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Magazine X115 X115 Vitamine nei Bambini | Integratori Utili e Dannosi

Vitamine nei Bambini | Integratori Utili e Dannosi

  • 12 minuti

Generalità

Il periodo dell’infanzia è caratterizzato da una continua crescita ed evoluzione sul piano fisico, cognitivo, emotivo e sociale.

Man mano che i bambini crescono, è importante che ricevano abbastanza micronutrienti (vitamine e minerali), necessari per uno sviluppo ottimale.

A causa dell’aumento della crescita e del metabolismo, le esigenze nutrizionali dei bambini sono più elevate in proporzione al peso corporeo rispetto agli adulti; risultano invece inferiori in termini assoluti.

Importanza di una Dieta equilibrata

Una dieta equilibrata è in grado di fornire al bambino tutti i micronutrienti di cui ha bisogno.

Inoltre, è importante per stabilire modelli alimentari sani, utili per la prevenzione di condizioni croniche e malattie nell’età adulta, tra cui obesità, diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, sindrome metabolica e osteoporosi.

Studi hanno dimostrato che l’aterosclerosi inizia nell’infanzia, con depositi di colesterolo e suoi esteri (strie lipidiche) nell’intima delle grandi arterie muscolari 1. Inoltre, circa il 40% dei bambini in sovrappeso continuerà a esserlo anche durante l’adolescenza e il 75-80% degli adolescenti obesi continuerà a esserlo anche in età adulta 2.

Quando servono

L’integrazione vitaminica nei bambini è indicata nelle condizioni in cui si riscontra un’oggettiva carenza di vitamine o un rischio concreto di svilupparla.

L’integrazione vitaminica è importante e consigliabile in caso di carenze nutrizionali, come sindromi da malassorbimento, diete carenti o apporto inadeguato.

Inoltre, numerose vitamine e loro derivati hanno potenzialità terapeutiche nella prevenzione e nel trattamento di molte malattie, incluse condizioni emergenti dell’età pediatrica come il diabete di tipo 2 e la sindrome metabolica 3.

È il caso, soprattutto, della vitamina C e della vitamina D.

L’integrazione di vitamina A riduce significativamente la mortalità infantile nelle regioni povere del Pianeta ad alto rischio di carenza di vitamina A 4, 5.

È stata anche proposta la somministrazione di vitamina D in pazienti pediatrici con otite ricorrente 6 e quella di vitamina C in disturbi come depressione, insufficienza renale cronica e anemia da carenza di ferro 7, 8, 9.

Raccomandazioni

Detto questo, i genitori dovrebbero essere consapevoli che:

  • il bambino andrebbe educato prima di tutto a un’alimentazione sana ed equilibrata;
  • gli integratori di vitamine per bambini non possono e non devono sostituirsi a una dieta sana ed equilibrata, e a uno stile di vita sano;
  • è opportuno che l’assunzione dell’integratore venga discussa preventivamente con il pediatra, soprattutto se il bambino soffre di particolari disturbi o malattie;
  • in determinate circostanze, gli integratori di vitamine per bambini sono senz’altro utili, ma in generale non rappresentano una "pillola magica".
    Un eccessivo entusiasmo e informazioni inadeguate sui loro benefici possono portare a un uso eccessivo e "malsano", trascurando gli effetti collaterali 10.

La migliore fonte di vitamine rimane una dieta equilibrata, associata a uno stile di vita sano, in particolare durante la crescita 11.

Carenze di Vitamine nei Bambini

Un apporto inadeguato di sostanze nutritive può compromettere la crescita e lo sviluppo dei bambini.

Gli integratori vitaminici e minerali sono quindi necessari per i bambini a rischio di carenze, come quelli 12, 13, 14, 15:

  • a cui viene imposta una dieta vegetariana o vegana; questi bambini possono essere a rischio di carenze di calcio, ferro, zinco e vitamine B12 e D 12;
  • sono restii al consumo di determinati gruppi di alimenti (ad es. latticini, vegetali freschi, carne e pesce) 15, 16;
  • hanno una scarsa esposizione solare (es. uso massivo di protezione solare, evitamento del sole ecc.), con conseguente carenza di vitamina D;
  • soffrono di particolari disturbi o malattie che compromettono l’assorbimento intestinale di micronutrienti o ne aumentano le perdite (ad esempio celiachia, malattie infiammatorie intestinali, cancro o fibrosi cistica) 14, 17, 18, 19;
  • hanno subìto un intervento chirurgico di resezione dell’intestino e dello stomaco.

Se le carenze vitaminiche non vengono in qualche modo colmate, possono condurre a gravi conseguenze, come una crescita anormale e ritardi nello sviluppo 20.

Vitamina Cause di Carenze, Fattori di rischio, Considerazioni
Vitamina A Rara nei paesi ad alto reddito, è comune nei paesi in via di sviluppo, soprattutto nei bambini e nelle donne incinte. La carenza di vitamina A rimane una delle principali cause di cecità pediatrica nei paesi in via di sviluppo. Inoltre, è associata all’aumento della mortalità e morbilità da malattie infettive.
Vitamina D

Molto comune, specie nei bambini di pelle scura, nei neonati prematuri e in caso di svezzamento ritardato o allattamento al seno prolungato ed esclusivo.

Bassi livelli di vitamina D sono frequenti anche in certe condizioni patologiche, come malassorbimento, insufficienza epatica e/o renale e iperparatiroidismo, immobilità prolungata e in caso di co-somministrazione di alcuni farmaci (es. fenitoina, carbamazepina, steroidi e farmaci antimicotici).

Afroamericani e ispanici o soggetti con scarsa esposizione al sole e bambini obesi sono a ulteriore rischio di carenza di vitamina D.

Vitamina E

Rara; può essere il risultato di malattie da malassorbimento dei grassi.

Una carenza di vitamina E può essere osservata nei bambini affetti da ridotto assorbimento gastrointestinale, malassorbimento dei lipidi e disturbi congeniti specifici che ne compromettono l’assorbimento e la conservazione nel fegato.

Vitamina K Rara; può essere il risultato di malattie da malassorbimento dei grassi. Viene somministrata dai medici alla nascita per la prevenzione della sindrome emorragica neonatale 21
Vitamina B1 Rara, ma comune se si basa la propria dieta sul consumo prevalente di cereali raffinati (es. riso bianco)
Vitamina B2 Rara, ma comune se si basa la propria dieta sul consumo prevalente di cereali raffinati (es. riso bianco)
Vitamina B3 Comune se si basa la propria dieta sul consumo prevalente di mais. Favorita dall’alcolismo cronico
Vitamina B5 Estremamente rara
Vitamina B6 Rara, può essere osservata in caso di malattie renali allo stadio terminale o sindromi da malassorbimento, come la celiachia, il morbo di Crohn o la colite ulcerosa
Vitamina B7 Rara, più comune negli alcolisti
Vitamina B9

Una dieta inadeguata (povera di vegetali freschi) è all’origine della maggior parte dei casi di carenza di acido folico, che risulta nel complesso abbastanza comune.

Inoltre, con la somministrazione di alcuni farmaci (es. barbiturici, estroprogestinici), si può verificare un ridotto assorbimento o un aumentato fabbisogno.

Anche disturbi da malassorbimento e mutazioni specifiche in geni coinvolti nel metabolismo dell’acido folico sono cause possibili di carenza.

L’integrazione di acido folico è fondamentale in gravidanza per prevenire i difetti del tubo neurale nel nascituro e varie complicazioni della gravidanza.

Vitamina B12

Comune nei vegani e nei soggetti con anemia perniciosa (malattia rara nei bambini).

I neonati nati da madri con carenza di vitamina B12 durante la gravidanza hanno un alto rischio di sviluppare deficit di crescita, anoressia, movimenti involontari, iperpigmentazione, elettroencefalogramma anormale (EEG) e ritardi nello sviluppo del linguaggio 22

Vitamina C

La carenza di vitamina C è più frequente nei paesi occidentali nel contesto di diete restrittive, in soggetti con autismo o malattie neurologiche, ridotto assorbimento dovuto a disturbi gastrointestinali, e in condizioni renali (insufficienza renale cronica e dialisi).

Bambini che non assumono vegetali freschi potrebbero avere un’assunzione inadeguata di questa vitamina, anche se la carenza grave nei soggetti sani è rara.

L’integrazione di vitamina C in associazione al ferro migliora l’assorbimento del minerale.

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Per la presenza di estratti vegetali, a titolo cautelativo, l’assunzione di Vitamina C Suprema ® è sconsigliata ai bambini salvo diverso parere medico.

Vitamina D e Bambini

L’unica "vitamina pediatrica" per la quale esiste una forte evidenza di carenza clinica in Italia e nei Paesi industrializzati è la vitamina D 45.

L’assunzione alimentare di questa vitamina è generalmente bassa in tutte le fasce d’età, e lo è ancora di più nei bambini che non mangiano pesci grassi (come il salmone), latticini e alimenti carnei.

Conseguenze della carenza

Una grave carenza di vitamina D nei neonati e nei bambini provoca la mancata mineralizzazione delle ossa, portando a una condizione nota come rachitismo.

Le ossa colpite da rachitismo diventano deboli, fragili e deformi.

Oltre a mantenere le ossa sane e forti, la vitamina D aiuta anche il sistema immunitario, il cuore, il cervello e altri organi a funzionare correttamente.

La carenza di vitamina D non è rara in Italia e in Europa, con conseguente rachitismo e ipocalcemia sintomatica 23, 24, 25, 26, 27.

I fattori di rischio includono l’origine etnica asiatica o afro-caraibica, la prematurità e l’allattamento al seno prolungato ed esclusivo con svezzamento ritardato 28.

Neonati

Secondo le attuali raccomandazioni, il neonato dovrebbe ricevere l’integrazione di 400 unità internazionali (UI) di vitamina D al giorno, a partire dai primi giorni di vita 29.

A tal proposito, si consideri che il latte materno è l’alimento preferibile e più completo per il neonato, in grado di apportare tutti gli elementi nutritivi di cui ha bisogno, nelle giuste proporzioni.

Tuttavia, l’American Academy of Pediatrics raccomanda che tutti i bambini allattati al seno e parzialmente allattati al seno ricevano un supplemento di vitamina D per via orale di 400 UI/die 30.

Sole e Vitamina D

Il beneficio più noto della luce solare è la capacità di indurre la sintesi di vitamina D nella pelle.

In effetti, la maggior parte dei casi di carenza di vitamina D è dovuta alla mancanza di esposizione al sole.

L’American Academy of Pediatrics (AAP) ritiene fermamente che tutti i bambini dovrebbero essere tenuti lontani dal sole diretto il più possibile e indossare la protezione solare mentre sono al sole, per evitare il rischio a lungo termine dell’esposizione solare, che può contribuire al cancro della pelle 31.

Poiché la protezione solare impedisce alla pelle di produrre vitamina D, si consiglia di parlare con il pediatra della necessità di somministrare gocce di vitamina D.

Questa posizione, tuttavia, risulta perlomeno discutibile.

Amico o Nemico?

Il sole, in effetti, possiede innumerevoli benefici, che secondo molti studi superano di gran lunga i rischi, anche sul piano oncologico 32.

Quello che andrebbe evitata assolutamente è l’esposizione solare scottante, soprattutto nei bambini.

Si consideri che 33:

  • alle nostre latitudini, la sintesi cutanea di vitamina D è rilevante solo nelle ore centrali della giornata, dalla fine della primavera a settembre;
  • i soggetti bianchi con pelle chiara (fototipo II) che vivono a 40° di latitudine (più o meno all’altezza della Basilicata) possono ottenere il fabbisogno annuale di vitamina D trascorrendo 34:
    • circa 15 minuti al sole tra le 11:00 e le 15:00
    • con viso, braccia e gambe esposti (metà del tempo se in costume da bagno)
    • 2 o 3 volte a settimana
    • nei mesi da maggio a ottobre.
  • l’applicazione topica di una crema solare con un SPF di 30 riduce la capacità della pelle di produrre vitamina D3 del 98% circa 35.

Naturalmente, l’esposizione solare dev’essere breve e comunque graduale, commisurata al proprio fototipo e non scottante. Infatti, le scottature solari (specialmente durante l’infanzia) aumentano il rischio di cancro della pelle (melanoma e non melanoma) 36.

Tuttavia, un numero ben più elevato di tumori potrebbe derivare dall’insufficiente esposizione solare 37.

Per ulteriori informazioni, consigliamo di consultare il pediatra.

Attenzione anche al Calcio

La vitamina D risulta determinante nell’aumentare l’assorbimento di calcio nell’intestino. Da ciò derivano i suoi benefici per il mantenimento della mineralizzazione ossea.

In assenza di vitamina D, l’intestino assorbe circa il 10-15% del calcio alimentare e il 60% del fosforo. In presenza di vitamina D, l’entità dell’assorbimento aumenta fino al 30-40% per il calcio e all’80% per il fosforo 38.

Tuttavia, se la dieta è carente di calcio, l’azione della vitamina D da sola potrebbe non essere sufficiente.

I bambini grandi e gli adolescenti possono essere particolarmente a rischio di carenze di calcio, a causa di un’assunzione inadeguata con la dieta.

Si consideri che molti bambini e adolescenti tendono a sostituire il latte con bevande analcoliche tipo soda 39. Queste bevande risultano non solo prive di calcio, ma anche mediamente ricche di fosforo.

Oggi sappiamo che l’aumento dell’apporto di fosforo da bibite analcoliche (ad alto contenuto di acido fosforico) e di additivi alimentari (ricchi di fosfati) può avere effetti negativi sulla salute delle ossa 40.

Precauzioni

Se vengono somministrati integratori vitaminici ai bambini, è prima di tutto importante che non danneggino (primum non nŏcēre).

Gli integratori vitaminici o minerali possono essere tossici per i bambini, ma solo se assunti in quantità eccessive.

Questo è particolarmente vero per le vitamine liposolubili (A, D, E, K) 41.

I multivitaminici in forma di caramelle gommose possono portare il bambino ad abusarne e andrebbero quindi conservati lontano dalla sua portata.

Uno studio ha citato tre casi di tossicità da vitamina A nei bambini a causa di un eccesso di vitamine simili a caramelle 42, 43.

Anche gli integratori alimentari per adulti (inclusi quelli di vitamine e minerali) andrebbero tenuti lontani dalla portata dei bambini.

Si consideri ad esempio che il ferro è la causa più comune di morte da avvelenamento nei bambini. Tra il 1983 e il 2000, almeno 43 bambini statunitensi sono morti per ingestione involontaria di integratori contenenti alte dosi di ferro (36-443 mg di ferro/kg di peso corporeo) 44.

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