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Magazine X115 X115 Bromelina | Proprietà, Benefici | Come si Usa? Effetti Collaterali

Bromelina | Proprietà, Benefici | Come si Usa? Effetti Collaterali

  • 12 minuti

Cos’è

La bromelina è una complessa miscela di enzimi proteolitici estratta dall’ananas.

In natura, abbonda sia nel gambo che nel frutto dell’ananas. Tuttavia, il gambo la contiene in concentrazioni nettamente maggiori.

È quindi importante sottolineare che mangiare ananas non produce gli stessi benefici per la salute ottenibili con l’integrazione di bromelina 1.

La bromelina estratta dal fusto o dal gambo dell’ananas è quella più usata negli integratori perché ha un contenuto maggiore di proteasi (enzimi proteolitici) 2, 3.

È stato dimostrato che la maggior parte dei benefici non è dovuta a un particolare enzima presente nella bromelina. Piuttosto, ci sono probabilmente molteplici fattori coinvolti nei suoi effetti positivi per la salute umana 4, 5.

A Cosa Serve

La bromelina può aiutare a spegnere l’infiammazione e ridurre il dolore da artrosi e interventi chirurgici. Infatti, la bromelina:

  • combatte l’infiammazione
  • favorisce il riassorbimento di edemi e infiltrati nei tessuti, formatisi a seguito di ferite o di interventi chirurgici.

Inoltre, promuove la guarigione delle ustioni e aiuta a ridurre le infiammazioni delle prime vie respiratorie (sinusiti, otiti, riniti, tracheiti, tonsilliti).

In flebologia, può essere sfruttata nel trattamento dei sintomi di insufficienza venosa, varici ed emorroidi (anche associandola a principi attivi vaso-protettori, come gli estratti di mirtillo, rusco e centella).

Oltre ai suoi usi medicinali, la bromelina è stata utilizzata in molti altri settori come l’industria alimentare e della birra, nonché nei settori dell’abbigliamento, cosmetico e farmaceutico.

Benefici e Indicazioni

In base ai dati attualmente disponibili, l’uso della bromelina potrebbe risultare utile come:
  • ausilio digestivo;
  • antinfiammatorio;
  • antisettico;
  • miorilassante;
  • inibitore dell’aggregazione piastrinica;
  • antiulcera;
  • regolarizzante dell’appetito;
  • cicatrizzante.

Cattiva Digestione

L’attività proteasica della bromelina si è rivelata potenzialmente utile come sostituto dei classici enzimi digestivi quali la tripsina e la pepsina.

In questo senso, l’assunzione di bromelina immediatamente prima di un pasto potrebbe facilitare i processi digestivi, soprattutto in quei pazienti con deficit enzimatico legato, ad esempio, a un’insufficienza pancreatica.

Uno studio ha dimostrato che i partecipanti con insufficienza pancreatica hanno sperimentato una migliore digestione dopo aver assunto un integratore di enzimi digestivi contenente bromelina, rispetto all’assunzione dello stesso integratore di enzimi digestivi senza bromelina 6.

Un altro studio ha dimostrato che la bromelina, in combinazione con alginato di sodio, bicarbonato di sodio e oli essenziali, ha migliorato significativamente i sintomi della dispepsia (cattiva digestione) 7.

Infine, la combinazione di bile di bue, pancreatina e bromelina si è dimostrata efficace nel ridurre l’escrezione di grasso nelle feci nei pazienti con steatorrea pancreatica, con conseguente miglioramento sintomatico del dolore, della flatulenza e della frequenza di evacuazione 8.

Artrosi e Infiammazione

Numerosi studi hanno descritto l’attività antinfiammatoria della bromelina.

Più precisamente, a questo enzima vengono attribuite attività proteolitiche e fibrinolitiche in ambiente infiammatorio, e un’attività inibitoria sulla sintesi di prostaglandine infiammatorie.

L’azione antinfiammatoria della bromelina può rivelarsi preziosa nel controllo dell’evoluzione flogistica in differenti patologie, anche di natura osteo-articolari.

  • La bromelina ha ridotto il gonfiore dei tessuti, il dolore e la rigidità articolare in 2 studi clinici su 117 persone con artrosi del ginocchio. In uno di essi, si è dimostrata efficace quanto il farmaco antidolorifico diclofenac 9, 10.
  • In 77 pazienti con artrite reumatoide o osteoartrosi, la bromelina (400 mg) ha migliorato i sintomi generali, ridotto la rigidità e migliorato la funzione fisica 9.
  • Un complesso di tre antinfiammatori naturali (bromelina, artiglio del diavolo e curcuma) ha migliorato il dolore articolare acuto e cronico in uno studio clinico su 42 persone affette da osteoartrite 11.
  • Secondo una revisione sistematica pubblicata nel 2023, la bromelina ha prodotto buoni effetti terapeutici sulla riduzione dei sintomi dell’artrosi, grazie ai suoi effetti antinfiammatori e antiossidanti 12.

Diversi studi hanno dimostrato che la bromelina può ridurre l’infiammazione, il gonfiore, i lividi e il dolore che si manifestano dopo l’intervento chirurgico. Sembra anche ridurre i marker di infiammazione 13.

Azione Antiedemigena

La bromelina aiuta a ridurre l’edema infiammatorio (accumulo di liquidi), a riassorbire l’ematoma e a risolvere il processo infiammatorio.

In questo modo velocizza il ripristino delle condizioni fisiologiche e la ripresa della funzionalità della zona lesa in seguito a traumi o interventi chirurgici.

Quest’azione antiedemigena può essere spiegata sulla base dell’attività fibrinolitica e in parte proteasica della bromelina.

Infatti, la possibilità di rimodellare adeguatamente la matrice, impedendo la formazione di macromolecole osmoticamente attive, risulterebbe preziosa nell’impedire l’accumulo di liquidi extracellulari e nel prevenire il conseguente edema post-infiammatorio (gonfiore).

L’attività antiedemigena della bromelina si rivela clinicamente preziosa in corso di tromboflebite, cellulite, trombosi venosa profonda, ecchimosi ed edema traumatico o post-chirurgico.

Ad esempio, uno studio ha descritto che la bromelina è stata utile nel trattamento della tromboflebite acuta, diminuendo la compromissione della deambulazione e i sintomi dell’infiammazione (come dolorabilità, edema e dolore) 14.

Un altro studio ha enfatizzato i benefici dell’uso postoperatorio della bromelina in otorinolaringoiatria. È stata infatti osservata una diminuzione della gravità del dolore, del gonfiore e dei segni di infiammazione. Inoltre, l’effetto antiedemigeno è stato il beneficio più significativo durante il periodo di convalescenza postoperatoria 15.

Azione antidolorifica

Dopo interventi parodontali

In uno studio RCT crossover, la somministrazione di bromelina (200 mg, equivalenti a 500 DGU) un’ora prima di un intervento chirurgico dentale si è rivelata efficace nel ridurre il dolore post-intervento.

La sua efficacia antidolorifica a distanza di 4 ore dall’intervento è risultata inferiore a quella del farmaco ibuprofene (400 mg), mentre non sono state riscontrate differenze significative tra i due gruppi a 2, 6, 8, 10, 12, 24 e 48 ore.

Gli Autori concludono che la bromelina può essere un efficace sostituto dell’ibuprofene nella gestione del dolore dopo un intervento di chirurgia parodontale, soprattutto nei pazienti con ulcera gastrica e aumentata tendenza al sanguinamento 16.

Secondo una revisione del 2023, la bromelina orale è risultata significativamente migliore rispetto ai controlli nella riduzione del dolore. Tuttavia, l’entità del beneficio risulta molto piccola (una riduzione del 2,7% su una scala analogica visiva, un effetto probabilmente troppo piccolo per dare sollievo a una persona che soffre) 17.

Anche sulla base delle conclusioni di altre meta-analisi, sembra che la bromelina possa avere un debole effetto riducente sul dolore in fase avanzata dopo un intervento chirurgico dentale rispetto all’assunzione di un placebo o all’inattività 18, 19, 20, 21.

Altri tipi di dolore

Integratori di bromelina (da sola o in associazione ad altri attivi) sono stati studiati per la riduzione di vari tipi di dolore, come quello muscolare, traumatico, pelvico e neuropatico 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32.

In generale, sono stati ottenuti risultati contrastanti (a volte è parsa efficace, altre volte no). Inoltre, alcuni degli studi che hanno ottenuto effetti positivi risultano ad alto rischio di bias.

Nel complesso, quindi, mancano prove a sostegno di un’efficace attività antidolorifica della bromelina.

In uno studio randomizzato controllato sul recupero dopo un intervento chirurgico all’ernia, a causa di problemi metodologici, non era chiaro se l’integrazione con bromelina e Boswellia serrata migliorasse i punteggi del dolore rispetto al placebo.

Attività Antibiotica

L’attività antibiotica della bromelina risulterebbe per lo più indiretta, aumentando sia i livelli sierici di svariati antibiotici che la biodisponibilità tissutale degli stessi 33.

La bromelina può aumentare l’assorbimento di penicillina e tetracicline (antibiotici che combattono le infezioni batteriche). Potrebbe anche aiutare a ridurre i loro effetti collaterali 1, 34, 35, 36.

È stato dimostrato che la terapia antibiotica combinata con bromelina ha rivelato una maggiore efficacia (in contrasto con l’antibiotico usato da solo) in molti stati patologici, ad esempio sinusite, bronchite, polmonite, pielonefrite, tromboflebite, ossessioni perirettali e rettali o infezioni cutanee causate da stafilococco 37, 38.

Nell’uomo sono stati osservati benefici:

Negli studi su animali, l’integrazione di bromelina ha dimostrato di proteggere dalla diarrea causata da patogeni intestinali come Escherichia coli e Vibrio cholerae 40. In tal senso, la bromelina agirebbe ostacolando l’adesione dei patogeni alle pareti intestinali 41, 42.

Sinusite

La bromelina può ridurre i sintomi della sinusite acuta in misura maggiore rispetto al placebo 43, 44, 45.

Ad esempio, un vecchio studio su 50 adulti e bambini con sinusite acuta ha rilevato che l’83% delle persone che utilizzavano la bromelina ha beneficiato di riduzioni dell’infiammazione nasale rispetto al 52% del placebo 44.

In un altro studio su oltre 100 bambini, la bromelina si è rivelata efficace nel migliorare la sinusite acuta e ha aiutato i bambini a riprendersi più velocemente rispetto alle terapie convenzionali 33.

Azione Miorilassante

Nonostante i meccanismi molecolari non siano ancora del tutto noti, differenti studi dimostrano come la bromelina possa espletare un’attività spasmolitica degna di nota, riducendo ad esempio l’intensità dei dolori in pazienti con dismenorrea.

Anche in questo caso sembrerebbe tuttavia intervenire l’attività antinfiammatoria, in particolare la riduzione della concentrazione ematica di PGE2.

La bromelina può avere proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche, sebbene non vi siano prove concrete a sostegno della sua efficacia per alleviare i crampi mestruali e il mal di testa 45, 2.

Attività Antitumorale

Numerosissimi studi stanno cercando di comprendere al meglio le potenziali attività antitumorali della bromelina, osservate in vitro nei confronti di carcinomi dello stomaco, mesoteliomi e altre patologie oncologiche.

Nonostante non vi siano ancora evidenze cliniche degne di nota, le ipotesi più accreditate sembrerebbero prevedere da un lato l’induzione del processo apoptotico, e dall’altro il potenziamento dell’attività antitumorale dei chemioterapici.

Studi in provetta hanno dimostrato che la bromelina potrebbe aiutare a combattere il cancro 46, 47. Studi in vitro e su animali hanno scoperto che la bromelina può stimolare il sistema immunitario a produrre molecole che rendono i globuli bianchi più efficaci nel sopprimere la crescita delle cellule tumorali ed eliminarle 48.

Sono chiaramente necessarie ulteriori ricerche basate sull’uomo prima di poter trarre conclusioni.

Guarigione delle Ferite

Le prove suggeriscono che la bromelina può aiutare ad accelerare la guarigione delle ustioni profonde.

Oltre agli enzimi che degradano le proteine, gli estratti di ananas contengono un enzima (escarasi) che aiuta a rimuovere i tessuti morti e ad accelerare la guarigione della ferita 49.

Per questo motivo, il debridement a base di bromelina ha dimostrato di essere un efficace agente per lo sbrigliamento della ferita e la rimozione delle cellule necrotiche.

In 5 studi clinici su oltre 350 persone con ustioni profonde, il trattamento enzimatico con bromelina ha guarito le ferite con un’efficacia simile ai trattamenti convenzionali e ha ridotto la necessità di un intervento chirurgico 50, 51, 52, 53, 54.

Malattie Cardiovascolari

Diversi studi indicano che la bromelina può ridurre o minimizzare i sintomi associati a varie malattie cardiovascolari 55.

In particolare, la bromelina:

  • aumenta l’efficienza del cuore, migliora il flusso arterioso, diminuisce le dissezioni arteriose e aumenta l’angiogenesi 56, 57;
  • aumenta la permeabilità della parete dei vasi sanguigni; di conseguenza, migliora l’assorbimento di ossigeno e nutrienti 58, 59;
  • presenta attività fibrinolitica, aiuta a inibire la formazione di trombi e riduce l’aggregazione piastrinica 2;
  • usata per lunghi periodi svolge anche un ruolo antiipertensivo 2.

La bromelina provoca quindi la distruzione di trombi e diminuisce la viscosità del sangue. In questo modo aiuta a ridurre l’incidenza di angina pectoris e attacchi di cardiomiopatia transitoria 1. Può anche favorire la dissoluzione della placca aterosclerotica, riducendo così il rischio di malattia aterosclerotica.

In uno studio, 73 pazienti con tromboflebite acuta a cui è stata somministrata bromelina in combinazione con antidolorifici hanno manifestato una significativa diminuzione dei sintomi infiammatori come dolore, gonfiore e febbre alta 60.

Nei ratti, la somministrazione di bromelina ha ridotto i danni causati da un insufficiente apporto di sangue (ischemia). Di conseguenza, la bromelina ha ridotto la morte delle cellule cardiache e ha migliorato il recupero dopo un infarto o un ictus 61.

Bromelina e Covid-19

La bromelina è stata più volte indicata come un potenziale aiuto naturale nel trattamento di supporto della malattia da coronavirus COVID-19.

Agendo attraverso diversi meccanismi (antiossidanti, antinfiammatori, proteolitici immunomodulatori), la bromelina potrebbe infatti inibire o comunque contrastare l’infezione da SARS-CoV-2 62.

Ad esempio, potrebbe ridurre la capacità del virus di legarsi alle cellule e infettarle 63, 62, 64.

Inoltre, la bromelina esercita attività fibrinolitiche, antiinvasive e antitrombotiche che possono essere utile nel contrasto ai pericolosi effetti della tristemente famosa "tempesta citochinica" che caratterizza i quadri gravi della malattia 3, 65.

Dosi e Modo d’Uso

Si consiglia di assumere i farmaci e gli integratori a base di bromelina:

  • preferibilmente al pasto per favorire i processi digestivi. In tal caso, la dose standard varia dai 200 ai 2.000mg;
  • lontano dai pasti in tutti gli altri casi (ad es. quando si desidera favorire il drenaggio dei liquidi, contrastare l’infiammazione e sostenere e la funzionalità del microcircolo). In tal caso, la dose standard varia normalmente dai 200 agli 800mg al giorno.

Le dosi corrette dipendono anche dal potenziale enzimatico proteolitico della bromelina. All’aumentare di questo valore – che può essere espresso in termini di GDU, MCU o RU – aumenta anche l’efficacia del preparato.

Pertanto, è importante attenersi alle istruzioni d’uso riportate nel prodotto.

Assorbimento e Biodisponibilità

Le caratteristiche farmacocinetiche della bromelina rappresentano sicuramente un punto forte dell’integrazione con questo enzima.

Della quota assunta, infatti, oltre il 40% è misurabile nel plasma nelle successive 10 ore, con un’emivita che può tranquillamente raggiungere le 48 ore.

Effetti Collaterali

Nonostante siano state utilizzate sperimentalmente dosi anche molto elevate di bromelina, gli effetti collaterali registrati sembrano clinicamente poco rilevanti.

Nausea, vomito, diarrea, metrorragia e menorragia rappresenterebbero le reazioni avverse più frequentemente osservate.

Il medico potrebbe suggerire di evitare la bromelina ai pazienti che assumono farmaci fluidificanti del sangue. Si consiglia cautela anche quando la si utilizza in combinazione con altri integratori che possono fluidificare il sangue, come l’olio di pesce, il ginkgo biloba o la vitamina E.

Di diversa natura e sicuramente più gravi risultano le reazioni avverse legate all’ipersensibilità verso il frutto o l’enzima.

La bromelina non deve quindi essere utilizzata da persone allergiche all’ananas o ad altre sostanze che potrebbero provocare una reazione allergica al frutto (reattività crociata). Queste sostanze includono:

  • polline d’erba
  • latice
  • sedano
  • finocchio
  • carote
  • frumento.

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