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Magazine X115 X115 Carenza di Vitamina A | Cause, Sintomi | Cosa Fare?

Carenza di Vitamina A | Cause, Sintomi | Cosa Fare?

  • 13 minuti

Che Cos’è

La vitamina A è un micronutriente essenziale per il normale funzionamento dell’organismo umano.

Svolge infatti ruoli importanti nello sviluppo embrionale, nella formazione degli organi durante lo sviluppo fetale, nelle normali funzioni immunitarie e nello sviluppo degli occhi e della vista

Non potendo essere sintetizzata internamente, la vitamina A dev’essere assunta in quantità adeguate attraverso la dieta.

La carenza di vitamina A deriva da un’assunzione inadeguata di alimenti che ne sono ricchi, come cibi animali (frattaglie, pesci grassi e latticini) e vegetali di colore giallo-arancio o verde scuro.

Inoltre, è favorita da malattie o condizioni che compromettono la capacità di assorbimento intestinale dei nutrienti.

Gli stati carenziali di vitamina A sono rari nei Paesi industrializzati, mentre sono piuttosto comuni nei Paesi in via di sviluppo, soprattutto tra i bambini e le donne in età fertile.

Per questo motivo, la carenza di vitamina A è ancora oggi una delle principali cause di cecità prevenibile nel mondo. Inoltre, la carenza di questa vitamina è associata a una maggiore suscettibilità alle infezioni e a disturbi della tiroide e della pelle.

La carenza di vitamina A può portare a una serie di sintomi oculari, anemia e una debole resistenza alle infezioni, che può aumentare la gravità delle malattie infettive e il rischio di morte 1.

Fabbisogno e Alimenti

"Vitamina A" è un termine generico che identifica una famiglia di composti liposolubili presenti:

  • nei prodotti animali come vitamina A preformata (retinolo);
  • nella frutta e nella verdura come provitamina A (carotenoidi).

Le fonti animali ricche di vitamina A preformata includono fegato, olio di fegato di merluzzo, burro, uova e latticini.

Le fonti più ricche di carotenoidi provitamina A includono invece i frutti e le verdure di colore verde o arancione, come albicocche, mango, patate dolci e spinaci.

L’assunzione dietetica quotidiana raccomandata di vitamina A è di 900 μg di RAE per gli uomini, 700 μg di RAE per le donne e 300-600 μg di RAE per i bambini e gli adolescenti.

Alimenti Ricchi di Vitamina A

Analizzando i dati riportati in tabella, si possono facilmente assumere quantità adeguate di vitamina A attraverso una dieta varia ed equilibrata, che includa alimenti come:

  • Alcuni tipi di pesce, ad esempio il salmone;
  • Prodotti lattiero-caseari;
  • Frattaglie, come fegato di manzo e altre carni di organi (ma questi alimenti sono anche ricchi di colesterolo, quindi è bene limitare le quantità consumate);
  • Verdure a foglia verde e altre verdure verdi, arancioni e gialle, come broccoli, carote e zucca;
  • Frutta, tra cui melone, albicocche e mango.
Alimento Vitamina A retinolo equivalenti (μg RAE)/100g
Fegato di pollo 36.600
Olio di fegato di merluzzo 18.000
Fegato di bovino 16.500
Fegato di suino 16.500
Fegato di ovino 15.000
Fegato di equino 11.000
Anguilla di mare 9.801
Anguilla, marinata 9.401
Albicocche, disidratate 1.410
Anguilla di fiume 1.200
Carote, crude 1.148
Albicocche, secche 1.090
Carote, cotte, bollite 1.033
Tarassaco o dente di leone, fresco 992
Prezzemolo, fresco 943
Uova di gallina, intero, in polvere 942
Burro 930
Peperoncini piccanti, freschi 824
Rughetta o rucola, fresca 742
Basilico, fresco 658
Uova di gallina, tuorlo 640
Pomodori, maturi, freschi 610
Pomodori, San Marzano, freschi 610
Zucca gialla, fresca 599
Pecorino siciliano 573
Radicchio, verde, fresco 542
Mango, fresco 533
Sugo di pomodoro 530
Pomodori, passata 530
Pesche, disidratate 500
Vegetali misti, surgelati 500
Spinaci, surgelati 500
Spinaci, crudi 485
Taleggio 482
Pecorino romano 480
Peperoni, gialli, crudi 458
Caciotta toscana 453
Tonno 450
Spinaci, cotti, bolliti 437
Mascarpone 430
Parmigiano Reggiano DOP 430
Peperoni, rossi e gialli, crudi 424
Cheddar 420
Caciocavallo 420
Fontina 420
Pomodori, pelati in scatola 400
Groviera 400
Agretti, crudi 392
Provolone 390
Pesche, secche 390
Peperoni, rossi, crudi 385
Pecorino 380
Caciotta romana di pecora 380
Formaggino 370
Albicocche, fresche 360
Uova di anatra, intero 360
Agretti, cotti, bolliti 353
Scamorza 352
Italico 350
Rene di bovino 345
Emmenthal 343
Panna da montare, 35% di lipidi 335
Uova di oca, intero 330
Latteria 327
Brie 320
Arance Washington Navel, fresche 319
Carciofo, violetto, precoce 318
Formaggio molle da tavola 310
Fior di latte 300
Foglie di rapa, crude 299
Latte di vacca, in polvere, intero 295
Arance Sanguinello, fresche 287
Gorgonzola 287
Camembert 283
Carciofo Romanesco IGP 281
Pesto alla genovese 278
Frittata 275
Cicoria, da taglio, coltivata, cruda 267
Papaia, fresca 265
Bieta, cruda 263
Ragù alla bolognese 262
Ricotta di pecora 260
Gnocchi al sugo di pomodoro 254
Frittata prosciutto e formaggio 254
Fiori di zucca, freschi 252

Fabbisogno di Vitamina A

Assunzione dietetica raccomandata (RDA) per la vitamina A
Fase di vita Età Maschi (µg RAE /giorno) Femmine (µg RAE/giorno)
I neonati 0-6 mesi 400 (AI) 400 (AI)
I neonati 7-12 mesi 500 (AI) 500 (AI)
Bambini 1-3 anni 300 300
Bambini 4-8 anni 400 400
Bambini 9-13 anni 600 600
Adolescenti 14-18 anni 900 700
Adulti 19 anni e più 900 700
Gravidanza 18 anni e più giovani 750
Gravidanza 19 anni e più 770
Allattamento 18 anni e più giovani 1.200
Allattamento 19 anni e più 1.300

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Cause e Soggetti a Rischio

A livello globale, la carenza di vitamina A è molto più diffusa rispetto alla tossicità da eccesso di vitamina A.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima infatti che 3 milioni di bambini sviluppino una carenza clinica di vitamina A ogni anno, rispetto a circa 200 casi stimati di tossicità da ipervitaminosi A 2.

Nei Paesi in Via di Sviluppo

La carenza di questa vitamina e i disturbi associati colpiscono prevalentemente i bambini e le donne in età riproduttiva che vivono nei Paesi in via di sviluppo. Uno studio del 2019 nell’Etiopia rurale ha ad esempio rivelato una carenza di vitamina A nel 76% delle madri che allattano 3.

Molte popolazioni nei Paesi in via di sviluppo ingeriscono raramente carne, latticini o verdure ricche di carotenoidi, il che porta a difficoltà nell’ottenere quantità sufficienti di vitamina A e zinco (necessario per il corretto funzionamento della vitamina).

Questo ridotto apporto alimentare – associato all’infiammazione cronica dovuta a normali infezioni gastrointestinali – rappresenta la causa più comune di carenza di vitamina A nei Paesi in via di sviluppo 4.

Nei Paesi Industrializzati

Nei Paesi industrializzati, la carenza di vitamina A interessa soprattutto i pazienti con 5:

  • scarso assorbimento di lipidi per ridotta secrezione pancreatica o biliare (cirrosi epatica, insufficienza pancreatica ecc.) o per chirurgia bariatrica;
  • malattie infiammatorie intestinali, come il morbo di Crohn e la celiachia.

Anche i neonati prematuri sono maggiormente esposti al rischio di carenza, a causa di un tratto gastrointestinale immaturo, delle ridotte riserve di vitamina A e dell’aumentato fabbisogno legato al periodo di rapido sviluppo 6.

Chi segue una dieta vegana, pur avendo livelli plasmatici inferiori agli onnivori, non è normalmente a rischio di carenze 7.

Analisi del Sangue

I livelli sierici di retinolo sono un buon indicatore dello stato nutrizionale della vitamina A. Nello specifico, la carenza di questa vitamina è definita da concentrazioni plasmatiche di retinolo inferiori a 0,70 μmol/l (20 μg/dl) 8.

Quando c’è una grave carenza di vitamina A, le riserve corporee sono esaurite e le concentrazioni sieriche di retinolo scendono al di sotto di 0,35 μmol/l (10 μg/dl). È stato dimostrato che i sintomi oculari associati alla carenza di vitamina A si sviluppano proprio a concentrazioni inferiori a 10 μg/dl 8.

L’integrazione di vitamina A fa una differenza clinica definitiva nei pazienti con concentrazioni sieriche di retinolo inferiori a 20 μg/dl.

Qualsiasi paziente con una concentrazione superiore a 30 microgrammi/dl non trarrà invece beneficio dall’integrazione e dovrebbe pertanto limitarsi a seguire una dieta varia ed equilibrata 9.

Sintomi e Conseguenze

La vitamina A è un micronutriente essenziale per l’immunità, la differenziazione cellulare, la crescita, la riproduzione, il mantenimento delle superfici epiteliali e la vista.

Le principali manifestazioni cliniche della carenza di vitamina A coinvolgono l’occhio (causando ad esempio cecità notturna e xeroftalmia); inoltre, si verificano diffuse alterazioni immunitarie, anemia e aumento della morbilità e mortalità per malattie infettive.

Una grave carenza di vitamina A può portare a perdita permanente della vista o cecità, maggiore suscettibilità alle infezioni e ridotta funzione immunitaria, con conseguente elevata mortalità 10.

Disturbi della Vista

La vitamina A è necessaria per il normale funzionamento della retina, la visione in penombra e la visione dei colori.

Pertanto, livelli inadeguati di questa vitamina provocano un alterato adattamento al buio noto come cecità notturna o nictalopia.

I casi più gravi di carenza di vitamina A provocano una condizione chiamata xeroftalmia (occhio secco), caratterizzata da cambiamenti nelle cellule della cornea che alla fine provocano ulcere corneali, cicatrici e cecità.

Con una stima di 250.000-500.000 bambini che diventano ciechi ogni anno, la carenza di vitamina A costituisce la principale causa prevenibile di cecità nelle nazioni a basso e medio reddito 11.

Inoltre, si stima che ci siano 19,1 milioni di donne in gravidanza nel mondo (soprattutto nell’Africa subsahariana, nel sud-est asiatico e nell’America centrale) con carenza di vitamina A, delle quali oltre la metà è affetta da cecità notturna 12.

Malattie Infettive

Per la sua importanza nel normale funzionamento del sistema immunitario, la vitamina A è stata inizialmente coniata come “la vitamina antinfettiva” 13.

Brevemente, la vitamina A è importante soprattutto per regolare la differenziazione, migrazione e capacità di presentazione dell’antigene delle cellule dell’immunità innata. Queste cellule si concentrano nelle mucose a contatto con l’ambiente esterno e sono un importante prima linea di difesa contro le infezioni.

Non a caso, le richieste di vitamina A aumentano durante le malattie infettive.

Il morbillo, ad esempio, riduce la sintesi della proteina legante il retinolo (RBP) e aumenta l’escrezione di vitamina A nelle urine. Inoltre, la richiesta fisiologica è maggiore anche a causa del danno ai tessuti epiteliali gastrointestinali 14.

Carenza di Vitamina A e Morbillo

La carenza di vitamina A è riconosciuta come un fattore di rischio per il virus del morbillo, una delle principali cause di morbilità e mortalità infantile.

È stato riscontrato che l’infezione da virus del morbillo precipita il danno congiuntivale e corneale, portando alla cecità nei bambini con scarso stato di vitamina A 15.

Inoltre, anche i bambini che sono solo lievemente carenti di vitamina A hanno una maggiore incidenza di complicanze respiratorie e diarrea, nonché un più alto tasso di mortalità per infezione da morbillo rispetto ai bambini che assumono una quantità sufficiente di questa vitamina 16.

Allo stesso tempo, è stato dimostrato che megadosi (200.000 UI o 60 mg di RAE per due giorni) di vitamina A riducono l’incidenza complessiva di decessi correlati al morbillo 2.

Alterazioni Ormonali

La vitamina A/retinolo è fondamentale per attivare i recettori X dei retinoidi (RXR) e i recettori dell’acido retinoico (RAR).

RXR è anche necessario per attivare il recettore della vitamina D (VDR) e il recettore dell’ormone tiroideo (THR). Di conseguenza, una carenza di vitamina A potrebbe tradursi in un’alterata funzione di questi ormoni.

Non a caso, in diversi studi, l’integrazione di vitamina A ha dimostrato di ridurre il volume della tiroide (gozzo) e le concentrazioni di TSH e tireoglobulina 17, 18.

La vitamina A è importante anche per la sintesi dell’ormone pregnenolone.

Inoltre, uno studio mostra che i ratti carenti di vitamina A avevano un eccesso di cortisolo (l’ormone dello stress). Quando è stata somministrata loro vitamina A, il loro cortisolo si è normalizzato 19.

Infine, la vitamina A è essenziale per la funzione delle cellule beta nel pancreas, responsabile del rilascio di insulina. La sua carenza porta quindi a iperglicemia e in effetti i soggetti diabetici sembrano avere livelli più bassi di vitamina A 20, 21.

Integrazione

Nei Paesi in Via di Sviluppo

L’integrazione di vitamina A è indicata per il trattamento di morbillo, xeroftalmia, grave malnutrizione e per prevenire la carenza nelle donne in gravidanza che vivono in aree endemiche per carenza di vitamina A.

Numerosi studi hanno concluso che l’integrazione di questa vitamina A nelle popolazioni carenti di vitamina A riduce la morbilità e la mortalità infantile 22.

Nei Paesi Sviluppati

Nella popolazione generale degli Stati Uniti (USA), la carenza di vitamina A è rara, stimata allo 0,3% nel 2013. In effetti, la prevalenza della tossicità della vitamina A negli Stati Uniti è molto maggiore della carenza 23.

Per questo motivo, un’integrazione generalizzata di vitamina A nella popolazione non è raccomandata.

Tuttavia, i soggetti ad alto rischio di carenza, come i post-bariatrici, quelli con problemi di malassorbimento e i neonati prematuri, possono richiedere un’integrazione specifica.

Ai pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica, ad esempio, si raccomanda di assumere 10.000 UI di vitamina A al giorno e di adeguarli secondo necessità in base al monitoraggio regolare del livello di retinolo sierico 24.

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