 settimane prima del trattamento

Esfoliazione

Per migliorare l’efficacia dell’epilazione laser, è importante preparare adeguatamente la pelle.

A tal proposito, oltre alla rasatura dei peli (vedi in seguito), il medico potrebbe consigliare un’esfoliazione accurata per eliminare le cellule morte in eccesso che possono ridurre l’efficacia di certi tipi di laser.

In ogni caso, gli scrub dovrebbero essere evitati almeno un paio di giorni prima e dopo il trattamento. Anche gli esfolianti chimici in genere sono controindicati, poiché – essendo fotosensibilizzanti – aumentano il rischio di effetti indesiderati.

Rasatura

Affinché il laser sia efficace, il pelo dev’essere molto corto, con una lunghezza nell’ordine dei millimetri.

Infatti, se il pelo è troppo lungo si ha un’eccessiva dispersione di energia, riducendo quella trasmessa al follicolo pilifero.

Se però il pelo è troppo corto risulta poco evidente all’operatore, quindi scarsamente raggiungibile.

La misura ideale è dunque quella in cui il pelo spunta dalla pelle di pochi millimetri. A tale scopo, l’area deve quindi essere rasata 24 ore prima del trattamento laser, pulendola dai peli ma senza fare il contropelo (che li accorcerebbe troppo).

Si consiglia l’impiego di rasoi monolama, cercando di traumatizzare il meno possibile la pelle per evitare un’irritazione già prima della seduta.

I rasoi elettrici non sono consigliati in quanto in genere lasciano i peli troppo lunghi.

Evitare di Strappare i peli

Al fine di ottenere la massima efficacia ad ogni trattamento, è opportuno evitare l’epilazione a strappo almeno per le 4-6 settimane precedenti la seduta laser.

Altri consigli

Il giorno del trattamento, l’area interessata dev’essere priva di trucco, lozione, deodorante e crema solare.

Durante il Trattamento

Durante il trattamento il medico proteggerà gli occhi e le sopracciglia del paziente.

Inoltre, se il trattamento si svolge in prossimità della bocca, userà una protezione (ad esempio della garza umida tra denti e labbra) per evitare che il laser danneggi i denti.

Dopo il trattamento

Nel post-trattamento (quindi tra una seduta e l’altra) è fondamentale una rigorosa protezione con una crema solare ad ampio spettro.

A seconda dei casi, il medico potrebbe prescrivere brevi cicli di creme steroidee topiche per ridurre al minimo l’eritema e il gonfiore.

Di norma, gli antibiotici non sono necessari. Tuttavia, il medico potrebbe prescrivere una crema a base di betametasone e gentamicina per alleviare la sensazione di bruciore e contrastare le infiammazioni e le follicoliti.

Controindicazioni

L’epilazione laser è controindicata in gravidanza e in presenza di cancro della pelle.

Riguardo alla presenza di nei, è ormai dimostrato che un nevo benigno non può essere trasformato in maligno dalla luce laser.

Per sicurezza, nevi displastici o altre lesioni pigmentate discutibili nella zona da trattare rendono controindicata l’epilazione laser.

Anche le aree tatuate o con trucco permanente saranno evitate dal medico.

Controindicazioni relative possono riguardare l’assunzione di farmaci anticoagulanti, la presenza di vitiligine, herpes, infezioni locali, coagulopatie, tendenza alla formazione di cicatrici cheloidee, sovraesposizione solare o diabete.

Effetti Collaterali

In genere, dopo ogni trattamento si osserva la comparsa di rossore locale, disagio temporaneo, bruciore e un leggero gonfiore (piccole vescicole sotto la pelle, il cosiddetto edema perifollicolare).

Di solito questi effetti durano solo poche ore, anche se in alcuni casi possono persistere più a lungo. Il rischio di sviluppare questi effetti collaterali è maggiore per le pelli scure o che sono state esposte recentemente al sole.

Per tenere sotto controllo questi effetti collaterali, il medico può consigliare l’utilizzo di ghiaccio e l’applicazione di topici lenitivi e/o corticosteroidei.

Inoltre, dopo la seduta laser può presentarsi un cambio di pigmentazione locale della pelle, che in generale è transitorio, e che trattato adeguatamente sparisce in poco tempo. Anche in questo caso, le discromie colpiscono principalmente coloro che non evitano l’esposizione al sole prima o dopo il trattamento e coloro che hanno la pelle più scura.

Talvolta, specialmente quando la pelle non è molto chiara, si osserva la presenza di piccole crosticine scure dovute al danno termico dell’epidermide, che si risolvono spontaneamente senza alcun esito.

Raramente, l’epilazione laser può causare vesciche, formazione di croste importanti, cicatrici o altri cambiamenti nella struttura della pelle.

Altri effetti collaterali rari includono l’ingrigimento dei peli trattati o l’eccessiva crescita dei peli intorno alle aree trattate, in particolare sulla pelle più scura.

Dolore

Il dolore percepito durante il trattamento è ampiamente soggettivo e in genere non è necessaria l’applicazione di anestetici topici.

Si può avvertire una breve sensazione dolorosa puntorea, e talvolta di calore.

La sensazione avvertita è molto variabile e dipende dal diametro e dalla pigmentazione del pelo, dalla regione del corpo trattata (le ascelle e l’inguine sono più fastidiosi) e dalla sensibilità individuale.

Molto dipende anche dall’apparecchiatura utilizzata. Alcuni apparecchi laser, ad esempio, possiedono degli efficaci meccanismi di raffreddamento per limitare la sensazione dolorosa e i danni alla pelle.

In ogni caso nelle zone e nei pazienti più sensibili può essere prevista l’applicazione preliminare di una crema anestetica.

Sebbene la maggior parte delle macchine abbia sistemi di raffreddamento integrati, dopo la procedura possono essere utilizzati impacchi di ghiaccio o agenti refrigeranti per ridurre al minimo il dolore e il gonfiore.

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