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Magazine X115 Tesi Antirughe Effetti dell’Invecchiamento sulle Funzioni della Pelle

Effetti dell’Invecchiamento sulle Funzioni della Pelle

  • 8 minuti

Funzioni della Pelle e Invecchiamento

La pelle ha numerose ed importanti funzioni:

  • funge da barriera protettrice contro danni fisici, chimici e microbiologici;
  • mantiene l’omeostasi della temperatura corporea e regola l’equilibrio idrico ed elettrolitico;
  • è un organo di senso;
  • è un biofattore per la sintesi, processamento e metabolismo di numerose molecole, come proteine, glucidi, lipidi ed ormoni.

Con il passare degli anni la pelle perde le sue caratteristiche morfologiche e strutturali, e le sue funzioni deteriorano di conseguenza.

Conseguenze dell’Invecchiamento

Permeabilità della Barriera Cutanea

Con l’invecchiamento, l’epidermide sviluppa un’anomalia nell’omeostasi della permeabilità della membrana basale, che è ulteriormente aggravata dall’esposizione ai raggi UV.

Questo si traduce nella riduzione dei lipidi dello strato corneo e nell’alterazione della sintesi di colesterolo; per queste ragioni, la pelle diventa più sensibile ai traumi e alle malattie infettive.

Diversi studi hanno indicato che vi è una connessione tra la perdita della funzione di membrana permeabile della pelle e lo squilibrio di ormoni sessuali (tra cui steroidi), che si verifica normalmente con la menopausa.

Sebbene testosterone e androsterone ritardino il ripristino della funzionalità di barriera, un’applicazione di ß-estradiolo può superare il ritardo.

Guarigione delle Ferite

Un altro effetto dell’invecchiamento, molto comune negli anziani, che i medici hanno riscontrato è un disordine cronico nella guarigione dalle ferite. Dati recenti mostrano che negli USA malattie associate alla ritardata guarigione dalle ferite costano circa 25 milioni di dollari all’anno.

Tra i fattori responsabili di questo disturbo vi è l’espressione sregolata di MMPs e l’elevata attività proteinasica. Nelle ferite croniche si possono riscontare alti livelli di MMP-2 e MMP-9, insieme a ridotti livelli di MMP-1 inibitore tessutale e prodotti della decomposizione di fibronectina.

Anche gli ormoni sono molto importanti per la guarigione, infatti nelle donne in menopausa i ridotti livelli di estrogeni sono stati associati a disturbi nella rigenerazione del tessuto attraverso citochine con trascrizione compromessa, alterato bilancio di proteine e infiammazione incontrollata.

In studi condotti su giovani roditori femmine ovarioectomizzati è stata effettuata un’applicazione topica di estrogeni sulla pelle, che può accelerare il processo di guarigione ed è accompagnata dall’attivazione della via di segnalazione del fattore di crescita trasformante (TGF-ß).

Gli estrogeni inibiscono il fattore inibente della migrazione dei macrofagi, influenzando l’inizio dell’infiammazione locale, e inducono l’espressione cellulare dermica di recettori ß per estrogeni nella ferita.

Per 10 settimane poi si è effettuato un trattamento sistemico con modulatori selettivi per i recettori degli estrogeni, e questo ha potuto comportare l’accelerazione della guarigione, la riduzione dell’area della ferita e l’aumento della riepitelizzazione. In uomini e donne anziani sani si è notato che estrogeni topici nelle ulcere cutanee inducono l’espressione di fibronectina e riducono i livelli di elastasi e neutrofili, favorendo una rapida guarita dalle ferite.

Gli ormoni sessuali maschili, come il testosterone, invece, inibiscono negli uomini la risposta della guarigione.

Angiogenesi

In diversi tipi d’invecchiamento è stata anche osservata una riduzione della reattività vascolare, dell’eritema indotto da UV, della temperatura corporea e un disturbo nella fornitura dei nutrienti.

Tutto questo è causato dalla relazione tra angiogenesi e avanzamento dell’età. Infatti negli anziani si può notare una riduzione delle dimensioni dei vasi cutanei, perdita di densità dei vasi dermici e della superficie di scambio. In aggiunta, l’architettura normale dei vasi è profondamente alterata in pelli fotoinvecchiate e questo contribuisce ulteriormente a deteriorare i vasi.

Quindi con il passare del tempo, nelle pelli sottoposte ad un danneggiamento cronico, il numero dei vasi sanguigni cala significativamente.

Funzione Immunitaria

Nei soggetti anziani è stata riscontrata una diminuzione del numero di cellule di Langerhans presentanti l’antigene (LCs), che subiscono anche delle modificazioni come la perdita della formazione di dendriti, di granuli di Birbeck e la riduzione della capacità di intercettazione dell’antigene.

Queste cellule sono importanti per la difesa immunitaria e la loro alterazione provoca una minor funzionalità del sistema immunitario dell’organismo. Il TNF-a nell’epidermide umana mobilita le LCs e l’avvio della risposta immunitaria, ma nella pelle invecchiata questa stimolazione è severamente colpita.

Questa riduzione di funzionalità delle LCs dipendente dall’età è il motivo per cui l’anziano è più sensibile alle infezioni.

Lipogenesi

Nella cute umana le ghiandole sebacee sono responsabili della produzione di sebo e della lubrificazione della pelle. Con l’invecchiamento subiscono dei cambiamenti morfologici e funzionali; infatti, dopo un’iniziale ipertrofia, perdono di funzionalità e le loro dimensioni si riducono, così come diminuisce il loro secreto con un conseguente declino dei livelli dei lipidi superficiali.

Questi effetti possono causare lo sviluppo di malattie come prurito ed eczema cronico. L’attività delle ghiandole sebacee, inclusa la sintesi dei lipidi, è influenzata dagli ormoni ed è molto importante per biosintetizzarli e regolarne il metabolismo.

Quindi si può affermare che la funzionalità delle ghiandole è legata alla presenza di ormoni, questi due fattori sono tra loro dose-dipendenti.

Infatti, si è dimostrato che nelle persone anziane l’attività delle ghiandole sebacee è ridotta, anche perché vi è una diminuzione dei livelli ormonali.

Ridotta Sintesi di Vitamina D

Nella pelle avviene la maggior parte della sintesi della vitamina D, più precisamente della 1,25 diidrossivitamina D3, mediata da UVB, sintetizzata sottoforma di provitamina ed attivata prima a livello epatico e poi a livello renale.

Questa vitamina è importante per l’integrità delle ossa, l’omeostasi del Calcio, la risposta immunitaria e il rilascio di citochine per l’infiammazione.

Inoltre la 1,25D3 protegge le cellule normali dalla morte cellulare per apoptosi e la pelle da carcinogenesi per esposizione ad UVR, inibisce l’attivazione di proteinchinasi dovute allo stress e sopprime la produzione di IL-6. Con l’invecchiamento, la capacità della pelle di sintetizzare la 1,25D3 si abbassa e la cute è quindi più esposta ad eventuali danni.

Le concentrazioni di 7-deidrocolesterolo, un precursore della vitamina D3, diminuiscono del 50% tra i 20 e gli 80anni; per questo motivo negli anziani sono importanti le supplementazioni vitaminiche e di Calcio. Oltre all’età, anche la limitata esposizione al sole e la malnutrizione contribuiscono alla carenza di vitamina D3.

Riduzione del Sudore

Nei pazienti anziani si è documentato un disturbo della funzione di termoregolazione. Infatti, con l’avanzare dell’età, sulla pelle si riduce la perdita di sudore, con un conseguente aumento della temperatura corporea e alterazione della sensibilità termica.

Questo sembra dovuto ad una diminuzione nella risposta delle ghiandole sudoripare agli stimoli centrali o periferici, oppure ad un’alterazione strutturale di queste.

Praticare attività fisica ritarda la perdita di funzionalità delle ghiandole sudoripare e migliora la capacità di termoregolazione dell’organismo.

Malattie legate all’età

Nell’invecchiamento la pelle e le sue funzioni si deteriorano, rendendo l’organismo più sensibile alle malattie. Al giorno d’oggi, con l’aumento dell’aspettativa di vita e l’incremento della popolazione anziana, le malattie legate all’età sono notevolmente cresciute. Si prevede che il numero di persone con età maggiore ad 80anni nell’UE passi da 18milioni nel 2004 a 50milioni nel 2051.

Gli effetti dannosi provengono da fattori ambientali come radiazioni ionizzanti e UV, e possono provocare lesioni precancerose della cheratosi attinica, lentigo maligne, carcinoma delle cellule basali (BCC), carcinoma delle cellule squamose (SCC), melanoma, comparsa di rughe profonde, atrofia elastica e vari cambiamenti alla pigmentazione.

BBC e SCC sono i tipi più comuni di cancro non melanocitico della pelle e si presentano principalmente in aree esposte alla luce diretta.

Studi recenti hanno osservato che il declino della riparazione dei nucleotidi per scissione induce il rischio di sviluppare cancro alla pelle associato a UV nelle persone anziane.

Tabella 4 – Malattie della pelle associate all’invecchiamento

Lesioni cutanee comuni (pelle secca, teleangiectasia, porpora senile, lentiggini, efelidi, guttata ipermelanosi, pseudocicatrici stellate, comedoni solari, milno colloidale, sclerosi lichenica e atrofia)

Tumori benigni (cheratosi seborrioca, angioma ciliegia) Tumori premaligni (cheratosi actinica, morbo di Bowen, lentigo maligna)
Tumori maligni (BCC, SCC, melanoma maligno, linfoma cutaneo, angiosarcoma, carcinoma delle cellule di Merkel, sarcoma Kaposi, fibroxantoma atipico, carcinoma sebaceo, metastasi cutanea)
Malattie infettive (dermatofitosi, cellulite, zoster)
Malattie autoimmuni (dermatite da contatto, dermatite atopica, vitiligo, psoriasi, lupus eritematoso)
Dermatosi bullosa (pemfigoide bulloso, pemfigo volgare)
Lichen simplex cronico
Prurito non specificato
Ulcera da pressione, ulcere alle estremità inferiori Vulvodynia, glossodynia, balanite atrofica

Trattamenti per le modificazioni del sistema di Fibre Elastiche del DermaPrevenzione delle Malattie associate all’invecchiamento

Tratto dalla Tesi della Dr.ssa Virginia Conti – Progettazione e sviluppo di un trattamento cosmeceutico antietà per la medicina estetica – Corso di laurea in Scienze e tecnologie dei prodotti erboristici, dietetici e cosmetici. Università di Ferrara. Relatore: Prof. Silvia Vertuani. Correlatore: Prof. Stefano Manfredini

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