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Infiammazione Cronica
L’infiammazione a breve termine è una risposta immunitaria naturale e desiderabile.
Aiuta infatti a circoscrivere ed eliminare lo stimolo lesivo che l’ha generata, impedendo che questo persista danneggiando l’ospite.
Tuttavia, quando si protrae per lungo tempo, l’infiammazione cronicizza diventando un fattore di rischio per diverse malattie 1, 2.
Conseguenze
Numerosi studi suggeriscono che l’infiammazione cronica di basso livello svolge un ruolo importante nell’insorgenza e nella gravità di malattie cardiache, cancro, sindrome metabolica, obesità, morbo di Alzheimer e varie altre malattie degenerative 3, 4, 5, 6.
In tutto il mondo, 3 persone su 5 muoiono a causa di patologie infiammatorie croniche come ictus, malattie respiratorie croniche, disturbi cardiaci, cancro, obesità e diabete 6.
Cause
Mentre l’infiammazione acuta è quasi sempre riconducibile a una causa evidente, in molti casi è difficile risalire alle cause di un’infiammazione cronica.
Tra le cause ben identificabili segnaliamo le malattie autoimmuni (come il lupus e l’artrite reumatoide), la cronicizzazione di un’infezione acuta e i disturbi autoinfiammatori (febbre mediterranea familiare).
L’infiammazione cronica può verificarsi quando le persone sono obese o cronicamente sotto stress 7, 8. Inoltre, l’invecchiamento è associato a un aumento dei livelli di diverse molecole infiammatorie.
Anche l’alcool, l’eccessivo consumo di zuccheri o grassi trans, l’eccessiva esposizione solare, il fumo e l’esposizione cronica ad agenti tossici e irritanti (come la polvere di silice) possono causare infiammazione cronica.
Gli individui con sonno irregolare hanno maggiori probabilità di avere un’infiammazione cronica rispetto a chi ha un sonno costante; pertanto, i disturbi del sonno sono considerati uno dei fattori di rischio indipendenti per l’infiammazione cronica 6.
L’infiammazione cronica è anche correlata al naturale processo di invecchiamento. Le cellule senescenti, infatti, tendono ad assumere un fenotipo secretorio pro-ossidante e pro-infiammatorio. Per ulteriori informazioni su questo argomento leggi il nostro approfondimento: Senolitici | Cosa Sono? | Longevità, Salute, Dieta »
Ruolo della Dieta
Anche la dieta svolge un ruolo cardine nel determinare lo stato infiammatorio dell’organismo.
Nutrienti e Alimenti Pro-Infiammatori | Nutrienti e Alimenti Anti-Infiammatori |
Grassi Trans, Grassi Saturi, Eccesso di grassi Omega-6 in relazione all’apporto di Omega-3
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Grassi Omega-3 e Monoinsaturi
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Alimenti di origine animale trasformati
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Alimenti di origine vegetale
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Zuccheri e Carboidrati Raffinati
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Carboidrati Integrali
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Alcool in Eccesso | Vino Rosso con Moderazione |
Calorie in Eccesso | Lieve deficit calorico (restrizione calorica moderata) |
Per approfondire l’argomento, consigliamo la lettura dei nostri articoli:
L’infiammazione cronica può essere evidenziata da un aumento di alcuni marker nel sangue, tra cui la proteina C reattiva (PCR), l’omocisteina, il TNF-alfa e l’IL-6.
Sintomi
Di seguito elenchiamo alcuni dei segni e sintomi comuni che si sviluppano durante l’infiammazione cronica.
- Dolore al corpo, alle articolazioni o ai muscoli;
- Stanchezza cronica e insonnia;
- Depressione, ansia e disturbi dell’umore;
- Complicazioni gastrointestinali come costipazione, diarrea e reflusso acido;
- Aumento o perdita di peso;
- Infezioni frequenti.
Di seguito illustriamo invece gli antinfiammatori naturali più efficaci per combattere l’infiammazione cronica.
Omega-3
Esistono 3 tipi principali di acidi grassi omega-3:
- EPA (acido eicosapentaenoico);
- DHA (acido docosaesaenoico);
- ALA (acido alfa-linolenico, che rappresenta il precursore di EPA e DHA).
EPA e DHA si trovano esclusivamente nei prodotti marini (alghe, pesce e prodotti della pesca). Buone fonti di ALA sono invece rappresentate da olio e semi di lino, olio di perilla, olio e semi di chia e olio di noci.
Gli omega-3 hanno dimostrato una potenziale utilità nel trattamento di patologie correlate a un meccanismo infiammatorio cronico e di malattie autoimmuni.
Innanzitutto, l’integrazione o una maggiore assunzione dietetica di omega-3 è associata a minori concentrazioni di diversi marker infiammatori, come PCR e IL-6 9, 10, 11, 12, 13.
Soprattutto l’olio di pesce (ricco di EPA e DHA) ha dimostrato potenziai benefici nella gestione di malattie come artrite reumatoide 14, asma 15, 16, diabete di tipo 1 e sclerosi multipla 17, 18, 19, lupus eritematoso sistemico 20, colite ulcerosa, morbo di Crohn e psoriasi 21, 22, 23, 24.
Anche le fonti ricche di ALA, come olio di lino e olio di perilla, hanno dimostrato potenziali benefici nel ridurre l’infiammazione, sebbene l’olio di pesce ricco di EPA e DHA possa essere considerato un antinfiammatorio naturale più efficace 25, 26.
Dosi consigliate: 1-1,5 grammi di omega-3 da EPA e DHA al giorno, oppure 2-6 grammi al giorno di ALA.
Per maggiori informazioni, leggi: Omega 3: Funzioni, Dosaggio, Integrazione »
GLA
L’acido gamma-linolenico (GLA) è un grasso omega 6 che si trova in alcuni oli di semi di piante, come l’olio di enotera, l’olio di ribes nero e l’olio di borragine.
Il corpo può convertire il GLA in sostanze chimiche antinfiammatorie 27.
Una revisione degli studi sulle applicazioni topiche di oli vegetali, segnala come l’olio di borragine abbia effetti sia antiossidanti che antinfiammatori, che possono essere utili per le persone con dermatite atopica 28.
In diversi piccoli studi, su un totale di quasi 600 persone, oli ricchi di GLA come quello di borragine (assunti per via orale) hanno contribuito a mantenere l’integrità della barriera cutanea e ridurre infiammazione, prurito, secchezza, disidratazione e danni da grattamento 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 39.
L’associazione di GLA (da olio di borragine o enotera) e olio di pesce (ricco di EPA) ha ridotto i sintomi dell’artrite reumatoide, l’uso di antidolorifici e il rischio di malattie cardiache in 4 studi su quasi 400 persone 40, 41, 42, 43.
Dosi consigliate: 1-3 grammi al giorno.
Per maggiori informazioni, leggi: Acido Gamma-Linolenico | GLA | Dosi, Benefici, Consigli »
Boswellia
La resina ottenuta dalla corteccia della Boswellia serrata è un antinfiammatorio naturale usato in medicina ayurvedica come rimedio per l’asma e le manifestazioni dolorose che colpiscono le articolazioni 44.
Studi moderni suggeriscono che questo estratto riduce l’infiammazione bloccando l’enzima 5-lipossigenasi, agendo quindi in modo simile ai corticosteroidi 45, 46.
La boswellia è un promettente antinfiammatorio naturale contro l’artrite. In una meta-analisi di 260 pazienti con artrite reumatoide, 400 mg di estratto di boswellia hanno ridotto gonfiore, dolore e rigidità.
I pazienti sono stati anche in grado di ridurre l’assunzione di farmaci antinfiammatori (FANS) e hanno richiesto meno trattamenti di emergenza 47.
In 102 pazienti con malattia di Crohn, gli effetti di un estratto di boswellia sono risultati paragonabili al trattamento standard (mesalazina), con un rapporto rischio-beneficio superiore 46.
Il 70% dei pazienti con asma ha mostrato un miglioramento durante l’assunzione di 300 mg di estratto di boswellia 3 volte al giorno, rispetto al 27% osservato nel gruppo placebo 44.
Dosi consigliate: il dosaggio medio suggerito è di 300-400 mg 3 volte al giorno (dose totale quotidiana 900-1.200mg), ma può variare in relazione alla titolazione dell’estratto.
Per maggiori informazioni, leggi Boswellia | Tutti i Benefici | Dosi, Pelle, Salute »
Olio CBD
I cannabinoidi (CBD e THC) si legano ai recettori degli oppioidi e dei cannabinoidi, riducendo l’infiammazione e rilasciando endorfine che possono ridurre il dolore 48.
L’olio di canapa ad uso alimentare viene estratto dai semi e contiene solo tracce di tetraidrocannabinolo (THC) e cannabidiolo (CBD).
Oli speciali ad alto contenuto di CBD sono ottenuti da foglie, fusti e fiori, e usati come rimedio alternativo per migliorare il dolore cronico, l’ansia, i disturbi del sonno e come farmaco nel trattamento di alcune forme di epilessia 49.
A differenza del THC, il CBD è privo di attività psicoattiva e non crea assuefazione.
Una revisione scientifica ha concluso che i cannabinoidi hanno ridotto in modo forte e sicuro vari tipi di dolore cronico: neuropatico, da artrite, da fibromialgia, da HIV e dolore da sclerosi multipla 50.
Un’altra revisione di 16 studi ha trovato prove significative dei benefici del CBD per le persone con dolore cronico 51.
Secondo un’altra meta-analisi di 90 studi clinici randomizzati su 22.028 adulti, la cannabis medicinale ha dimostrato un’efficacia simile ai farmaci oppioidi nel migliorare il dolore, la qualità del sonno e la funzionalità fisica negli adulti affetti da dolore cronico non oncologico 51a. Tuttavia, il tasso di interruzione del trattamento era inferiore con la cannabis rispetto agli oppioidi.
Dosi consigliate: i dosaggi di CBD usati negli studi variano ampiamente in base all’indicazione clinica, da meno di 5 mg/die a oltre 100 mg/die.
Uncaria
L’uncaria è un altro potenziale antinfiammatorio naturale, con le prove più forti che provengono da studi sull’artrosi e l’artrite reumatoide.
In uno studio su 45 persone con artrosi del ginocchio, l’assunzione di 100 mg di estratto di uncaria per 4 settimane ha ridotto il dolore durante l’attività fisica. Tuttavia, non vi è stato alcun cambiamento nel dolore a riposo o nel gonfiore al ginocchio 52.
Durante una ricerca su 40 pazienti affetti da artrite reumatoide, l’estratto di uncaria (60 mg) combinato con i farmaci convenzionali (sulfasalazina/idrossiclorochina) ha ridotto il numero di articolazioni doloranti 53.
In un altro studio su 95 persone, un integratore alimentare con 300 mg di estratto di uncaria e 1500 mg di maca ha migliorato il dolore articolare, la rigidità e la funzione articolare, con la stessa efficacia della glucosamina solfato. Inoltre, i partecipanti avevano bisogno di farmaci antidolorifici meno frequentemente 54.
Si pensa che l’uncaria riduca l’infiammazione nel corpo, alleviando anche i sintomi dell’artrite reumatoide 55. In effetti, ha ridotto l’infiammazione e il dolore nei ratti con artrite 56.
Il suo principio attivo mitrafilina, ad esempio, inibisce NF-kB e blocca il rilascio di molecole infiammatorie come IL-1, IL-4 e IL-17 e TNF-alfa, con un meccanismo d’azione simile a quello del prednisone 57, 58, 59.
Dosi consigliate: gli studi clinici hanno utilizzato dosi comprese tra 60 e 350 mg di estratto di uncaria al giorno. Il dosaggio può essere suddiviso in 2-3 dosi quotidiane.
Per maggiori informazioni, leggi: Uncaria | Proprietà e Benefici | Artrosi, Artrite, Immunità »
Artiglio del Diavolo
Un estratto acquoso essiccato di Harpagophytum procumbens ha prodotto una significativa attività analgesica dose-dipendente e anti-infiammatoria nei ratti trattati a dosi di 5 e 10 mg/kg 60.
Diversi meccanismi d’azione sembrano sostenere la potenziale attività di questo antinfiammatorio naturale 61:
- diminuzione della sintesi di mediatori dell’infiammazione (ad es. TNF-α e interleuchina-1β);
- inibizione delle metalloproteinasi della matrice e dell’elastasi (che degradano le componenti della cartilagine articolare).
Diversi studi clinici hanno dimostrato che vari estratti di artiglio del diavolo (equivalenti a 50-60 mg di arpagoside al giorno, somministrati per un periodo variabile tra 8 e 16 settimane) hanno migliorato significativamente il quadro clinico di soggetti con artrosi del ginocchio e dell’anca 62, 63, 64.
L’artiglio del diavolo sembra anche particolarmente efficace nel trattamento delle esacerbazioni acute del dolore lombare cronico aspecifico (lombalgia) 65.
Dosi consigliate: estratti acquosi o etanolici che apportino 60-100mg di arpagoside al giorno 66.
Bromelina
La bromelina è un enzima presente negli ananas, in particolare nel loro gambo.
Secondo studi cellulari, la bromelina blocca gli enzimi e le molecole che alimentano l’infiammazione (COX-2, PGE-2, IL-1beta, INF-alfa, IL-6 e TNF-alfa) 68.
In 77 pazienti con artrite reumatoide o artrosi, la bromelina (400 mg) ha migliorato i sintomi generali, ridotto la rigidità articolare e migliorato la funzione fisica 69.
La bromelina ha anche ridotto l’edema dei tessuti, il dolore e la rigidità articolare in 2 studi clinici su 117 persone con osteoartrosi del ginocchio. In uno di questi studi, è risultata efficace quanto il diclofenac, un farmaco antinfiammatorio 70, 71.
Diversi studi hanno dimostrato che la bromelina può ridurre l’infiammazione, il gonfiore, i lividi e il dolore che si verificano dopo l’intervento chirurgico 72.
Dosi consigliate: dai 200 ai 2000mg al giorno lontano dai pasti 4.
Per maggiori informazioni, leggi: Bromelina | Proprietà, Benefici | Usi della Bromelina »
Quercetina
La quercetina è un antiossidante e antinfiammatorio naturale che si trova in vari alimenti, tra cui mele, cipolle, tè, bacche, capperi e vino rosso.
Secondo studi preliminari, la quercetina può aiutare a ridurre l’infiammazione, ma le prove sono limitate 73, 74.
Uno studio di 8 settimane su 50 donne con artrite reumatoide ha osservato che i partecipanti che hanno assunto 500 mg di quercetina al giorno hanno sperimentato una significativa riduzione della rigidità e del dolore articolare al mattino e post-attività 75.
Mostravano anche ridotti marcatori dell’infiammazione, come il TNFα, rispetto alle pazienti che avevano ricevuto un placebo.
Dosi consigliate: 500-1.000 mg al giorno 76.
Per maggiori informazioni, leggi: Quercetina | Proprietà, Benefici, COVID-19 | Funziona? »
Spezie
Tra gli antinfiammatori naturali più studiati rientrano indubbiamente le spezie, come:
Curcuma e Curcumina
La curcumina è il principale componente attivo della curcuma, da sempre oggetto di ricerche per i suoi effetti anti-infiammatori.
In uno studio clinico su oltre 100 persone con diabete di tipo 2 o sindrome metabolica, una combinazione di curcumina e piperina ha prodotto interessanti effetti antinfiammatori (riducendo i livelli di proteina C reattiva) 77.
Una combinazione simile ha ridotto l’infiammazione (diminuendo i livelli di IL4, IL-6 e PCR) in uno studio clinico su 40 persone con artrosi del ginocchio 78.
In uno studio su 45 pazienti con artrite reumatoide, 500 mg di curcumina al giorno hanno migliorato la dolorabilità, il gonfiore articolare e altri sintomi meglio di un farmaco antinfiammatorio 79.
In 241 pazienti con febbre da fieno, 500 mg di curcumina hanno migliorato i sintomi infiammatori (starnuti, prurito, naso che cola e congestione) dopo 2 mesi di integrazione 80.
Durante una ricerca su 89 pazienti con colite ulcerosa, 1 g di curcumina in aggiunta ai farmaci tipici (sulfasalazina o mesalamina) ha ridotto i tassi di ricaduta 81.
Dosi consigliate: 500-1000 mg di curcumina al giorno, meglio se in associazione a piperina. Sono state studiate dosi fino a 10 grammi al giorno e sono considerate sicure, ma possono causare effetti collaterali digestivi 82.
Per maggiori informazioni, leggi: Curcuma | Proprietà, Benefici | Funziona? Dosi e Pericoli »
Zenzero
Lo zenzero sembra esibire proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche, particolarmente utili per alleviare i dolori articolari associati all’artrosi.
Durante uno studio su 64 pazienti con diabete di tipo 2, l’integrazione di zenzero ha ridotto i marcatori dell’infiammazione come TNF-alfa e PCR 83.
In due studi su 267 pazienti con artrosi, l’estratto di zenzero (250 e 255 mg) ha ridotto il dolore al ginocchio 84, 85.
In un piccolo studio, i partecipanti hanno assunto un estratto di zenzero (340 mg) per 4 settimane, beneficiando di un effetto antidolorifico analogo a quello del farmaco antinfiammatorio diclofenac, ma senza i noti effetti collaterali a livello gastrico.
Tuttavia, questo studio aveva un campione di piccole dimensioni e ha testato gli effetti dello zenzero in un breve periodo di tempo. Sono necessari studi su larga scala a lungo termine per meglio definire le proprietà di questo antinfiammatorio naturale 86.
Dosi consigliate: 1-2 grammi al giorno 87.
Per maggiori informazioni, leggi: Zenzero | Proprietà | Benefici e Difese Immunitarie »
Vitamina D
Diverse indagini hanno stimato che dal 20 all’80% delle persone negli Stati Uniti, Canada, Messico, Europa, Medio Oriente e Asia hanno una carenza di vitamina D 88, 89, 90.La vitamina D è un potente modulatore del sistema immunitario e livelli ematici normali aiutano a ridurre l’infiammazione e l’autoimmunità nel corpo.
La vitamina D ha infatti dimostrato di ridurre la secrezione di citochine pro-infiammatorie (IL-1, IL-2, IL-6, IL-8, IL-17, TNF-α, IFN-γ e IL-12) 91, 92, 93, 94 e di aumentare quella di citochine anti-infiammatorie (IL-10 e IL-4) 95, 93, 96, 97.
L’integrazione di vitamina D ha una potenziale utilità in un’ampia gamma di squilibri immunitari, malattie infettive e autoimmuni 98
Gli studi hanno confermato che la carenza di vitamina D è più comune nelle persone con disordini autoimmuni e infiammatori, tra cui sclerosi multipla, psoriasi e artrite reumatoide. Anche le persone con tendenze allergiche tendono a essere più spesso carenti 99.
Alcuni ricercatori pensano che le persone con livelli più alti di vitamina D – come coloro che prendono molto sole e mangiano molto pesce azzurro (che rappresenta uno dei pochi alimenti ricchi di vitamina D) – siano meglio protetti contro una serie di malattie infiammatorie.
Dosi consigliate: da 600 a 2.000 UI di vitamina D3 al giorno, in relazione all’età e ai livelli ematici di vitamina D.
Per maggiori informazioni, leggi: Vitamina D | 10 Benefici Confermati dalla Scienza »
Microalghe
Le microalghe, come la clorella, la spirulina e la klamath, sono ricche di micronutrienti con attività antiossidante e antinfiammatoria 100, 101.
Vantano anche un buon contenuto dell’omega-3 acido alfa-linolenico (ALA), che come abbiamo visto risulta utile per attenuare l’infiammazione 102.
Ad esempio, sono ricche di clorofilla e ficocianine, inclusa la ficocianina-C. Questi fitonutrienti hanno dimostrato di esibire una potente attività antiossidante e antinfiammatoria 103, 102.
La ficocianina-C, in particolare, può combattere i radicali liberi e inibire la produzione di molecole di segnalazione infiammatoria, producendo effetti antiossidanti e antiflogistici 104, 105, 102.
Quando alle persone con diabete sono stati somministrati 8 grammi di spirulina al giorno per 12 settimane, i loro livelli di MDA (un marker di infiammazione) sono diminuiti 106.
Per maggiori informazioni, leggi: Spirulina | Proprietà e Benefici del SuperFood »
Salice
Padre della moderna aspirina, questo antinfiammatorio naturale concentra nella propria corteccia sostanze dotate di azione antidolorifica, antipiretica e antinfiammatoria.
In particolare, la corteccia di salice bianco (Salix alba) contiene salicina, lo stesso composto da cui deriva l’aspirina (acido salicilico) 107, 108.
La salicina assunta tramite la corteccia del salice bianco viene convertita in acido salicilico dal fegato e si ritiene che abbia meno effetti collaterali rispetto all’aspirina 109.
Vari studi randomizzati e controllati con placebo hanno confrontato la corteccia di salice bianco con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), dimostrando un’efficacia paragonabile 109.
Dosi consigliate: la monografia dell’EMA suggerisce dosi da 393 a 786 mg di estratti secchi titolati al 15% in salicina, fino a 2 volte al giorno, per una dose quotidiana totale da 393 a 1572 mg 110.