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Iodio Alimenti | Cibi Ricchi di Iodio | Carenza, Eccessi

  • 10 minuti

Che Cos’è

Lo iodio è un minerale essenziale per l’organismo umano.

Questo significa che il nostro corpo ha bisogno di iodio per funzionare correttamente e non può sintetizzarlo da solo.

Di conseguenza, è necessario assumere iodio attraverso la dieta.

Il corpo ha bisogno di iodio per produrre gli ormoni tiroidei. Questi ormoni controllano il metabolismo del corpo e molte altre importanti funzioni, incluso il corretto sviluppo delle ossa e del cervello durante la gravidanza e l’infanzia.

Il pesce e le alghe marine sono un’ottima fonte di iodio alimentare. Anche i latticini, i cereali, le uova e il pollame possono contribuire in modo sostanziale all’assunzione di iodio nella dieta; tuttavia, il loro contenuto di iodio è variabile.

Lo iodio viene anche aggiunto ad alcuni tipi di sale ed è disponibile come integratore alimentare.

In Italia e in più di altri 120 Paesi nel mondo è attivo un programma di fortificazione del sale da cucina con iodio per correggere e prevenire la carenza di questo minerale 28.

L’assunzione di sale iodato in sostituzione al sale comune permette di assumere la giusta quantità di iodio. Questa abitudine è fondamentale per prevenire i danni correlati alla carenza iodica, altrimenti molto diffusa nel nostro Paese.

Alimenti Ricchi di Iodio

Variabilità Geografica

La maggior parte dello iodio terrestre si trova negli oceani, mentre il contenuto di iodio nel suolo varia a seconda della regione.

In molte aree del Pianeta il contenuto di iodio nel terreno risulta estremamente basso. Di conseguenza, questi territori producono colture con bassi livelli di iodio.

Tale carenza si riflette anche nelle carni degli animali alimentati con i vegetali che crescono in questi territori.

Le aree più gravemente carenti di iodio includono regioni montuose, come l’Himalaya, le Ande e le Alpi, le valli fluviali allagate, come la pianura del fiume Gange in India e nel sud-est asiatico, e molte regioni interne, come l’Asia centrale e l’Africa, l’Europa centrale e orientale e la regione del Midwest del Nord America.

Alimenti Ricchi di Iodio

Fonti alimentari di iodio 29
Cibo Porzione Iodio (μg)
Sale (iodato) 1 grammo 45 negli USA, 30 in Italia 1, 2
Merluzzo 85 grammi 99
Gamberetti 85 grammi 35
Bastoncini di pesce 2 bastoncini di pesce 35
Tonno in scatola sott’olio 85 grammi 17
Latte (vaccino)

1 tazza (237ml)

99
Uovo, bollito 1 grande 12
Fagioli blu, cotti 1 tazza (119) 32
Patate con la buccia, al forno 1 media 60
Petto di tacchino al forno 85 grammi 34
Alga marina 7 grammi Variabile; può essere maggiore di 4.500 μg (4,5 mg)

Il pesce è ricco di iodio perché gli animali marini possono concentrare questo minerale dall’acqua di mare. I prodotti della pesca risultano altresì ricchi di selenio, anch’esso prezioso per la salute tiroidea.

Alcuni tipi di alghe commestibili (ad esempio la wakame) sono estremamente ricchi di iodio 1:

  • l’alga kombu o kelp (Laminaria digitata) contiene mediamente 2523,5 μg di iodio per grammo (peso a secco) 3.
  • L’alga wakame (Undaria pinnatificda) contiene da 35 a 77 μg di iodio per grammo (peso a fresco) 4.
  • L’alga nori (Porphyra tenera) contiene da 12 μg di iodio per grammo (peso a fresco) a 43μg di iodio per grammo (peso a secco) 5.

Come anticipato, il contenuto di iodio del cibo che viene coltivato o allevato su un particolare terreno dipende dal contenuto di iodio del suolo.

Pertanto, i dati riportati nella suddetta tabella sono da considerarsi indicativi e soggetti a variazioni anche importanti.

Ad esempio, la quantità di iodio nel latte e nei prodotti lattiero-caseari varia notevolmente in base al contenuto di iodio nel mangime / foraggio per bovini e all’uso di disinfettanti contenenti iodio durante la mungitura 6.

Gli alimenti trasformati possono contribuire all’assunzione di iodio se durante la produzione viene usato sale iodato.

Tenendo conto di questa variabilità, possiamo suddividere i vari cibi in:

  • alimenti ricchi di iodio: pesce di mare, molluschi, crostacei; contengono in media da 50 a 100 mcg di iodio per 100 g (può variare da 10 a 300 mcg per 100 g); un discorso a parte va fatto per le alghe marine, che risultano talmente ricche di iodio da poter causare facilmente un eccessivo apporto dietetico del minerale in caso di consumo abituale;
  • alimenti a medio contenuto di iodio: carne, latte e derivati contengono in media da 10 a 50 mcg di iodio per 100g;
  • alimenti poveri di iodio: i prodotti vegetali contengono meno di 3 mcg di iodio per 100g. I valori più elevati si trovano nei cereali, seguiti dai legumi e dalle altre verdure, e infine dalla frutta.

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Alimenti Gozzigeni

Alcuni alimenti contengono antinutrienti che interferiscono con l’utilizzo dello iodio o la produzione di ormoni tiroidei.

Questi alimenti sono spesso chiamati "gozzigeni", in quanto possono favorire lo sviluppo del gozzo (segno caratteristico della carenza di iodio).

Possibili alimenti gozzigeni includono 7:

  • verdure crocifere (p. es. cavoli, broccoli, cavolfiori e cavoletti di Bruxelles), essendo ricche di tiocianati che riducono l’assorbimento di iodio;
  • soia, per il suo contenuto di fitoestrogeni;
  • alcune specie di miglio, patate dolci, fagioli;

Il consumo di alimenti gozzigeni non ha normalmente importanza clinica.

Tuttavia, se questi cibi vengono consumati in grandi quantità o se vi è una carenza di iodio coesistente, possono favorire la carenza di iodio e/o di ormoni tiroidei (ipotiroidismo).

Ad esempio, i vegani che non mangiano alghe e usano poco sale iodato, ma consumano molti alimenti gozzigeni, sono ad alto rischio di carenza iodica.

Fabbisogno

La dose giornaliera raccomandata (RDA) è di 150 mcg di iodio per la maggior parte degli adulti. Per le donne incinte o che allattano, i requisiti sono più elevati.

In Italia, il sale iodato apporta 30 µg/g di iodio per grammo di sale. 5 grammi di sale iodato al giorno (circa un cucchiaino) sarebbero quindi sufficienti per soddisfare – da soli – le richieste di iodio di un adulto.

La seguente tabella riepiloga la dose di assunzione raccomandata (RDA) per lo iodio e l’apporto massimo tollerabile (UL) che è meglio non superare 8, 9.

Fabbisogno giornaliero di iodio (in µg/die)
Età Apporto Raccomandato Apporto Massimo
Neonati 0-6 mesi 110* Non stabilito
Neonati 7-12 mesi 130* Non stabilito
Bambini fino 1-3 anni 90 200
Bambini fino 4-8 anni 90 300
Bambini 9-13 anni 120 600
Adolescenti 14-18 anni 150 900
Adulti 150 1.100
Gravidanza 220 1.100
Allattamento 290 1.100
* Dose di assunzione adeguata

Carenza di Iodio

Un terzo della popolazione mondiale è a rischio di carenza iodica.

Tale rischio è maggiore per i soggetti che vivono in aree con suoli poveri di iodio, compresi molti territori europei e italiani 10.

La carenza di iodio può portare a un ingrossamento della tiroide, noto come gozzo, e a ipotiroidismo (basso livello di ormoni tiroidei).

L’ipotiroidismo può causare affaticamento, debolezza muscolare, pelle secca, stitichezza, viso gonfio, diradamento dei capelli, depressione, scarsa memoria, maggiore sensibilità al freddo e aumento di peso 11, 12 ,13.

Una grave carenza di iodio in gravidanza può portare al cretinismo del neonato, una condizione associata a ritardo mentale irreversibile. Il quadro clinico del cretinismo neurologico comprende grave ritardo mentale e fisico, sordità, mutismo e spasticità motoria.

Carenze marginali di iodio in gravidanza o nei primi anni di vita possono comunque compromettere la crescita fisica e mentale del bambino 14, 15.

Soggetti a Rischio

In Italia, il gozzo endemico interessa, in molte regioni, più del 10% della popolazione in generale, con particolare frequenza lungo l’arco alpino e la dorsale appenninica, ma coinvolgendo anche la popolazione urbana.

Carenze di iodio sono più frequenti 16, 17, 18:

  • nelle regioni montane;
  • nelle popolazioni delle aree rurali, che si nutrono in larga misura di alimenti prodotti localmente e poveri di iodio;
  • in chi non usa regolarmente sale iodato (il cui impiego rimane il metodo più semplice ed economico per incrementare l’apporto iodico giornaliero);
  • nei soggetti vegani che non consumano regolarmente né alimenti arricchiti in iodio né sale iodato né alghe marine;
  • persone che escludono totalmente dalla propria dieta pesce, molluschi e crostacei di mare, e che non consumano regolarmente sale iodato;
  • fumatori: nelle popolazioni carenti di iodio, il fumo di tabacco è stato associato a un aumentato rischio di gozzo 19, 20.

Carenze concomitanti di selenio, ferro o vitamina A possono esacerbare gli effetti della carenza di iodio 21.

Eccesso di Iodio

Nei soggetti sani, è altamente improbabile che la dieta possa apportare livelli di iodio eccessivi e pericolosi per la salute.

In ogni caso, occorre cautela nell’utilizzo di integratori alimentari contenenti quantità elevate di iodio (solitamente a base di alghe), perché potrebbero portare a un’assunzione eccessiva.

L’eccessiva assunzione di iodio presenta alcuni sintomi simili a quelli della carenza di iodio. Sia la carenza che l’eccesso di iodio possono ad esempio causare il gozzo.

Altri sintomi sono invece opposti, con insensibilità al caldo, sudorazione, nervosismo e magrezza che designano il quadro sintomatologico dell’ipertiroidismo.

Il sovradosaggio cronico di iodio è stato associato a gozzo, ipertiroidismo, tiroidite e cancro della tiroide 22.

Anche una dieta ricca di alghe può facilmente condurre a un superamento delle soglie di sicurezza, soprattutto se vengono consumate crude.

La cottura riduce significativamente il contenuto di iodio; ad esempio la bollitura in acqua per 15 minuti dell’alga kombu elimina il 99% dello iodio, mentre quella dell’alga bruna Sargassum lo riduce del 40% 23, 24.

Dieta a basso contenuto di iodio

Sebbene lo iodio sia importante per la salute, a volte può essere necessario evitare il consumo di alimenti ricchi di iodio.

Ad esempio, il medico potrebbe raccomandare una dieta a basso apporto iodico prima della terapia con iodio radioattivo (usata per le persone con cancro alla tiroide o particolari forme di ipertiroidismo o tiroidite) 25.

Come parte di questa dieta, le persone sono in genere tenute a limitare l’assunzione giornaliera di iodio a meno di 50 mcg al giorno 26.

Questa dieta a breve termine viene in genere prescritta per 1-2 settimane prima del trattamento e nei successivi 1-2 giorni. Tuttavia, tutte queste raccomandazioni possono variare in base all’opinione professionale del medico 27.

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