INDICE ARTICOLO
Cos’è l’Infiammazione
L’infiammazione è la risposta naturale dell’organismo ad agenti lesivi che possono danneggiarlo (batteri, virus, funghi, ferite, ustioni, tossine, scottature ecc.).
Attraverso l’infiammazione, l’organismo:
- confina l’agente patogeno,
- favorisce i processi di guarigione,
- pone le basi per il ripristino dell’omeostasi.
Si tratta pertanto di un processo normale e salutare, perlomeno quando viene tenuto sotto controllo. Se si manifesta in maniera troppo violenta o perdura troppo a lungo, l’infiammazione può infatti divenire malsana.
Infiammazione Acuta e Cronica
Esistono due tipi di infiammazione: acuta e cronica.
L’infiammazione acuta è un’infiammazione a breve termine che inizia rapidamente e dura solo per ore, giorni o settimane. Di solito è scatenata da traumi, infezioni o sostanze tossiche.
I segni dell’infiammazione acuta includono:
- Arrossamento
- Calore
- Gonfiore
- Dolore
- Perdita di funzionalità della zona colpita
Se l’infiammazione acuta non viene risolta, può trasformarsi in infiammazione cronica, una forma di infiammazione di basso livello che persiste da mesi ad anni.
L’infiammazione cronica tende a essere silente, ma anche se non ci accorgiamo della sua presenza contribuisce a logorare i tessuti e gli organi colpiti.
Si parla di infiammazione sistemica quando il quadro infiammatorio coinvolge l’intero organismo.
Nei flaconcini DAY del nostro integratore antiage X115+PLUS2 abbiamo inserito un complesso antiossidante a base di resveratrolo ed estratti di melograno, cacao e olivo, con acido lipoico, astaxantina, coenzima Q10, vitamina E e biotina.
X115®+PLUS – Integratore Antiage | Doppia Formula Day & Night | Con Collagene (5g), Acido Ialuronico, Acido Lipoico, Coenzima Q10 ed Estratti Vegetali Biostimolanti e Antiossidanti | Per Aumentare la Sintesi di Collagene
Sintomi e Segni dell’Infiammazione Cronica
I sintomi dell’infiammazione cronica possono includere 1:
- Dolore
- Affaticamento e insonnia
- Depressione, ansia e disturbi dell’umore
- Costipazione, diarrea e reflusso acido
- Aumento di peso
L’infiammazione cronica si verifica in molti casi senza alcun sintomo evidente. Tuttavia, può essere evidenziata dall’aumento di alcuni marker nel sangue, tra cui la proteina C-reattiva (PCR), l’omocisteina, il TNF alfa e l’IL-6.
Pericoli dell’Infiammazione e Cronica
La ricerca mostra che l’infiammazione cronica svolge un ruolo chiave nella maggior parte delle principali malattie croniche tra cui 2, 3:
- Cardiopatie
- Diabete
- Malattie autoimmuni
- Artrite
- Allergie
- Morbo di Alzheimer
- Malattie infiammatorie intestinali (IBD)
- Cancro
Pur risultando silente, l’infiammazione cronica tende a favorire la comparsa e la progressione di varie malattie/disturbi cronici, tra cui diabete, cancro, malattie cardiovascolari, disturbi agli occhi, artrite, obesità, malattie autoimmuni e malattie infiammatorie intestinali 4, 5, 6, 7.
Infiammazione e Invecchiamento
L’invecchiamento è associato a una maggiore tendenza all’infiammazione cronica.
Il processo di invecchiamento è un complesso insieme di fenomeni, caratterizzato da una serie di cambiamenti a livello molecolare e cellulare che inevitabilmente si riflettono sullo stato di salute di organi e interi apparati.
In questo ampio contesto, il sistema immunitario, in particolare la risposta infiammatoria, gioca un ruolo fondamentale.
Quello che accade nell’aging (invecchiamento) è una variazione dei fisiologici meccanismi di risposta infiammatoria.
Infatti, pur contando sugli stessi protagonisti della risposta fisiologica, nel processo di invecchiamento si assiste a una risposta infiammatoria cronica di basso grado in assenza di infezioni o lesioni significative.
In altri termini, è come se l’organismo fosse perennemente interessato da tante piccole infezioni, tali da sostenere l’attivazione della risposta infiammatoria cronica.
Come si evince dai numerosi studi presenti in letteratura, la persistenza di questi eventi flogistici di basso grado si associa significativamente all’invecchiamento e alla comparsa di numerose patologie.
Le infezioni, la disbiosi intestinale, una dieta non salutare e l’obesità possono causare o aggravare l’infiammazione cronica di basso grado, sia nel giovane che nell’anziano 8.
Cause
Dopo aver dimostrato l’associazione tra infiammazione cronica di basso grado e invecchiamento, gli studiosi hanno cercato di caratterizzare i processi biologici in grado di sostenere tale evento.
Stress Ossidativo
La cospicua produzione endogena di radicali liberi dell’ossigeno e la progressiva compromissione della normale risposta antiossidante, rappresentano una costante tipica delle fasi di invecchiamento.
La formazione di aggregati proteici nonché di cataboliti determinerebbe l’attivazione cronica della risposta infiammatoria, nel tentativo di provvedere alla rimozione di questi addotti.
Un adeguato apporto di antiossidanti con la dieta è utile per combattere l’infiammazione cronica 9. In generale, gli antiossidanti abbondano nella frutta e nella verdura fresca, soprattutto di colori vivaci. Tra i cereali, buone fonti di antiossidanti sono rappresentati da riso nero, riso integrale, avena e altri cereali alternativi come il teff.
Danno Mitocondriale
I mitocondri sono delle piccole centrali energetiche presenti all’interno della cellula, indispensabili per la loro capacità di produrre energia e di controllare lo stress ossidativo e la vitalità cellulare.
Diversi studi, ormai da anni, associano all’invecchiamento il progressivo deterioramento della funzionalità mitocondriale. In questo senso, il processo infiammatorio accelererebbe la disfunzione mitocondriale, inducendo una precoce morte cellulare con formazione di un loop in grado di sostenere ulteriormente l’evento flogistico.
E’ il classico esempio di un processo cronico degenerativo in grado di autoalimentarsi, portando così al progressivo danneggiamento dei tessuti interessati.
Alcuni antiossidanti endogeni, come il glutatione, il coenzima Q10 e l’acido lipoico, aiutano a proteggere i mitocondri dallo stress ossidativo.
Una revisione di 16 studi controllati su oltre 433.000 persone con malattie cardiache ha mostrato che l’assunzione di integratori di selenio ha ridotto gli indici di infiammazione. Inoltre, ha aumentato i livelli di glutatione perossidasi, un potente antiossidante 7.
L’acido lipoico esercita un impatto “ringiovanente” sui mitocondri, proteggendoli dai livelli elevati di radicali liberi che producono durante il processo di invecchiamento 10. Ha anche un’azione antinfiammatoria, indipendentemente dalla sua attività antiossidante 11.
Una revisione di 9 studi su 509 persone ha scoperto che il coenzima Q10 ha ridotto i livelli dei marker infiammatori PCR, IL-6 12.
Immunosenescenza
A contribuire alla persistenza cronica di un processo infiammatorio si aggiunge un’altra tipica caratteristica dell’invecchiamento, ossia l’ immunosenescenza. E’ noto infatti come l’invecchiamento porti a una progressiva alterazione della normale funzionalità cellulare, soprattutto a carico dei sistemi più attivi come quello immunitario.
La ridotta capacità di riconoscere adeguatamente gli stimoli lesivi e discriminarli da quelli fisiologici, contribuisce a sostenere l’infiammazione cronica di basso grado, sostenendo così l’insorgenza di quadri morbosi autoimmunitari e autoinfiammatori.
Se il sistema immunitario non riesce a sbarazzarsi di un’infezione (fungina, batterica, parassitaria, ecc.) durante la fase infiammatoria acuta, il persistere dell’infezione continua a causare un’infiammazione cronica di basso livello 13.
Ad esempio, l’infezione persistente del tessuto gengivale (malattia parodontale) può portare a infiammazione cronica sistemica e a livelli elevati di PCR e fibrinogeno 14. Allo stesso modo, le alterazioni della flora intestinale sono state collegate all’infiammazione e alle malattie infiammatorie intestinali 15, 16.
Endocrinosenescenza
La persistenza di un processo infiammatorio di basso grado è anche sostenuta da una serie di progressive alterazioni a carico del sistema endocrino.
Infatti, l’alterato equilibrio dell’assetto endocrino impedirebbe un controllo adeguato del rapporto neuro-imunnoendocrino, con conseguente iperattivazione del sistema immunologico.
L’esercizio fisico è un potente fattore antinfiammatorio. Uno stile di vita inattivo è associato a un aumento dei livelli di PCR e IL-6, mentre un esercizio fisico regolare moderato o vigoroso può aiutare a ridurre queste molecole infiammatorie 17, 18, 19.
L’allenamento, soprattutto contro resistenza (con i pesi, a corpo libero), può anche aiutare a prevenire la sarcopenia e a bilanciare i livelli ormonali.
Un ampio studio di revisione ha scoperto che le persone che si allenavano regolarmente avevano livelli più alti di testosterone. Negli anziani, l’esercizio fisico aumenta i livelli di testosterone, la forma fisica e i tempi di reazione 20.
Uno Studio del 2004 su uomini anziani ha scoperto che una regolare attività fisica ha aumentato i livelli di testosterone e ormone della crescita (GH) e ha anche avuto un effetto positivo sulla funzione cerebrale 21.
Ruolo della Dieta
La seguente tabella riassume quanto esposto nel nostro articolo sulla dieta antinfiammatoria.
Nutrienti e Alimenti Pro-Infiammatori | Nutrienti e Alimenti Anti-Infiammatori |
Grassi Trans, Grassi Saturi, Eccesso di grassi Omega-6 in relazione all’apporto di Omega-3
|
Grassi Omega-3 e Monoinsaturi
|
Alimenti di origine animale trasformati
|
Alimenti di origine vegetale
|
Zuccheri e Carboidrati Raffinati
|
Carboidrati Integrali
|
Alcool in Eccesso | Vino Rosso con Moderazione |
Calorie in Eccesso | Lieve deficit calorico (restrizione calorica moderata) |
Oltre alla dieta, altre buone abitudini possono favorire uno "stile di vita anti-infiammatorio":
- Integratori: alcuni supplementi dietetici possono ridurre l’infiammazione, inclusi olio di pesce e curcumina.
- Esercizio fisico regolare: l’esercizio fisico può ridurre i marker infiammatori e il rischio di malattie croniche 22, 23.
- Sonno: dormire a sufficienza è estremamente importante. I ricercatori hanno scoperto che una notte di scarso riposo aumenta l’infiammazione 24, 25.
Bibliografia
- Effects of aging on renal function and regenerative capacity. Abdel-Rahman EM, Okusa MD. Nephron Clin Pract. 2014;127(1-4):15-20. doi: 10.1159/000363708. Epub 2014 Sep 24.
- Low-grade systemic inflammation connects aging, metabolic syndrome and cardiovascular disease. Guarner V, Rubio-Ruiz ME. Interdiscip Top Gerontol. 2014;40:99-106.
- Sleep and inflammation in resilient aging. Irwin MR. Interface Focus. 2014 Oct 6;4(5):20140009
- Chronic inflammation and quality of life in older adults: a cross-sectional study using biomarkers to predict emotional and relational outcomes. Nowakowski AC. Health Qual Life Outcomes. 2014 Sep 28;12:141