A livello mondiale, circa il 40% delle persone di età superiore ai 25 anni soffre di pressione alta, e questa percentuale continua a crescere rapidamente 1.
Purtroppo, la pressione alta (ipertensione) rappresenta il più importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, che a loro volta rappresentano la prima causa di morte al mondo 2.
La dieta e gli alimenti che mangiamo ogni giorno hanno un impatto importante sulla prevenzione dell’ipertensione, sia primaria (evitando che compaia), sia secondaria (evitando che peggiori) 3.
Oltre alla dieta, gli interventi utili per abbassare la pressione senza farmaci includono il controllo del peso corporeo (dimagrendo se si è in sovrappeso), la pratica regolare di esercizio fisico e un’ottimale gestione dello stress.
Alimenti che Abbassano la Pressione
Visione Generale
Nel 2017 è stata pubblicata un’ampia revisione sistematica e meta-analisi che ha indagato l’associazione tra il consumo di determinati gruppi alimentari e il rischio di ipertensione 18. I risultati dello studio son riportati in tabella.
Riducono il Rischio di Ipertensione
Aumentano il Rischio di Ipertensione
30 g di cereali integrali/giorno (-8%)
100 g di frutta/giorno (-3%)
28 g di noci/giorno (-30%)
200 g di latticini/giorno (-5%)
100 g di carne rossa/giorno (+14%)
50 g di carne lavorata/giorno (+12%)
250 ml di bevande zuccherate/giorno (+7%)
Secondo un’altra meta-analisi, diversi approcci dietetici risultano efficaci nell’abbassare la pressione arteriosa massima (da -8,73 a -2,32 mmHg) e minima (da -4,85 a -1,27 mmHg) 4. Queste diete includono:
dieta a basso contenuto di sodio e a basso contenuto di grassi.
Tra queste diete, la DASH è stata classificata come l’approccio dietetico più efficace per abbassare la pressione arteriosa, seguita dalla paleodieta, dalle diete a basso contenuto di carboidrati e dalla dieta mediterranea.
Ricorda che non esistono alimenti magici per abbassare la pressione: la dieta nel suo complesso è più importante dei singoli alimenti per prevenire e combattere l’ipertensione.
Dieta DASH
Molte linee guida dietetiche per ridurre il rischio di ipertensione si basano sulle regole della dieta DASH (acronimo di Dietary Approaches to Stop Hypertension).
La dieta DASH enfatizza il consumo di frutta e verdura. Inoltre, predilige alcune fonti di proteine magre come pollo, pesce e legumi, mentre è povera di carne rossa, sale, zuccheri aggiunti e grassi.
DASH incoraggia il consumo di alimenti freschi e minimamente trasformati e sostiene la riduzione del sodio nella dieta a circa 1500 mg/die 5.
Indicativamente, l’adesione alla dieta DASH permette di abbassare la pressione di:
12 mmHg per la sistolica e 5 mmHg per la diastolica, nelle persone ipertese 6;
4 mmHg per la sistolica e 2 mmHg per la diastolica, nelle persone normotese 6;
2,7 mmHg per la sistolica e 1,9 mmHg per la diastolica, rispetto a una dieta semplicemente ricca di frutta e verdura 7.
Questo approccio alimentare può ridurre il rischio di ipertensione e comorbilità associate, come patologie cardiovascolari, malattie cerebrovascolari e disfunzioni renali 9.
L’integrazione di potassio produce una lieve riduzione della pressione sanguigna (-3,5/-2 mmHg), maggiore nei soggetti ipertesi e se accompagnata a un basso apporto di sodio 8.
L’integrazione di magnesio (dose media: 368 mg/die) per 3 mesi abbassa leggermente la pressione arteriosa (-2/-1,78 mmHg) sia nei soggetti normotesi che in quelli ipertesi 9.
Un maggiore apporto di calcio nella dieta si associa a valori di pressione inferiori, in maniera simile al potassio 10, 11. L’integrazione di calcio (1.000-2.000 mg/die) può ridurre leggermente la pressione arteriosa 10, 12.
È stata osservata una significativa riduzione della pressione arteriosa sistolica (-1,49 mmHg) nei soggetti supplementati con zinco 13. Benefici maggiori si sono osservati nei soggetti in sovrappeso e anziani con insulino-resistenza.
L’integrazione di vitamina C (500 mg/die) per 8 settimane in soggetti ipertesi ha mostrato una significativa riduzione dei livelli di pressione arteriosa massima (-4,8 mmHg) 14. Inoltre, riduce il rischio cardiovascolare migliorando la salute dei vasi sanguigni 15.
La concentrazione di vitamina D nel sangue è inversamente associata al rischio di ipertensione 16. L’integrazione di vitamina D ha prodotto una debole attività ipotensiva nei pazienti ipertesi, ma nessun cambiamento nei soggetti normotesi 17.
Sodio
Sale da cucina, alimenti trasformati, alghe, formaggi
Una riduzione di 1/3 del consumo di sodio potrebbe comportare una riduzione della pressione sanguigna da moderata (5 mmHg) a maggiore (10 mmHg) in soggetti ipertesi e normotesi, riducendo il rischio di varie malattie cardiovascolari e malattie cerebrovascolari dell’80% 18, 19.
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