Syzygium cumini è un albero tropicale sempreverde appartenente alla famiglia delle Myrtaceae (a cui appartengono, tra gli altri, anche eucalipto, mirto e chiodi di garofano).
Questa pianta, che può raggiungere i 30 metri di altezza e vivere oltre 100 anni, è originaria del subcontinente indiano ed è diffusa in India, Filippine, Thailandia, Madagascar, Africa, America tropicale e Caraibi.
Syzygium cumini produce frutti commestibili, dall’interessante valore nutraceutico.
Simili a grosse olive nere, i frutti hanno una forma ovoidale e con la maturazione virano dal verde al viola-scuro.
Di sapore dolce, leggermente acido e astringente, il frutto maturo del Syzygium cumini tende ad annerire la lingua, colorandola di viola.
Responsabile del fenomeno è l’elevato contenuto di antociani, che insieme ad altri composti fenolici, come acido gallico e catechine, conferiscono al frutto svariati benefici salutistici 1.
Syzygium cumini e i suoi frutti sono noti anche come prugne di Malabar, prugne di Giava, prugne nere, jamun, jaman, jambul o jambolan.
A Cosa Serve
I frutti maturi di jambolan hanno un sapore gradevole al palato, con una fusione di note dolci e aspre.
Oltre a essere consumati crudi, possono essere trasformati dall’industria alimentare in succhi, gelatine, marmellate, sorbetti, sciroppi (come kala khatta) o macedonie.
Considerato l’elevato valore nutraceutico, gli estratti dei frutti vengono commercializzati anche come integratori alimentari.
L’albero viene sfruttato per il legname e come pianta ornamentale. Inoltre, nell’Asia meridionale, è venerato dai buddisti e viene comunemente piantato vicino ai templi indù perché considerato sacro al Signore Krishna 2.
Fin dalla medicina antica, varie parti dell’albero sono state utilizzate per trattare una varietà di malattie e condizioni fisiologiche. Ancora oggi, gli estratti di foglie, semi e frutti vengono utilizzati nei sistemi sanitari pakistani, indiani, dello Sri Lanka e del Bangladesh.
Ad esempio, lo jambolan è stato a lungo utilizzato come strategia preventiva nel trattamento di iperglicemia, gonfiore, ulcere o diarrea 3.
Il frutto ha una storia molto lunga di utilizzo per vari scopi medicinali e attualmente ha un ampio mercato per il trattamento della diarrea cronica e di altri disturbi enterici 4.
L’aceto preparato dal succo del frutto maturo è un gradevole rimedio gastrico e carminativo e viene utilizzato come diuretico 5; è anche considerato utile nell’ingrossamento della milza e un efficace astringente nella diarrea cronica.
Il seme è dolce, astringente per l’intestino e ottimo contro il diabete 6. L’estratto dei semi viene utilizzato per trattare raffreddore, tosse, febbre e problemi della pelle come eruzioni cutanee e ulcere alla bocca, alla gola, all’intestino e al tratto genito-urinario (infettati da Candida albicans ) 7.
La cenere delle foglie viene utilizzata per rafforzare i denti e le gengive 1, mentre il succo delle giovani foglie viene sfruttato per trattare la diarrea nei bambini.
La corteccia è acre, dolce, digestiva, astringente dell’intestino, antielmintica e utilizzata per la cura di mal di gola, bronchite, asma, sete, disturbi biliari, dissenteria e ulcere. È considerata anche un buon purificatore del sangue 1.
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