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Magazine X115 X115 Immunostimolanti | Farmaci e Integratori per le Difese Immunitarie

Immunostimolanti | Farmaci e Integratori per le Difese Immunitarie

  • 14 minuti

Cosa Sono

Gli immunostimolanti (o immunostimolatori) sono sostanze in grado di stimolare il sistema immunitario.

Appartengono a un gruppo piuttosto ampio ed eterogeno di sostanze, nel quale rientrano nutrienti, farmaci ed estratti botanici.

Gli immunostimolanti vengono usati per la prevenzione delle malattie e il miglioramento della resistenza naturale del corpo a varie infezioni virali e batteriche.

Possono essere utili, ad esempio, quando il sistema immunitario è incapace di combattere un’infezione o il cancro.

A Cosa Servono

I farmaci immunostimolanti possono essere prescritti dal medico per migliorare la risposta immunitaria.

La loro azione può essere utile nella prevenzione e nel trattamento di particolari condizioni patologiche, come:

  • malattie infettive;
  • tumori;
  • immunodeficienza primaria o congenita;
  • immunodeficienza secondaria, ad es. conseguente a trapianto di midollo osseo, AIDS, chemioterapia, farmaci immunosoppressori, gravi carenze nutrizionali, malattie neoplastiche e delle cellule del sangue (leucemia, linfoma, mieloma multiplo), intossicazione da metalli pesanti.

Nutrienti ed estratti botanici ad azione immunostimolante sono disponibili come integratori alimentari.

Questi prodotti vengono usati con l’obiettivo di prevenire i malanni stagionali (come tosse, raffreddore, mal di gola e influenza) e per migliorare la resistenza naturale del corpo a varie infezioni virali e batteriche.

I farmaci immunosoppressori inibiscono la risposta immunitaria, risultando utili nei trapianti di organi e nelle malattie autoimmuni. Al contrario, i farmaci immunostimolanti aumentano la risposta immunitaria, risultando utili nell’immunodeficienza (ad esempio l’AIDS), nelle infezioni e nei tumori.

Come Funzionano

Gli immunostimolanti possiedono proprietà chimiche e meccanismi d’azione differenti tra loro.

In generale possono indurre:

  • la sintesi di anticorpi e citochine,
  • la crescita e la proliferazione di specifiche sottopopolazioni di cellule immunitarie (globuli bianchi), come linfociti, macrofagi, neutrofili, cellule natural killer (NK) e linfociti T citotossici.

In base al meccanismo generale d’azione, si possono distinguere:

  • immunostimolanti specifici o selettivi: determinano un’immunoreazione ad uno o più antigeni, come nel caso dei vaccini terapeutici;
  • immunostimolanti aspecifici: stimolano la risposta immunitaria a livello generale, senza dirigerla verso un antigene specifico.
Gli immunostimolanti aspecifici non hanno specificità antigenica e sono ampiamente utilizzati nelle infezioni croniche, nell’immunodeficienza, in alcune condizioni autoimmuni e nelle malattie neoplastiche.

Tra gli immunostimolanti aspecifici ricordiamo anche gli adiuvanti, che amplificano l’effetto dei vaccini.

Farmaci Immunostimolanti

Vaccini Batterici

Alcuni farmaci (es. Broncho Munal, Broncho Vaxom, Ismigen) contengono come principio attivo dei lisati batterici liofilizzati.

Questi medicinali possono essere usati in adulti e bambini per prevenire le malattie infettive ricorrenti delle alte e basse vie respiratorie, riducendo il numero e l’intensità degli episodi infettivi.

Al loro interno troviamo cellule batteriche totalmente o parzialmente inattivate, che hanno perso la capacità patogena ma non quella di stimolare il sistema immunitario, sia in maniera specifica (verso i batteri presenti nel preparato) che aspecifica.

Questi farmaci possono ad esempio contenere lisati batterici di Haemophilus influenzae, Streptococcus pneumoniae, Klebsiella pneumoniae ssp. pneumoniae e ssp. ozaenae, Staphylococcus aureus, Streptococcus pyogenes e sanguinis (viridans), Moraxella (Branhamella) catarrhalis.

Il bacillo di Calmette e Guérin (sigla BCG) è un microrganismo attenuato, utilizzato come vaccino contro la tubercolosi.

Vaccini Terapeutici

I vaccini terapeutici sono vaccini destinati a trattare o curare un disturbo o una malattia stimolando il sistema immunitario.

Possono ad esempio essere usati per trattare alcuni tipi di cancro, stimolando il sistema immunitario del corpo per aiutarlo a rispondere contro determinate cellule tumorali.

Possono anche essere utilizzati nella prevenzione della tubercolosi ad alto rischio di esposizione.

Interferoni

Gli interferoni sono citochine prodotte dalle cellule ospiti in risposta alle infezioni virali.

Inibiscono la moltiplicazione di molti virus a DNA e RNA, e hanno anche proprietà immunomodulanti e antiproliferative.

Gli interferoni sono ampiamente utilizzati come farmaci immunostimolanti per il trattamento delle infezioni croniche, in particolare i virus dell’epatite B, D e C. Possono anche essere iniettati nelle lesioni (verruche) causate dal papilloma virus.

Citochine – Interleuchine

Le interleuchine sono un gruppo di citochine sintetizzate da linfociti, monociti, macrofagi e alcune altre cellule.

Alcune interleuchine, come IL-1, IL-2 e IL-17, hanno mostrato potenzialità nell’aumentare le risposte immunitarie in varie condizioni infettive e neoplastiche.

Fattore stimolante le colonie dei macrofagi granulocitari

Questa glicoproteina, naturalmente secreta da alcuni globuli bianchi, promuove la proliferazione e la maturazione di più tipi di leucociti, in particolare macrofagi ed eosinofili.

La somministrazione di fattori stimolanti le colonie induce le cellule staminali nel midollo osseo a produrre più globuli bianchi.

Può quindi essere sfruttata per accelerare il recupero in seguito a trapianto autologo di midollo osseo o in pazienti sottoposti a trattamento antitumorale.

Integratori Immunostimolanti

Vitamine e Minerali

Un adeguato apporto di nutrienti è fondamentale per far lavorare le difese dell’organismo al massimo delle loro possibilità.

Le difese immunitarie possono essere ottimizzate assicurando apporti adeguati di vitamina C, di vitamina A, di vitamina E, di vitamina D, di acido folico, di vitamina B12 e di minerali come rame, selenio, ferro e magnesio. Anche le proteine sono importanti.

In generale è comunque meglio concentrarsi su un’alimentazione globalmente sana ed equilibrata piuttosto che su nutrienti specifici.

Tra i princìpi nutritivi più studiati per la loro azione immunostimolante ricordiamo la vitamina C, la vitamina D e lo zinco.

Vitamina C

La vitamina C è un nutriente essenziale, che tra le sue numerose funzioni contribuisce alla difesa immunitaria supportando sia la risposta innata che quella adattativa.

La vitamina C è altamente concentrata nelle cellule immunitarie. Inoltre, le infezioni possono ridurre i livelli di vitamina C a causa dell’aumentato fabbisogno di acido ascorbico da parte del sistema immunitario 1.

In vitro, la vitamina C ha dimostrato di stimolare diversi componenti del sistema immunitario umano; per esempio, è stato dimostrato che la vitamina C stimola sia la produzione che la funzione dei leucociti (globuli bianchi), in particolare neutrofili, linfociti e fagociti.

Ci sono prove che l’integrazione con vitamina C può prevenire e trattare le infezioni respiratorie e sistemiche, inclusi raffreddori e polmoniti, soprattutto nei soggetti carenti, debilitati o sottoposti a forte stress 1, 2, 3.

Per approfondire, leggi: Vitamina C e Raffreddore »

Vitamina D

La vitamina D svolge un ruolo importante nel sistema immunitario e ha effetti sia sulla risposta immunitaria innata che su quella adattativa 4, 5.

Svariati studi hanno dimostrato che la carenza di vitamina D aumenta il rischio di sviluppare alcune infezioni batteriche e virali. Gli scienziati pensano che la vitamina D possa essere importante anche per tenere a bada l’infiammazione eccessiva 6, 7, 8, 9.

Complessivamente, studi randomizzati e controllati indicano che l’integrazione giornaliera con vitamina D può ridurre il rischio di infezioni del tratto respiratorio superiore, tra cui il raffreddore, l’influenza e la polmonite 10, 11, 12.

Per approfondire, leggi: Vitamina D e Sistema Immunitario »

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Zinco

Lo zinco è essenziale per il normale sviluppo e la funzione dei globuli bianchi.

La maggior parte degli studi clinici e delle revisioni mostra una riduzione significativa della durata dei sintomi del raffreddore negli adulti che integrano lo zinco.

Supplementi di gluconato di zinco o acetato di zinco contenenti 9-24 mg di zinco elementare per dose, assunti ogni due o tre ore durante la veglia (per un totale di almeno 75mg/die), hanno mostrato i migliori risultati, se iniziati entro le prime 24 ore dall’insorgenza dei sintomi 13, 14, 15.

Meno certa sembra l’efficacia dello zinco nel prevenire il raffreddore comune, almeno stando a una grande revisione scientifica 16.

Una revisione di sette studi ha dimostrato che 80-92 mg al giorno di zinco supplementare possono ridurre la durata del raffreddore comune fino al 33% 17.

Per approfondire, leggi: Zinco e Raffreddore »

Latti Fermentati e Probiotici

Un microbiota intestinale sano può rinforzare il sistema immunitario e impedire ai patogeni dannosi di entrare nel corpo attraverso il tratto digestivo 18.

Studi condotti su animali privi di germi mostrano che il microbiota è necessario per lo sviluppo e la regolazione dell’immunità nell’intestino, dove impedisce lo sviluppo di un’infiammazione inappropriata 19.

Secondo alcuni ricercatori, i probiotici possono modificare il sistema immunitario stimolando le citochine antinfiammatorie, sottoregolando le citochine proinfiammatorie e modulando le risposte dei globuli bianchi 20.

Per maggiori informazioni, leggi: Probiotici e Sistema Immunitario | Benefici e Proprietà »

Echinacea

Numerosi studi hanno scoperto che questa pianta può aiutare il sistema immunitario a combattere infezioni e virus, il che potrebbe favorire il recupero dalle malattie 29, 30, 31.

Secondo una revisione di 14 studi, l’assunzione di echinacea può ridurre il rischio di sviluppare raffreddori di oltre il 50% e la durata dei raffreddori di un giorno e mezzo 32.

Un’altra meta-analisi ha concluso che non è stato dimostrato che i prodotti a base di echinacea apportino benefici per il trattamento del raffreddore, sebbene sia possibile che vi sia un debole beneficio per alcuni prodotti a base di echinacea; possono invece aiutare a prevenire il raffreddore comune 33.

Per maggiori informazioni, leggi: Echinacea e Immunità | Influenza, Raffreddore »

Sambuco

Uno studio su 60 persone con influenza ha scoperto che coloro che assumevano 15 ml di sciroppo di sambuco quattro volte al giorno hanno mostrato un miglioramento dei sintomi in 2-4 giorni, mentre il gruppo di controllo ha impiegato da 7 a 8 giorni per migliorare 34.

L’assunzione di compresse contenenti estratto di sambuco (4 al giorno) ha ridotto la febbre, il mal di testa, il dolore muscolare e la congestione nasale entro 48 ore in uno studio clinico su 64 persone con influenza 35.

In uno studio clinico su 312 persone che viaggiavano all’estero dall’Australia, l’estratto di sambuco ha ridotto la gravità e la durata dei comuni sintomi del raffreddore rispetto al placebo 36.

Una piccola revisione ha scoperto che il sambuco potrebbe ridurre i sintomi delle infezioni virali delle vie respiratorie superiori, ma sono necessarie ulteriori ricerche 37.

Per maggiori informazioni, leggi: Sambuco | Contro Influenza e Raffreddore | Funziona? »

Aglio

In uno studio su 120 persone, l’estratto di aglio invecchiato ha ridotto la gravità del raffreddore e dell’influenza. Ha anche aumentato il numero di cellule immunitarie (cellule T e NK), potenziando il sistema immunitario e riducendo al contempo le proteine infiammatorie (citochine) 38, 39.

Uno studio di 12 settimane di alta qualità su 146 persone ha scoperto che l’integrazione con aglio ha ridotto l’incidenza del raffreddore comune di circa il 30%. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche 40.

Una metanalisi, tuttavia, non è riuscita a trovare altri studi di buona qualità. Nel complesso, le prove non sono sufficienti per affermare che l’aglio può prevenire o combattere il raffreddore e l’influenza 41.

Ginseng

Le prove scientifiche suggeriscono che il ginseng aumenta la funzione immunitaria.

In uno studio su 227 persone, coloro che hanno assunto 100 mg di un estratto di ginseng asiatico (Panax ginseng – G115) avevano meno probabilità di contrarre raffreddore o influenza. Il gruppo ginseng mostrava anche livelli più alti di attività delle cellule NK 42.

In un altro studio su 100 persone, il ginseng asiatico (Panax ginseng) ha ridotto l’incidenza e la gravità delle infezioni delle vie respiratorie superiori 43.

Allo stesso modo, diversi estratti di ginseng americano (Panax quinquefolius) hanno aiutato a prevenire le infezioni del tratto respiratorio in 5 studi clinici su quasi 1.700 persone. Tuttavia, alcuni di questi studi sono stati finanziati da una società che vende l’estratto, il che indica un potenziale conflitto di interessi 44, 45, 46, 47, 48.

In uno studio su oltre 250 persone con HIV, l’estratto di ginseng ha aumentato la sopravvivenza dei pazienti, probabilmente rallentando la riduzione del conteggio delle cellule T CD4+ 49.

Colostro

Diversi studi hanno rivelato che il colostro può essere utile per le persone con malattie respiratorie e infezioni.

In uno studio clinico su 174 persone, durante l’assunzione di 60 g/die di proteine del colostro per 8 settimane, un minor numero di persone ha riportato sintomi di infezione del tratto respiratorio superiore rispetto alle proteine del siero del latte 50.

In 5 studi clinici su 152 atleti o persone fisicamente attive, l’integrazione con colostro bovino durante i periodi di intenso esercizio fisico è stata efficace nel ridurre l’incidenza delle infezioni delle vie respiratorie superiori 51, 52, migliorare il sistema immunitario 53, 54 o entrambi 55.

È interessante notare che due studi con 285 persone suggeriscono che il colostro, da solo o in combinazione con altri farmaci, può essere un mezzo di prevenzione superiore rispetto a un vaccino. Le persone che hanno preso il colostro hanno avuto l’influenza per meno giorni rispetto alle persone che hanno ricevuto il vaccino 56, 57.

N-Acetil Cisteina (NAC)

Poiché la NAC riduce la risposta infiammatoria, alcuni ricercatori ritengono che possa aiutare a prevenire l’influenza o ridurre i sintomi del raffreddore comune.

In uno studio condotto su 262 persone anziane, la N-Acetil Cisteina ha ridotto del 54% il rischio di contrarre l’influenza 58.

Beta-Glucani

Il beta glucano è una fibra solubile, fortemente collegata al miglioramento dei livelli di colesterolo e all’aumento della salute del cuore.

Naturalmente presente in cereali integrali, avena, crusca, orzo, lievito di birra e in alcuni tipi di funghi, come il maitake e il reishi, il beta-glucano è anche disponibile come integratore alimentare.

Gli scienziati pensano che il beta glucano possa stimolare il sistema immunitario e aiutare il corpo a combattere malattie e infezioni in modo più efficace 59.

Secondo studi preliminari, può ad esempio migliorare la funzione delle principali cellule del sistema immunitario, inclusi macrofagi, neutrofili e cellule natural killer 60.

I beta-glucani derivati da S. cerevisiae hanno mostrato risultati promettenti, tra cui:

  • Ridotta incidenza di infezioni batteriche, virali e fungine nei topi e nell’uomo 61 , 62 , 63 , 64.
  • Ridotta incidenza di infezioni post-operatorie negli animali e nell’uomo 65.
  • Aumento della rigenerazione dei globuli bianchi dopo la radiazione nei topi 66.

PEA (palmitoiletanolamide)

La PEA (alla dose di 1.200 mg/die) ha ridotto la durata del raffreddore e sintomi come febbre, mal di testa e mal di gola in uno studio su circa 900 giovani soldati.

In quattro ulteriori studi, la PEA ha ridotto le possibilità di contrarre un raffreddore e la gravità dei sintomi.

Ulteriori studi dovrebbero esplorare i suoi effetti come integratore autonomo e come aggiunta alla terapia standard 67.

Uncaria

L’uncaria può rinforzare le difese immunitarie aumentando i livelli di globuli bianchi, come i linfociti T helper e i linfociti B, e aumentando l’attività dei granulociti 68, 69, 70, 71.

In un piccolo studio su 23 volontari sani, l’estratto di uncaria (350 mg, assunti 2 volte al giorno per 2 mesi) ha migliorato gli effetti immunitari di un vaccino contro le infezioni da pneumococco 72.

In un altro piccolo studio su quattro uomini, l’estratto di uncaria (5 mg/kg per sei settimane) ha prodotto un notevole aumento del numero totale di globuli bianchi 73.

In uno studio su 31 volontari con herpes labiale, l’uncaria è risultata più efficace – nel ridurre sintomi come gonfiore, arrossamento e dolore – rispetto al farmaco antivirale Aciclovir 74.

Astragalo

Alcune evidenze scientifiche mostrano che l’astragalo può aumentare la produzione di globuli bianchi 75.

Ad esempio, in uno studio di piccole dimensioni, 1,23 g di tintura liquida di astragalo due volte al giorno per 7 giorni hanno dimostrato di attivare il sistema immunitario, aumentando il numero di diverse cellule immunitarie 77.

Sebbene la ricerca sia limitata, l’astragalo potrebbe anche aiutare a combattere le infezioni virali nell’uomo, incluso il comune raffreddore e le infezioni epatiche 78, 79, 80.

È interessante notare che l’astragalo può aiutare ad aumentare l’efficacia di alcuni vaccini, che possono potenzialmente migliorare la protezione contro le infezioni 81.

Una revisione scientifica di due studi ha concluso che l’astragalo può ridurre l’incidenza delle infezioni del tratto respiratorio nei bambini con sindrome nefrosica, un tipo di disturbo renale che può aumentare la suscettibilità alle infezioni 82.

Tè Verde

I componenti più importanti del tè verde che mostrano proprietà antimicrobiche sono le catechine.

Uno studio ha scoperto che i bambini delle scuole materne giapponesi che facevano gargarismi con il tè verde almeno una volta al giorno sviluppavano fino a 3 volte meno casi di malattie con febbre rispetto al gruppo "gargarismi con placebo" 83.

Almeno altri due studi hanno ottenuto risultati simili, evidenziando la capacità dei gargarismi con estratti di tè verde ad alto contenuto di catechine di ridurre almeno del 50% i casi di influenza 84, 85.

Un altro studio condotto su adulti ha mostrato che l’assunzione di integratori di tè verde 2 volte al giorno per 3 mesi ha provocato il 32% in meno di sintomi di raffreddore o influenza e quasi il 23% in meno di malattie della durata di 2 o più giorni 86.

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