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Generalità
Per molte donne, la menopausa provoca sintomi fisici e psicologici spiacevoli, come vampate di calore, difficoltà a dormire, ansia e depressione.
Negli Stati Uniti, ad esempio, più di 6 milioni di donne sperimentano i sintomi della menopausa ogni anno 1, 2. Inoltre, si stima che questi disturbi interessino in maniera più o meno grave circa 2/3 delle donne in perimenopausa 3.
La terapia ormonale sostitutiva (TOS) rappresenta la prima scelta nel trattamento dei sintomi della menopausa 4, 5, 6, 7.
Tuttavia, le terapie ormonali sono generalmente riservate ai casi con disturbi moderati o gravi. Inoltre, molte donne rifiutano la terapia ormonale sostitutiva per una serie di motivi, riguardanti la paura del cancro e altri effetti avversi.
Parallelamente, molte donne sono interessate a un approccio naturale per combattere i disturbi della menopausa.
Erbe e alimenti come il trifoglio rosso, la soia, la radice di valeriana, il cohosh nero, i semi di lino, il luppolo e la cimicifuga sono tra gli integratori per la menopausa più popolari. Tuttavia, la maggior parte di essi non ha prove certe a sostegno della loro efficacia.
Fitoestrogeni
I fitoestrogeni sono la più popolare forma di terapia alternativa per contrastare i sintomi della menopausa 8, 9.
Il loro nome deriva dalla parola greca phyto (“pianta”) ed estrogeno. Infatti, la loro struttura chimica e l’azione biologica sono simili a quelle degli ormoni estrogeni prodotti dall’organismo umano 8.
Poiché molti sintomi comuni della menopausa sono correlati a un calo della produzione di estrogeni, si pensa che i fitoestrogeni aiutino ad alleviare questi sintomi attraverso le loro proprietà similestrogeniche.
Questi composti naturali sono presenti in circa 300 piante 10. Le classi principali sono isoflavoni, lignani, cumestani e lattoni 11.
Le fonti alimentari di fitoestrogeni sono varie: farina di soia, legumi, frutta e verdura, cereali, olio d’oliva, grano ecc.
L’analisi di numerosi studi condotti per valutare l’efficacia dei fitoestrogeni contro i disturbi della menopausa ha rivelato notevoli divergenze nei risultati 8.
Tuttavia, la maggior parte delle ricerche ha riportato un’attenuazione dei sintomi e un miglioramento della qualità della vita, senza pesanti effetti collaterali.
Soia e Isoflavoni
I semi di soia vantano un ricco apporto di isoflavoni, soprattutto di genisteina e daidzeina.
Questi fitoestrogeni sono strutturalmente simili all’ormone estradiolo e possono replicare, seppur in maniera attenuata, i suoi effetti estrogenici nel corpo 12.
Uno studio su 51 donne che stavano iniziando la menopausa ha scoperto che le diete ricche di soia erano associate a livelli ridotti di colesterolo, pressione sanguigna, vampate di calore e sudorazioni notturne 13.
Tuttavia, il contenuto di fitoestrogeni negli alimenti varia a seconda dei metodi di lavorazione. Per questo, in genere, si preferisce ricorrere a integratori concentrati.
Un’analisi del 2015 di 10 studi ha rilevato che gli isoflavoni di soia e da altre fonti riducevano le vampate di calore dell’11% 14.
Un’altra revisione di 95 studi su donne in menopausa ha rilevato che l’integrazione con isoflavoni di soia può influenzare favorevolmente la salute delle ossa, nonché la frequenza e la durata delle vampate di calore. Tuttavia, non è possibile garantire risultati specifici 15.
È stato anche suggerito che una maggiore assunzione di isoflavoni con la dieta può essere associata a un minor rischio di malattie cardiovascolari 16.
Tuttavia, la sicurezza dell’integrazione a lungo termine con alte dosi di isoflavoni di soia non è certa. Gli effetti collaterali comuni possono includere mal di stomaco e diarrea 17.
È anche noto che l’assorbimento degli isoflavoni di soia dipende dalla presenza di una flora intestinale in grado di idrolizzare la genisteina e la daidzeina ad agliconi attivi come l’equolo 18, 19. I risultati possono quindi variare da persona a persona.
Per superare questo ostacolo, è stato suggerito di combinare gli isoflavoni di soia con batteri lattici per migliorarne la biodisponibilità 20, 21.
Trifoglio Rosso
Il Trifoglio rosso (Trifolium pratense) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle leguminose 22.
Similmente alla soia, è ricco di isoflavoni, come la formononetina e la biocanina A.
L’assunzione orale di fitoestrogeni del trifoglio rosso aiuta a ridurre la frequenza e la gravità delle vampate di calore 23.
Ad esempio, una revisione di 11 studi su donne in menopausa ha concluso che il trifoglio rosso è più efficace del placebo nell’alleviare le vampate di calore 24.
Tuttavia, alcuni studi non hanno osservato miglioramenti nei sintomi della menopausa dopo l’assunzione di trifoglio rosso, rispetto al placebo 25, 26, 27, 28, 29.
Come per la soia, attualmente, mancano prove certe che l’integrazione con trifoglio rosso possa migliorare sensibilmente i sintomi della menopausa 30. I benefici, se presenti, possono essere limitati e soggettivi.
Questo integratore per la menopausa mostra anche un effetto condroprotettivo sull’infiammazione e può essere utilizzato per prevenire l’osteoporosi 31.
Due piccoli studi hanno infatti dimostrato che dosi supplementari di isoflavoni di trifoglio rosso possono rallentare la perdita ossea nelle donne in menopausa 32, 33.
Non sono stati segnalati effetti collaterali gravi, ma sono possibili sintomi lievi come mal di testa e nausea 22, 34.
Cohosh nero – Cimicifuga
Il cohosh nero (Cimicifuga racemosa) è una pianta medicinale originaria del Nord America orientale.
Conosciuto per le sue proprietà antinfiammatorie, sedative e antidolorifiche, il cohosh nero ha il potenziale per alleviare i sintomi della menopausa e supportare la salute riproduttiva 35.
Infatti, in uno studio su 84 donne in postmenopausa, le compresse di cimicifuga hanno ridotto le vampate di calore, rispetto al placebo 36.
In un altro studio, 48 donne in postmenopausa con disturbi del sonno hanno ricevuto una dose giornaliera di cohosh nero o placebo per un periodo di 6 mesi. I risultati hanno mostrato che, rispetto al placebo, il cohosh nero ha migliorato la qualità del sonno 37.
Inoltre, un integratore per la menopausa standardizzato a base di black cohosh (Remifemin) ha ridotto con successo le vampate di calore e altri sintomi della menopausa in molteplici studi clinici 38, 39, 40.
Tuttavia, secondo una meta-analisi di 16 studi, non c’erano prove sufficienti per dimostrare che il cohosh nero fosse un’alternativa efficace per il trattamento dei sintomi della menopausa 41. Molti studi presentavano infatti difetti metodologici o altri limiti che ne riducevano l’attendibilità scientifica.
Gli effetti collaterali di questo integratore sono relativamente rari; quelli gastrointestinali sono i più comuni e c’è stata qualche preoccupazione per la tossicità epatica derivante dall’uso a lungo termine 35, 42.
Collagene
Secondo gli studi, fino al 30% del collagene cutaneo viene perso nei primi 5 anni dopo la menopausa 43; successivamente si riduce a un tasso del 2% all’anno 44.
Sebbene i livelli di collagene si riducano naturalmente con l’età, si suggerisce che nelle donne in menopausa questa riduzione si correli soprattutto alla mancanza di estrogeni 45.
Una diminuzione del collagene fa sì che la pelle si assottigli e perda elasticità, con aumento di rughe e secchezza, e ridotta vascolarizzazione.
Diversi studi clinici hanno dimostrato che gli integratori di collagene da bere possono aiutare a rallentare l’invecchiamento della pelle, riducendo le rughe e la secchezza cutanea, e migliorandone l’elasticità 46, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53.
Un altro studio è stato condotto su un gruppo di 18 donne in menopausa, rivelando che l’assunzione di un integratore di collagene da bere (5g per dose) per 12 settimane ha portato a un aumento dell’idratazione della pelle e a una riduzione significativa della profondità delle rughe rispetto a un gruppo di controllo 54.
Inoltre, la menopausa è associata a una maggiore prevalenza di obesità, sindrome metabolica, malattie cardiovascolari e osteoporosi 3. L’integrazione con il collagene può aiutare a prevenire queste condizioni:
- migliorando i sintomi dell’artrosi e la salute delle articolazioni 55, 56, 57;
- offrendo una protezione antiossidante 58, 59;
- offrendo potenziali benefici sul piano metabolico, come un miglior controllo della glicemia e la riduzione della massa grassa e del colesterolo 60, 61;
- contrastando la disgregazione ossea che porta all’osteoporosi e aumentando la densità delle ossa 62, 63, 64.