Il normale invecchiamento dell’organismo interessa inevitabilmente anche i circa 30 trilioni di cellule che lo costituiscono.
Le cellule invecchiate:
riducono il proprio potenziale proliferativo;
aumentano la resistenza alla morte cellulare (apoptosi), il cui compito è distruggere le cellule danneggiate;
aumentano l’attività metabolica;
assumono un caratteristico fenotipo secretorio (SASP), che alimenta lo stato pro-infiammatorio cronico dell’intero organismo.
Questa infiammazione cronica sistemica compromette la capacità rigenerativa delle cellule staminali e aumenta di conseguenza il rischio di sviluppare diverse patologie età-correlate.
Con l’invecchiamento, infatti, le cellule senescenti si accumulano in molti tessuti e nei siti di patologia in molteplici malattie croniche.
L’attuale ricerca in ambito anti-aging risulta quindi fortemente orientata verso la scoperta e l’impiego di molecole in grado di eliminare le cellule senescenti (senolitici) o quantomeno di ridurne il fenotipo secretorio (anti-SASP).
aggregazione proteica, favorita dall’iperglicemia e dallo stress ossidativo.
Questi eventi dipendono soprattutto da fattori interni all’organismo. Tuttavia, possono essere accelerati o rallentati da fattori ambientali (dieta, attività fisica, stress, inquinamento, fumo, esposizione solare ecc.).
SASP in Breve
SASP è l’acronimo di Senescence-Associated Secretory Phenotype (fenotipo secretorio associato alla senescenza).
Questo fenomeno biologico consiste nella secrezione elevata di fattori pro-infiammatori e pro-ossidanti da parte delle cellule invecchiate, e rappresenta la causa principale dei loro effetti dannosi.
Dal punto di vista biologico, lo SASP dovrebbe fungere da stimolo per prevenire la proliferazione delle cellule danneggiate e sollecitare la loro neutralizzazione immunitaria 2.
Le cellule senescenti possono rilasciare fattori infiammatori alle cellule sane vicine, causando disfunzione locale e sistemica.
Di fatto, quindi, lo SASP provoca un’infiammazione sterile (in assenza di infezioni) che può anche rafforzare e diffondere la senescenza a livello locale e sistemico 3:
inibendo la funzione delle cellule staminali,
interrompendo l’omeostasi dei tessuti per la ridotta rigenerazione cellulare,
aumentando l’infiammazione cronica e lo stress ossidativo, che possono influenzare altre cellule e diffondere la senescenza a quelle vicine.
Si è visto ad esempio che il trapianto di un piccolo numero di cellule senescenti attorno alle articolazioni del ginocchio dei topi induce una condizione simile all’osteoporosi osservata negli anziani4.
Cosa sono i Senolitici
Un senolitico (letteralmente "distruttore della senescenza") è una molecola, naturale o sintetica, in grado di indurre selettivamente la morte delle cellule invecchiate (inducendo una "apoptosi selettiva").
Grazie a queste proprietà, i senolitici possono migliorare la salute negli esseri umani ritardando, prevenendo, alleviando o invertendo le malattie legate all’età.
Un concetto simile è quello di “senostatico” o "senomorfo", che indica la capacità di arrestare la senescenza cellulare o cambiare il fenotipo secretorio delle cellule invecchiate.
Altre volte si usa il termine "senoterapico", per indicare la capacità dei senolitici di trattare positivamente le malattie legate all’età.
Gli agenti senolitici possono prendere di mira le cellule senescenti attraverso approcci genetici o farmacologici.
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