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Magazine X115 X115 Dieta Chetogenica | Cosa Mangiare, Esempio | Rischi e Benefici

Dieta Chetogenica | Cosa Mangiare, Esempio | Rischi e Benefici

  • 25 minuti

Cos’è

La dieta chetogenica è un regime alimentare caratterizzato da 1:

  • un basso apporto di carboidrati (5-10% delle calorie totali, in genere da 20 a 50 grammi al giorno);
  • un’elevata assunzione di grassi (55-60% delle calorie totali);
  • un apporto moderato di proteine (almeno 1 grammo per kg di peso corporeo o 30-35% delle calorie totali).

In termini pratici, la dieta chetogenica si basa sul consumo prevalente di carne, pesce, uova, noci e oli sani 1. Le verdure sono quasi tutte ammesse, la frutta ha molte limitazioni, mentre dolci, prodotti da forno e cereali sono banditi.

L’adozione della dieta chetogenica, da cui il nome, porta a un aumento dei corpi chetonici nel sangue 2.

I corpi chetonici (o semplicemente chetoni) vengono utilizzati come fonte di energia alternativa, al posto del glucosio, quando l’apporto di carboidrati con la dieta è estremamente basso 3, 4.

I sostenitori della dieta chetogenica affermano che questo modello alimentare aumenta la perdita di peso e l’energia fisica 2. In effetti, le diete chetogeniche possono causare riduzioni significative della glicemia e dell’insulina, producendo vari benefici per la salute 1, 5, 6.

Inoltre, rispetto alle diete povere di grassi, a quelle ipocaloriche e a quelle iperproteiche, la dieta chetogenica sembra più efficace (nel breve termine, entro i 6 mesi) per la perdita di peso, la riduzione della glicemia e il controllo di colesterolo e trigliceridi 7, 8, 9, 10, 11.

Curiosità

Con 25,4 milioni di ricerche uniche, la dieta chetogenica è stata la dieta più cercata su Google negli Stati Uniti nel 2020. Di pari passo con questo crescente interesse, il mercato globale correlato alla dieta chetogenica è cresciuto rapidamente, fino a quasi 10 miliardi di dollari nel 2019 12.

A Cosa Serve

Il termine "dieta chetogenica" fu coniato per la prima volta dal Dr. Russ Wilder della Mayo Clinic nel 1921, che la sfruttò per trattare con successo i bambini epilettici.

Successivamente, con l’introduzione di farmaci anticonvulsivanti efficaci, la dieta chetogenica è caduta in disuso, sebbene sia tuttora utilizzata per trattare pazienti epilettici che non rispondono a farmaci o interventi chirurgici 3, 4.

Al di fuori dell’ambito terapeutico, a partire dagli anni ’90 la dieta chetogenica ha avuto un enorme aumento di popolarità.

Inizialmente proposta come regime dimagrante e vista di cattivo occhio dai nutrizionisti, ha pian piano dimostrato di poter offrire dei vantaggi anche per la salute.

Il potenziale terapeutico della dieta chetogenica è stato studiato nel diabete di tipo 2, nelle malattie cardiache, nei traumi cerebrali, nel morbo di Alzheimer e nel cancro, con risultati promettenti 13.

  • Diabete. La dieta chetogenica può aumentare la sensibilità all’insulina e favorire la perdita di grasso, portando a significativi benefici per le persone con diabete di tipo 2 o prediabete 14.
    Addirittura, i pazienti più fortunati che aderiscono alla dieta chetogenica per 6 mesi possono ottenere una remissione del diabete senza gravi complicazioni 15.
  • Malattie cardiovascolari. La dieta chetogenica può aiutare a migliorare diversi fattori di rischio cardiovascolare, come il grasso corporeo, i livelli di colesterolo HDL (buono), la pressione sanguigna e la glicemia 16, 17.
  • Cancro. Secondo studi preliminari, la dieta chetogenica sembra aiutare a rallentare la crescita di diversi tipi di tumore, sebbene in altri casi non abbia effetto o possa addirittura promuovere la crescita delle cellule cancerose 18, 19, 20.
  • Morbo di Alzheimer. La dieta chetogenica può aiutare a ridurre i sintomi delle malattie neurodegenerative (come il morbo di Alzheimer e quello di Parkison) e rallentarne la progressione 21, 22, 23, 24.
  • Sindrome dell’ovaio policistico. La dieta chetogenica aiuta a ridurre l’iperinsulinemia e l’insulino-resistenza, che spesso svolgono un ruolo chiave nell’alimentare questo disturbo 25, 26.

Vantaggi e Svantaggi

Vantaggi

Svantaggi 1, 27

Entro i primi 6 mesi dall’inizio della dieta chetogenica, si possono osservare riduzioni della pressione sanguigna, dei trigliceridi, della glicemia, dell’insulinemia e dell’emoglobina glicata, nonché aumenti del colesterolo HDL, perdita di peso e riduzione della pressione arteriosa.
Questi miglioramenti hanno un impatto positivo sulla salute metabolica dell’individuo.

I benefici della dieta chetogenica sembrano ridursi dopo 12 mesi di dieta, forse per gli "sgarri alimentari" causati dalla scarsa sostenibilità di un regime alimentare così restrittivo.
In generale, le implicazioni di questa dieta sulla salute a lungo termine non sono ben note.
Nonostante l’effetto favorevole sul colesterolo HDL e altri fattori di rischio cardiovascolare, i concomitanti aumenti del colesterolo LDL possono essere pericolosi per la salute del cuore.

Le persone che seguono una dieta chetogenica sperimentano inizialmente una rapida perdita di peso, fino a 5 kg in 2 settimane o meno. Questa perdita di peso precoce è dovuta alla perdita di acqua, seguita da una perdita di grasso.

Man mano che lo stato di chetosi nutrizionale si mantiene, i morsi della fame si attenuano e l’ottimizzazione del metabolismo lipidico favorisce un’ulteriore perdita di peso.

Gli effetti collaterali a breve termine più comuni e relativamente minori della dieta chetogenica includono una serie di sintomi come nausea, vomito, mal di testa, affaticamento, vertigini, insonnia, difficoltà nella tolleranza all’esercizio fisico e costipazione.

Questi sintomi si risolvono entro pochi giorni o settimane. Garantire un’adeguata assunzione di liquidi ed elettroliti può aiutare a contrastare alcuni di questi sintomi.

A differenza di altre diete, con la chetogenica la massa muscolare magra è in gran parte risparmiata, e questo può aiutare a prevenire il calo del metabolismo e il noto "fenomeno yo-yo". I possibili effetti avversi a lungo termine includono steatosi epatica, ipoproteinemia, calcoli renali e carenze di vitamine e minerali.

Cosa Mangiare

La dieta chetogenica è estremamente povera di carboidrati (di solito meno di 50 grammi al giorno), moderata nell’apporto di proteine e molto ricca di grassi.

Il consumo di proteine viene limitato perché alcuni amminoacidi possono essere convertiti in glucosio; pertanto, se assunte in quantità elevate, le proteine possono compromettere la transizione verso la chetosi 28.

La classica dieta chetogenica è definita come una dieta con un grammo di proteine al giorno per chilogrammo di peso corporeo, 10-15 grammi di carboidrati e le restanti calorie dai grassi 29.

Alimenti Concessi e Vietati

Cibi concessi

Cibi vietati

Carni bianche e rosse, compresi tagli semigrassi e grassi

Patate, patate dolci, pastinaca, mais, carote e ortaggi ad alto contenuto di carboidrati

Salumi e insaccati

Legumi secchi e legumi freschi

Prodotti della pesca, compresi molluschi, crostacei e pesci grassi

Riso, pasta, cereali anche integrali, pseudocereali e tutti i loro derivati

Latte, compreso il latte intero, e yogurt senza zuccheri

Prodotti da forno (pane, grissini, focacce, pizze ecc.)

Formaggi, compresi quelli stagionati

Zuccheri di varia natura, compreso il miele

Olio extravergine di oliva, burro (anche vegetale) e panna

Alimenti zuccherati: bibite gassate, succhi di frutta, frullati, torte, gelati, caramelle, ecc.

Uova

Frutta fresca e frutta disidratata

Frutta secca e semi oleosi (mandorle, noci, semi di lino, semi di zucca, semi di sesamo ecc.)

Bevande alcoliche (birra, vino, liquori, bevande miste ecc.)

Alcuni frutti aspri: avocado, fragole, limoni, lamponi, melone, cocco, pompelmo, mele cotogne Condimenti o salse ricche di zuccheri, come: salsa barbecue, senape al miele, salsa teriyaki, ketchup, ecc.
La maggior parte delle verdure (verdure verdi, pomodori, cipolle, peperoni, pomodori, zucchini ecc.)

Caffè, tè, tisane non zuccherate

Alcuni Condimenti: sale, pepe, erbe e spezie

Chetosi e Corpi Chetonici

Quando il corpo non ottiene abbastanza carboidrati dal cibo, brucia i grassi per produrre energia.

Tuttavia, se l’apporto di carboidrati è fortemente limitato, l’organismo trasforma parte di questi grassi in corpi chetonici (da cui il nome dieta chetogenica) 30.

In condizioni di digiuno protratto o forte restrizione di carboidrati, i corpi chetonici diventano un’importante fonte energetica alternativa, soprattutto per il cervello.

Il cervello, infatti, non può utilizzare gli acidi grassi perché questi non riescono a oltrepassare la barriera emato-encefalica.

Alcuni termini importanti da ricordare sono:

  • Chetogenesi: sintesi di corpi chetonici;
  • Chetosi: accumulo di corpi chetonici nel sangue;
  • Chetonemia: concentrazione di corpi chetonici nel sangue;
  • Chetonuria: concentrazione di corpi chetonici nelle urine;
  • Chetoacidosi: condizione tipica del diabete non controllato e pericolosa per la vita, in cui a una significativa chetogenesi si associa un’acidosi (cioè una riduzione del pH del sangue).

Entrare in Chetosi

Tipicamente, i corpi chetonici sono presenti in piccole quantità nel sangue.

Dopo i primi 2-3 giorni di digiuno o dieta a bassissimo contenuto di carboidrati, il fegato inizia a produrre grandi quantità di corpi chetonici 31.

Quando la chetogenesi inizia ad attivarsi massicciamente, sono comuni sintomi come mal di testa, affaticamento, nausea, alitosi e aumento della sete.

In generale, per entrare in chetosi possono essere necessari 2-4 giorni se si mangiano 20-50 grammi di carboidrati al giorno. Tuttavia, alcune persone potrebbero scoprire che ci vuole una settimana o più per raggiungere questo stato 32, 33, 34.

Potrebbe essere necessario più tempo per entrare in chetosi se si assumono più carboidrati di quelli raccomandati, non si mangiano abbastanza grassi, si vive uno stile di vita sedentario o si hanno difficoltà a dormire a sufficienza.

Le persone possono capire se sono in chetosi testando i livelli di chetoni con strisce reattive per l’urina, appositi rilevatori del respiro o misuratori di chetoni nel sangue.

L’adattamento alla chetosi è un processo più lungo (può richiedere da 1 a 3 mesi) in cui il corpo migliora la sua capacità di usare grassi come substrato energetico e il cervello si adatta all’uso di corpi chetonici. Questo adattamento si traduce in una diminuzione dell’appetito e in un aumento dei livelli di energia fisica e mentale 35, 36.

Tipi e Varianti

Esistono diverse versioni della dieta chetogenica, tra cui:

  • CKD o Dieta chetogenica ciclica: questa dieta prevede brevi periodi di alimentazione ricca di carboidrati, come 5 giorni chetogenici seguiti da 2 giorni ad alto contenuto di carboidrati.
  • TKD o Dieta chetogenica mirata: questa dieta consente di aggiungere carboidrati durante gli allenamenti.
  • Dieta chetogenica ad alto contenuto proteico: è simile a una dieta chetogenica standard, ma include più proteine. Il rapporto è spesso 60% di grassi, 35% di proteine e 5% di carboidrati.

Queste varianti, tuttavia, producono risposte fisiologiche diverse da quelle indotte dalla dieta chetogenica standard.

Si consideri che le diete chetogeniche utilizzate per la gestione dell’epilessia e come terapia sperimentale contro il cancro possono limitare i carboidrati a solo il 2-5% delle calorie totali 36, 37.

Esempio Dieta Chetogenica

Di seguito proponiamo un esempio di dieta chetogenica per una settimana (l’aggiunta di spezie, olio e burro è libera).

Lunedi

  • colazione: yogurt greco senza zucchero con mandorle, noci e lamponi;
  • pranzo: insalata di pollo con olio d’oliva, formaggio feta, olive e insalata di contorno;
  • cena: salmone con asparagi cotti nel burro.

Martedì

  • colazione: frittata di uova, pomodoro, pancetta, basilico e spinaci;
  • pranzo: frappè con latte di mandorle, burro di arachidi e cacao, con un contorno di fragole a fette;
  • cena: tacos al formaggio con asparagi al vapore salsa al sesamo.

Mercoledì

  • colazione: budino di chia al latte di noci condito con cocco e more;
  • pranzo: insalata di gamberi, speck, semi di lino e avocado con panna acida;
  • cena: braciole di maiale con parmigiano, semi di sesamo, broccoli e insalata.

Giovedì

  • colazione: panino di avocado, con uovo, bresaola, lattuga e spezie;
  • pranzo: noci e gambi di sedano con salsa guacamole;
  • cena: ali di pollo con crema di formaggio e contorno di zucchine grigliate.

Venerdì

  • colazione: yogurt greco senza zucchero con burro di arachidi, cacao in polvere e frutti di bosco;
  • pranzo: cotoletta di pollo panata con burro e un po’ di crusca d’avena, con insalata di cavolo riccio;
  • cena: purè di cavolfiore (con burro, erba cipollina, formaggio cheddar), pancetta e verdure miste.

Sabato

  • colazione: omelette con mirtilli e contorno di funghi grigliati;
  • pranzo: tartare di tonno e noci con zucchine;
  • cena: tagliata di manzo con rucola, parmigiano e pinoli tostati.

Domenica

  • colazione: uova fritte con funghi;
  • pranzo: pollo al sesamo a basso contenuto di carboidrati e broccoli;
  • cena: tomino con peperoni e radicchio alla piastra.

Note

L’assunzione quotidiana di un integratore multivitaminico-multiminerale può aiutare a compensare alcune carenze associate a uno stile alimentare così restrittivo.

L’uso di olio di cocco o altre fonti ad alto contenuto di trigliceridi a media catena (MCT) favorisce la chetosi, anche con apporti di carboidrati leggermente meno restrittivi 36, 37, 38, 39.

Fa Dimagrire?

Come Funziona per Dimagrire

La dieta chetogenica aiuta a dimagrire:

  • riducendo l’appetito. Le diete chetogeniche favoriscono la sensazione di sazietà grazie a cambiamenti positivi negli ormoni della fame, tra cui leptina e grelina 40. L’effetto di riduzione dell’appetito della dieta chetogenica è stato confermato in una meta-analisi di 26 studi 30, 41.
  • Migliorando l’efficacia nell’ossidazione dei grassi. Le diete chetogeniche possono aumentare la capacità dell’organismo di "bruciare i grassi" durante il riposo e l’esercizio fisico 42, 43.
  • Riducendo la sintesi di Grassi. Oltre a favorire la lipolisi (ossidazione dei grassi), le diete chetogeniche possono ridurre la lipogenesi, ovvero la sintesi di nuovi acidi grassi 44.
  • Migliorando la sensibilità all’insulina. Le diete chetogeniche possono migliorare drasticamente la sensibilità all’insulina, che può aiutare a migliorare l’utilizzo del carburante e il metabolismo 45.
  • Aumentando la gluconeogenesi. Questo processo, che prevede la sintesi di glucosio a partire da alcuni amminoacidi o dal glicerolo degli acidi grassi, è particolarmente attivo quando si segue una dieta chetogenica. Avendo un costo metabolico significativo, l’iperattivazione della gluconeogenesi può far consumare diverse calorie in più ogni giorno 28, 46.
  • Attraverso l’apporto proteico. Alcune diete chetogeniche prevedono un aumento dell’assunzione di proteine rispetto alla media, e questo può avere benefici per la perdita di peso 47.

Efficacia dimagrante secondo gli studi

La dieta chetogenica è conosciuta soprattutto come dieta dimagrante.

Nel breve termine (0-6 mesi), la sua adozione aiuta a dimagrire più di altre diete, ma potrebbe non mantenere questo vantaggio nel medio lungo termine 30, 48, 49, 18, 21.

Uno dei vantaggi della dieta chetogenica è il fatto che non prevede il conteggio delle calorie, lasciando libere le porzioni 50.

Uno studio di 8 settimane su 34 anziani obesi ha rilevato che coloro che hanno seguito una dieta chetogenica (<10% di carboidrati) hanno perso quasi 5 volte più grasso corporeo rispetto agli anziani che avevano seguito una dieta a basso contenuto di grassi 51.

Una meta-analisi ha concluso che le diete chetogeniche a bassissimo contenuto calorico sono una strategia molto efficace per il trattamento dell’obesità 52. In particolare, consentirebbero perdite di peso di 10 kg entro le prime 4 settimane di dieta, e di 15 kg quando vengono seguite per almeno 4 settimane.

Un’altra meta-analisi ha analizzato 11 studi randomizzati controllati, condotti per 6 mesi su un totale di 1.369 partecipanti.

Dall’analisi dei dati è emerso che, rispetto alle diete a basso contenuto di grassi, nell’arco di 6 mesi le diete a basso contenuto di carboidrati hanno fatto perdere 2,17 kg di peso corporeo in più ai partecipanti 53.

Effetti a lungo termine

Quando si esaminano studi di durata superiore ai 6 mesi, i vantaggi delle diete chetogeniche (rispetto ad altre diete dimagranti) sembrano ridursi.

Ad esempio, una meta-analisi ha analizzato 13 studi RCT su un totale di 1.415 soggetti seguiti per almeno 12 mesi.

Ancora una volta, la dieta chetogenica a bassissimo contenuto di carboidrati è stata confrontata con una dieta ipocalorica a basso contenuto di grassi. Dopo 12 mesi, i soggetti che aderivano alla dieta chetogenica hanno perso 0,91 kg in più rispetto a quelli che avevano seguito la dieta a basso contenuto di grassi 14.

Va notato che nella maggior parte degli studi analizzati, l’assunzione di carboidrati era superiore a quanto consentito dalla dieta chetogenica (che ne prevede meno di 50 g al giorno). Questa scarsa aderenza alla dieta chetogenica contribuisce verosimilmente a ridurre la sua efficacia nel tempo 14.

In uno studio, 89 donne obese hanno seguito un programma dietetico di un anno che alternava brevi periodi di dieta chetogenica con periodi più lunghi di una dieta mediterranea tradizionale. Nella maggioranza dei soggetti (88,25%) si è verificata una sostanziale perdita di peso (di 16 kg in media) 71.

Vista in quest’ottica, la dieta chetogenica potrebbe essere utile soprattutto bel breve periodo, mentre nel lungo periodo potrebbe essere ciclicamente affiancata da periodi di alimentazione meno restrittiva.

Benefici per la Salute

Epilessia

Nei bambini che non rispondono ai farmaci antiepilettici convenzionali, la dieta chetogenica può aiutare a ridurre le convulsioni.

Naturalmente, l’adozione di questa dieta dev’essere consigliata e monitorata dal medico, il quale potrebbe prescrivere anche degli integratori per colmare o prevenire specifici deficit nutrizionali.

Secondo la ricerca, la dieta chetogenica risulterebbe consigliabile, efficace e sicura nei bambini con epilessia difficile da trattare, soprattutto se viene implementata gradualmente 72, 73, 4, 74, 75, 76.

Oltre a ridurre la frequenza e la gravità delle convulsioni, la dieta chetogenica avrebbe effetti positivi anche nel migliorare la vigilanza, la funzione cognitiva e il comportamento.

Una recente meta-analisi di 70 studi ha rilevato che la dieta chetogenica ridurrebbe le convulsioni di almeno il 50% nel 46-62% dei casi 77.

Salute del Cuore

Almeno nel breve termine, la dieta chetogenica sembra ridurre diversi fattori di rischio cardiovascolare.

Questa dietoterapia è considerata generalmente protettiva nei confronti delle malattie cardiovascolari correlate all’obesità, e potenzialmente utile nell’insufficienza cardiaca e nell’ipertensione, sebbene esistano voci discordanti 78.

In generale, le diete a basso contenuto di carboidrati hanno effetti positivi su peso corporeo, BMI, circonferenza addominale, pressione sanguigna, colesterolo lipoproteico ad alta densità (HDL), trigliceridi, glicemia, emoglobina glicata (HbA1c), insulina e proteina C-reattiva 79.

Migliorando tutti questi marker metabolici, la dieta chetogenica può ridurre il rischio di malattie cardiache 80, 81, 82, 83, 84, 85.

Detto questo, non ci sono dati sufficienti per stabilire eventuali benefici a lungo termine.

In una meta-analisi di 13 studi controllati randomizzati, gli Autori hanno riportato benefici statisticamente significativi nei primi 6 mesi di intervento. Tuttavia, estendendo il controllo a periodi più lunghi (12-24 mesi), la significatività statistica dei benefici è diminuita 14.

Negli studi sugli animali, una dieta chetogenica è stata in grado di proteggere il cuore e aumentare il recupero dopo un infarto 86.

Tuttavia, è stato riportato che la dieta chetogenica tende ad aumenta il colesterolo (soprattutto LDL), probabilmente a causa dell’elevato apporto di grassi animali 87.

Questo aumento del colesterolo "cattivo" può favorire lo sviluppo dell’aterosclerosi e aumentare i rischi associati alle malattie cardiovascolari.

Effetti su Colesterolo e Trigliceridi

Secondo una meta-analisi di 11 studi RCT su un totale di 1.369 persone, 6 mesi di dieta chetogenica hanno mediamente 53:

  • ridotto i trigliceridi nel sangue di 0,26 mmol/l (-23 mg/dl);
  • aumentato il colesterolo HDL di 0,14 mmol/ (+5 mg/dl);
  • aumentato il colesterolo LDL di 0,16 mmol/l (+6 mg/dl);

In un’altra meta-analisi, gli Autori hanno esaminato 8 studi RCT della durata di 6 mesi, che hanno confrontato gli effetti della dieta chetogenica con quelli della dieta ipolipidica (a ridotto contenuto di grassi).

In generale, le diete chetogeniche sono risultate più efficaci nel migliorare i marcatori lipidici. In particolare, sembrano migliori nel ridurre i trigliceridi e nell’aumentare il colesterolo buono HDL, mentre non ci sono state differenze significative nei valori di colesterolo LDL 88.

Un’altra meta-analisi simile ha analizzato gli effetti a lungo termine delle diete a basso contenuto di grassi rispetto a quelle ad alto contenuto di grassi. La meta-analisi ha incluso 32 studi con 8.862 partecipanti che sono stati seguiti per un minimo di 12 mesi 89.

I risultati indicano che le diete a basso contenuto di grassi sono più efficaci nel ridurre il colesterolo totale (-4,55 mg/dl) e LDL (-3,11 mg/dl), mentre quelle ricche di grassi come la chetogenica sono più efficaci nell’aumentare il colesterolo HDL (+2,35 mg/dl) e nel ridurre i trigliceridi (-8,38 mg/dl).

Detto questo, è interessante notare che:

  • includendo soltanto le diete ipocaloriche, gli effetti delle diete a basso e ad alto contenuto di grassi su colesterolo totale e LDL risultano simili;
  • una minore assunzione di grassi saturi era correlata a un livello più basso di colesterolo totale e LDL;
  • una maggiore assunzione di grassi monoinsaturi era correlata a un elevato colesterolo HDL.

Questo indica che le scelte alimentari effettuate nella dieta chetogenica sono importanti per determinarne l’impatto sui valori di colesterolo e la salute del cuore.

Ipertensione

Una meta-analisi di 17 studi controllati che hanno coinvolto 1.141 pazienti obesi ha mostrato un effetto positivo delle diete a basso contenuto di carboidrati sulla pressione sanguigna.

In media, queste diete hanno ridotto i valori pressori di 4,81 mmHg per la sistolica e 3,10 mmHg per la diastolica 79.

In generale, i dati disponibili suggeriscono che le diete chetogeniche producono una modesta riduzione dei valori pressori. Tuttavia, non sembrano avere benefici aggiuntivi rispetto alle diete non chetogeniche, come quelle a ridotto contenuto di grassi 14, 53, 90.

Questi dati suggeriscono che gli effetti antiipertensivi delle diete chetogeniche non sono direttamente correlati alle conseguenze metaboliche indotte dalla chetosi, ma dipendono soprattutto dalla perdita di peso.

Diabete e Glicemia

Diversi studi sulla dieta chetogenica hanno rilevato miglioramenti nei profili glicemici di persone con diabete di tipo 2 o sindrome metabolica 91, 92, 51, 93, 94.

Innanzitutto, la dieta chetogenica può aiutare a perdere il grasso in eccesso, che è strettamente legato all’insulino-resistenza, al diabete di tipo 2, al prediabete e alla sindrome metabolica 48, 95, 96, 97.

I pazienti diabetici che seguono una dieta chetogenica devono prestare particolare attenzione nel monitorare i loro livelli glicemici. In ogni caso, la dieta va adottata sotto controllo medico e – a meno che non venga appositamente prescritta dal medico – non può sostituirsi alla terapia farmacologica.

Una meta-analisi che ha confrontato le diete chetogeniche con le diete a basso contenuto di grassi ha rilevato che le diete poverissime di carboidrati apportano maggiori benefici nella glicemia a digiuno, nell’insulina, nell’HbA1c e nella proteina C-reattiva 14.

Inoltre, una recente meta-analisi sulle diete povere o molto povere di carboidrati ha rilevato che i pazienti che aderiscono alla dieta per 6 mesi possono avere una remissione del diabete senza gravi complicazioni 15.

Tuttavia un’ulteriore meta-analisi sembra supportare l’idea che i benefici della dieta chetogenica nella perdita di peso, nel controllo glicemico e nella sensibilità all’insulina, sembrano diminuire dopo 12 mesi 15.

Poiché le persone possono avere difficoltà nell’aderire rigorosamente alla dieta chetogenica, questo può spiegare la sua perdita di efficacia nel lungo periodo 15.

Malattie Neurodegenerative

Piccoli studi hanno scoperto che l’aumento dei chetoni nel sangue mediante l’integrazione con trigliceridi a catena media migliora alcune misure della funzione cognitiva nella malattia di Azheimer 98, 99.

Un intervento di dieta chetogenica per il mantenimento del peso di 3 mesi ha migliorato la cognizione in 15 soggetti con morbo di Alzheimer da lieve a moderato; tuttavia, i miglioramenti sono stati persi dopo un periodo di washout di 1 mese 100.

In un altro piccolo studio su 16 persone con Alzheimer da lieve a moderato, una dieta chetogenica integrata con trigliceridi a catena media ha aumentato il flusso sanguigno in specifiche regioni del cervello 101.

Durante un altro studio di 6 settimane su soggetti con decadimento cognitivo lieve, la dieta chetogenica ha portato a un miglioramento della memoria rispetto a una dieta di controllo 102.

In una revisione del 2020, 6 studi controllati su 9 hanno riscontrato miglioramenti cognitivi significativi nei gruppi di intervento (dieta chetogenica e/o chetoni). Tuttavia, a causa della mancanza di follow-up a lungo termine, non sappiamo se questi benefici si mantengano a medio e lungo termine 103.

Esistono prove del fatto che la dieta chetogenica e l’integrazione di chetoni esogeni possano fornire benefici terapeutici nei pazienti con morbo di Alzheimer. Tuttavia, la maggior parte degli studi attuali sono piccoli, spesso incontrollati e limitati a brevi periodi di trattamento 104.

In uno studio pilota su 7 pazienti affetti da Parkinson, la gravità della malattia è migliorata del 43% dopo 1 mese di dieta chetogenica. Più recentemente, uno studio su 47 persone con morbo di Parkinson ha rilevato che la dieta chetogenica è efficace quanto una dieta a basso contenuto di grassi nel migliorare il movimento, ma più efficace per altri sintomi 105, 24.

Cancro

La dieta chetogenica probabilmente crea un ambiente metabolico sfavorevole per le cellule tumorali; pertanto, può essere considerata un promettente adiuvante nella terapia multifattoriale specifica per ogni paziente 106.

Una meta-analisi ha analizzato un totale di 29 studi su animali, scoprendo che la maggior parte (72%) ha trovato prove di una ridotta crescita del tumore durante il trattamento con dieta chetogenica 107.

La stessa meta-analisi ha analizzato 24 studi sull’uomo, rilevando che solo il 42% ha scoperto che la dieta chetogenica può ridurre la crescita del tumore 107. È stato riscontrato che le persone hanno risposto in modo diverso alla dieta, con alcuni tipi di cancro ridotti, alcuni neutri e altri che sono peggiorati progressivamente.

Una revisione sistematica del 2020 ha analizzato 13 piccoli studi sulle diete chetogeniche applicate come terapia complementare ai trattamenti standard in una varietà di tumori.

Ancora una volta i risultati sono stati contrastanti, sia per la sopravvivenza globale che per la sopravvivenza libera da progressione tumorale; effetti benefici sono stati osservati in 4 studi 108.

Gli eventi avversi correlati alla dieta chetogenica sono stati rari e per lo più minori; inoltre, la dieta ha avuto un effetto benefico sulla composizione corporea.

Le prove degli effetti benefici della dieta chetogenica durante la terapia del cancro si stanno quindi accumulando, ma sono necessari ulteriori studi di alta qualità per valutare la forza complessiva delle prove.

Avvertenze

Chiunque abba intenzione di iniziare una dieta chetogenica per scopi terapeutici dovrebbe farlo solamente sotto la supervisione di un medico.

Anche nei soggetti sani, le diete a bassissimo contenuto di carboidrati sono associate a diversi potenziali rischi per la salute 109.

Innanzitutto possono aumentare il colesterolo LDL, anche in maniera sostanziale.

Le donne in gravidanza che seguono tali diete hanno maggiori probabilità di avere un bambino con un difetto del tubo neurale, anche quando integrano l’acido folico.

Teoricamente, le diete chetogeniche possono aumentare il rischio di alcune malattie croniche a causa degli alimenti consumati (come carne rossa, carne lavorata e grassi saturi). Ad esempio, un maggiore apporto di questi alimenti è collegato a un aumentato rischio di malattie renali croniche, malattie cardiovascolari, cancro, diabete e morbo di Alzheimer.

Mancando studi a lungo termine, non sappiamo se questo rischio sia concreto o meno. Tuttavia, sappiamo che la restrizione calorica associata alla dieta chetogenica dovrebbe bilanciare o addirittura invertire questo ipotetico rischio 110, 111, 112, 113, 114, 115, 116, 117, 118.

Sebbene le diete chetogeniche sembrino molto efficaci nel ridurre il peso corporeo, a lungo termine (12 mesi o più) potrebbero non essere più efficaci di altre diete che prevedono analoghi apporti calorici.

Le persone che seguono una dieta chetogenica raramente possono avere un test alcolico falso positivo 119.

Carenze di Minerali

I pazienti che seguono una dieta chetogenica sono suscettibili a carenze di minerali come selenio, rame e zinco nella dieta, probabilmente a causa della limitazione degli alimenti ricchi di carboidrati.

Pertanto, l’integrazione di minerali dovrebbe essere considerata per ridurre questo rischio 120.

Pazienti diabetici

Le diete chetogeniche possono abbassare la glicemia, sebbene la loro efficacia in genere diminuisca entro i primi mesi 109.

Pertanto, le persone che soffrono di diabete e che assumono insulina o farmaci ipoglicemizzanti orali potrebbero dover ridurre l’assunzione di medicinali quando iniziano a seguire questa dieta.

In caso contrario, la glicemia può scendere troppo, esponendo i pazienti ai gravi rischi dell’ipoglicemia.

Un attento automonitoraggio della glicemia e il confronto medico sono quindi altamente consigliati.

Controindicazioni

La dieta chetogenica è controindicata nei pazienti con pancreatite, insufficienza epatica, disturbi del metabolismo dei grassi, carenza primaria di carnitina, carenza di carnitina palmitoiltransferasi, carenza di carnitina translocasi, insufficienza renale, porfirie o carenza di piruvato chinasi.

Dieta Chetogenica in gravidanza

Nei topi, una dieta chetogenica ha alterato negativamente la crescita degli organi embrionali e ha causato disfunzione d’organo, suggerendo che questa dieta probabilmente non è adatta durante la gravidanza o il diabete gestazionale 121.

Ci sono prove che le donne che rimangono incinte e seguono diete a basso contenuto di carboidrati hanno un rischio maggiore di dare alla luce figli con difetti alla nascita.

Ad esempio, uno studio ha scoperto che le donne con un’assunzione limitata di carboidrati avevano il 30% in più di probabilità di avere figli con difetti del tubo neurale, e livelli generalmente inferiori di acido folico 122.

Pertanto, le donne che pianificano una gravidanza dovrebbero evitare diete restrittive a basso contenuto di carboidrati come la dieta chetogenica. Un’adeguata integrazione di folati dovrebbe essere caldamente consigliata se scelgono di continuare queste diete.

Effetti Collaterali

Effetti collaterali a breve termine

Le diete chetogeniche possono causare affaticamento, mal di testa, nausea, costipazione, ipoglicemia e acidosi, specialmente nei primi giorni o settimane di dieta 29.

Possono verificarsi anche disidratazione, epatite, pancreatite, ipertrigliceridemia, iperuricemia, ipercolesterolemia, ipomagnesemia e iponatremia 23, 123.

La dieta chetogenica può quindi causare complicazioni che spesso portano a visite e ricoveri in pronto soccorso per disidratazione, disturbi elettrolitici e ipoglicemia 124, 125.

Cos’è la Chetoflu

Uno studio su 300 utenti di un forum online ha rilevato che le diete chetogeniche autosomministrate possono essere accompagnate da un gruppo temporaneo di sintomi, spesso definito “influenza cheto” (cheto-flu). Questa sindrome include mal di testa, affaticamento, nausea, vertigini, “nebbia del cervello”, disturbi gastrointestinali, diminuzione dell’energia, sensazione di svenimento e alterazioni del battito cardiaco 126.

La dieta chetogenica compromette anche l’omeostasi energetica e può quindi ridurre la capacità di eseguire esercizi ad alta intensità 127.

Negli atleti di resistenza, 3,5 settimane di dieta chetogenica hanno prodotto effetti sfavorevoli anche sui marcatori di salute ossea 128.

L’alto contenuto di grassi della dieta chetogenica può causare problemi allo stomaco e all’intestino. Inoltre, può causare alterazioni nel microbiota intestinale 129.

Effetti collaterali a lungo termine

Dopo un anno di dieta chetogenica, può esserci un progressivo aumento dei livelli di colesterolo nelle persone di peso normale 120.

Altri effetti a lungo termine possono includere diminuzione della densità minerale ossea, calcoli renali, insufficienza renale, cardiomiopatia, anemia e neuropatia del nervo ottico 23, 130, 131, 132.

Inoltre, le diete chetogeniche hanno una bassa tollerabilità a lungo termine e per molti individui non sono psicologicamente sostenibili per lunghi periodi 16, 133.

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