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Magazine X115 Tesi Antirughe Fillers | Cosa Sono | Tipi di Filler e Risultati

Fillers | Cosa Sono | Tipi di Filler e Risultati

  • 11 minuti

Cosa sono

I filler sono sostanze ad azione riempitiva, che vengono iniettate nella pelle con finalità medico-estetiche.

Si usano soprattutto per:

  • riempire le rughe,
  • volumizzare le labbra,
  • riempire e modellare gli zigomi,
  • correggere i volumi del viso,
  • ispessire i tessuti del volto,
  • correggere le cicatrici da acne,
  • aumentare il volume del dorso delle mani,
  • integrare il sostegno osseo e cartilagineo del viso.

Filler Indicazioni

Come Funzionano

Il termine filler deriva dall’inglese to fill (riempire).

In effetti, la classica modalità d’azione dei filler è quella riempitiva. Si tratta pertanto di un’azione di tipo fisico, in cui la sostanza iniettata conferisce volume al tessuto.

Esistono tuttavia alcune eccezioni.

Ad esempio i filler all’acido polilattico, i filler al fosfato tricalcico e i filler all’idrossiapatite di calcio basano la loro azione sulla risposta infiammatoria che innescano nell’organismo.

Da tale risposta deriva un’aumentata sintesi di collagene a livello del derma, che andrà a riempire l’inestetismo.

Tipi di Filler

I filler possono contenere vari composti e possono essere classificati in vari modi.

In base alla profondità di iniezione, i filler si possono classificare in:

  • filler superficiali: sfruttano riempitivi a densità ridotta (solitamente acido ialuronico), iniettati nel derma superficiale per riempire le rughe più sottili,
  • filler profondi: si usano riempitivi a maggiore densità, iniettati nel derma profondo; sono indicati per correggere depressioni, rughe e solchi della pelle più marcati.

In base al riempitivo impiegato, i filler si possono classificare in:

  • fillers biologici: usano riempitivi esistenti in natura e normalmente presenti nella pelle; è il caso dell’acido ialuronico e del collagene:
    • l’acido ialuronico viene sintetizzato in laboratorio ma è bioidentico (uguale a quello della pelle) e ottimamente tollerato;
    • il collagene è solitamente di origine bovina, ed essendo leggermente diverso da quello umano può dare fenomeni di allergia;
  • filler sintetici: sfruttano sostanze che non sono normalmente presenti nella pelle.

Un’altra classificazione molto utilizzata suddivide i filler in filler temporanei (o transitori o riassorbibili), filler semipermanenti (a lento riassorbimento) e filler permanenti.

La seguente tabella ne riassume le caratteristiche principali.

Tipi di Fillers
Riassorbibili A lento riassorbimento Semipermanenti o Permanenti
  • Acido ialuronico
  • Collagene
  • Gel di Agarosio
  • Adatti per il trattamento delle rughe, dei solchi e delle piccole aree depresse.
  • Quelli a maggiore densità possono essere usati per l’aumento di labbra, zigomi e altre aree del viso
  • Maggiormente adatti per difetti profondi che richiedono un riempimento più marcato; si usano ad es. per ripristinare i volumi del volto, anche nei Pazienti con marcata atrofia.
  • Generalmente non adatti per labbra e rughe superficiali
  • Utili nella ricostruzione dei volumi del volto e per la correzione di importanti difetti cutanei
  • Trovano scarso utilizzo a causa della maggiore incidenza di effetti collaterali e complicanze, e della difficoltà di correggere eventuali errori o risultati indesiderati
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Filler Temporanei

I fillers temporanei sono sostanze che vengono totalmente riassorbite utilizzando un meccanismo di digestione enzimatica oppure una disgregazione del prodotto causata da uno stress meccanico (es. la mimica facciale).

Filler al Collagene

Il posizionamento ottimale per la sua efficacia risulta essere all’interno del derma superficiale.

In media, la durata dell’effetto è di 3-6 mesi e dipende dalla profondità a cui viene iniettato il filler nella pelle.

Reazioni di ipersensibilità al collagene bovino sono comuni, interessando tra il 3 e il 5% dei pazienti. Pertanto, prima del trattamento è importante eseguire 2 test cutanei separati e successivi per smascherare l’eventuale presenza di allergie cutanee o fenomeni di sensibilità ritardata.

Storicamente, i primi riempitivi dei tessuti molli erano derivati ??dal collagene bovino e venivano commercializzati come Zyderm (Allergan, Dublino, Irlanda). In alternativa, sono disponibili anche collageni di origine porcina.

I collageni umani sono stati commercializzati come CosmoDerm (Allergan) nel 2003 per eliminare il problema dell’ipersensibilità, ma non hanno mai guadagnato la stessa popolarità di quella che nel frattempo è divenuta la sostanza di riferimento: l’acido ialuronico 1.

Filler all’Acido Ialuronico

A differenza del collagene, l’acido ialuronico risulta coerente tra le specie e ha un basso potenziale immunogenico.

Viene utilizzato soprattutto per aumentare il volume di guance e labbra, per correggere le linee naso-labiali e per le pieghe del collo.

Ha anche una durata più lunga dell’effetto rispetto al collagene, specialmente nelle aree più mobili del viso. Inoltre, attraverso l’iniezione dell’enzima ialuronidasi è possibile ottenere una rapida inversione degli effetti, nel caso non siano graditi al paziente.

L’uso dei filler all’acido ialuronico corregge il segno mimico delle rughe e conferisce sostegno dermico attraverso la ritenzione idrica.

Inoltre, aggiunge a quest’azione riempitiva un effetto idratante, benefico per l’invecchiamento del viso, e biostimolante (i frammenti di acido ialuronico sembrano stimolare l’attività dei fibroblasti, che aumenteranno la sintesi di collagene, elastina e acido ialuronico).

Gli effetti collaterali del trattamento con filler all’acido ialuronico possono includere dolore, ecchimosi, ed edema nel sito di iniezione. Sono stati documentati anche rari casi di reazioni di ipersensibilità, probabilmente causate da contaminazioni di fermentazione batterica

I prodotti a base di acido ialuronico (Restylane, Perlane, Juvéderm, Belotero) sono attualmente i filler per tessuti molli più utilizzati. Ciò è dovuto in parte all’ampio portafoglio di prodotti disponibili, alla facilità d’uso, al basso profilo di complicazioni e alla reversibilità dell’effetto.

Numero totale di filler eseguiti negli Stati Uniti nel 2019 2 2.721.469
di cui:
Filler a base di acido ialuronico (Juvederm Ultra®, Juvederm Ultra Plus®, Perlane®, Restylane®, Belotero®) 2.160.578
Filler a base di idrossiapatite di calcio (Radiesse®) 221.307
Filler a base di plasma ricco di piastrine (PRP) 130.230
Filler a base di acido polilattico (Sculptra®) 120.689
Filler a base di grasso autologo 47.123
Filler a base di polimetilmetacrilato (Bellafill®) 17.878

Tipi di Filler all’acido ialuronico

Le varie tipologie di filler all’acido ialuronico presenti in commercio differiscono per la tecnologia di fabbricazione, la concentrazione di acido ialuronico, la reticolazione e la lunghezza della catena.

Il fattore più utilizzato per classificare questi riempitivi è il modulo elastico (G), che rappresenta la capacità di un gel di resistere alla deformazione di una forza applicata.

In generale, i gel con G superiore hanno una migliore capacità di resistere alle forze dinamiche e hanno proprietà volumizzanti e di supporto più elevate. Richiedono anche un posizionamento più profondo.

All’aumentare della reticolazione aumenta anche l’assorbimento d’acqua, un altro fattore che aiuta la selezione del prodotto. Ad esempio, regioni come le labbra rispondono favorevolmente ai prodotti con elevato assorbimento d’acqua.

Tipi di Acido Ialuronico Caratteristiche
Bassa Densità
  • Indicato per correggere le rughe del labbro superiore e le zampe di gallina.
  • Breve durata dell’effetto: 2-3 mesi
Media Densità
  • Indicato per il riempimento delle labbra e il trattamento delle rughe profonde.
  • Maggiore durata dell’effetto: 4-6 mesi
Alta Densità
  • Indicato per il trattamento dei solchi naso-labiali, riempimento degli zigomi e correzione dei volumi del volto.
  • Lunga durata dell’effetto: 8-12 mesi
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Lipofilling

Il grasso autologo ha molte caratteristiche di un filler ideale: è biocompatibile, economico, facilmente disponibile e non cancerogeno.

Tuttavia, i risultati a lungo termine sono ancora variabili e imprevedibili.

La procedura consiste nel trasferimento di una certa quantità di tessuto adiposo autologo (appartenente quindi allo stesso paziente) da un’area donatrice ad altre aree corporee, al fine di correggere precisi inestetismi.

Quantità, qualità (lavaggio e purificazione del prelievo) e tecnica di innesto risultano fondamentali.

Filler Semi-permanenti

Per i fillers semi-permanenti vengono utilizzati idrossiapatite di calcio e PLLA, sostanze che garantiscono una durata nel tempo maggiore rispetto ai precedenti.

Filler all’Acido Polilattico

L’acido polilattico (PLLA – Sculptra) era utilizzato nei pazienti affetti da HIV, e nel 2009 ha ottenuto l’autorizzazione dalla FDA per l’uso cosmetico.

Il suo effetto non è immediato: l’acido polilattico conferisce soprattutto qualità di ridensificazione ai tessuti, stimolando progressivamente (nelle settimane successive all’inoculo), la sintesi di nuovo collagene attraverso la stimolazione dei fibroblasti.

Studi hanno dimostrato un aumento dello spessore della pelle a causa della formazione di collagene già 6 settimane dopo l’iniezione. Tuttavia, potrebbero essere necessari 3-5 mesi per vedere cambiamenti apprezzabili.

L’acido polilattico viene iniettato nel derma ed è impiegato per riempire le linee naso-labiali e le guance in casi di perdita consistente.

L’effetto dell’acido polilattico dura circa 2 anni e può dare come reazione avversa la formazione di noduli. Tale rischio è limitato dai nuovi preparati e dall’esperienza del medico.

Filler all’Idrossiapatite

L’idrossiapatite è simile al precedente nell’effetto e nelle possibili reazioni avverse, ed ha una durata che varia da 1 a 2 anni.

È considerato un riempitivo di lunga durata, non permanente e altamente biocompatibile, dato che è identico al componente minerale fisiologico presente nell’osso e nei denti umani.

Per questo motivo, non ha antigenicità, quindi provoca una piccola risposta immunitaria.

Il prodotto (es. Radiesse) contiene microsfere di idrossiapatite di calcio (CaHA) sospese nel gel vettore composto da carbossimetilcellulosa sodica, acqua e glicerina; ciò consente alle particelle di essere facilmente rilasciate nel sito iniettivo.

Dopo l’iniezione, il gel vettore che riempie lo spazio interstiziale si dissipa e viene sostituito dalla crescita dei tessuti molli, con il CaHA che funge da impalcatura e da stimolo per una reazione leggera da corpo estraneo che esita nella produzione di collagene di tipo 1 e di elastina.

Per quanto riguarda gli svantaggi, il filler all’idrossiapatite non può essere utilizzato nella pelle sottile intorno agli occhi e alle labbra (dove i cristalli possono a volte rimanere visibili).

Inoltre, al pari dell’acido polilattico, il suo effetto non è reversibile, quindi occorre attendere finché l’effetto non svanisce spontaneamente.

Fillers Permanenti

Alla classe dei filler permanenti appartengono il polimetilmetacrilato, la poliacrilammide e il silicone liquido.

Vengono iniettati nel derma profondo o nel tessuto sottocutaneo e correggono le depressioni, gli svuotamenti o veri e propri “solchi”.

Negli anni, l’utilizzo di questa tipologia di fillers è andato molto diminuendo, a causa della maggiore incidenza di complicanze e della scarsa reversibilità dell’effetto.

Filler al polimetilmetacrilato

Il filler più conosciuto a base di polimetilmetacrilato (Artefill) contiene un 20% di microsfere di polimetilmetacrilato, da 30 a 50 µm di diametro, sospese nell’80% di collagene bovino per lo più denaturato.

Poiché ArteFill ha una superficie liscia e rotonda ed è sospeso nel collagene, consente la crescita dei tessuti nello spazio interstiziale attorno alle microsfere. Ciò riduce lo spostamento del riempitivo, aumentando anche il volume.

Il conseguente aumento di volume è attribuito per il 20% all’effetto fisico delle microsfere di PMMA e per l’80% alla crescita di tessuto connettivo autologo.

Poiché le microsfere sono troppo grandi per essere degradate dalla fagocitosi, sono microsfere permanenti e non possono essere invertite. Data l’irreversibilità e il rischio di nodularità attorno al labbro e agli occhi, ArteFill non è raccomandato per queste aree.

Considerato l’impiego di collagene bovino, è necessario un test cutaneo a causa di una prevalenza del 3% di ipersensibilità.

Filler alla poliacrilamide

La poliacrilamide o PMA agisce con un meccanismo completamente diverso dagli altri filler semipermanenti, producendo i suoi effetti per lungo tempo e degradandosi con molta lentezza.

E’ una molecola altamente idrofilica, quindi una sostanza in grado di assorbire, reticolare e trattenere grandi quantità di acqua, formando appunto un gel.

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Controindicazioni

Le controindicazioni all’impianto di filler comprendono:

  • Gravidanza in corso o Allattamento
  • Allergia documentata alla sostanza riempitiva da iniettare
  • Herpes in fase attiva
  • Collagenopatie
  • Disfunzioni della coagulazione del sangue
  • Malattie dermatologiche autoimmunitarie
  • Tendenza a sviluppare cicatrici cheloidee
  • Cute lesa nelle aree da trattare

Effetti Collaterali

Gli effetti collaterali più comuni dei filler riguardano la formazione di piccoli sanguinamenti, lividi, gonfiore, dolore e prurito nelle aree iniettive. Questi effetti collaterali tendono ad autorisolversi nel giro di pochi giorni.

Altri possibili effetti collaterali comprendono:

  • distribuzione non uniforme del materiale iniettato;
  • palpabilità dell’impianto;
  • comparsa di nodularità;
  • reazioni da ipersensibilità;
  • pigmentazione del sito di iniezione.

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Tratto dalla Tesi della Dr.ssa Virginia Conti – Progettazione e sviluppo di un trattamento cosmeceutico antietà per la medicina estetica – Corso di laurea in Scienze e tecnologie dei prodotti erboristici, dietetici e cosmetici. Università di Ferrara. Relatore: Prof. Silvia Vertuani. Correlatore: Prof. Stefano Manfredini

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