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Magazine X115 X115 D-dimero Alto | Cause, Sintomi | Cosa Mangiare

D-dimero Alto | Cause, Sintomi | Cosa Mangiare

  • 10 minuti

Che Cos’è

Il D-dimero è un frammento proteico che si forma durante la dissoluzione dei coaguli di sangue.

Tramite una semplice analisi, è possibile misurare i livelli di D-dimero nel sangue, che normalmente sono molto bassi o non rilevabili.

Il D-dimero è un sottoprodotto della coagulazione del sangue, che viene rilasciato quando un coagulo inizia a rompersi 1, 2, 3.

Pertanto, un D-dimero alto nel sangue indica che il corpo sta formando e scomponendo in maniera anomala ed eccessiva dei coaguli di sangue.

Il suo riscontro può quindi suggerire la presenza di una condizione di "ipercoagulabilità del sangue".

Il test del D-dimero non può essere tuttavia usato a fini diagnostici, poiché non riesce a rilevare né le cause del fenomeno né la sede degli eventuali coaguli anomali.

Un livello di D-dimero alto può dipendere dalla significativa formazione e rottura di coaguli di sangue nel corpo.

Coagulazione e D-Dimero

La coagulazione del sangue ha lo scopo di arrestare il sanguinamento in caso di lesione di un vaso sanguigno.

Questo fenomeno si basa su un processo chiamato emostasi, che porta alla formazione di un "tappo" (un coagulo di sangue) per fermare l’emorragia.

Il tappo emostatico è composto principalmente da una proteina filamentosa, chiamata fibrina, che si intreccia per formare una rete che intrappola aggregati di piastrine.

Quando la ferita guarisce, un enzima chiamato plasmina si occupa di scomporre il coagulo in piccoli frammenti e uno di questi frammenti è proprio il D-dimero.

Ruolo Biologico del D-Dimero

Le piastrine nel sangue sono collegate a una subunità D (un frammento di fibrina reticolata). In pratica, quando si formano coaguli di sangue, il gruppo D tra due piastrine (P) forma un legame.

Molte piastrine legate insieme tramite D-Dimeri (insieme ad altri fattori, come la fibrina) formano il coagulo 1.

Durante il processo di guarigione del corpo, i coaguli si rompono attraverso la rottura dei loro legami interni. Pertanto, il D-dimero (D==D) si rompe e si separa dalle piastrine (P):

D–P–D + D–P–D → (formazione del coagulo) D–P–D==D–P–D → (dissoluzione del coagulo) D–P + D==D + D–D

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Valori Normali

Il test si basa principalmente su anticorpi contro il D-dimero e dal momento che i kit commerciali sfruttano anticorpi diversi, esiste una certa variabilità nelle misurazioni ottenute 4, 5.

In altre parole, poiché esistono diversi metodi per testare i livelli di D-dimero nel sangue, non esiste un intervallo “normale” universale.

Gli intervalli di riferimento riportati in tabella sono quindi da considerare indicativi.

Unità di Misura Valori Normali 6
Adulti non
in gravidanza
1° trimestre 2° trimestre 3° trimestre
mg/L o µg/mL < 0,5 0,05 – 0,95 0.32 – 1.29 0,13 -1,7
µg/L o ng/mL < 500 50 – 950 320 – 1290 130 – 1700
nmol/l < 2.7 0,3 – 5,2 1.8 – 7.1 0,7 – 9,3

Cause D-Dimero Alto e Sintomi

Se dalle analisi del sangue emerge un valore di D-dimero elevato, è possibile la presenza di una condizione patologica caratterizzata dalla formazione di coaguli, come:

  • trombosi venosa profonda;
  • embolia polmonare;
  • coagulazione intravascolare disseminata;
  • COVID-19.

Pertanto, il medico può prescrivere l’esame del D-Dimero in presenza di sintomi suggestivi di queste condizioni.

Trombosi venosa profonda

Questa malattia consiste nella presenza di un coagulo nel sistema venoso profondo, solitamente delle braccia o delle gambe. Tale coagulo può bloccare parzialmente o completamente il flusso sanguigno attraverso la vena.

I sintomi della trombosi venosa profonda, se presenti, si sviluppano localmente e possono includere:

  • gonfiore;
  • dolore o fastidio;
  • calore;
  • arrossamento;
  • vene vicino alla superficie della pelle più grandi del normale.

Nei pazienti colpiti da questa forma di trombosi, il d-dimero appare generalmente alto.

Nei pazienti a basso rischio o “improbabili”, un valore di d-dimero normale permette quindi di escludere la condizione.

Se invece il d-dimero è superiore alla norma si richiedono ulteriori indagini, come un’ecografia.

Embolia polmonare

L’embolia polmonare è caratterizzata dalla presenza di un coagulo di sangue nei vasi sanguigni del polmone.

Si parla di embolia perché tale coagulo si forma in un’altra parte del corpo (spesso gamba o braccio) e viene poi trasportato attraverso il flusso sanguigno fino ai polmoni.

La presenza di questo tappo determina una diminuzione del flusso sanguigno a valle del coagulo. Se l’ostruzione è severa, può essere fatale. Pertanto, in presenza di sintomi suggestivi è importante allertare immediatamente i soccorsi.

I sintomi di un’embolia polmonare includono:

  • Improvvisa mancanza di respiro (dispnea) o respiro accelerato;
  • Tosse (a volte con catarro o tracce di sangue);
  • Dolore acuto al petto che si aggrava con la tosse o il movimento;
  • Dolore alla schiena;
  • Sudorazione;
  • Battito cardiaco accelerato (tachicardia);
  • Sensazione di vertigini o svenimento.

Anche in questo caso, un esame del D-dimero negativo può ragionevolmente escludere l’embolia polmonare nei pazienti a basso rischio.

Nei pazienti ad alto rischio si preferisce invece effettuare direttamente un test di imaging.

Coagulazione intravascolare disseminata

La coagulazione intravascolare disseminata (CID) provoca la formazione di numerosi coaguli di sangue nel corpo, che possono causare danni agli organi e altre gravi complicanze.

I sintomi della CID includono:

  • Gengive sanguinanti;
  • Nausea e/o vomito;
  • Forte dolore muscolare e dolore addominale;
  • Convulsioni;
  • Oliguria (fare pipì meno del solito).

I livelli di D-dimero appaiono significativamente elevati nei pazienti con coagulazione intravascolare disseminata.

Inoltre, la misurazione del D-dimero permette di monitorare nel tempo l’efficacia del trattamento nei pazienti colpiti.

COVID-19

La malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) è una patologia infettiva altamente contagiosa causata dal virus SARS-CoV-2.

Lo spettro clinico della COVID-19 varia da forme asintomatiche o paucisintomatiche (pochi sintomi) a gravi malattie cliniche caratterizzate da insufficienza respiratoria acuta (che richiede ventilazione meccanica), shock settico e insufficienza multiorgano.

Diversi studi hanno dimostrato le proprietà prognostiche del D-dimero in pazienti con malattia COVID-19 7, 8, 9. In particolare, esiste un legame tra alti valori di D-dimero, infiammazione elevata e prognosi infausta 10, 11, 12.

Inoltre, malattie sottostanti come diabete, cancro e ictus possono innescare un aumento dei livelli di D-dimero nei pazienti con COVID-19 13.

Altre Cause e Falsi Positivi

Esistono diversi stati fisiologici o condizioni mediche che possono far sì che i pazienti abbiano un D-dimero elevato in assenza di embolia polmonare, trombosi venosa profonda o coagulazione intravascolare disseminata.

Le varie condizioni e situazioni che possono causare livelli di D-dimero superiori al normale includono:

  • Gravidanza;
  • Malattie cardiache;
  • Chirurgia recente;
  • Trauma;
  • Infezione o sepsi;
  • Fumo di sigaretta;
  • Malattie Autoimmuni, come la sindrome da anticorpi antifosfolipidi;
  • Malattie epatiche.

I livelli di D-dimero tendono anche ad aumentare nelle persone anziane e dopo lunghi periodi di immobilità. Inoltre, possono verificarsi risultati falsi positivi se si soffre di artrite reumatoide.

Secondo uno studio su oltre 30.000 statunitensi, Il D-dimero è più alto con l’aumentare dell’età, il sesso femminile, il diabete, l’ipertensione, le malattie cardiovascolari pre-esistenti e l’elevata proteina C-reattiva (CRP) 14.

D-Dimero Alto e Mortalità

Livelli elevati di D-dimero possono essere associati a un aumento dell’infiammazione 9.

A sua volta, l’infiammazione cronica di basso grado svolge un ruolo importante nell’insorgenza e nella gravità di malattie cardiache, cancro, sindrome metabolica, obesità, morbo di Alzheimer e varie altre malattie degenerative 15, 16, 17, 18.

Livelli elevati di D-dimero sono stati associati a:

  • un aumento del rischio di malattia coronarica 23, 24;
  • un rischio più elevato di ictus ischemico 25;
  • aumento della mortalità nei pazienti con insufficienza cardiaca 26 e cardiopatia ischemica 27, 28;
  • un aumento della mortalità totale 29;
  • prognosi sfavorevole nei pazienti con:
    • sindrome coronarica acuta e cronica 30, 31, 32, 33;
    • fibrillazione atriale 34;
    • cancro 22, 35, 36:
    • infezione 21;
    • malattia vascolare periferica 37;
    • dissezione aortica 38;
    • ictus 25, 14.

Il meccanismo esatto secondo il quale il livello di D-dimero può prevedere la mortalità non è comunque chiaro.

Come Abbassarlo

Come spiegato, livelli aumentati di D-dimero – anche in assenza di malattie della coagulazione – sono spesso associati a una condizione di salute sfavorevole.

Uno stile di vita sano, insieme a moltissimi altri benefici, può anche ristabilire normali livelli di D-dimero.

Dieta

La dieta mediterranea tradizionale è legata a una minore mortalità e un ridotto rischio di gravi malattie croniche 39.

Questi benefici si devono anche al suo ruolo antitrombogeno, in parte ascrivibile al suo alto contenuto di antiossidanti, fibre e acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi 39.

In uno studio su 24.325 uomini e donne molisani di età pari o superiore a 35 anni, una maggiore aderenza alla dieta mediterranea è risultata associata a minori livelli di D-dimero 40.

Un altro studio ha osservato livelli di D-dimero più bassi in Italia e in altri paesi del Mediterraneo, coerenti con il possibile effetto protettivo della dieta mediterranea 41.

Inoltre, una dieta dimagrante con conseguente perdita di peso può ridurre i livelli di D-dimero nelle persone obese 42.

Integratori

Uno studio crossover RCT su 41 fumatori maschi sani ha testato gli effetti dell’assunzione di polvere di aglio microincapsulata, estratto di pomodoro, una miscela di entrambi o il placebo 43.

L’assunzione dell’estratto di pomodoro da solo o in associazione all’aglio ha ridotto i livelli di D-Dimero e diversi indici di coagulabilità del sangue.

In uno studio su 213 individui svedesi con livelli non ottimali di questi nutrienti, l’integrazione per 48 mesi con selenio (200 µg/giorno) e coenzima Q10 (200 mg/giorno) ha prodotto una significativa riduzione dei livelli di D-dimero rispetto al gruppo placebo 44.

Inoltre, nei partecipanti con un livello di D-dimero superiore alla mediana al basale, l’integrazione ha comportato una mortalità cardiovascolare significativamente inferiore rispetto ai soggetti trattati con placebo.

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