Molti alimenti contengono ferro, ma "il ferro nella dieta non è tutto uguale".
Occorre infatti distinguere tra:
Ferro EME: altamente assorbibile;
Ferro non EME: scarsamente assorbibile, a sua volta suddivisibile in:
Fe2+ – Ferro ferroso o ferro bivalente (solubile), maggiormente biodisponibile;
Fe3+ – Ferro ferrico o ferro trivalente (insolubile), meno biodisponibile.
Tipi di Ferro negli Alimenti
La carne e il pesce contengono sia ferro EME che non EME. I vegetali, invece, contengono esclusivamente ferro non EME.
Alimenti di Origine Animale
Alimenti Vegetali
Contengono:
Ferro EME (40-50%)
Ferro non EME
Fe2+ – Ferro ferroso
Fe3+ – Ferro ferrico
Contengono:
Ferro non EME
Fe2+ – Ferro ferroso
Fe3+ – Ferro ferrico
Antinutrienti (come i fitati) che riducono l’assorbimento di ferro
In una dieta media, si stima che l’85-90% dell’assunzione totale di ferro provenga dalla forma non EME, e il 10-15% dalla forma EME 1, 2.
Si consideri che:
l’assorbimento del ferro EME arriva al 40% della dose assunta ed è scarsamente influenzato dagli antinutrienti, sebbene tenda a ridursi con le alte temperature (da qui il consiglio di mangiare "bistecche al sangue") 1;
L’assorbimento del ferro non EME è scarso (2-20% della dose assunta). Per essere assorbito dall’intestino, il ferro non EME deve trovarsi nella forma bivalente (Fe2+).
La vitamina C aumenta fortemente l’assorbimento del ferro non EME riducendo il ferro ferrico alimentare (Fe3+) a ferro ferroso (Fe2+) e formando un complesso ferro-acido ascorbico ben assorbibile.
In uno studio, assumere 100 mg di vitamina C con un pasto ha aumentato l’assorbimento di ferro del 67%3.
Tuttavia, anche altri nutrienti hanno un’influenza importante sull’assorbimento del ferro.
Il corpo assorbe meglio il ferro dalle fonti vegetali quando il pasto include carne, pollame, prodotti della pesca e cibi che contengono vitamina C e vitamina A, come agrumi, fragole, peperoni, pomodori e broccoli.
composti fenolici contenuti in tè, caffè, cacao, spinaci e spezie.
Vantaggi e Considerazioni
In uno studio, 65 bambini con anemia da carenza di ferro lieve hanno ricevuto un integratore di vitamina C. I ricercatori hanno scoperto che il solo integratore (senza aggiunta di ferro) ha aiutato a controllare la loro anemia 4.
Secondo uno studio, l’effetto facilitatore della vitamina C sull’assorbimento del ferro da una dieta completa è molto meno pronunciato rispetto a quello dei pasti singoli 5.
Pertanto, è importante che la vitamina C venga assunta insieme alla fonte di ferro (integratore o alimento).
Infine, è importante ricordare che, entro certi limiti, l’organismo è in grado di modulare l’assorbimento intestinale di ferro in base allo stato delle sue riserve.
Di conseguenza, se si segue una dieta già ricca di ferro e non vi sono carenze in tal senso, l’effetto facilitatore della vitamina C non darà benefici significativi.
Prove crescenti suggeriscono fortemente che – oltre alla nota capacità di aumentare l’assorbimento del ferro non EME nell’intestino – la vitamina C può regolare l’assorbimento e il metabolismo del ferro anche a livello cellulare.
La transferrina è la proteina deputata al trasporto di ferro nel sangue.
Le cellule (incluse quelle deputate alla sintesi di globuli rossi nel midollo osseo) assorbono il ferro dal complesso transferrina-ferro. Affinché ciò avvenga, il ferro ferrico dev’essere ridotto a ferro ferroso (e la vitamina C è importante in tal senso) 6, 7, 8.
Inoltre, la vitamina C modula il metabolismo del ferro stimolando la sintesi della ferritina (proteina di deposito del ferro), inibendo la degradazione della ferritina lisosomiale e diminuendo la fuoriuscita di ferro dalle cellule 9.
Non a caso, una grave carenza di vitamina C porta a una marcata anemia nei topi ed è associata all’anemia anche negli esseri umani 9, 10
Chi può Beneficiarne
Carenza di Vitamina C
In genere, si ritiene che la carenza di vitamina C sia rara nei paesi occidentali.
Tuttavia, il 7,1% degli adulti statunitensi e fino al 40% degli individui anziani del Regno Unito (≥65 anni) presentano una carenza di vitamina C 11, 12, 13.
Questo deficit si fa ancora più comune nei pazienti ospedalizzati, specie in terapia intensiva 14.
Carenza di Ferro nella Popolazione
L’anemia colpisce circa un terzo della popolazione mondiale, e l’anemia da carenza di ferro rappresenta almeno la metà di questi casi 15.
Una persona che è carente di ferro può avere vari sintomi, tra cui affaticamento, vertigini, mal di testa, sensibilità al freddo e mancanza di respiro quando svolge compiti semplici.
Inoltre, la carenza di ferro può comportare una minore capacità di attenzione e una funzione mentale ridotta. Infatti, essere carenti di ferro durante la prima infanzia è stato collegato a un quoziente intellettivo più basso 16 , 17.
I bambini, gli adolescenti e le donne in età riproduttiva, in particolare durante la gravidanza, sono maggiormente a rischio di carenza di ferro. Questo perché la loro assunzione non soddisfa l’elevata domanda del corpo 18.
Pertanto l’integrazione di ferro e vitamina C è particolarmente indicata – dietro indicazione e supervisione medica – per questi e altri soggetti a rischio carenza:
in caso di aumentata perdita di sangue per mestruazioni abbondanti, donazioni di sangue frequenti, patologie o condizioni mediche particolari.
Effetti Collaterali del Ferro
L’assunzione di integratori o farmaci orali a base di ferro causa frequentemente (60% circa delle persone) effetti collaterali come disagi di stomaco, nausea, diarrea, e costipazione 19, 20.
Tali effetti derivano dalla promozione dello stress ossidativo indotto dal ferro nel lume intestinale. È noto che queste reazioni ossidative possono essere ridotte aumentando l’apporto di vitamina C 21.
Pertanto, l’ottimizzazione del rapporto ferro / vitamina C negli integratori potrebbe ridurre significativamente gli effetti avversi gastrointestinali associati all’integrazione di ferro.
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