INDICE ARTICOLO
Introduzione
La carbossiterapia è una tecnica mini-invasiva, utilizzata con successo in ambito dermatologico, flebologico e medico-estetico.
Nota anche come terapia con anidride carbonica o carbocrenoterapia, consiste in microiniezioni di anidride carbonica sterile purificata allo stato gassoso.
In alternativa alle microiniezioni, sono disponibili metodi percutanei, tra cui maschere topiche che liberano CO2, docce e bagni in acqua calda gassata usati in balneoterapia.
Definizione – Cos’è la carbossiterapia?
Dal punto di vista medico, per carbossiterapia si intende l’utilizzo di anidride carbonica allo stato gassoso per fini terapeutici.
L’iniezione di anidride carbonica ha un effetto necrotizzante sulle cellule adipose, stimola il flusso sanguigno e la sintesi di collagene, migliora l’elasticità della pelle, riduce la comparsa di cellulite e migliora l’aspetto delle smagliature.
Lo scopo primario della carbossiterapia è migliorare la microcircolazione sanguigna, con maggiore ossigenazione e irrorazione dei tessuti. Le iniezioni di CO2 promuovono la guarigione delle ferite, riducono il tessuto cicatriziale e aumentano il turnover del collagene, rendendo la carbossiterapia uno strumento utile per ottenere un’ampia gamma di benefici estetici 1.
Principi Base
La cattiva circolazione sanguigna è parzialmente responsabile di vari inestetismi, come cellulite, smagliature, alopecia (perdita di capelli) e occhiaie.
L’efficacia estetica e terapeutica della carbossiterapia si basa soprattutto sul ruolo emodinamico dell’anidride carbonica e sui suoi effetti sul miglioramento della microcircolazione.
In particolare, la combinazione dell’anidride carbonica con le molecole d’acqua nei tessuti determina la formazione di acido carbonico entro 1-3 minuti dall’iniezione. Ne consegue, una diminuzione del pH e il conseguente effetto Bohr (il legame tra emoglobina e ossigeno si indebolisce, aumentando il rilascio di ossigeno nei tessuti).
Più precisamente, l’iniezione sottocutanea di anidride carbonica determina:
- un miglioramento della sfigmicità* arteriolare e metarteriolare, permettendo così un miglioramento del flusso e della velocità del sangue a livello del microcircolo;
- un rilasciamento delle fibrocellule muscolari lisce degli sfinteri precapillari, con un deciso incremento della vascolarizzazione locale;
- un miglior passaggio dei globuli rossi attraverso il microcircolo, grazie ad un incremento della loro deformabilità;
- un aumentato rilascio di ossigeno nei tessuti (poiché per l’effetto Bohr si riduce l’affinità dell’emoglobina nei confronti dell’ossigeno);
- un potente stimolo all’inizio dell’angiogenesi (sintesi di nuovi vasi sanguigni);
- un aumento del turnover del collagene (che rende la carbossiterapia uno strumento utile per il trattamento della cellulite, il ringiovanimento del viso e altri benefici estetici);
- un danno diretto agli adipociti, con successivo rilascio di trigliceridi negli spazi intracellulari e riduzione della loro densità nell’area trattata.
Concretamente, la carbossiterapia garantisce quindi un’azione riabilitativa della microcircolazione e una sensibile azione lipolitica.
* Quando il sangue esce dal cuore, crea un’onda di pressione che dall’aorta si sposta fino al sistema periferico. Quest’onda, detta onda sfigmica, percorre le arterie di calibro via via decrescente venendo attenuata dall’elasticità delle loro pareti.
Campi di Applicazione
Nonostante l’uso della carbossiterapia risalga a diversi decenni fa, le applicazioni di questa metodica in ambito medico, soprattutto estetico, sono in continua evoluzione.
Attualmente, la carbossiterapia viene utilizzata con successo nel trattamento:
- della psoriasi, caratterizzata da microangiopatia a livello dermico;
- dell’insufficienza veno-linfatica cronica;
- delle vasculopatie arteriose degli arti inferiori, come ad esempio la microangiopatia diabetica;
- dell’acrocianosi;
- dei fenomeni di Raynaud;
- delle ulcere vascolari;
- di ferite non cicatrizzanti, come le ulcere diabetiche.
Inoltre, la carbossiterapia viene applicata con successo per varie condizioni dermatologiche ed estetiche, come:
- l’invecchiamento cutaneo,
- la cellulite,
- i depositi di grasso localizzati,
- le smagliature,
- l’iperpigmentazione infraorbitaria (occhiaie),
- le cicatrici,
- il linfedema,
- l’alopecia androgenetica,
- l’alopecia areata,
- la psoriasi,
- la sclerodermia localizzata,
- la vitiligine.
Carbossiterapia in medicina Antiaging
La carbossiterapia viene ampiamente utilizzata come metodica antiaging, soprattutto nella correzione dei difetti cutanei.
Più precisamente, la carbossiterapia si è rivelata utile nel trattamento delle rughe, dei rilassamenti cutanei, delle smagliature, delle cicatrici e nella prevenzione dell’invecchiamento cutaneo.
Infatti, l’iniezione sottocutanea di anidride carbonica garantirebbe un miglioramento dell’attività vascolare del derma, con conseguente potenziamento dell’attività biosintetica dei fibroblasti e stimolo sulla rigenerazione cellulare.
La sintesi di collagene da un lato, e il miglioramento vascolare con potenziamento del turnover cellulare dall’altro, determinerebbero un netto ringiovanimento cutaneo. La cute appena trattata mediante carbossiterapia risulterebbe quindi più lucente, turgida e giovane.
Trattamento
Il trattamento si esegue ambulatorialmente attraverso l’iniezione sottocutanea di anidride carbonica, generata da un apposito strumento che rilascia il gas gradualmente e per i tempi opportuni.
Il medico potrà regolare attentamente la quantità di gas che fluisce dal serbatoio in base alla regione e all’inestetismo da trattare. Inoltre, andrà a regolare la profondità e la direzione dell’iniezione in base all’inestetismo o al disturbo da trattare.
La procedura è relativamente dolorosa, anche in base al grado di sopportazione individuale, e alcuni medici preferiscono applicare una crema anestetica sul sito di iniezione prima di inserire l’ago.
Gli effetti collaterali sono generalmente limitati al dolore derivante dalla diffusione dell’anidride carbonica sottocutanea, al bruciore di stomaco e alla comparsa di eritema ed edema transitori nell’area trattata.
Una tipica seduta di carbossiterapia dura all’incirca 15 minuti e solitamente risulta dolorosa.
Il numero dei trattamenti varia sensibilmente da paziente a paziente, in base alle necessità cliniche e agli obiettivi terapeutici del caso. Solitamente, il numero di sedute per ciclo oscilla tra le 6 e le 10.
Costo
La carbossiterapia è considerata un trattamento efficace a basso costo per diverse patologie cutanee ed estetiche 2.
Tuttavia, molte persone hanno bisogno di sessioni multiple di carbossiterapia (da 7 a 10 sessioni).
Ogni sessione costa indicativamente da 75 a 200 euro.
Durata dei risultati
La durata degli effetti terapeutici della carbossiterapia dipende dallo stile di vita dei pazienti.
Uno stile di vita sano – basato su un’adeguata assunzione di acqua, l’astensione dal fumo, l’assunzione moderata di alcol, un’alimentazione sana e attività fisica regolare – può far sì che questi risultati durino per mesi o anni.
In media, senza terapia di mantenimento, ci si può aspettare che la pelle torni al suo stato originale dopo 5-6 mesi.
L’integrazione orale di collagene nelle settimane precedenti e nei mesi successivi al trattamento può contribuire a migliorarne gli esiti estetici della procedura.
Funziona?
Cellulite
In uno studio, gli Autori hanno osservato che dopo l’infusione controllata di CO2 è insorta una vasodilatazione del microcircolo della pelle, accompagnata da un aumento del flusso sanguigno periferico e della temperatura cutanea nel sito di iniezione (in media +3,48°C) 3.
L’aumento della temperatura e del flusso sanguigno locale sarebbero importanti anche per determinare la lipolisi e la riduzione della cellulite.
Diversi studi hanno dimostrato che la carbossiterapia è efficace e sicura quando usata per trattare la cellulite e favorire la riduzione del grasso sottocutaneo 4, 2, 5.
Ad esempio, in uno studio clinico, gli Autori hanno confrontato l’efficacia della carbossiterapia e della mesolipolisi con fosfatidilcolina nella gestione della cellulite in 48 donne. Entrambi i trattamenti sono stati eseguiti una volta a settimana per sei sedute e i risultati hanno mostrato una significativa efficacia per entrambi, senza differenze significative. Gli Autori hanno quindi concluso che la carbossiterapia può rappresentare un promettente approccio terapeutico alternativo per il trattamento della cellulite 6.
Sintesi di collagene, smagliature e guarigione delle ferite
In uno studio clinico, dopo 60 giorni da un singolo trattamento, i risultati dell’analisi istologica hanno dimostrato l’efficacia della carbossiterapia nello stimolare la sintesi di collagene e fibre elastiche 7.
L’aumento della vascolarizzazione e della sintesi di collagene, e la disposizione più uniforme delle fibre collagene, spiega anche l’utilità della carbossiterapia nel trattamento delle smagliature e delle ferite da insufficienza venosa 8, 9.
In uno studio randomizzato in doppio cieco, 20 ferite diabetiche non cicatrizzanti su 30 sono guarite dopo il trattamento con iniezioni di CO2, contro nessuna nel gruppo di controllo 10. Risultati simili sono stati riportati da altri studi nel trattamento di ulcere del piede diabetico 11 , 12 e piaghe da decubito 13.
In uno studio clinico, l’efficacia della carbossiterapia è stata confrontata con quella del plasma ricco di piastrine (PRP) nel trattamento delle strie albae. Ogni soggetto ha ricevuto un’iniezione di PRP nel lato destro dell’addome e la carbossiterapia nel lato sinistro ogni 3-4 settimane per 4 sedute. All’esame clinico e alla valutazione della soddisfazione del paziente, è emerso un miglioramento significativo con entrambe le terapie, senza differenze significative 14.
Uno studio egiziano ha dimostrato che dopo 4 sessioni di carbossiterapia distanziate da 3-4 settimane, i 20 soggetti arruolati hanno mostrato un miglioramento delle smagliature associato a un importante soddisfazione per i risultati conseguiti 14. Miglioramenti analoghi sono stati ottenuti con l’uso del plasma arricchito di piastrine.
Rughe e ringiovanimento del viso
Uno studio italiano ha valutato l’efficacia della carbossiterapia nella riduzione delle rughe del contorno occhi e delle occhiaie. Novanta pazienti sono stati sottoposti a iniezioni sottocutanee di CO2 una volta alla settimana per 7 settimane. Gli Autori hanno osservato una migliore elasticità della pelle e una riduzione delle rughe e delle occhiaie 15.
Un altro studio su 60 pazienti con rughe del viso ha confrontato l’efficacia della radiofrequenza, della luce pulsata intensa e della carbossiterapia nel ringiovanimento del viso. I pazienti hanno ricevuto quattro sessioni di ciascuno di questi trattamenti a intervalli di 3-4 settimane e sono stati seguiti per 3 mesi dopo l’ultimo trattamento. L’analisi dei risultati ha dimostrato che la luce pulsata intensa è risultata la più efficace nel ringiovanimento del viso, seguita rispettivamente dalla carbossiterapia e dalla radiofrequenza 16.
Alopecia
La carbossiterapia ha dimostrato una potenziale efficacia clinica anche nel trattamento dell’alopecia areata e dell’alopecia androgenetica 17, 18.
Ad esempio, in uno studio clinico controllato su 40 pazienti con alopecia androgenetica da lieve a moderata, gli Autori hanno osservato gradi variabili di miglioramento clinico (ad esempio della densità dei capelli) nel 100% dei soggetti 17. Nello stesso studio clinico, l’indagine su 40 pazienti con alopecia areata localizzata ha dimostrato un’efficacia statisticamente significativa della carbossiterapia nel trattamento di questa condizione.
Associazioni
La carbossiterapia può essere utilizzata con successo in combinazione con altre procedure dermatologiche, come microdermoabrasione, laserterapia, microneedling, peeling chimici, lipolisi iniettiva, mesoterapia, crioterapia e iniezioni di filler, tossina botulinica e PRP.
La sua associazione con altri approcci estetici tenderà generalmente a portare risultati migliori. Ad esempio, la carbossiterapia ha migliorato la durata dei risultati estetici quando utilizzata in combinazione con un filler all’acido ialuronico per la correzione delle pieghe nasolabiali 19.
In uno studio clinico su nove pazienti affetti da alopecia androgenetica, l’efficacia della combinazione di minoxidil ad alta concentrazione e carbossiterapia è stata valutata misurando la densità e il diametro dei capelli mediante tricogrammi prima e dopo la terapia. Gli Autori hanno così dimostrato l’efficacia di questo approccio nell’aumentare il tasso di crescita dei capelli 20.
In uno studio su 42 pazienti, gli Autori hanno introdotto la carbossiterapia come modalità complementare alla liposuzione. Hanno così dimostrato l’efficacia di questo metodo nel migliorare l’irregolarità cutanea e la riduzione dell’elasticità cutanea, che rappresentano comuni complicanze della liposuzione 21.
Alternative cosmetiche – carbossiterapia topica
In alternativa alle procedure iniettive, esiste la possibilità di utilizzare un gel topico per il rilascio transcutaneo di anidride carbonica.
Analogamente ai cambiamenti osservati in seguito alle iniezioni di CO2, l’applicazione di questo gel aumenta la microcircolazione e la crescita capillare, risultando utile in chiave antiaging 22. Ad esempio, in uno studio, il microcircolo è aumentato del 28% nell’area trattata e l’ossigenazione tissutale è aumentata in modo simile all’ossigeno iperbarico 23.
Dopo una singola applicazione, ha inoltre migliorato l’idratazione del 117% e aumentato la luminosità e la radiosità medie della pelle rispettivamente del 39% e del 42%, ridotto il rilassamento cutaneo medio e la pigmentazione rispettivamente del 30% e del 27%, e ridotto le linee sottili e le rughe medie rispettivamente del 24% e del 20%. Ha infine migliorato l’elasticità media della pelle del 26% dopo sei applicazioni nell’arco di un mese 23.
Il prodotto dev’essere attivato prima dell’uso (miscelandolo con l’attivatore) e viene lasciato in posa sulla pelle come una maschera per 45-60 minuti. Può essere applicato su qualsiasi parte del corpo, comprese mani, ginocchia, collo o décolleté. Può anche essere applicato subito dopo procedure di resurfacing laser o filler dermici per lenire il fastidio post-trattamento e ridurre l’eritema 24. Il prodotto non è reattivo ed è sicuro anche per l’uso dopo peeling chimici.
Controindicazioni
Nonostante questa metodica risulti mininvasiva e poco dolorosa, pertanto ben tollerata, esistono delle controindicazioni assolute e relative all’utilizzo della carbossiterapia.
In virtù della sua attività metabolica, la carbossiterapia risulta controindicata in gravidanza e allattamento e nei pazienti con:
- insufficienza renale, per l’aumentato rischio di ipercapnia;
- insufficienza respiratoria, per l’aumentato rischio di ipercapnia;
- patologie metaboliche non adeguatamente trattate;
- terapia farmacologica in atto;
- pazienti anemici;
- gangrena gassosa;
- febbre e malattia febbrile coesistente.
In ogni caso, si raccomanda di consultare un medico esperto con cui valutare gli eventuali rischi prima di sottoporsi a questo trattamento.
Effetti Collaterali
Nonostante il trattamento risulti mininvasivo, l’area trattata potrebbe riportare ecchimosi, dolorabilità, sensazione di pesantezza e fastidi cutanei.
Il dolore dovuto alla carbossiterapia rappresenta il principale fattore limitante per la sua applicazione, con conseguente scarsa compliance al trattamento e interruzione della terapia.
Comuni complicazioni immediate dopo la terapia segnalate dai pazienti includono sensazione di calore, formicolio e bruciore. Queste sensazioni spesso si risolvono rapidamente, sebbene una sensazione di calore prolungata possa persistere più a lungo, da qualche decina di minuti a una giornata in base alla sensibilità individuale.
Ecchimosi ed ematomi sono indicativamente segnalati nel 5% dei casi.
Un’ulteriore complicanza di questa terapia è l’edema persistente, che dura più di 48 ore, particolarmente frequente nella zona periorbitale.
Fortunatamente più rare sono le reazioni avverse clinicamente rilevanti alla carbossiterapia, come enfisema sottocutaneo ed episodi lipotimici.