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Magazine X115 X115 Selenio | Benefici per Pelle e Salute | Azione Anti-Invecchiamento

Selenio | Benefici per Pelle e Salute | Azione Anti-Invecchiamento

  • 12 minuti

Funzioni del Selenio

Pur essendo presente in piccolissime quantità nell’organismo umano, il selenio è fondamentale per numerose e importanti funzioni biologiche.

Svolge infatti un ruolo critico nel metabolismo e nella funzione tiroidea; inoltre, aiuta a proteggere il corpo dai danni causati dai radicali liberi (stress ossidativo).

Proprio grazie al suo ruolo di contrasto sui cambiamenti fisiologici generati dallo stress ossidativo, un adeguato apporto di selenio può aiutare nella prevenzione delle malattie e favorire un invecchiamento in buona salute.

Al contrario, una carenza di selenio può ridurre l’aspettativa di vita, accelerando il processo di invecchiamento e aumentando la vulnerabilità a vari disturbi, tra cui la disfunzione immunitaria e il rischio di cancro 1, 2.

Il selenio è importante per la riproduzione, la funzione della ghiandola tiroidea, la sintesi di DNA e la protezione del corpo dai danni causati dai radicali liberi e dalle infezioni.

Funzioni Antiossidanti

Il selenio è un elemento strutturale di numerosissimi enzimi.

Tra queste proteine selenio-dipendenti ritroviamo la glutatione perossidasi, che rappresenta un enzima chiave nei processi di detossificazione dai radicali liberi dell’ossigeno.

Questo enzima interviene direttamente nella rigenerazione del più noto glutatione, piccolo peptide impegnato attivamente nella protezione delle strutture cellulari dai radicali liberi.

Mentre adeguate quantità di radicali liberi sono importanti per il metabolismo cellulare e la funzione immunitaria, concentrazioni eccessive possono danneggiare le cellule; tale danno è stato collegato a condizioni croniche come malattie cardiache, diabete e molti tipi di cancro 3.

Il fumo, l’abuso di alcol e lo stress possono causare un eccesso di radicali liberi. Inoltre, il naturale processo di invecchiamento si associa a una riduzione delle normali difese antiossidanti dell’organismo.

Gli antiossidanti come il selenio aiutano a ridurre lo stress ossidativo mantenendo sotto controllo i numeri dei radicali liberi 4.

Sulla base di queste premesse, numerosi ricercatori indagano da decenni le proprietà antiage del selenio, sia per via topica che orale.

Selenio nella Dieta

Tra gli alimenti a più alto contenuto di selenio si ricordano:

  • nel mondo vegetale la frutta secca (soprattutto le noci del Brasile), alcuni cereali e i funghi; in generale, il contenuto di selenio varia in base alla ricchezza minerale del suolo in cui vengono coltivate le piante;
  • nel regno animale le frattaglie, i frutti di mare, il pollame e le uova.
    In questi alimenti il selenio, incorporato in strutture più complesse come le selenoproteine, risulta più facilmente assorbibile e quindi maggiormente biodisponibile.

Sofluro di Selenio

Il solfuro di selenio viene utilizzato come ingrediente attivo in alcuni prodotti anti-forfora 5.

Ha proprietà antifungine nei confronti della Malassezia furfur, a cui si aggiungono proprietà anti-seborroiche e un effetto citostatico sulle cellule dell’epitelio epidermico e follicolare.

Nel corso di vari studi, lo shampoo al solfuro di selenio al 2,5% si è rivelato efficace nella gestione della forfora e dei sintomi correlati, come prurito, untuosità e capelli grassi 6.

L’eccessiva oleosità dopo l’uso di questo attivo è stata segnalata in molti pazienti come effetto avverso del trattamento.

Il solfuro di selenio viene utilizzato (in schiuma, lozioni o shampoo) per trattare con successo, oltre alla forfora, anche altre condizioni dermatologiche, come 7, 8:

  • la dermatite seborroica,
  • la tinea versicolor,
  • le ipercheratosi.

Selenio in medicina Antiaging

Quadro generale

Secondo una revisione a ombrella di 76 meta-analisi 9:

  • l’assunzione di selenio è associata a un ridotto rischio di tumori dell’apparato digerente, mortalità per tutte le cause, depressione e malattia di Keshan, oltre a un ridotto rischio di malattia di Kashin-Beck nei bambini;
  • l’integrazione di selenio può migliorare la qualità dello sperma, la sindrome dell’ovaio policistico, le malattie autoimmuni della tiroide, le malattie cardiovascolari e gli esiti infettivi;
  • l’integrazione di selenio è correlata a una riduzione della concentrazione dei lipidi sierici, inclusi il colesterolo totale e il colesterolo lipoproteico a densità molto bassa;
  • l’assunzione di selenio può essere correlata a un rischio più elevato di diabete di tipo 2 e di tumori della pelle non melanoma.

Tuttavia, sottolineano gli Autori, per la popolazione generale non è consigliabile ricorrere a un’integrazione di selenio; inoltre, tale integrazione non dovrebbe essere continuata nei pazienti in cui lo stato carenziale è stato corretto.

Longevità

La capacità del selenio di aumentare la durata della vita negli animali è stata ampiamente studiata 10, 11, 12, 13.

In uno di questi studi, la durata media e massima della vita delle mosche Drosophila melanogaster è migliorata significativamente nei gruppi integrati con selenio rispetto al gruppo di controllo 13.

Un altro studio ha dimostrato che il tasso di sopravvivenza delle mosche alimentate con una dieta carente di selenio era la metà di quello delle mosche alimentate con una dieta integrata con quantità ottimali di selenio 12.

La somministrazione di selenito di sodio per 7 giorni ha aumentato significativamente la longevità dei topi con leucemia indotta sperimentalmente 10.

Studi basati sulla popolazione hanno dimostrato che basse concentrazioni sieriche di selenio e carotenoidi totali erano associate a un aumento del rischio di morte tra le donne anziane statunitensi 14.

Studi su ultra-novantenni e centenari cinesi hanno osservato concentrazioni maggiori di selenio nel sangue o una relazione tra maggiori apporti alimentari di selenio e una maggiore longevità 111 108. Al contrario, nelle aree carenti di selenio, la durata della vita degli adulti è stata gravemente ridotta, con il verificarsi di danni al muscolo cardiaco 15.

Anche uno studio francese su 1.389 partecipanti a vita libera di età compresa tra 59 e 71 anni ha scoperto che basse concentrazioni plasmatiche di selenio erano associate a un maggiore rischio di mortalità 16.

Un altro studio su 227 anziani residenti in 14 case di cura nelle Asturie (Spagna) ha rivelato che i soggetti con i livelli più alti di selenio nel sangue (terzile superiore) avevano più del doppio della probabilità di riferire un buono stato di salute, una buona capacità di masticazione e di praticare più di 60 minuti di esercizio fisico al giorno 17.

Fotoprotezione

L’eccessiva esposizione alle radiazioni ultraviolette rappresenta una delle principali fonti invecchianti della cute e delle strutture più profonde.

Oltre agli spiacevoli inestetismi cutanei (dalla disidratazione alla comparsa di discromatismi e paracheratosi), l’eccessiva esposizione ai raggi UV correla purtroppo con l’insorgenza di patologie oncologiche degne di nota.

In questo ambito, l’utilizzo di L-SelenoMetionina, anche per via topica, si è rivelato prezioso nel controllare il danno cellulare indotto dai raggi UVB, offrendo un meccanismo di protezione aggiuntivo 18, 19.

In uno studio clinico, ad esempio, l’applicazione di una crema con dosi crescenti di L-selenometionina per 8 settimane ha aumentato la resistenza della pelle ai danni del sole 22.

Il selenio è stato proposto anche come potenziale trattamento per il melanoma cutaneo 20.

In uno studio clinico su oltre 1.000 persone con una storia di carcinoma cutaneo non melanoma, 200 µg/die di selenio non hanno ridotto le possibilità di recidiva. Hanno invece ridotto la mortalità per cancro di tutti i tipi del 50% e i tassi di cancro del 37%. In particolare, hanno ridotto i tassi di cancro alla prostata, al colon e ai polmoni 21.

Proprietà anti-tumorali

Sin dagli anni ’70, diversi studi hanno riportato che un aumento dell’assunzione alimentare di selenio era associata a una riduzione delle morti per cancro, e viceversa.

Una revisione di 69 studi su oltre 350.000 persone ha scoperto che avere un livello ematico elevato di selenio era associato a un minor rischio di alcuni tipi di tumore, inclusi tumori al seno, ai polmoni, al colon e alla prostata 23.

Altri studi hanno osservato che l’assunzione supplementare di selenio era correlata a una riduzione del rischio di cancro gastrointestinale, al fegato e al pancreas 17,18, 19, mentre l’assunzione di selenio con la dieta può ridurre l’incidenza di tumori al fegato, al pancreas e alla pelle 16, 20.

Altre ricerche non hanno osservato benefici comparando la maggiore assunzione di selenio (con la dieta e/o con gli integratori) con quella più bassa, nel prevenire diversi altri tumori, tra cui cancro al seno, cancro della testa e del collo, cancro del colon-retto, melanoma e cancro della pelle non melanoma, cancro ai polmoni, cancro alla vescica e cancro alla prostata 29, 30, 31.

Secondo una meta-analisi di 9 studi RCT, l’integrazione di selenio ha un effetto preventivo complessivo sull’incidenza del cancro, riducendone il rischio del 24%. Tale beneficio sarebbe maggiore nelle popolazioni con un basso livello di selenio nel sangue (-36%) e in popolazioni ad alto rischio di cancro (-32%) 24.

Tuttavia, un’altra revisione ha concluso che non ci sono prove a supporto dell’efficacia di un aumento dell’assunzione di selenio attraverso gli integratori nella prevenzione del cancro nell’uomo 24.

Proprietà cardioprotettive

Il selenio può proteggere dalle malattie cardiache, probabilmente aumentando l’efficacia del glutatione, riducendo lo stress ossidativo e prevenendo l’aggregazione piastrinica 25.

Secondo una ricerca, un apporto insufficiente di selenio è stato riscontrato nel 30-50% dei pazienti con insufficienza cardiaca 26.

In un’analisi di 25 studi osservazionali, un aumento del 50% dei livelli ematici di selenio è stato associato a una riduzione del 24% del rischio di malattie cardiache 27.

In 668 anziani svedesi, l’integrazione con selenio (200 μg) e coenzima Q10 (200 mg) per quattro anni ha ridotto significativamente il rischio di insufficienza cardiaca. Tale rischio è diminuito del 50% nei pazienti precedentemente carenti di selenio e del 62% nei pazienti con livelli di selenio moderati 28.

Al contrario, i pazienti con alti livelli di selenio non hanno beneficiato della supplementazione, suggerendo ancora una volta che i benefici potrebbero essere limitati ai soggetti con carenza di selenio.

Glicemia e Diabete

Secondo una meta-analisi di studi RCT che hanno coinvolto 526 partecipanti, l’integrazione di selenio ha effetti benefici sulla riduzione dei livelli di insulina e insulino-resistenza. Inoltre, contribuisce ad aumentare i livelli di colesterolo HDL 67.

Tuttavia, non ha avuto effetti significativi nel ridurre la glicemia a digiuno, il colesterolo totale, i trigliceridi e il colesterolo LDL e VLDL.

Proprietà Antiossidanti

Numerosissime sono le evidenze che associano all’utilizzo di SelenoMetionina una protezione più efficace nei confronti delle specie reattive dell’ossigeno.

Più precisamente, in seguito all’integrazione, si è osservata una netta riduzione di alcuni markers ossidativi come la malonildialdeide.

Quest’azione antiossidante risulterebbe fondamentale in corso di alcune patologie autoinfiammatorie e autoimmunitarie come la psoriasi.

Tuttavia, anche in quest’ambito sono necessari studi clinici approfonditi.

Nel frattempo, uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, ha studiato gli effetti della supplementazione di selenio nella psoriasi senza ottenere alcun miglioramento 29.

Anche l’integrazione orale di selenio (da sola o in associazione alla vitamina E), in 60 adulti con dermatite atopica, non ha ottenuto benefici apprezzabili 30.

Proprietà antinfiammatorie

L’uso adeguato di selenio si è rivelato prezioso nel controllare l’espressione di alcuni enzimi coinvolti nel processo infiammatorio.

Il selenio blocca l’attivazione di NF-kB, il principale controller dell’infiammazione nel corpo. Di conseguenza, nel flusso sanguigno vengono rilasciate meno citochine infiammatorie (tra cui IL-6, IL-8 e TNF-alfa).

Un’adeguata assunzione di selenio può anche abbassare il marker infiammatorio PCR (Proteina C Reattiva), che è alto in molte malattie infiammatorie e autoimmuni 31.

Inoltre, la riduzione delle concentrazioni tessutali di metalloproteasi indotte dal selenio potrebbe risparmiare il tessuto leso dall’eccessiva degenerazione, evitando l’insorgenza di spiacevoli inestetismi.

Secondo una revisione della letteratura, l’integrazione di selenio può avere effetti promettenti per i pazienti critici, mediante la riduzione di vari marcatori infiammatori e le sue proprietà antiossidanti 39.

Proprietà riepitelizzanti

Alcuni studi dimostrano chiaramente come l’uso del selenio possa facilitare la guarigione di ferite e lesioni cutanee, permettendo sia una migliore riepitelizzazione che un più efficiente controllo di eventuali manifestazioni infiammatorie.

Uno studio prospettico, randomizzato e controllato, ha studiato l’effetto di grandi dosi endovenose di oligoelementi (rame, selenio e zinco) su pazienti con gravi ustioni e ha scoperto che le concentrazioni cutanee di tali oligoelementi erano aumentate, così come lo stato antiossidante; cosa più importante, la guarigione delle ferite è risultata migliorata portando a un minor ricorso di innesti cutanei 32.

In uno studio clinico su 31 donne cinesi, il brodo di fermentazione dei fagioli mung (fonte di polifenoli, peptidi e GABA) arricchiti di selenio, ha mostrato un’eccellente efficacia sbiancante, idratante e antiossidante a livello cutaneo 33.

Il brodo è stato applicato sul viso delle partecipanti sottoforma di maschera lasciata agire per 15-20 minuti sul viso pulito.

Malattie della pelle

Secondo una revisione di 27 studi su un totale di 1.315 pazienti e 7.181 controlli sani 34:

  • un livello inferiore di selenio è stato riscontrato nei pazienti con psoriasi, acne vulgaris, acne clorica e dermatite atopica rispetto ai controlli sani;
  • un livello inferiore di selenio è stato riscontrato nelle forme gravi di psoriasi rispetto alle forme livi.

Proprietà neuroprotettive

Secondo studi epidemiologici una carenza alimentare di zinco e selenio è associata a disfunzioni cognitive nelle persone anziane 35.

L’integrazione di selenio ha anche ripristinato efficacemente il declino cognitivo associato all’invecchiamento 36.

Precauzioni d’impiego

Viste le basse concentrazioni a cui il selenio è presente nell’organismo umano, un abuso dello stesso potrebbe determinare l’insorgenza di spiacevoli manifestazioni cliniche, quali disturbi gastroenterici, rash cutaneo, fatica, irritabilità e alterazioni di tipo neurologico.

La tossicità del selenio è caratterizzata anche da fragilità e perdita di unghie e capelli, e da lesioni cutanee grossolane.

Nei topi, sia l’eccesso che la carenza di selenio nella dieta hanno causato alopecia con poliosi (una diminuzione o assenza di colore), alterazioni del ciclo del follicolo pilifero e atrofia epidermica 37.

Per questo motivo, il livello orale massimo tollerato secondo i più recenti aggiornamenti è quello di 400mcg giornalieri nell’adulto.

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