Quando nel 1930 furono estratti per la prima volta da un’arancia, si pensava che i flavonoidi fossero un nuovo tipo di vitamina e vennero ribattezzati "vitamina P". Oggi, questo termine non viene più utilizzato poiché i flavonoidi non sono vitamine6.
A Cosa servono
Anche se privi di attività vitaminica, i flavonoidi sono ampiamente studiati per i loro potenziali benefici per la salute.
Diversi studi epidemiologici hanno messo in relazione il consumo di alimenti ricchi di flavonoidi con una riduzione significativa del rischio di malattie cronico-degenerative, tra cui patologie cardiovascolari, neurodegenerative, diabete e alcuni tumori1, 2, 3, 4.
I potenziali benefici dei flavonoidi derivano soprattutto dalle attività antiossidanti, antinfiammatorie e chelanti nei confronti di ioni metallici. Inoltre, i flavonoidi sembrano modulare le vie di segnalazione cellulare.
Alimenti ricchi di flavonoidi includono frutta, verdura, cacao e bevande come vino e tè 5.
Tra i frutti, bacche, prugne, ciliegie e mele sono i più ricchi di flavonoidi, mentre i frutti tropicali ne sono poveri.
Tra le verdure, i più alti livelli di flavonoidi si trovano nelle fave, nelle olive, nelle cipolle, negli spinaci e nello scalogno.
Tipi di Flavonoidi e Alimenti
I flavonoidi sono una famiglia molto numerosa, che comprende più di 6.000 composti polifenolici idrossilati che vengono raggruppati in categorie 7.
Nello specifico, I flavonoidi sono suddivisi in classi: flavan-3-oli (catechine e proantocianidine), flavonoli, flavoni, isoflavoni, flavanoni, flavononoli, calconi e antocianine.
Flavonoli
I flavonoli sono i flavonoidi più abbondanti negli alimenti.
Comprendono le forme glicosilate di quercetina, kaempferolo, miricetina e isoramnetina, che si ritrovano in maniera quasi ubiquitaria nel regno vegetale.
Gli alimenti che ne sono più ricchi sono cipolla, cavolo, porri, broccoli, mirtilli, uva rossa e pomodori. Oltre a frutta e verdura, tè e vino rosso sono buone fonti di flavonoli.
L’assunzione di flavonoli è risultata associata a una vasta gamma di benefici per la salute, tra cui il potenziale antiossidante e il rischio ridotto di malattie vascolari.
Sono concentrati soprattutto nelle bucce e nelle foglie, dal momento che la loro biosintesi è stimolata dalla luce.
Flavan-3-oli
Noti anche come flavanoli, si trovano in abbondanza in banane, mele, mirtilli, pesche e pere
Le catechine si ritrovano in molti tipi di frutta, nel tè verde e nel cacao.
Le proantocianidine, note come tannini condensati, sono responsabili del sapore amaro e della sensazione di astringenza caratteristiche degli alimenti che ne sono ricchi; sono particolarmente abbondanti nell’uva, nel cacao e nella frutta secca.
I principali isoflavoni sono le forme glucosilate della daidzeina e genisteina.
Gli isoflavoni hanno una distribuzione limitata nel regno vegetale e si trovano principalmente nei semi di soia e in altre leguminose come il trifoglio.
Le migliori fonti alimentari sono i legumi (principalmente la soia), la frutta secca, i funghi e alcuni cereali integrali (orzo).
Gli isoflavoni come la genisteina e la daidzeina sono comunemente considerati fitoestrogeni a causa della loro debole attività estrogenica.
I principali flavanoni sono l’esperidina (esperetina rutinoside), che risulta insapore, la neoesperidina (esperetina neoesperidoside) e la naringina (naringenina neoesperidoside) che sono caratterizzate da un forte sapore amaro.
La principale fonte alimentare di flavanoni è data dagli agrumi, in particolare arancia e pompelmo. Questi composti sono responsabili del gusto amaro del succo e della buccia degli agrumi.
I flavonoidi di agrumi esercitano interessanti effetti farmacologici come agenti antiossidanti, antinfiammatori, ipolipemizzanti e ipocolesterolemizzanti.
Antocianine
Le antocianine sono antocianidine coniugate con diversi tipi di zuccheri.
Si concentrano principalmente negli strati cellulari esterni di vari frutti, come mirtilli, ribes, uva rossa, uva merlot, lamponi, fragole, mirtilli, more, rape rosse, carote viola, patate viola.
Sono responsabili della colorazione rossa, blu e porpora dei vegetali e svolgono una funzione di protezione delle piante dalla luce e di attrazione degli insetti impollinatori.
Le principali antocianine sono cianidina, delfinidina, pelargonidina, peonidina, petunidina e malvidina.
Monomeri (Catechine):
(+)-Catechina, (-)-Epicatechina, (-)-Epigallocatechina, (+)-Gallocatechina; e i loro derivati gallati
Tè (in particolare bianchi, verdi e oolong), prodotti a base di cacao, uva, bacche, mele
Dimeri e polimeri: Proantocianidine #
Mele, bacche, prodotti a base di cacao, uva rossa, vino rosso
Teaflavini, Tearubigine
Tè nero
Isoflavoni
Daidzeina, Genisteina, Gliciteina, Biochanina A, Formononetina
Soia, alimenti a base di soia, legumi
* Le antocianidine con una o più frazioni di zucchero (glicosidi antocianidinici) sono chiamate antocianine.
# Gli oligomeri della proantocianidina formati da (+) – catechina e (-) – le subunità epicatechine sono chiamate procianidine.
Biodisponibilità e Assorbimento
La maggior parte delle ricerche sui benefici dei flavonoidi è stata condotta in vitro.
Quando però si passa a studiarne gli effetti in vivo, bisogna considerare che:
l’assorbimento intestinale dei flavonoidi può essere scarso o praticamente nullo e variare in base alla composizione dell’alimento, del pasto, della flora intestinale e delle condizioni di salute;
una volta assorbiti, i flavonoidi possono essere rapidamente metabolizzati ed escreti nell’organismo.
Pertanto, è difficile determinare come e se un particolare flavonoide influisce sulla salute umana.
Ad esempio, l’associazione di mirtillo o cioccolato con il latte o il cioccolato al latte, riduce significativamente l’assorbimento dei composti fenolici rispetto al mirtillo mangiato da solo 8. Anche l’assunzione di tè verde o tè nero insieme al latte riduce drasticamente l’attività antiossidante dell’alimento 9.
Il metabolismo intestinale è altrettanto importante. Ad esempio, dalla composizione della flora batterica intestinale dipende la capacità di trasformare alcuni isoflavoni in una forma attiva, chiamata equolo10, 11, 12.
Dagli anni ’90, c’è stato un crescente interesse per i flavonoidi alimentari, a causa del loro probabile contributo ai benefici di diete ricche di frutta e verdura.
Ogni sottoclasse di flavonoidi contiene molti tipi di composti con diverse attività biologiche (e potenziali benefici per la salute); pertanto, l’attività e i benefici di uno specifico flavonoide non possono essere facilmente isolati e generalizzati.
Tuttavia, diversi alimenti ricchi di flavonoidi, come ad esempio mirtilli, fragole, tè, vino rosso e cacao, hanno dimostrato importanti benefici per la salute.
Tè e Caffè
In generale, sia i bevitori di caffè che di tè hanno un rischio di morte precoce inferiore del 20-30% rispetto ai non bevitori 13, 14, 15, 16.
Secondo una revisione di 7 studi su un totale di 286.701 individui, i bevitori di tè (nero, verde e oolong),
hanno un rischio di diabete inferiore del 18% 17.
Vino Rosso
I bevitori di vino moderati hanno un rischio inferiore di morire per malattie cardiache, rispetto ai non bevitori o ai bevitori di birra e altri alcolici18, 19, 20, 21, 22, 23.
Il consumo regolare di cioccolato extra-fondente riduce il rischio di morte per malattie cardiache fino al 50% 24, 25. Inoltre, si associa a una pressione sanguigna più bassa, a una migliore sensibilità all’insulina e a un rischio ridotto di morire per qualsiasi causa.
In almeno 6 studi clinici su un totale di oltre 400 persone a rischio di malattie cardiache, i frutti di mirtillo (65-300 grammi al giorno) e i loro antociani hanno ridotto i trigliceridi nel sangue e il colesterolo totale e LDL, aumentando l’HDL 26, 27, 28, 29, 30, 31.
Uno studio osservazionale su oltre 93.000 donne ha scoperto che coloro che mangiavano più di 3 porzioni di fragole e mirtilli alla settimana avevano un rischio inferiore del 34% di infarto32.
Le fragole possono ridurre una serie di fattori di rischio per le malattie cardiache, tra cui colesterolo nel sangue, trigliceridi e stress ossidativo33, 34, 35, 36.
Due meta-analisi di 25 studi clinici (1.200 pazienti in totale) hanno concluso che l’estratto di semi d’uva può abbassare la pressione sanguigna. L’effetto è stato più forte nei partecipanti più giovani, nei pazienti obesi e in quelli con disturbi metabolici 37, 38.
In una serie di piccoli studi clinici (130 persone in totale), l’estratto di semi d’uva ha diminuito il rischio di malattie cardiache riducendo lo stress ossidativo e l’infiammazione. Ha anche impedito l’ossidazione delle LDL (“colesterolo cattivo”) nei vasi sanguigni 39, 40, 41, 42, 43.
Una maggiore assunzione di flavonoidi è associata alla riduzione di vari fattori di rischio per le malattie cardiovascolari.
Ad esempio, una meta-analisi di 14 studi prospettici pubblicati tra il 1996 e il 2012 ha riportato che assunzioni più elevate in ciascuna sottoclasse di flavonoidi erano significativamente associate a un ridotto rischio di malattie cardiovascolari (circa il 10% inferiore rispetto alle assunzioni più basse) 44.
Similmente, un’altra revisione ha rilevato un rischio ridotto di ictus del 14% con il quintile più alto delle assunzioni di flavonoli rispetto a quello più basso 45.
Secondo un’altra meta-analisi di 19 studi prospettici di coorte (quasi 900.000 partecipanti), il rischio di eventi cardiovascolari viene ridotto del 92:
22% con una maggiore assunzione di proantocianidine;
12% con una maggiore assunzione di flavonoli;
10% con una maggiore assunzione di antociani;
10% con una maggiore assunzione di isoflavoni;
6% con una maggiore assunzione di flavoni.
Varie meta-analisi di studi clinici randomizzati hanno raccolto ulteriori prove sulla capacità dei flavonoidi di ridurre vari fattori di rischio cardiovascolare; ad esempio:
le proantocianidine riducono la pressione sanguigna 86;
i flavonoli abbassano la pressione sanguigna e la glicemia a digiuno, mentre aumentano l’HDL 87;
gli isoflavoni abbassano la pressione sanguigna nelle persone con ipertensione 90 e migliorano la rigidità arteriosa 91.
Il flavonoide quercetina ha dimostrato in diversi studi di ridurre la pressione sanguigna in soggetti ipertesi e diabetici 46, 47.
Una dose di 100 mg/die di quercetina dall’estratto di buccia di cipolla ha migliorato i profili lipidici del sangue, il glucosio e la pressione sanguigna in uno studio condotto su 92 fumatori. Ha ridotto il colesterolo totale e “cattivo” (LDL), aumentando nel contempo il colesterolo HDL “buono”, migliorando nel complesso la salute del cuore 48.
Gli antociani hanno ridotto l’LDL in svariati studi su 396 pazienti con colesterolo alto 49, 50, 51, 52, 53. Ad esempio, in uno studio condotto su 58 pazienti diabetici, l’assunzione di 320 mg/die di antociani per 24 settimane ha ridotto l’LDL dell’8% rispetto al placebo54.
Per quanto riguarda i flavonoidi di agrumi, una meta-analisi di 8 studi RCT ha dimostrato che la loro integrazione ha contribuito a migliorare la dilatazione flusso-mediata (un marcatore della funzione endoteliale e più in generale della salute vascolare) 54a.
Salute delle Vene
L’esperidina e la diosmina (flavonoidi da agrumi), oltre alla rutina (glicoside formato dal flavonoide quercetina e rutinosio) sono sfruttati anche come farmaci nel trattamento dell’insufficienza venosa cronica.
Almeno sei studi clinici, su un totale di quasi 500 persone con insufficienza venosa cronica, hanno scoperto che l’associazione di diosmina (90%) ed eperidina (10%) ha migliorato la resistenza capillare, la guarigione delle ulcere, l’elasticità delle vene e il flusso sanguigno 55, 56, 57, 58, 59, 60.
In un altro studio su oltre 200 persone con insufficienza venosa cronica, l’oxerutina è stata più efficace della combinazione di esperidina e diosmina 61a.
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