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Magazine X115 X115 Bufale Cosmetiche | Le Fake News più Comuni sui Cosmetici

Bufale Cosmetiche | Le Fake News più Comuni sui Cosmetici

  • 20 minuti

Introduzione

Fake News Cosmetiche

La sana informazione è l’elemento chiave per comprendere la qualità di un qualsiasi prodotto, cosmetici compresi.

Per stuzzicare la curiosità del consumatore, dunque accaparrarsi l’acquisto del prodotto, molte aziende sono disposte a trasmettere fake news celate sotto forma di messaggi accattivanti e promettenti:

  • nel linguaggio comune, le fake news riferite ai prodotti per la bellezza sono chiamate “bufale cosmetiche“.

Così, nella speranza di preservare (o raggiungere…) una bellezza eterna, molti uomini e donne si affidano a cosmetici venduti come “miracolosi”.

Per tenere il consumatore alla larga dalle campagne pubblicitarie infondate, di seguito un elenco di comuni bufale cosmetiche usate come “armi di seduzione di massa”.

Per acquisti intelligenti, sarebbe anche opportuno non farsi spaventare da falsi miti che potrebbero allontanare da un prodotto di qualità sulla base di preconcetti radicati, ma infondati; questo vale soprattutto per i sedicenti profeti del “green or nothing”.

Bufale sui Cosmetici Antiage

Eterna Giovinezza? Non Esiste!

La chiave per aprire le porte dell’eterna giovinezza non è ancora stata trovata. Eppure, molti cosmetici assicurano di poterla regalare a chiunque, semplicemente, spalmando il loro prodotto sulla pelle.

Nella società attuale, governata da modelli di bellezza, è chiaro che la pubblicità cosmetica si ponga l’obiettivo di attirare il consumatore bombardandolo di promesse e garanzie concepite per sfoggiare una bellezza eterna, a qualunque costo.

A partire da questo presupposto, il consumatore deve saper tenersi alla larga dalle bufale cosmetiche dei prodotti antiage proposti come miracolosi.

Bufala dei Test Scientifici

Per dare una parvenza di efficacia scientificamente dimostrata al cosmetico, molte aziende fanno affidamento a test poco predittivi, affidabili o palesemente “taroccati” (pilotati ad arte).

Ad esempio, semplici test in vitro (in provetta) poco hanno a che fare con la complessità dell’organo cutaneo.

I test di autovalutazione (ad es. il 90% degli utilizzatori ritiene che il prodotto X sia efficace nel ridurre le rughe), hanno una validità scientifica pressoché nulla, specialmente quando vengono eseguiti o sovvenzionati direttamente dall’azienda.

Anche i piccoli test clinici realizzati sotto controllo dermatologico, ma condotti su un numero troppo limitato di soggetti (10 o 20) e con parametri di valutazione affidati alla mera valutazione obiettiva del medico o a materiale fotografico, non hanno particolare significatività scientifica e di efficacia.

Bufala dei Cosmetici Brevettati

Il fatto che un brevetto di invenzione protegga una particolare formula cosmetica, non significa automaticamente che questa sia efficace.

Affermare il contrario, usando il claim “formula brevettata” per dare una parvenza di autorità ed efficacia al cosmetico, è una pubblicità ingannevole e può essere considerata una “bufala cosmetica”.

Bufala dei Cosmetici che “Aiutano a Ridurre le Rughe”

Gli obblighi legislativi che impongono di dimostrare l’efficacia del cosmetico vantata nei messaggi pubblicitari (obiettivo peraltro difficile da ottenere e comunque estremamente oneroso per l’azienda), porta al meno impegnativo utilizzo di frasi che inducono il consumatore a credere che il prodotto sia efficace, senza tuttavia affermarlo direttamente.

In pratica si dichiara che un cosmetico o un ingrediente aiuta ad ottenere un certo effetto, ad esempio aiuta ad attenuare le rughe. In questo modo non si afferma apertamente che questo effetto ci sarà, né tantomeno quanto sarà rilevante, tutelandosi almeno in parte dall’accusa di pubblicità ingannevole.

Bufala dei Sieri “Lifting”

Per definizione, una sostanza liftante agisce sui muscoli e sulla trama collageno-dermica: associare il termine “liftante” a un siero per il viso, è una bufala poiché i sieri non riescono ad agire propriamente con lo stesso effetto.

Se un effetto liftante esiste questo è solo temporaneo e di entità modesta.

Bufala degli “Ultra”

Il suffisso “-ultra” associato a molti termini (es. ultra-idratante, ultra-emolliente ecc.) è senza dubbio una trappola per attirare l’attenzione del consumatore!

In realtà, la differenza tra un “idratante” e un “ultra-idratante” non è definita, quindi assolutamente arbitraria per non dire inesistente.

Bufala delle “Cellule Staminali Vegetali Antietà Rigeneranti”

Le cellule staminali vegetali che si possono trovare più comunemente nei cosmetici possono essere ricavate da matrici naturali come mela, centella asiatica, stella alpina ecc..

Le cellule staminali vegetali derivano da estratti cellulari vegetali, sottoposti a modifiche eseguite tramite tecniche di ingegneria genetica di laboratorio, tali da far produrre un quantitativo superiore di molecole biologicamente attive nella sostanza iniziale.

Nonostante possano essere molto efficaci nella realizzazione di ottimi cosmetici, le cellule staminali vegetali non possono essere paragonate alle cellule staminali della cute umana, ovvero non riescono a far rigenerare la pelle.

Bufala sull’Elastina Antiage

Alcune campagne pubblicitarie vogliono far intendere che la presenza di alcuni attivi in un prodotto da applicare sulla pelle possa incrementare la sintesi di elastina intradermica.

Quanto affermato è una bufala cosmetica: infatti, da quanto emerge dai vari studi, la cute è in grado di sintetizzare elastina solo fino ai 10-15 anni di età.

Successivamente, la produzione di questa proteina si arresta quasi completamente: l’eventuale ri-sintetizzazione dell’elastina da parte dell’organismo è possibile solo in presenza di danni tissutali (es. durante un processo di riparazione o rigenerazione delle ferite, o in determinate patologie infiammatorie articolari a carattere autoimmune).

I cosmetici antiage dovrebbero porsi come obiettivo non tanto la sintesi di nuova elastina, quanto piuttosto la protezione di quella esistente da una degradazione (fenomeno tipico del photo-aging) 1.

Un cosmetico antiage efficace, in grado di agire inibendo gli enzimi che degradano l’elastina, può essere formulato con gli acidi boswellici (molecole terpeniche pentacicliche prodotte da piante del Genere Boswellia): tuttavia, l’etichetta di un simile cosmetico non dovrebbe riportare la scritta “per aumentare la sintesi di elastina”, poiché quest’affermazione potrebbe generare confusione nel consumatore.

Bufala dei Cosmetici Antietà al Collagene e Acido Ialuronico

Collagene e acido ialuronico sono due costituenti fondamentali per la matrice extracellulare: il mantenimento di un adeguato quantitativo di queste sostanze nella pelle è fondamentale per la bellezza e per l’idratazione cutanea.

Queste sostanze sono sintetizzate da speciali cellule chiamate fibroblasti, presenti negli strati cutanei profondi (derma).

Purtroppo, se applicati direttamente sulla pelle collagene e acido Ialuronico non possono assolutamente raggiungere il derma. Piuttosto rimangono “intrappolati” negli strati cutanei superficiali, regalando unicamente un’idratazione di superficie.

Una soluzione efficace per rimpolpare la pelle è rappresentata dalle iniezioni di acido ialuronico (filler). Con un po’ di pazienza, anche gli integratori orali di collagene e acido ialuronico si sono dimostrati efficaci nell’aumentare le concentrazioni di queste macromolecole nel derma entro qualche settimana 7, 8, 9, 11.

Attenzione

I cosmetici formulati con acido ialuronico e collagene sono generalmente associati nella formula ad altri principi attivi, e possono comunque aiutare a mantenere la bellezza della pelle, contribuendo indirettamente a una corretta idratazione della cute.

Tuttavia, considerando che, da soli, i cosmetici con acido ialuronico e collagene non sono sufficienti, per ottimizzare l’effetto, viene spesso richiesta l’associazione con integratori antiage specifici.

Bufala dei Cosmetici Anticellulite

Creme Miracolose?

Per molte donne, sfoggiare una pelle liscia e priva di buccia d’arancia è solo un lontano miraggio: non a caso, l’obiettivo della lotta alla cellulite è diventato oggetto di numerosissime campagne pubblicitarie.

Per far leva sulla sensibilità femminile, le aziende cosmetiche promuovono i loro prodotti anticellulite con slogan e messaggi davvero geniali, così intriganti da risultare veritieri e più credibili che mai.

In realtà, eliminare la cellulite non è così semplice, tantomeno con la sola applicazione di una crema; dunque, anche se i cosmetici “di qualità” possono aiutare a migliorare la condizione, è bene essere consapevoli che i rimedi cosmetici devono comunque essere sempre supportati da strategie alimentari e da uno stile di vita adeguato.

Bufala dei “Cosmetici Anticellulite ad Azione Immediata”

Molti cosmetici anticellulite vengono formulati con semplici estratti vegetali.

Nonostante la loro azione possa risultare, per certi versi, efficace, i derivati vegetali promossi come “anticellulite” (es. caffeina, carnitina, quercitina ecc.) riescono ad esercitare appieno la loro attività solo quando sottoposti a specifiche tecnologie di laboratorio.

Un esempio…

Un esempio di tecnologia avanzata è rappresentato dal fitosoma ®: si tratta di una metodica di laboratorio brevettata, in cui si dà origine a un complesso tra un fosfolipide e un principio attivo naturale.

La tecnica, sfruttata per ottimizzare la biodisponibilità dei costituenti attivi e migliorare l’assorbimento trans-cutaneo, si pone l’obiettivo di ottimizzare l’effetto finale e raggiungerlo più velocemente.

Dunque è bene fare attenzione a non farsi illudere da bufale commerciali “anticellulite ad azione immediata”, soprattutto in assenza di molecole trattate con una tecnologia di laboratorio avanzata.

Bufala dei Cosmetici Anticellulite con “Effetto Urto Caldo-Freddo”

L’effetto urto caldo-freddo promesso da alcuni cosmetici può risultare un’aspettativa accattivante: effettivamente, questo meccanismo dovrebbe essere mirato a stimolare il microcircolo attraverso un’alternanza di vasodilatazione e vasocostrizione, determinando dunque una sensazione gradevole di caldo e freddo, ma soprattutto efficace.

Cause della Cellulite

Ricordiamo brevemente che le alterazioni vascolari rappresentano una delle principali cause della cellulite: quando la circolazione linfatica e sanguigna non sono perfettamente funzionanti, il contenuto delle cellule adipose può riversarsi nello spazio intracellulare, contribuendo all’infiammazione e alla formazione della pelle a buccia d’arancia.

La riattivazione del microcircolo favorisce l’ossigenazione dei tessuti e degli scambi metabolici, stimolando di conseguenza anche l’azione dei fibroblasti.

L’effetto “caldo-freddo” dovrebbe essere conseguenza della presenza di alcuni principi attivi nella formula, in grado di agire – una volta applicati sulla pelle – stimolando il microcircolo.

Tuttavia, alcuni attivi producono una sensazione di freschezza non agendo propriamente a livello del microcircolo: è il caso, ad esempio, del mentolo (riconoscibile in etichetta dal nome INCI Menthol), in grado di raffreddare la superficie cutanea attraverso una rapida evaporazione dell’acqua tramite la pelle (dunque non esercitando un’effettiva vasocostrizione).

Inoltre, per determinare l’effetto “caldo”, i principi attivi ideali dovrebbero indurre una vasodilatazione; tuttavia, pensare di indurre una vasodilatazione con attivi specifici (es. etile nicotinato) in una zona colpita da cellulite – in cui la causa principale va ricondotta all’eccessiva dilatazione dei vasi – dovrebbe far pensare a una possibile bufala commerciale.

Bufala dei Cosmetici Anticellulite con “Cellule Staminali Vegetali”

Senza dubbio, i cosmetici anticellulite formulati con cellule staminali vegetali attirano l’attenzione del mondo femminile, regalando una speranza nella definitiva lotta alla pelle a buccia d’arancia.

Effettivamente, le cellule staminali ricavate, ad esempio, da centella asiatica riescono a produrre un quantitativo più elevato di centellosidi (sostanze attive dall’azione capillarotropa) 2.

Tuttavia, a livello pratico, è impensabile che un intero tessuto cutaneo possa essere rigenerato mediante semplici cellule staminali vegetali, dunque si consiglia di far attenzione a termini “ingannevoli” riportati in etichetta.

Bufale dei Cosmetici Idratanti

I cosmetici idratanti rappresentano una linea di tendenza estremamente popolare e ricercata, poiché la corretta idratazione della pelle si pone alla base degli obiettivi più desiderabili per mantenere una pelle bella, morbida e compatta.

Per pubblicizzare al meglio le potenzialità degli idratanti, molte aziende tentano di stuzzicare la curiosità del consumatore dichiarando in etichetta informazioni poco corrette o improprie.

Non a caso, il termine “idratante” viene spesso abusato nelle campagne pubblicitarie, tanto da ritrovarsi spesso associato a sostanze che, in realtà, non agiscono propriamente come idratanti.

Bufala degli Oli “idratanti”

In alcune etichette cosmetiche si può leggere la frase:

  • arricchito con oli vegetali idratanti“.

Una simile affermazione è una bufala cosmetica a tutti gli effetti, poiché gli oli non possono agire come idratanti* propriamente detti.

*Cosa significa idratante?

Per definizione, una sostanza si definisce idratante quando è in grado di favorire la penetrazione di acqua all’interno dell’organismo, attraverso la cute.

Tuttavia, sarebbe opportuno affermare che gli oli vegetali (es. olio di mandorle dolci, burro di karité, olio di jojoba ecc.) possono contribuire a mantenere un’adeguata idratazione cutanea esercitando un effetto emolliente.

In altri termini, sarebbe corretto affermare che gli oli vegetali riducono la disidratazione indirettamente, prevenendo l’evaporazione dell’acqua dallo strato corneo.

Bufala degli Oli Essenziali “Idratanti”

Le essenze (ovvero gli oli essenziali) non ricoprono alcun ruolo idratante; al contrario, possono alterare la funzionalità della barriera cutanea e sensibilizzare la pelle.

Bufala dell’Aloe Idratante

L’aloe vera gel rientra in numerosi cosmetici di ultima generazione; pertanto, enfatizzarne la presenza in un cosmetico potrebbe far cadere in inganno il consumatore.

Nonostante la sua indubbia potenzialità contro ustioni e ferite, il gel di aloe viene spesso decantato come un’efficace molecola idratante.

Una simile affermazione può confondere il consumatore, dunque va considerata una bufala cosmetica: il gel di aloe non agisce propriamente come idratante (non fa penetrare più acqua), quanto piuttosto come umettante (favorisce il trattenimento dell’acqua sulla superficie della pelle).

Bufala sull’Idratazione “profonda”

Non è raro leggere in alcune etichette di cosmetici idratanti la promessa di un’idratazione profonda.

Il termine “profonda” è improprio, poiché, in cosmesi, l’idratazione “profonda” si riferisce alla capacità di apportare idratazione a livello dermico; in generale, un semplice cosmetico non può raggiungere lo strato dermico.

Bufala di “Acido Ialuronico e Collagene Idratanti”

Il collagene e l’acido ialuronico rientrano spesso nella formulazione dei cosmetici antiage:

  • il collagene è una proteina essenziale, la più abbondante dell’organismo 3, che funge da sostegno per gli organi e i tessuti;
  • l’acido ialuronico è uno dei principali elementi compositivi del tessuto connettivo, un glicosaminoglicano, ovvero un polisaccaride ad alto peso molecolare.

Insieme all’elastina e ad altri glicosaminoglicani, acido ialuronico e collagene costituiscono la matrice extracellulare, una struttura tridimensionale che conferisce elasticità, tonicità e turgore alla pelle.

Nonostante l’adeguato quantitativo di collagene e acido ialuronico nella superficie della pelle assicuri elasticità, compattezza e morbidezza alla cute, da sole, queste sostanze non agiscono come idratanti, quanto piuttosto come umettanti: infatti, favoriscono l’adesione delle molecole d’acqua alle cheratine della pelle.

La sola presenza di collagene e/o di acido ialuronico in una formula non è sufficiente per idratare la pelle, dunque associare il termine “idratante” a collagene e acido ialuronico va considerata una bufala cosmetica.

Bufala sui Filtri Solari Fisici e Chimici

Cosa sono i Filtri Fisici e Chimici?

Prima di descrivere la bufala sui filtri solari, è bene ricordare la differenza tra i filtri chimici e i filtri fisici, sostanze utilizzate nella realizzazione di cosmetici solari.

Filtri Fisici

Per definizione, i filtri fisici (es. biossido di titanio, ossido di zinco) sono filtri inorganici e insolubili che, applicati sulla pelle, formano un particolato.

La dimensione delle particelle dei filtri fisici viene valutata in misura di “nano”.

Agiscono riflettendo le radiazioni UV e la luce visibile: sono riconoscibili perché, una volta applicati sulla pelle, formano un “effetto bianco”.

Filtri Chimici

I filtri chimici (o filtri organici) agiscono assorbendo le radiazioni UV, cedendole sotto forma di altra energia.

Sono riconoscibili perché, una volta applicati, non formano un effetto bianco.

Tra i filtri chimici, si annoverano ad esempio i derivati:

  • del benzofenone;
  • della canfora;
  • dell’acido cinnamico;
  • dell’acido salicilico.

In Cosa Consiste la Bufala?

In un contesto di filtri solari, la bufala si nasconde nell’utilizzo errato della definizione e della differenziazione impropria tra i filtri fisici e chimici: in realtà, tutti i filtri agiscono sia come agente fisico (perché assorbono, diffondono e riflettono le radiazioni UV), sia come agente chimico, perché ogni sostanza esistente (compresa l’acqua!) è una sostanza chimica.

In termini di impatto sull’ambiente, i sostenitori dei filtri fisici come filtri “sani” per l’ambiente, promuovono in realtà una bufala.

Infatti, sembra che i filtri fisici siano potenzialmente dannosi per gli animali marittimi (a differenza dei filtri chimici): ogni volta che ci si immerge in mare dopo l’applicazione di una crema solare a base di filtro fisico, si rischia di riversarvi sostanze nocive, gravando in maniera pesante sull’ambiente.

Falso Mito dei Sali di Alluminio Cancerogeni nei Deodoranti

Antitraspiranti: Sostanze Sicure per la Pelle

Negli ultimi anni, la presenza di alluminio all’interno della formula dei deodoranti ha rappresentato, per molti, un pretesto per non acquistare un simile prodotto.

Infatti, secondo alcune evidenze scientifiche, gli antitraspiranti contenenti alluminio cloruro o altri sali di alluminio potrebbero incrementare il rischio di cancro al seno.

Tuttavia, queste sostanze sono impiegate da molti anni nel trattamento dell’iperidrosi (ipersudorazione), come sostanze sicure; tant’è che il profilo di sicurezza dei sali di alluminio contro l’ipersudorazione è stato approvato da vari studi, e ad oggi non ci sono dati tossicologici che possano confermare una simile ipotesi 4.

Attenzione

Ad ogni modo, è doveroso sottolineare che i sali di alluminio devono essere utilizzati comunque con moderazione, poiché un impiego scorretto o esagerato potrebbe provocare irritazione delle ghiandole.

Falso Mito dei Derivati del Petrolio

Derivati del Petrolio e Sicurezza

In un cosmetico, la presenza di olio di paraffina, vaselina e altri derivati paraffinici (ovvero derivati della lavorazione del petrolio), è da considerarsi estremamente sicura (in ambito cosmetico).

Il consumatore inesperto potrebbe essere tentato di tenersi alla larga da prodotti cosmetici contenenti paraffina, vaselina o simili, nell’infondata credenza secondo cui gli scarti derivati dalla lavorazione del petrolio potrebbero accumularsi sulla pelle, aumentando il rischio di cancro.

Il consumatore va rassicurato: la legge sui prodotti cosmetici impone che le impurità che potrebbero derivare dalla lavorazione del petrolio devono essere presenti (se presenti) in concentrazioni così basse da non generare alcun rischio per la salute umana.

Paraffina, vaselina, derivati paraffinici e isoparaffinici possono essere considerati privi dei pericolosi contaminanti derivati dalla lavorazione del petrolio, rappresentando eccellenti ingredienti “barriera” nelle emulsioni emollienti di lunga durata 5, 6, 7, 8.

Si veda ad esempio la seguente tabella, da cui emerge la maggiore efficacia dei petrolati nel ridurre la perdita di acqua cutanea 1.

Sostanza applicata Valori TEWL (g hm −2 )
Prima del trattamento 30 minuti dopo il trattamento
Olio di jojoba 11,82 ± 2,18 11,82 ± 2,68
Olio di semi di soia 10,78 ± 2,03 9,88 ± 2,06
Olio di avocado 11,70 ± 1,61 9,93 ± 2,22
Olio di mandorle 11,82 ± 1,35 10,67 ± 1,54
Olio di paraffina 11,95 ± 1,54 10,70 ± 1,78
Vaselina 10,95 ± 2,1 5,08 ± 1,78

Derivati del Petrolio Comedogenici

Anche se potrebbero non essere la scelta migliori per pelle grasse, a tendenza acneica quella dei cosmetici comedogenici perché contengono derivati del petrolio è un’altra bufala comune.

L’accusa ritiene che la vaselina o la paraffina favorirebbero l’acne (comportandosi da agenti comedogenici) per occlusione dei follicoli e la mancata espulsione di batteri e sostanze di rifiuto dalla pelle.

Tuttavia, studi scientifici pubblicati in riviste autorevoli internazionali di settore, hanno completamente destituito tali affermazioni di ogni fondamento 11.

Si consideri inoltre che:

  • la presenza di un ingrediente potenzialmente comedogenico nella formulazione, non comporta che il cosmetico che lo contiene sia comedogenico, e viceversa;
  • i test di comedogenicità utilizzati in letteratura sono un argomento controverso, con risultati spesso discordanti; pertanto test vergognosi e assurdi, vengono presi come pretesto per definire comedogenico un ingrediente che in realtà non lo è (o non lo è di più di altri classificati come “non comedogenici).

Derivati del Petrolio Naturali

La diceria secondo cui la paraffina e i petrolati non sono naturali è un’altra bufala cosmetica: queste sostanze sono idrocarburi fossili, dunque si ritrovano in natura.

Tuttavia, va detto che le problematiche relative alla sicurezza di alcuni derivati del petrolio ha inevitabilmente portato a selezionare i derivati del petrolio, per scegliere esclusivamente quelli che possono considerarsi sicuri per le formule dei cosmetici.

Falso Mito dei Parabeni Allergenici

I Parabeni sono Allergenici?

La diceria secondo cui i parabeni all’interno dei cosmetici sono allergenici non è del tutto corretta.

Infatti, i parabeni sono sostanze utilizzate nei cosmetici e nei farmaci orali per la loro azione antimicrobica; nonostante il profilo di sicurezza di queste sostanze sia buono, alcune persone hanno sviluppato un’ipersensibilità nei loro confronti, tale da poter degenerare in una reazione cutanea allergica o irritativa.

Quanto scritto non significa che i parabeni possano essere considerati sostanze allergeniche, ma lo sono solo per le persone sensibili verso le stesse.

Attenzione

I parabeni sono conservanti sicuri ed efficaci, accuratamente normati nella dose per ogni singola molecola che rientra in questa categoria.

Ovviamente, esistono sostanze non parabeniche con un profilo allergologico maggiore rispetto ad altre: ad esempio, i cessori della formaldeide o i derivati dei tiazolinoni (es. Imidazolidinyl Urea) risultano più aggressivi per le persone sensibili, rispetto i parabeni più delicati 9.

La Bufala dei Cosmetici “Senza”

Moltissimi cosmetici vengano pubblicizzati per la loro formula priva di determinati ingredienti controversi, (ad es. petrolati, parabeni, sali di alluminio ecc.):

Mentre questa caratteristica scritta a caratteri piccoli può essere una semplice informazione fornita al consumatore, quando la si enfatizza oltremodo può diventare un claim comparativo verso prodotti analoghi che quell’ingrediente invece lo contengono.

Scrivere ad esempio “Senza parabeni perché si sospetta che siano interferenti endocrini” può essere considerata una pratica commerciale sleale, in quanto trattasi di pubblicità comparativa non supportata che danneggia ingiustamente i cosmetici che utilizzano quell’ingrediente.

La Bufala dei Cosmetici “Ipoallergenici”

Il termine “ipoallergenico” non è regolamentato.

Sostenere che un cosmetico ipoallergenico è certamente sicuro per le pelli a tendenza atopica è una bufala cosmetica.

Significa semplicemente che secondo il produttore (che sta cercando di vendervi il prodotto) la probabilità di scatenare una reazione allergica da contatto è bassa (ma non esiste un riferimento normativo che la quantifichi).

Il claim “ipoallergenico” risulta pertanto fuorviante, perché non garantisce affatto l’evitamento di reazioni allergiche anche gravi in seguito all’applicazione del prodotto.

L’unica tutela per il consumatore che soffre di una qualche allergia è leggere la lista ingredienti ed individuare gli ingredienti a cui si potrebbe essere allergico.

Come Segnalare le Bufale Cosmetiche

Autority Antitrust

A tutela del consumatore, sono previsti organi di controllo deputati a valutare le bufale cosmetiche e le varie forme di pubblicità ingannevole.

In particolare, la più nota Autority Antitrust è l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM), responsabile di:

  • presidiare e controllare che le comunicazioni aziendali avvengano conforme alle reali caratteristiche dei cosmetici;
  • smascherare eventuali pratiche di pubblicità ingannevole per il consumatore;
  • intervenire quando i messaggi pubblicitari che garantiscono una particolare efficacia cosmetica non sono supportati da reali studi scientifici e dimostrati;
  • intervenire quando i messaggi pubblicitari possono essere interpretati come strumenti tali da indurre il consumatore all’acquisto di quel prodotto, senza supporto di dati scientifici.

Le bufale cosmetiche – dunque casi di pubblicità ingannevole o pratiche commerciali scorrette – possono essere segnalate, sia attraverso specifiche associazioni dei consumatori, sia per iniziativa del singolo alle Autority Antitrust.

Cosa Succede all’Azienda

A seguito di una segnalazione di una bufala cosmetica, seguono indagini approfondite e specifiche, indirizzate a indagare sul potenziale inganno commerciale.

A seguito di messaggi pubblicitari ingannevoli, le aziende possono incorrere a sanzioni importanti: come stabilito dalla normativa, in base alla gravità della bufala, l’azienda può essere costretta a pagare una multa fino a 5 milioni di euro.

Ovviamente, oltre alla sanzione pecuniaria, l’azienda dovrà ritirare il prodotto dal commercio, o perfino modificare il mezzo pubblicitario selezionato per la divulgazione dello stesso, al fine di rimediare alla bufala cosmetica pubblicizzata o alla campagna pubblicitaria ingannevole promossa.

Bibliografia aggiuntiva

Bufale cosmetiche, di Andrea Fratter pubblicato da Aracne

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