Si parla di iperomocisteinemia (od omocisteina alta) quando nel sangue sono presenti più di 15 micromoli/l di omocisteina (µmol/l).
Questa condizione caratterizza una vasta gamma di malattie ed è associata a un aumentato rischio di malattie cardiovascolari, cerebrovascolari e tromboemboliche.
Tuttavia, l’omocisteina alta sembra essere più una conseguenza che non una causa di queste malattie.
Cos’è l’omocisteina
L’omocisteina è un aminoacidocontenente zolfo, non fornito dalla dieta.
Viene sintetizzata nell’organismo durante il metabolismo della metionina (un amminoacido essenziale introdotto attraverso gli alimenti).
I cibi ricchi di metionina includono carne, albumi e prodotti della pesca.
Sebbene l’omocisteina sia naturalmente presente nel nostro corpo, l’omocisteina alta nel sangue è associata a un aumentato rischio di malattie cardiovascolari, tra cui trombosi venosa, aterosclerosi, ipertensione, malattia coronarica e ictus.
A Cosa Serve
L’omocisteina rappresenta un intermedio metabolico nella sintesi della cisteina (un altro amminoacido) a partire dalla metionina.
La cisteina, a sua volta, è importante per la sintesi di glutatione e taurina.
L’omocisteina può essere convertita in cisteina o riciclata in metionina con l’ausilio di specifiche vitamine del gruppo B.
Di conseguenza, l’omocisteina alta può dipendere da carenze vitaminiche, come quella di folati e vitamine B6 e B12.
Se il normale metabolismo dell’omocisteina viene alterato, questo amminoacido si accumula nel sangue e l’omocisteina alta può provocare danni alle pareti dei vasi sanguigni.
Fa Male alla Salute?
Un livello troppo alto di omocisteina nel sangue è chiamato iperomocisteinemia.
Si tratta di una condizione sfavorevole per la salute, in quanto l’omocisteina alta è stata ripetutamente collegata a un aumentato rischio di:
Livelli maggiori di omocisteina (spesso accompagnati da livelli inferiori di folato e/o vitamina B12) sono stati osservati anche in varie altre condizioni, come lupus eritematoso sistemico, disfunzione erettile, malattie renali e morbo di Parkinson 53, 54, 55, 56.
Fa Davvero Male al Cuore?
Gli studi osservazionali hanno dimostrato che livelli elevati di omocisteina nel sangue sono collegati a un rischio maggiore di malattie cardiache e ictus12, 13, 14.
È stato ipotizzato che tale rischio derivi da un’attività predisponente dell’omocisteina sullo sviluppo dell’aterosclerosi.
Tuttavia, gli studi hanno dimostrato che abbassare l’omocisteina con gli integratori vitaminici non produce necessariamente i benefici auspicati e risulta persino dannoso in alcuni casi 15, 16, 17.
Inoltre, un ampio studio condotto su oltre 115.000 persone suggerisce che un aumento moderato per tutta la vita dell’omocisteina (basato sulla genetica) ha uno scarso o nessun effetto sulle malattie cardiache, mettendo in discussione gli studi precedentemente pubblicati 18.
Abbassare l’omocisteina fa bene?
Nei pazienti con omocistinuria e iperomocisteinemia grave, i trattamenti per abbassare l’omocisteina hanno dimostrato di poter ridurre il rischio cardiovascolare 18.
Al contrario, nei pazienti con iperomocisteinemia senza omocistinuria, l’utilità di tali trattamenti rimane controversa. Questo perché vari studi non sono riusciti a dimostrare una riduzione del rischio cardiovascolare adottando le terapie che abbassano l’omocisteina.
A tal proposito, una meta-analisi di 15 studi randomizzati controllati su oltre 71.000 persone ha scoperto che gli interventi di riduzione dell’omocisteina sotto forma di integratori di vitamine B6, B9 o B12 somministrati da soli o in combinazione non hanno avuto alcun effetto sulla prevenzione dell’infarto né sulla riduzione della mortalità per tutte le cause rispetto al placebo, sebbene ci sia stato un beneficio molto piccolo nella prevenzione dell’ictus 19.
Soltanto nei pazienti con omocistinuria e iperomocisteinemia grave, i trattamenti per abbassare l’omocisteina hanno dimostrato di poter ridurre il rischio cardiovascolare 19a.
Per l’omocisteina potrebbe dunque valere quanto sta emergendo per il colesterolo HDL. In pratica, non sarebbero gli alti valori di omocisteina (o i bassi valori di colesterolo HDL) ad aumentare il rischio cardiovascolare, bensì le sottostanti cause che determinano questi valori anomali.
In altri termini, l’omocisteina elevata – come del resto il basso HDL – non sarebbe di per sé un fattore di rischio cardiovascolare, bensì un indicatore di rischio 20.
A causa di queste controversie, l’American Heart Association non considera l’omocisteina un fattore importante per le malattie cardiache 20, 21.
Una meta-analisi di studi randomizzati controllati ha riportato che, su chi ha già avuto un ictus, l’integrazione di vitamine B (B6, B9 e B12) riduce del 13% il rischio di un nuovo ictus e del 17% il rischio di morte cardiovascolare 53.
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