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Magazine X115 X115 Carenza di Ferro | Cause, Sintomi | Cura, Dieta, Integratori

Carenza di Ferro | Cause, Sintomi | Cura, Dieta, Integratori

  • 21 minuti

Che Cos’è

La carenza di ferro è la carenza nutrizionale più comune al mondo.

Colpisce principalmente i bambini, le donne in età fertile, le donne incinte, i donatori di sangue frequenti e le persone con determinate condizioni mediche.

Tra le cause comuni di carenza di ferro ricordiamo:

  • l’assunzione inadeguata di ferro a causa di una dieta povera o restrittiva;
  • le malattie intestinali;
  • un aumentato fabbisogno di ferro durante la gravidanza o l’attività fisica di durata;
  • le perdite di sangue durante i periodi mestruali;
  • le varie cause di sanguinamento interno.

Qualunque sia la causa, la carenza grave di ferro può provocare spiacevoli sintomi, che possono influire negativamente sulla qualità della vita.

Questi sintomi includono scarsa concentrazione e produttività lavorativa, facile affaticamento e palpitazioni.

L’anemia da carenza di ferro si verifica quando le riserve di ferro nel corpo sono così basse che la sintesi dell’emoglobina e la formazione dei globuli rossi sono gravemente compromesse.

Funzioni del Ferro

Il ferro è un componente essenziale di centinaia di proteine ed enzimi che supportano funzioni biologiche essenziali, come:

  • il trasporto di ossigeno (affidato ad emoglobina e mioglobina);
  • la produzione di energia;
  • la sintesi del DNA.

Cause

Ci sono molte possibili cause della carenza di ferro.

Vediamo nel dettaglio le più comuni.

Assunzione inadeguata di ferro

Assumere poco ferro con la dieta per lunghi periodi di tempo può causare una carenza di questo minerale.

Carenze di Ferro nei Vegani

Sebbene vegetariani e vegani tendano ad assumere quantità di ferro simili o addirittura più elevate dei non-vegetariani, sono esposti a un maggior rischio di carenza di ferro 1, 2, 3, 4.

Tale rischio deriva dal fatto che la dieta vegetariana e quella vegana apportano principalmente ferro non EME, che viene assorbito in misura nettamente inferiore rispetto al ferro presente nei prodotti animali 5.

Per questo motivo, i vegetariani hanno maggiori probabilità di avere basse riserve di ferro. Inoltre, una percentuale maggiore di questi soggetti presenta anemia da carenza di ferro, soprattutto le donne in premenopausa 6, 7.

Per compensare la ridotta biodisponibilità del ferro di origine vegetale, è stato raccomandato che i vegetariani o vegani ne assumano quantità 1,8 volte superiori rispetto alle dosi consigliate alla popolazione generale 1.

Incapacità di assorbire il ferro

Alcuni disturbi o interventi chirurgici che interessano lo stomaco e l’intestino possono diminuire la capacità di assorbire il ferro alimentare.

In questi casi, anche se la dieta è abbastanza ricca, può comunque svilupparsi una carenza di ferro.

Tra gli individui più esposti al rischio di uno scarso assorbimento di ferro rientrano quelli che soffrono di:

  • Celiachia: malattia autoimmune che interessa circa l’1% della popolazione.
    Quando le persone celiache consumano cibo o prodotti contenenti glutine, la risposta del sistema immunitario danneggia la mucosa intestinale; questo danno può causare malassorbimento di ferro e altri nutrienti, provocando anemia sideropenica.
  • Gastrite atrofica: questa condizione è associata alla presenza di anticorpi diretti verso le cellule dello stomaco ed è implicata nell’anemia perniciosa.
    La gastrite atrofica compromette simultaneamente l’assorbimento della vitamina B12 e del ferro.
  • Infezione da Helicobacter pylori: è associata ad anemia da carenza di ferro, specialmente nei bambini, anche in assenza di sanguinamento gastrointestinale.
    Inoltre, l’infezione da Helicobacter pylori può avere un ruolo nella patogenesi della gastrite atrofica.
  • Malattie infiammatorie intestinali (IBD): l’anemia da carenza di ferro è comunemente riportata tra i pazienti con IBD (es. Colite ulcerosa, morbo di Crohn), probabilmente a causa dell’assorbimento intestinale alterato e della perdita di sangue dalla mucosa ulcerata.
  • Chirurgia bariatrica (es. bypass gastrico): alcuni tipi di bypass gastrico aumentano il rischio di carenza di ferro causando malassorbimento generalizzato.
  • Malattie Croniche: l’infiammazione acuta e cronica può portare a concentrazioni circolanti anormalmente basse di ferro e allo sviluppo di anemia.
    Questo tipo di anemia infiammatoria, noto anche come anemia di malattia cronica, è comunemente osservata nei casi di
    • disturbi infiammatori,
    • cancro,
    • malattie critiche,
    • traumi,
    • infezioni croniche,
    • infestazioni parassitarie.
  • Si pensa che l’anemia si sviluppi perché l’assorbimento del ferro da parte della dieta e la mobilizzazione del ferro dalle riserve corporee sono inibiti dall’up-regolazione dell’epcidina indotta dall’infiammazione*.
  • Obesità: un’associazione inversa tra peso corporeo e stato del ferro è stata riportata in diversi studi osservazionali su bambini e adulti.
    Anche in questo caso, la maggiore espressione di epcidina nelle persone obese compromette l’assorbimento del ferro *.
    La perdita di peso potrebbe quindi ridurre la concentrazione sierica di epcidina e migliorare lo stato del ferro negli individui obesi.

Cos’è l’Epcidina?

* L’epcidina è un ormone che regola il metabolismo del ferro.

In particolare, l’epcidina:

  • blocca l’assorbimento di ferro nell’intestino;
  • promuove il sequestro del ferro cellulare;
  • riduce la biodisponibilità del ferro.

L’espressione di epcidina aumenta quando le riserve di ferro corporeo sono sufficienti e si riduce nella carenza di ferro.

Tuttavia, come spiegato, l’epicidina aumenta anche in presenza di condizioni infiammatorie, favorendo la carenza di ferro.

Gravidanza e mestruazioni

Un sanguinamento mestruale troppo abbondante e la perdita di sangue durante il parto sono le cause più comuni di anemia da carenza di ferro nelle donne in età fertile 8.

Già durante la gravidanza, il fabbisogno di ferro cresce significativamente a causa dell’aumentato utilizzo di ferro da parte del feto in via di sviluppo e della placenta, e a causa dall’espansione del volume di sangue materno.

L’uso di contraccettivi orali diminuisce le perdite di sangue mestruale ed è quindi associato a un miglioramento dello stato del ferro rispetto ai dispositivi intrauterini (spirale di rame).

Negli Stati Uniti, il 12-16% delle donne non gravide di età compresa tra 16 e 49 anni presenta una carenza di ferro, mentre il 2-4% presenta un’anemia da carenza di ferro 9.

Altre perdite di sangue

Alcune condizioni mediche causano emorragie interne, che possono portare ad anemia da carenza di ferro.

Gli esempi più comuni includono l’ulcera dello stomaco, i polipi benigni nel colon e il cancro del colon.

L’uso frequente di farmaci antidolorifici, come l’aspirina, può causare sanguinamento nello stomaco.

Nei Paesi in via di sviluppo, le infestazioni parassitarie intestinali sono una causa comune di perdita di sangue cronica e carenza di ferro.

Donazioni di sangue

Gli individui che donano sangue frequentemente, in particolare le donne con mestruazioni, possono aver bisogno di aumentare l’apporto di ferro per prevenire specifiche carenze.

Indicativamente, ogni 500 ml di sangue donato si perdono tra 200 e 250 mg di ferro.

Endometriosi

Se una donna soffre di endometriosi può avere una perdita di sangue pesante e non visibile, perché nascosta nella zona addominale o pelvica.

Esercizio fisico regolare

Le perdite giornaliere di ferro sono maggiori negli atleti coinvolti nell’intenso allenamento di resistenza.

Ciò potrebbe essere dovuto all’espansione della massa ematica e della massa muscolare, all’aumento del sanguinamento microscopico dal tratto gastrointestinale (con l’uso regolare di farmaci antinfiammatori) e all’aumento della fragilità e dell’emolisi dei globuli rossi.

Soggetti A Rischio

Riassumendo, i gruppi di persone a più alto rischio di carenza di ferro includono:

  • Neonati e bambini piccoli 10, 11;
  • Bambini obesi 12, 13;
  • Donne in età fertile e donne in gravidanza 14, 15;
  • Atleti di resistenza 16;
  • Donatori di sangue frequenti 17;
  • Persone che hanno un disturbo intestinale (celiachia, malattie infiammatorie intestinali e infezioni intestinali) 18;
  • Pazienti che hanno subìto un intervento chirurgico all’intestino (gastrectomia, resezione intestinale, chirurgia bariatrica) 19, 20, 21;
  • Persone con insufficienza cardiaca 22;
  • Pazienti con malattia renale cronica 23;
  • Pazienti con cancro (colon, retto, stomaco; chemioterapia) 24.

Sintomi

I sintomi della carenza di ferro possono essere lievi all’inizio, tanto da passare inosservati.

Secondo l’American Society of Hematology (ASH), la maggior parte delle persone non si rende conto di avere una lieve anemia fino a quando non svolge un esame del sangue di routine.

Sintomi Generali

I sintomi dell’anemia da carenza di ferro da moderata a severa comprendono:

  • stanchezza generale;
  • debolezza;
  • pelle pallida;
  • intolleranza al freddo;
  • mancanza di respiro;
  • vertigini;
  • unghie fragili;
  • mal di testa;
  • strane voglie di mangiare oggetti che non sono cibo, come sporcizia, ghiaccio o argilla;
  • sensazione di formicolio o gonfiore alle gambe;
  • gonfiore o indolenzimento della lingua;
  • mani e piedi freddi;
  • battito cardiaco veloce o irregolare.

Sintomi Cutanei e Oculari

Il pallore della pelle e la colorazione pallida all’interno delle palpebre inferiori sono segni comuni della carenza di ferro.

L’emoglobina nei globuli rossi conferisce al sangue il suo colore rosso, quindi livelli bassi di emoglobina rendono il sangue meno rosso. Ecco perché nei casi di carenza di ferro la pelle può perdere il suo colore sano e rosato.

Questo pallore può comparire su tutto il corpo, oppure può essere limitato a un’area, come il viso, le gengive, l’interno delle labbra, le palpebre inferiori e persino le unghie.

Riconoscere la carenza di ferro dagli occhi

Abbassando la palpebra inferiore, lo strato interno dovrebbe mostrarsi di un rosso vivace. Se si nota un colore rosa o giallo molto pallido, questo segno potrebbe indicare una carenza di ferro.

Effetti Negativi sulla Salute

La carenza di ferro può causare anemia e molti altri problemi di salute.

Anemia da Carenza di Ferro

L’anemia da carenza di ferro – detta anche anemia sideropenica – si verifica quando il ferro non è sufficiente a garantire la normale sintesi di globuli rossi.

L’incidenza dell’anemia da carenza di ferro negli Stati Uniti è stata stimata al 19,3% con quasi 16 milioni di casi di anemia sideropenica nei bambini e negli adolescenti 1.

L’anemia da carenza di ferro è solitamente microcitica e ipocromica, cioè, i globuli rossi sono più piccoli del normale e il loro contenuto di emoglobina è diminuito, facendoli apparire più pallidi.

La maggior parte dei sintomi della carenza di ferro è il risultato dell’anemia associata:

  • il ridotto contenuto di emoglobina nei globuli rossi determina una diminuzione della disponibilità di ossigeno per i tessuti attivi;
  • la diminuzione dei livelli di mioglobina nelle cellule muscolari limita la quantità di ossigeno che può essere erogata ai mitocondri per il metabolismo energetico ossidativo;
  • l’esaurimento del ferro diminuisce anche il contenuto mitocondriale dei citocromi e di altri enzimi ferro-dipendenti necessari per il trasporto di elettroni e la sintesi di ATP.

L’anemia sideropenica compromette pertanto le prestazioni atletiche e la capacità di lavoro fisico, generando stanchezza fisica e mentale.

Possibili complicazioni

La maggior parte dei casi di anemia sideropenica è lieve e non causa complicanze.

Di solito, la condizione può essere corretta facilmente tramite farmaci o integratori di ferro.

Tuttavia, se l’anemia e la carenza di ferro non vengono adeguatamente trattate, possono causare vari problemi di salute.

Perdita di capelli

Le cellule del follicolo pilifero sono sensibili alla diminuzione del ferro.

Pertanto, se c’è una carenza di ferro, la crescita dei capelli rallenta 25.

Alcuni studi, ma non tutti, indicano che la maggior parte delle donne con perdita di capelli presenta bassi livelli di ferritina nel sangue 26, 27.

Altri studi hanno dimostrato che l’integrazione di ferro può aiutare a ridurre la caduta dei capelli 28. Ad esempio, in uno studio, 18 donne con perdita di capelli hanno sperimentato una ricrescita dei capelli del 100% dopo la terapia con ferro 25.

Battito cardiaco rapido o irregolare

In caso di anemia, il cuore deve pompare più sangue per compensare la bassa quantità di ossigeno. Questo può portare a un battito cardiaco irregolare.

Nei casi più gravi, l’anemia sideropenica può portare a insufficienza cardiaca o a un ingrossamento del cuore.

Complicanze della gravidanza

Nei casi di grave carenza di ferro, un bambino può nascere prematuramente o con un basso peso alla nascita.

In effetti, alcuni studi suggeriscono che l’anemia da carenza di ferro raddoppia il rischio di parto pretermine e triplica il rischio di basso peso alla nascita 29, 30, 31.

Per questo motivo, nei Paesi occidentali, la maggior parte delle donne incinte assume – sotto consiglio medico – integratori di ferro e acido folico.

Crescita ritardata nei neonati e nei bambini

La carenza di ferro compromette lo sviluppo cognitivo, sociale e comportamentale 32, 33.

Neonati e bambini che sono gravemente carenti di ferro possono quindi sperimentare una crescita e uno sviluppo ritardati.

Inoltre, possono anche essere più inclini alle infezioni 34, 35.

Disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD)

In diversi studi si è notata un’associazione tra carenza di ferro e maggiore iperattività nei bambini con ADHD.

In particolare, i livelli di ferritina nel sangue erano bassi (<30 ng/mL) nell’84% dei bambini con ADHD rispetto al 18% dei bambini sani 36, 37, 38.

Alcuni studi hanno inoltre trovato un legame tra anemia da carenza di ferro e aumentato rischio di ADHD 39, 40.

Inoltre, l’integrazione di ferro ha migliorato i sintomi dell’ADHD nei bambini con bassi livelli di ferritina nel sangue 41, 42, 37.

Atre Associazioni

Bassi livelli di ferro o carenze di ferro sono stati associati a numerose altre condizioni.

Tuttavia, trattandosi di semplici associazioni, in generale non è chiaro se la carenza di ferro rappresenti una causa, una concausa, un’aggravante o una conseguenza della malattia.

Esami e Diagnosi

Lo stato del ferro può essere valutato in uomini sani e donne non gravide mediante analisi del sangue.

Emocromo

L’esame emocromocitometrico completo misura la quantità di tutti i componenti nel sangue, inclusi:

L’esame fornisce informazioni utili per diagnosticare l’anemia da carenza di ferro.

In presenza di una carenza di ferro, l’ematocrito, l’emoglobina, il numero e la dimensione dei globuli rossi tendono a diminuire.

Altre Analisi del Sangue

Il medico potrebbe prescrivere ulteriori esami del sangue per determinare quanto sia grave l’anemia e aiutare a determinare i trattamenti più appropriati.

Questi esami del sangue possono includere:

  • il livello di ferro nel sangue (sideremia);
  • le dimensioni e il colore dei globuli rossi (i globuli rossi sono più piccoli e pallidi se sono carenti di ferro);
  • i livelli di ferritina;
  • la capacità totale di legare il ferro (TIBC);
  • la saturazione della transferrina;
  • il recettore solubile della transferrina (sTfR);
  • indici infiammatori.

Sideremia

La sideremia indica la quantità di ferro presente nel sangue, misurando la quantità del minerale legato alla transferrina.

Si presenta inferiore alla norma nelle condizioni di anemia.

Ferritina

La ferritina è una proteina che aiuta il deposito di ferro nel corpo.

Bassi livelli di ferritina indicano una scarsità dei depositi di ferro, quindi i suoi valori sono tipicamente bassi in caso di carenza di ferro.

NOTA: la ferritina sierica può essere elevata in condizioni infiammatorie; quindi una normale ferritina sierica non sempre esclude la carenza di ferro e i suoi valori andrebbero interpretati insieme a quelli della proteina C-reattiva (un indice di infiammazione) e altri parametri ematici (vedi tabella).

Esame del Sangue Anemia da carenza di ferro conclamata Anemia da malattia o infiammazione cronica
Ferritina Diminuita Da normale a Aumentata
Proteina C-reattiva Normale Aumentata
Epcidina Diminuita Aumentata
Globuli rossi Diminuiti Diminuiti
Emoglobina Diminuita Diminuita
Ferro sierico Diminuito Diminuito
Capacità totale di legare il ferro (TIBC); transferrina Aumentata Diminuita
Saturazione della transferrina (TSAT) Diminuita Da normale a diminuita
Volume corpuscolare medio (MCV) Diminuito Da normale a diminuito
Larghezza di distribuzione dei globuli rossi (RDW) Aumentata Da normale ad aumentata
Recettore solubile della transferrina (sTfR) Aumentato Normale

TIBC

La transferrina è una proteina che lega il ferro e lo trasporta dove è necessario.

Il test TIBC viene utilizzato per determinare la quantità di transferrina.

La transferrina tende ad aumentare insieme ai valori di TIBC in presenza di anemia.

Saturazione della Transferrina

La saturazione della transferrina esprime la quantità di molecole di ferro legate alla proteina.

Essendoci carenza di ferro, i suoi livelli diminuiscono in presenza di anemia.

sTfR

Il recettore solubile della transferrina (sTfR) è un indicatore dello stato di ferro.

In presenza di carenza di ferro e anemia sideropenica, la concentrazione di recettori della transferrina aumenta, al fine di massimizzare l’assorbimento del poco ferro disponibile.

Evoluzione della Carenza

L’interpretazione congiunta dei vari marker plasmatici dello stato del ferro permette di stabilire la gravità dell’eventuale carenza di ferro.

Stato del Ferro
Normale Insufficienza Carenza Carenza con Anemia
Emoglobina Normale Normale Normale
Ematocrito Normale Normale Normale
MCV Normale Normale Normale
RDW Normale Normale Normale
Ferritina Normale ↓↓ ↓↓
Ferro Sierico (sideremia) Normale Normale
Saturazione della transferrina (TSAT) Normale Normale
Transferrina (TIBC) Normale Normale
STfR Normale Normale

Cosa Mangiare

La carenza di ferro lieve può essere prevenuta o corretta mangiando cibi ricchi di ferro.

Alimenti Ricchi di Ferro

Il contenuto di ferro negli alimenti è piuttosto variabile, dal momento che fattori come il suolo, le condizioni climatiche e i metodi di lavorazione possono influenzare il contenuto di ferro di cibi simili.

I valori diffusi dalle tabelle nutrizionali possono inoltre essere influenzati dalle differenze nei metodi analitici utilizzati.

Ad ogni modo, a livello generale:

  • gli alimenti più ricchi di ferro includono fegato e frattaglie, selvaggina, molluschi e manzo;
  • i cereali, i prodotti a base di cereali e i legumi contengono livelli di ferro da moderati a elevati;
  • suino, pollame e verdure verdi contengono concentrazioni intermedie di ferro;
  • latte e latticini sono scarse fonti di ferro.

Aldilà del contenuto di ferro negli alimenti, quando si cerca di aumentare il suo apporto nutrizionale per colmare specifiche carenze è molto importante ricordare che:

  • a parità di dosaggio, il ferro dei cibi vegetali risulta circa 4 volte meno disponibile di quello contenuto negli alimenti animali (carne, frattaglie e prodotti della pesca);
  • diversi fattori possono favorire od ostacolare l’assorbimento del ferro, soprattutto di quello contenuto negli alimenti vegetali.

Migliorare l’Assorbimento di Ferro

Fattori che Aumentano l’Assorbimento di Ferro Fattori che Riducono l’Assorbimento di Ferro
  • Vitamina C (ad esempio, alcuni succhi di frutta, frutta, patate e alcune verdure)
  • Carne, pollo, pesce e altri frutti di mare
  • Verdure fermentate (ad es. crauti), salse di soia fermentate, ecc.
  • Alcool
  • Fitati e altri inositolofosfati (contenuti ad es. in prodotti a base di crusca, cereli integrali e derivati, cacao, noci, semi di soia e piselli)
  • Composti fenolici leganti ferro (ad es. tè, caffè, cacao, determinate spezie, alcune verdure e la maggior parte dei vini rossi)
  • Calcio (es. latte, formaggio)
  • Proteine ​​di soia

Uno studio su donne di età compresa tra 20 e 44 anni con basse riserve di ferro ha dimostrato che è possibile aumentare l’assorbimento totale del ferro alimentare attraverso una dieta ad alta biodisponibilità 76.

Questa dieta conteneva 294 g di carne (rossa o bianca) e almeno 75 mg di vitamina C ad ogni pasto principale. Inoltre, sono stati limitati gli alimenti ricchi di fitati, come legumi e cereali/pane integrali.

Al contrario, la dieta a bassa biodisponibilità conteneva solo quantità limitate di carne bianca e ad ogni pasto venivano consumati legumi o cereali/pane integrali.

Dopo due giorni di dieta, è stato calcolato che l’assorbimento del ferro era pari a:

  • Ferro non EME:
    • Dieta a bassa biodisponibilità: 2,3%
    • Dieta ad alta biodisponibilità: 11,1%
  • Ferro EME:
    • Dieta a bassa biodisponibilità: 33%
    • Dieta ad alta biodisponibilità: 40%.

Integratori di Ferro

L’integrazione di ferro è utile e talvolta necessaria per colmare le carenze alimentari di ferro.

La carenza di ferro può infatti avere gravi conseguenze sulla salute e la dieta potrebbe non essere in grado di correggere rapidamente questa condizione.

Pertanto, un integratore di ferro risulta spesso necessario quando la carenza di ferro è diventata sintomatica.

Attenzione però.

È importante ricordare che la carenza di ferro non è l’unica causa di anemia.

Pertanto, prima di iniziare l’integrazione di ferro in presenza di anemia, è opportuno svolgere gli opportuni accertamenti medici.

Quando Servono

Il medico potrebbe decidere di prescrivere un integratore o un farmaco a base di ferro nelle seguenti situazioni:

  • donne in gravidanza, in quanto una carenza di ferro può rallentare lo sviluppo del feto;
  • donne in età fertile, quando il ciclo mestruale è particolarmente abbondante;
  • bambini sopra i 3 anni, per un corretto sviluppo psicofisico (assunzione sotto controllo medico);
  • anziani, per la ridotta capacità di assimilazione del ferro;
  • sportivi, per l’intensa attività fisica associata a un’aumentata sudorazione e a micro-perdite di sangue per danneggiamento eritrocitario, in caso di attività fisiche particolarmente prolungate;
  • vegetariani o vegani, per lo scarso apporto di ferro biodisponibile nella dieta;
  • per chi soffre di stanchezza stagionale e affaticamento generalizzato;
  • in caso di aumentata perdita di sangue per mestruazioni abbondanti, donazioni di sangue frequenti, patologie o condizioni mediche particolari.

Quale Integratore Scegliere

L’integrazione di ferro generalmente prevede apporti quotidiani da 15 a 200 mg di ferro elementare.

Tuttavia, ricerche recenti suggeriscono che assumere il ferro a giorni alterni sarebbe altrettanto efficace, grazie a un assorbimento migliore 77.

L’assunzione di alte dosi di ferro per bocca presenta note criticità legate ai problemi di malassorbimento intestinale.

Questo inconveniente si associa alla comparsa di fastidiosi effetti collaterali a livello gastrointestinale (dolori addominali, nausea, costipazione, diarrea, colorazione scura delle feci).

In condizioni normali, soltanto il 15-20% del ferro somministrato viene assorbito, a causa di un limite insito nella disponibilità di carriers specifici a livello duodenale. Di conseguenza, non ha senso forzare con dosi elevate poiché una volta saturata la capacità di trasporto dei carriers si otterrebbe soltanto un aumento degli effetti collaterali.

Migliorare l’Assorbimento del Ferro Supplementare

Per migliorare l’assorbimento del ferro contenuto in farmaci e integratori sono state proposte varie soluzioni:

  • utilizzo di sali di ferro bivalenti [ferro fumarato (33% ferro elementare), ferro gluconato (12% ferro elementare), ferro solfato (20% ferro elementare)], che sono meglio assorbiti rispetto ai sali trivalenti;
  • utilizzo di compresse a lento rilascio;
  • associazione a vitamina C;
  • utilizzo di complessi altamente disponibili, come i complessi polisaccaridi-ferro (es. ferro polimaltosato) o il polipeptide di ferro EME;
  • utilizzo di ferro liposomiale, in cui il minerale si trova all’interno di molecole liproproteiche, capaci di superare con maggiore facilità la "barriera intestinale".

Le nuove formulazioni di integratori di ferro possono essere più tollerabili e avere meno effetti collaterali gastrointestinali rispetto ai classici sali ferrosi.

Ad esempio, in uno studio su donne in gravidanza, 25 mg di glicinato ferroso sono stati efficaci quanto 50 mg di solfato ferroso nell’aumentare i livelli di ferro 78.

Tuttavia, alcuni di questi preparati non sono così biodisponibili e la loro efficacia clinica deve ancora essere dimostrata 79, 80. Servono quindi ulteriori studi per capire quale sia la migliore forma di ferro.

Nel frattempo, il "classico" ferro solfato (solfato ferroso) sembra meglio assorbibile sia rispetto ai sali organici sia, ancor di più, rispetto alle associazioni di ferro e vitamina C e/o acido folico e/o vitamina B12, incluse quelle a lento rilascio 81.

Le formule a lento rilascio di solfato ferroso risultano tuttavia meglio tollerate a livello gastrointestinale e possono essere considerate il trattamento di scelta grazie all’alta efficacia, alla tollerabilità accettabile e al basso costo 80.

A Digiuno o Ai Pasti?

Per un migliore assorbimento, la raccomandazione è di assumere il ferro almeno 30 minuti prima di un pasto o 2 ore prima di assumere altri farmaci.

È inoltre importante evitare di prendere il ferro con latte, calcio e antiacidi, cibi ricchi di fibre o caffeina.

Tuttavia, per ridurre al minimo gli effetti collaterali e aumentare la tollerabilità, si raccomanda l’assunzione durante i pasti, sebbene il cibo riduca l’assorbimento del ferro di due terzi 84, 85.

Effetti Collaterali

Gli effetti collaterali più comuni degli integratori di ferro sono gastrointestinali.

In particolare, possono insorgere disturbi come nausea/vomito, costipazione o diarrea, flatulenza, sapore metallico, colorazione dei denti o sofferenza epigastrica.

I pazienti, inoltre, possono sentirsi a disagio con il cambiamento del calibro e del colore delle feci in verde o “nero catramoso”. 

L’integrazione di ferro orale provoca effetti collaterali fino al 60% delle persone, come irritazione intestinale, costipazione, diarrea, nausea e bruciore di stomaco 82, 83.

Lattoferrina

La lattoferrina, somministrata per via orale, contrasta la carenza di ferro 86:

  • facilitando l’assorbimento del ferro nell’intestino,
  • inibendo i processi infiammatori responsabili di anemia delle malattie croniche.

Secondo una meta-analisi di 4 studi clinici su 600 donne gravide, la lattoferrina bovina orale è efficace quanto il solfato ferroso (un comune integratore di ferro) nel migliorare i parametri ematologici, ma presenta meno effetti collaterali a livello gastrointestinale.

La lattoferrina ha inoltre mostrato effetti migliori sui livelli di emoglobina nelle donne in gravidanza con anemia moderata, rispetto al solfato ferroso 87.

In uno studio su 16 podiste di lunga distanza, l’integrazione di lattoferrina e ferro per 8 settimane è risultata più efficace del ferro isolato nell’aumentare la conta dei globuli rossi e nel ridurre i livelli di acido lattico dopo una corsa di 3.000 metri 88.

Ferro Intravenoso

Alcune persone possono aver bisogno di ricevere ferro per via endovenosa.

Le infusioni di ferro richiedono ovviamente il controllo medico.

I motivi per cui potrebbe essere necessario ricorrere a questa modalità di somministrazione includono 89:

  • intolleranza agli integratori orali;
  • perdite di sangue croniche;
  • problemi ad assorbire il ferro assunto per via orale.

Le infusioni sono raccomandate anche nei casi in cui l’emoglobina dev’essere aumentata rapidamente, come dopo un intervento chirurgico o una trasfusione di sangue 90.

L’effetto collaterale più comune della somministrazione di ferro per via endovenosa è l’ipotensione (pressione bassa).

Altri effetti collaterali includono reazioni minori all’infusione, che si presentano tipicamente come dolori osteomuscolari, mal di testa, nausea e vampate di calore.

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