L’olio extravergine di oliva (EVOO) è forse l’alimento più caratteristico della dieta mediterranea.
Simbolo per eccellenza dei “grassi sani“, è stato ampiamente studiato per i potenziali benefici per la glicemia, la salute del cuore, la sindrome metabolica, la depressione e altro ancora.
Poiché la qualità dell’olio di oliva ne influenza i benefici, è importante ripassare brevemente le tipologie di olio d’oliva che si possono trovare in commercio.
Brevemente, l’olio d’oliva è considerato un grasso salutare per l’alto contenuto di lipidi monoinsaturi e per la presenza di ingredienti fenolici con numerose bioattività preventive per la salute.
Il contenuto di queste sostanze fenoliche dalle ottime proprietà salutistiche è generalmente superiore nell’extravergine rispetto ad altri oli di oliva.
Oltre a essere responsabili dell’attività antiossidante, queste sostanze forniscono proprietà sensoriali come l’amaro e il piccante; pertanto, gli oli extravergini dal "sapore deciso e robusto" sono generalmente più ricchi di antiossidanti1.
Tipi di Olio di Oliva
L’olio di oliva viene classificato in base:
al metodo di produzione utilizzato;
ad alcuni aspetti organolettici che ne attestano la qualità;
ad alcuni importanti parametri chimici (per esempio l’acidità libera espressa come acido oleico e il contenuto di perossidi).
Di seguito proponiamo le principali tipologie di olio d’oliva e i criteri più importanti che le definiscono.
Olio di oliva extravergine: ottenuto dalla spremitura del frutto dell’olivo (Olea europaea), mediante processi esclusivamente meccanici o fisici (pressione o centrifugazione), in condizioni termiche controllate.
Inoltre, deve presentare un’acidità non superiore allo 0,8% ed essere privo di difetti organolettici (gli attributi gustativi positivi sono fruttato, piccante e amaro).
Olio di oliva vergine: come sopra, ma il limite dell’acidità libera viene alzato al 2% e i criteri di qualità chimico-organolettica sono meno stringenti.
Olio di oliva vergine lampante: come sopra, ma caratterizzato da maggiori difetti organolettici e da un’acidità libera superiore al 2,0%.
Questo tipo di olio non è vendibile al dettaglio; per diventare commercializzabile, dev’essere sottoposto a un processo di raffinazione volto a ridurre i livelli di acidità libera ed eliminare le componenti aromatiche e di colore sgradevoli.
Olio di oliva raffinato: si ottiene a partire dall’olio di oliva vergine lampante, sottoponendolo a processi di raffinazione (deacidificazione, decolorazione, deodorazione ecc.)
Si tratta di
un olio incolore, inodore, insapore, con acidità libera non superiore allo 0,3%.
Anche questo tipo di olio
non è commercializzabile al dettaglio, ma può essere miscelato con olio vergine per produrre olio di oliva
Olio di oliva: ottenuto dalla miscela di olio di oliva raffinato e olio di oliva vergine o extra vergine; con un tenore di acidità libera non superiore all’1%.
La legislazione non stabilisce il quantitativo minimo di olio vergine da utilizzare; solitamente, viene utilizzata la minima quantità necessaria per ridare colore, odore e sapore all’olio raffinato.
Olio di sansa di oliva: olio ottenuto dalla miscela di olio di oliva vergine (diverso dal lampante) e olio di sansa di oliva raffinato (a sua volta ricavato dai residui solidi della spremitura delle olive, in particolare dalle bucce, dalla polpa e dai noccioli con l’impiego di solventi chimici); con un tenore di acidità libera non superiore all’1%.
Qual è il Miglior Olio di Oliva?
L’olio extravergine d’oliva è la tipologia di olio d’oliva meno lavorata e con i più elevati standard qualitativi, sia dal punto di vista salutistico che organolettico.
Oltre al suo sapore e aroma unici, l’olio extra vergine di oliva è ricco di antiossidanti che combattono le malattie. Non a caso, è stato associato a un’ampia gamma di potenziali benefici per la salute 1.
Occorre comunque considerare che gli oli extravergine d’oliva non sono tutti uguali.
Ad esempio, è importante ricordare che il profilo fitochimico dell’olio d’oliva dipende dal luogo di produzione, dalla cultivar, dalle tecniche colturali e dal grado di maturazione delle olive, tutti fattori che possono variare in modo significativo tra un prodotto e l’altro 2.
Olio spremuto a freddo
L’olio extravergine di oliva spremuto a freddo si ottiene a temperature non superiori a 27°C.
Con “prima spremitura a freddo” si indicano oli ottenuti a una temperatura inferiore a 27°C, attraverso un processo di spremitura meccanica della pasta di olive con un sistema di estrazione tradizionale a presse idrauliche.
Con “estrazione a freddo” si indicano oli ottenuti a temperatura inferiore a 27°C per mezzo di percolazione o centrifugazione della pasta di olive.
La spremitura/estrazione a freddo può aiutare l’olio d’oliva a conservare il suo valore nutrizionale, poiché i nutrienti e i composti vegetali benefici possono essere degradati dalle alte temperature 3, 4, 5.
L’olio d’oliva spremuto a freddo contiene almeno 30 composti vegetali benefici, molti dei quali sono potenti antiossidanti con effetti antinfiammatori 6. Tra questi, ricordiamo ad esempio l’idrossitirosolo, l’oleuropeina e la vitamina E.
Rimane comunque dibattuto se l’olio di oliva spremuto o estratto a freddo possa essere effettivamente considerato superiore dal punto di vista nutrizionale e salutistico.
Infatti, alcuni studi hanno osservato che la massima estrazione di composti fenolici si ottiene a temperature vicine ai 35°C 7, 8, 9, 10.
Oli non filtrati
La denominazione “non filtrato” indica che l’olio di oliva non è stato sottoposto a filtrazione.
Si può quindi ritenere che l’olio extravergine non filtrato contenga maggiori quantità di sostanze fitochimiche benefiche, come polifenoli e peptidi ad azione ipotensiva 11.
Va comunque precisato che la mancata filtrazione compromette la durata di conservazione, riducendola notevolmente, e rendendo l’olio più soggetto a fenomeni ossidativi.
Tali processi interessano anche la componente polifenolica, portando a uno scadimento precoce delle proprietà salutistiche del prodotto.
Al contrario, gli oli filtrati, riducendo la presenza di acqua, enzimi e altri substrati nel sedimento, proteggono i composti polifenolici dall’ossidazione e bloccano lo sviluppo di difetti sensoriali.
Pertanto, esiste una certa controversia sulla presunta superiorità (o inferiorità) salutistica dell’EVOO non filtrato rispetto a quello filtrato 12. Le tecniche utilizzate e il grado di filtrazione applicato risultano quindi determinati per la qualità dell’olio.
Sapore dell’Olio e Benefici
Un metodo approssimativo per valutare il potenziale antiossidante di un olio extravergine di oliva è la percezione del suo sapore.
In generale, infatti, l’amarezza e il sapore pungente sono associati al contenuto di composti fenolici 13.
In particolare, i derivati dell’oleuropeina e del ligstroside sono le principali sostanze responsabili del gusto amaro dell’olio extravergine.
Il sapore pungente, tipico degli oli extravergini prodotti con olive raccolte precocemente (ancora acerbe), dipende invece dal maggior contenuto di oleocantale (un composto altamente bioattivo e protettivo per la salute) 14.
A tal proposito, segnaliamo come l’olio extravergine prodotto da olive non ancora mature abbia tipicamente un colore verde (è anche detto “verdone”), mentre quello prodotto con olive a perfetta maturazione tende a essere giallo oro brillante (per diventare giallo chiaro se l’oliva è molto matura).
Infine, occorre considerare che l’utilizzo di olive immature per migliorare il contenuto di composti fenolici antiossidanti dell’olio si traduce in una minore resa di estrazione. Da ciò deriva un inevitabile aumento dei costi del prodotto per il consumatore.
Contenuto di Polifenoli
Alcuni produttori possono indicare il contenuto di polifenoli dell’olio sull’etichetta.
Alcuni Autori hanno proposto la soglia di almeno 500 mg di polifenoli per kg di prodotto per poter definire un olio extravergine di oliva ad alto contenuto di polifenoli 15.
In uno studio, le valutazioni sensoriali hanno riportato una sensazione di gusto amaro dominante per gli oli d’oliva con un contenuto fenolico totale superiore a 300 mg/kg 15a.
In un altro studio, gli oli d’oliva con un contenuto fenolico totale inferiore a 80 mg/kg sono stati descritti come “delicati”, mentre quelli con un contenuto fenolico totale superiore a 440 mg/kg sono stati descritti come “robusti” 15b.
Dal 2012, l’UE consente di riportare in etichetta la frase "I polifenoli dell’olio d’oliva aiutano a proteggere i lipidi del sangue dallo stress ossidativo" se l’olio di oliva contiene almeno 5 mg di idrossitirosolo e suoi derivati (ad es. complesso oleuropeina e tirosolo) per 20 grammi.
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