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Magazine X115 X115 Coenzima Q10 | Tutti i Benefici | Dosi, Efficacia, Controindicazioni

Coenzima Q10 | Tutti i Benefici | Dosi, Efficacia, Controindicazioni

  • 31 minuti

Generalità

Il coenzima Q10 è una sostanza naturale ad azione antiossidante.

Noto anche come ubichinone, si trova in alcuni alimenti, viene prodotto dall’organismo umano ed è ampiamente disponibile come integratore alimentare.

Ricche fonti di coenzima Q10 includono carne, pollame e pesce. Altre buone fonti comprendono gli oli di soia, mais, oliva e canola, la frutta secca oleosa e i semi. Frutta, verdura, uova e latticini sono fonti moderate di coenzima Q10 1.

Diverse patologie, come le malattie neurodegenerative, la fibromialgia, il diabete, il cancro, le malattie mitocondriali, le patologie muscolari e l’insufficienza cardiaca, sono associate a bassi livelli di CoQ10 nel sangue 2.

Si è quindi ipotizzato che aumentare i livelli di Coenzima Q10, tramite una specifica integrazione, potesse apportare un qualche beneficio 3, 4, 5.

Nonostante i risultati positivi raccolti in alcuni studi, in Italia il coenzima Q10 non è approvato per il trattamento di condizioni mediche. Mancano infatti solide prove scientifiche per raccomandarne l’utilizzo a scopo terapeutico o profilattico.

Ciò non toglie che, sotto consiglio medico, alcune categorie di pazienti, inclusi quelli in trattamento con statine, possano trarre un beneficio dalla sua assunzione.

A Cosa Serve

Il coenzima Q10 svolge un ruolo centrale nella produzione di energia a livello mitocondriale.

Inoltre, funziona come antiossidante nelle membrane cellulari e nelle lipoproteine.

È quindi presente in ogni cellula del corpo, dove si concentra soprattutto nei mitocondri partecipando alla sintesi di adenosina trifosfato (ATP) 6.

Gli organi che richiedono maggiori quantità di energia per funzionare, come muscoli, cervello, cuore e fegato, hanno anche i più alti livelli di Coenzima Q10 7.

I mitocondri sono minuscole "centrali energetiche" presenti nelle cellule: si tratta di organelli cellulari in cui viene prodotta la maggior parte dell’ATP (moneta energetica delle cellule eucariotiche) 8.

Proprietà Antiossidanti e Antinfiammatorie

L’altro ruolo cruciale del Coenzima Q10 è quello di fungere da antiossidante e proteggere le cellule dal danno ossidativo 6, 9.

Inoltre, protegge le lipoproteine LDL dai fenomeni ossidativi, che sono associati all’insorgenza dell’aterosclerosi (placche nelle arterie) 10, 11, 12.

Il Coenzima Q10 può anche aumentare la produzione di antiossidanti chiave come la superossido dismutasi, un enzima in grado di prevenire e combattere lo stress ossidativo 13.

Secondo una meta-analisi ad ombrello, l’integrazione di Coenzima Q10 riduce significativamente la proteina C-reattiva (marker infiammatorio) e la malondialdeide (marker infiammatorio), mentre aumenta la capacità antiossidante totale del sangue e i livelli dell’enzima superossido dismutasi 13a.

Ogni organismo animale sintetizza coenzima Q10 in maniera naturale; tuttavia, la sua produzione tende a diminuire progressivamente con l’età.

Per questo motivo, il coenzima Q10 è spesso presente negli integratori antiaging, come il nostro X115®+PLUS.

Trattandosi di un potente antiossidante, il Coenzima Q10 sembra ricoprire un ruolo prestigioso nel proteggere le cellule dai danni ossidativi, responsabili di varie patologie e dell’invecchiamento cutaneo precoce.

Che Cos’è

Molecola Ubiquitaria

Il coenzima Q10 (talvolta indicato impropriamente come vitamina Q10) è una molecola liposolubile simile a una vitamina.

Appartiene alla famiglia dei composti ubichinonici ed è presente nella maggior parte degli organismi aerobi, dai batteri ai mammiferi, da cui il nome ubiquinone.

Curiosità

Il Coenzima Q10 venne identificato per la prima volta nel 1940 e successivamente isolato dai mitocondri cardiaci di manzo nel 1957.

Origine del Nome

Il Coenzima Q10 è conosciuto anche come “Ubiquinone“, per sottolineare come la molecola sia onnipresente nelle differenti specie: infatti, si ritrova sempre all’interno dei tessuti animali e nella maggior parte dei batteri.

Cos’è un Coenzima?

Un coenzima è una sostanza che favorisce e incoraggia l’attività di un determinato enzima.

A sua volta, un enzima è una proteina utile per velocizzare alcuni tipi di reazioni biologiche all’interno delle cellule.

Struttura e Caratteristiche Chimiche

Chimicamente, il coenzima Q10 è costituito da una coda isoprenica a 50 unità di carbonio, alla quale è attaccata una testa benzochinonica.

Per essere sintetizzato, il Coenzima Q10 ha bisogno di cisteina e g Vitamina B5.

La formula chimica del Coenzima Q10 è: C59H90O4.

Ubichinolo o Ubichinone

Nel corpo umano, il Coenzima Q10 si trova principalmente in due forme.

L’ubichinone è la versione ossidata che viene riciclata (ridotta) in ubichinolo, e viceversa.

L’ubichinolo è quindi il principale responsabile dei benefici antiossidanti del CoQ10, e rappresenta tra il 90% e il 98% del CoQ10 presente nel sangue 14, 15.

Il rapporto tra ubichinolo e ubichinone diminuisce con l’età a causa della scarsa conversione tra le due forme e dell’aumento dello stress ossidativo 16, 17, 18, 19.

Ubiquinone Ubiquinolo

Alimenti Ricchi di Coenzima Q10

Il coenzima Q10 si può trovare nei vari tessuti dell’organismo e in alcuni alimenti.

Il corpo produce circa il 25-50% del CoQ10 di cui ha bisogno, mentre il resto lo ricava dal cibo.

All’interno dei vari tessuti, le quantità più elevate di Coenzima Q10 si trovano a livello di:

  • cuore;
  • fegato;
  • reni;
  • pancreas.

Tra gli alimenti ricchi di coenzima Q10 rientrano 2, 1, 20:

  • frattaglie (es. cuore, fegato, reni);
  • muscoli animali (es. carne di maiale, manzo, pollo):
  • pesci grassi (es. trota, sgombro, aringa), molluschi e crostacei.

Altri alimenti che contengono coenzima Q10, seppur a livelli inferiori, includono 1, 21:

  • Latticini;
  • Uova;
  • Frutta a guscio (soprattutto semi di sesamo);
  • Legumi (soprattutto arachidi);
  • Verdure (soprattutto prezzemolo e soia).
Contenuto di coenzima Q10 di alimenti selezionati 22, 23, 24
Alimento Porzione Contenuto di Coenzima Q10 (mg)
Manzo, fritto 3 once (85g) 2,6
Aringhe, marinate 3 once (85g) 2,3
Pollo fritto 3 once (85g) 1,4
Olio di semi di soia 1 cucchiaio 1,3
Olio di colza 1 cucchiaio 1,0
Trota iridea, al vapore 3 once (85g) 0,9
Arachidi, tostate 1 oncia (28g) 0,8
Semi di sesamo, tostati 1 oncia (28g) 0,7
Pistacchi tostati 1 oncia (28g) 0,6
Broccoli, bolliti ½ tazza, tritati 0,5
Cavolfiore, bollito ½ tazza, tritati 0,4
Arancia 1 media 0,3
Fragole ½ tazza 0,1
Uovo, bollito 1 medio 0,1
*Una porzione da tre once di carne o pesce ha all’incirca le dimensioni di un mazzo di carte.

A Cosa Serve

Proprietà Principali

Il coenzima Q10 è solubile nei lipidi (grassi) e si trova praticamente in tutte le membrane cellulari, comprese le membrane mitocondriali.

A questo livello, ricopre un ruolo biologico importante, partecipando a numerose reazioni biochimiche fondamentali per la sopravvivenza cellulare.

In particolare, il coenzima Q10:

  • interviene nella protezione dal danno ossidativo: agendo a livello delle membrane cellulari e nucleari, le salvaguarda dal processo di lipoperossidazione 25, 14; oltre a ciò, protegge le lipoproteine circolatorie (come LDL e HDL) dal danno ossidativo indotto dai radicali liberi ed è in grado di rigenerare la forma ossidata dell’α-tocoferolo (vitamina E) 26.
  • interviene nella sintesi di ATP: rappresenta un componente chiave della catena di trasporto degli elettroni nei mitocondri necessaria per la produzione di ATP 25;
  • contribuisce al corretto funzionamento dei lisosomi e dei fagociti, ponendosi come un valido alleato nell’eliminazione di proteine anomale o di potenziali specie patogene 27.

Poiché la maggior parte delle funzioni cellulari dipende da un adeguato apporto di adenosina trifosfato (ATP), il Coenzima Q10 è essenziale per la salute di praticamente tutti i tessuti e organi umani.

Considerata questa sua importantissima funzione biologica, è facile immaginare come un deficit di ubiquinone possa associarsi a differenti stati morbosi.

In particolare, esistono molte malattie e stati degenerativi associati alla carenza di Coenzima Q10, come diabete mellito, malattie cardiovascolari (tra cui aterosclerosi, ipertensione, dislipidemia), distrofia muscolare, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson e altri 5.

Carenza di Coenzima Q10

L’invecchiamento, svariate malattie e carenze nutrizionali possono ridurre la capacità del corpo di produrre Coenzima Q10 o far sì che venga consumato più velocemente di quanto possa essere rimpiazzato.

In questi casi, l’integrazione può essere utile o necessaria 2.

Cause di Carenza

Sono state individuate alcune possibili cause di carenza di Coenzima Q10:

  • deficit primario di CoQ10, a causa di rare malattie genetiche con mutazioni nei geni coinvolti nella via biosintetica del coenzima Q10;
  • carenze nutrizionali (es. carenza di vitamina B6);
  • aumento delle richieste da parte dei tessuti, a seguito di una malattia;
  • patologie mitocondriali;
  • malattie come diabete mellito, cancro e insufficienza cardiaca congestizia;
  • effetti collaterali dei trattamenti con statine (farmaci per abbassare il colesterolo);
  • aumentato stress ossidativo,
  • invecchiamento.

La naturale produzione di Coenzima Q10 diminuisce con l’età: per questo, gli anziani sembrano esserne più a rischio di carenza.

L’invecchiamento incrementa anche lo stress ossidativo, di conseguenza la quota di radicali liberi nell’organismo tende ad aumentare.

Quantità eccessive di radicali liberi si traducono in danni ossidativi di varia entità, che a loro volta possono causare un malfunzionamento delle cellule, provocando varie condizioni di salute 28.

Sintomi da Carenza di Coenzima Q10

La carenza di coenzima Q10 non è stata descritta nella popolazione generale.

A tal proposito si presume che la normale biosintesi, con o senza una dieta variata, fornisca quantità di coenzima Q10 sufficienti a sostenere la produzione di energia in individui sani 29.

Fortunatamente rara, la carenza di Coenzima Q10 si può manifestare con sintomi generali, come:

Proprietà e Benefici

Considerate le straordinarie potenzialità, il Coenzima Q10 è stato oggetto di numerosi studi, indirizzati a confermare il suo importante ruolo biologico e possibili applicazioni terapeutiche.

In generale, il coenzima Q10 può avere qualche beneficio nel trattamento di varie condizioni patologiche in cui lo stress ossidativo gioca un ruolo rilevante, come:

  • fibromialgia;
  • insufficienza cardiaca e accumulo di liquidi nell’organismo;
  • dolore ai nervi nelle persone diabetiche 30;
  • emicrania 31;
  • sclerosi multipla;
  • condizioni cardiache 32;
  • morbo di Parkinson.

Salute del Cuore

Il coenzima Q10 può avere un impatto positivo sulla salute cardiovascolare, grazie alla capacità di:

  • prevenire la formazione di placche aterosclerotiche, inibendo l’ossidazione delle lipoproteine LDL;
  • controllare l’infiammazione;
  • ridurre la pressione sanguigna;
  • combattere lo stress ossidativo;
  • promuovere la salute vascolare e migliorare la circolazione;
  • migliorare la lipidemia, ad esempio aumentando i livelli di colesterolo "buono" HDL;
  • contribuire a un miglior controllo glicemico.

Riduzione della Mortalità Cardiovascolare

La somministrazione di selenio e Coenzima Q10 (200 μg + 100 mg al giorno per 4 anni), in un gruppo di 443 anziani seguiti per 10 anni, ha permesso di dimezzare la mortalità per malattie cardiovascolari 33.

Anche dopo 12 anni è stata osservata una mortalità cardiovascolare significativamente inferiore (-41%) 34.

Circolazione del sangue

In più studi su oltre 135 persone, il Coenzima Q10 (100-300 mg/giorno) ha migliorato la salute dei vasi sanguigni e la circolazione del sangue. Inoltre, ha aumentato i livelli dell’enzima antiossidante superossido dismutasi 35, 36, 37, 38.

L’integrazione con 100 mg di Coenzima Q10 al giorno per 20 giorni ha ridotto le dimensioni delle piastrine e ne ha ridotto l’aggregazione 39.

Se confrontato con il placebo, il Coenzima Q10 può anche migliorare la funzione endoteliale in pazienti con diabete mellito di tipo 2 e iperlipidemia 36.

Secondo una meta-analisi 12 studi RCT, l’integrazione di coenzima Q10 per almeno 8 settimane contribuisce a migliorare in modo dose-dipendente la dilatazione flusso-mediata (un marcatore della funzione endoteliale e più in generale della salute vascolare) 36a.

Pressione arteriosa

Numerosi studi su un totale di oltre 280 persone ipertese hanno scoperto che l’integrazione con coenzima Q10 (100 – 225 mg/giorno) riduce la pressione sanguigna. Le riduzioni della pressione sistolica variavano dall’8 all’11%, mentre quelle della pressione diastolica andavano dal 9 al 12% 40, 41, 42, 43.

Nelle persone con pressione sanguigna leggermente alta, gli studi hanno scoperto che il Coenzima Q10 riduce la pressione sistolica del 3-4% e quella diastolica dello 0,4-2% 44, 45.

Questi benefici sono stati confermati da una meta-analisi di 17 piccoli studi, che ha trovato prove di un effetto ipotensivo del coenzima Q10 in pazienti con malattie cardiovascolari o disturbi metabolici 46.

Secondo una più recente meta-analisi di 26 studi su 1.831 soggetti, l’integrazione di coenzima Q10 ha ridotto significativamente la pressione arteriosa sistolica, in media di 4,77 mmHg, in pazienti con malattie cardiometaboliche 49.

Le analisi dei sottogruppi hanno rivelato che gli effetti della riduzione della pressione sistolica erano maggiormente pronunciati nei pazienti con diabete e dislipidemia e negli studi di durata più lunga (>12 settimane). Inoltre, il range di dosaggio più efficace sembra collocarsi nel range di 100-200 mg/die di coenzima Q10 49a.

Va comunque sottolineato che altri studi non hanno riscontrato benefici nelle persone con pressione sanguigna leggermente alta o ipertese 36, 48, 49.

Colesterolo

Secondo una revisione del 2018 di otto studi su oltre 500 persone, il coenzima Q10 ha ridotto il colesterolo totale e aumentato il colesterolo HDL nelle persone con malattie cardiache. Tuttavia, non ha avuto alcun effetto sui livelli di colesterolo LDL o trigliceridi 48.

D’altra parte, secondo un’altra revisione di 21 studi del 2018 su un totale di circa 1.000 persone, il CoQ10 riduce i livelli di trigliceridi nei pazienti con disturbi metabolici, mentre non ha alcun effetto sui livelli di colesterolo totale, LDL o HDL 49.

Una meta-analisi del 2019 di 6 studi controllati (di cui 5 randomizzati) su 409 partecipanti ha riscontrato una riduzione della concentrazione plasmatica di lipoproteina(a) con l’integrazione di coenzima Q10 a dosi di 100-300 mg/giorno per 4-12 settimane 50. Non sono invece state rilevate differenze nei valori di trigliceridi, colesterolo totale e sottofrazioni.

Secondo una più recente meta-analisi di 50 studi RCT, l’integrazione di coenzima Q10 ha avuto benefici modesti ma significativi nel ridurre 50a:

  • il colesterolo totale (-5,53 mg/dl);
  • il colesterolo LDL (-3,03 mg/dl);
  • i trigliceridi (-9,06 mg/dl);

mentre ha aumentato leggermente il colesterolo HDL (+ 0,83 mg/dl).

Inoltre, l’analisi dose-risposta ha scoperto che il dosaggio da 400 a 500 mg al giorno ha prodotto l’effetto maggiore sul colesterolo totale.

Insufficienza cardiaca

Una revisione di 14 studi su 2.149 pazienti con insufficienza cardiaca ha rilevato che il Coenzima Q10 ha ridotto la mortalità del 31% (rispetto al placebo) e migliorato la capacità di esercizio 51.

Un’altra revisione sistematica ha dimostrato che l’integrazione con coenzima Q10, in aggiunta alla terapia standard nei pazienti con insufficienza cardiaca da moderata a grave, è associata alla riduzione dei sintomi e degli eventi avversi cardiovascolari maggiori 52, 4.

Il coenzima Q10 può anche migliorare la capacità funzionale, la funzione endoteliale e la contrattilità del ventricolo sinistro nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia 4, 38, 53, 35.

In uno studio di 2 anni su 420 persone con insufficienza cardiaca, l’assunzione di 300 mg/die di CoQ10 ha ridotto la mortalità del 43%. Un altro studio di 1 anno ha rilevato che il CoQ10 ha ridotto il numero di persone che hanno richiesto il ricovero ospedaliero per il peggioramento dell’insufficienza cardiaca. L’integrazione ha anche ridotto l’incidenza dell’accumulo di liquidi nei polmoni e l’asma 32, 54.

In altri studi, il coenzima Q10 (100-320 mg/giorno) ha migliorato la capacità di esercizio nei pazienti con insufficienza cardiaca, aumentando la capacità dei polmoni e del cuore di fornire ossigeno ai muscoli 38, 55.

Secondo un’analisi di 28 studi, l’integrazione di coenzima Q10 ha ridotto la morte cardiovascolare nei pazienti con insufficienza cardiaca, mentre questo effetto non è stato riportato per l’ubichinolo 55a.

Cardiomiopatia ipertrofica (Atassia di Friedreich)

La cardiomiopatia ipertrofica è una malattia caratterizzata dall’ispessimento delle pareti del cuore. La conseguente perdita di efficienza compromette la funzionalità cardiaca, causando un battito irregolare e rendendo più difficile per il cuore pompare il sangue.

In diversi studi, l’assunzione di idebenone (un analogo del coenzima Q10) a dosaggi di 5 mg/kg/giorno fino a un massimo di 300 mg/giorno, ha prodotto aumenti della bioenergetica del cuore e del muscolo scheletrico, e diminuzioni dell’ipertrofia ventricolare (indice di massa ventricolare sinistra) 56, 57, 58, 59, 60.

In un altro studio su 7 pazienti con lo stesso disturbo, 200 mg/die di CoQ10 sono stati in grado di ridurre lo spessore della parete cardiaca del 26% 61.

Infarto del Miocardio e Recupero dalla Chirurgia cardiaca

A seguito di un infarto del miocardio o durante un intervento di cardiochirurgia, il muscolo cardiaco può soffrire per una grave carenza di sangue e ossigeno.

L’aumento della generazione di radicali liberi quando l’apporto di ossigeno al muscolo cardiaco viene ripristinato (riperfusione) può contribuire in maniera importante al danno miocardico 62.

La somministrazione di coenzima Q10, migliorando la capacità antiossidante, può prevenire questi danni da "ischemia-riperfusione", migliorando la sopravvivenza delle cellule miocardiche 63, 64.

Diversi studi randomizzati hanno dimostrato gli effetti benefici del Coenzima Q10 nei pazienti con infarto miocardico, con riduzione dei marker infiammatori e dei marcatori cardiometabolici 65, 66

Ad esempio, il Coenzima Q10 somministrato entro 3 giorni da un infarto ha ridotto il dolore cardiaco, il battito cardiaco irregolare e ha migliorato la funzione cardiaca in 144 persone. Anche il numero di nuovi infarti e decessi è stato ridotto nel gruppo che assumeva il CoQ10 67.

Una revisione di 8 studi ha rilevato che il Coenzima Q10 assunto prima dell’intervento di cardiochirurgia ha ridotto la necessità di farmaci dopo l’intervento chirurgico e lo sviluppo di battito cardiaco irregolare 68.

Uno studio RCT ha valutato l’effetto del coenzima Q10 in combinazione con l’ipotermia dopo l’arresto cardiaco, documentando un aumento del 234% del tasso di sopravvivenza a 3 mesi rispetto al placebo + ipotermia 69.

Miocardite virale

Secondo una revisione di 16 studi RCT su 1.364 pazienti con miocardite virale acuta, l’associazione di trimetazidina  e coenzima Q10 si è rivelata un trattamento efficace e sicuro, come dimostrato da una riduzione degli enzimi miocardici e da un maggior recupero della funzione cardiaca sistolica 69a.

Glicemia e Diabete

Secondo una revisione di 13 studi, il coenzima Q10 può ridurre la glicemia a digiuno (-11,2 mg/dl) e l’emoglobina glicata (-0,29) nelle persone con diabete di tipo 2.

Inoltre, può migliorare alcuni fattori di rischio per le malattie cardiache, inclusi i livelli di trigliceridi e colesterolo HDL (buono) 70.

Una meta-analisi del 2017 di 18 studi su oltre 700 persone ha rilevato che il CoQ10 ha ridotto la glicemia (anche in soggetti non iperglicemici) a dosi inferiori a 200 mg/giorno e in studi non più lunghi di 12 settimane 71, 72.

D’altra parte, in molti studi il coenzima Q10 non è riuscito a migliorare i livelli di insulina, glicemia e HbA1c 73, 71, 74, 75, 76, 77.

Il coenzima Q10 può anche ridurre le complicanze del diabete, riducendo i marcatori di stress ossidativo e composti dannosi, come i prodotti finali di glicazione avanzata 78.

Ad esempio, in uno studio su 24 pazienti affetti da neuropatia diabetica, 400 mg al giorno di coenzima Q10 per 12 settimane hanno migliorato la funzione nervosa e i sintomi del danno nervoso 79.

Nei topi con diabete, il coenzima Q10 ha ridotto la glicemia diminuendo lo stress ossidativo nelle cellule produttrici di insulina (cellule beta pancreatiche) e aumentando i livelli di antiossidanti come la superossido dismutasi e il glutatione. Negli studi sulle cellule, il coenzima Q10 ha prevenuto la morte cellulare programmata (apoptosi) nelle cellule beta 80, 81, 82, 83.

Secondo una revisione di 40 studi, l’integrazione di coenzima Q10 ha effetti benefici sul controllo glicemico, soprattutto nel diabete 83a. Sono state infatti rilevate riduzioni significative della glicemia a digiuno, dell’insulina a digiuno e dell’HOMA-IR. La dose più efficace in tal senso si colloca nell’ordine di 100-200 mg al giorno.

Fertilità

Uomini

La fertilità maschile è determinata dalla quantità (numero) e dalla qualità (motilità e morfologia) degli spermatozoi.

Considerata l’elevata attività metabolica, gli spermatozoi hanno relativamente bisogno di grandi quantità di coenzima Q10 per generare l’energia necessaria per muoversi e la protezione antiossidante 84.

Secondo una revisione della letteratura, numerosi studi riportano un effetto benefico dell’integrazione di Coenzima Q10 sulla qualità seminale (in particolare per quanto riguarda la motilità degli spermatozoi), sebbene gli studi controllati randomizzati siano una minoranza 85.

Ad esempio, uno studio di 26 settimane su 212 uomini con infertilità ha rilevato che 300 mg/giorno di CoQ10 hanno migliorato il numero e la motilità degli spermatozoi. Inoltre, è stato riscontrato un leggero aumento del testosterone 86.

Donne

L’aumento dello stress ossidativo è stato identificato come un meccanismo patogenetico per l’infertilità sia maschile che femminile.

Il coenzima Q10 ha aumentato il tasso di fecondazione in vitro e il numero di embrioni di alta qualità nelle donne con questa condizione, così come i tassi di gravidanza e i nati vivi 87.

Una revisione sistematica e meta-analisi del 2020 di 5 studi RCT su un totale di 449 donne infertili sottoposte a tecniche di riproduzione assistita ha osservato un aumento dei tassi di gravidanza rispetto al placebo o all’assenza di trattamento (28,8% vs. 14,1%) 88.

Salute dei Muscoli e Stanchezza

Il Coenzima Q10 ha mostrato il potenziale per ridurre il dolore, l’affaticamento e la stanchezza mattutina rispetto al placebo nei pazienti con fibromialgia 89, 90.

In due studi su 27 persone con distrofie muscolari, 100 mg di Coenzima Q10 al giorno hanno migliorato la capacità di camminare e fare esercizio fisico, e ridotto la fatica 91.

In altri due studi di 12 settimane su 93 persone affette da sclerosi multipla, 500 mg/die di CoQ10 hanno migliorato i sintomi di affaticamento e depressione e ridotto l’infiammazione 92, 93.

Secondo una revisione di 13 studi RCT, il Coenzima Q10 si è rivelato un integratore efficace e sicuro per ridurre i sintomi dell’affaticamento, sia nei soggetti sani che in quelli malati 93a.

Salute del Cervello

I mitocondri sono i principali generatori di energia delle cellule cerebrali 94.

La funzione mitocondriale neuronale tende a diminuire con l’età, il che può portare alla morte delle cellule cerebrali e contribuire a condizioni come l’Alzheimer e il Parkinson 95.

Inoltre, il cervello è molto suscettibile al danno ossidativo a causa del suo alto contenuto di acidi grassi e dell’elevata richiesta di ossigeno 96.

Sostenendo i livelli di energia e le difese antiossidanti, il coenzima Q10 può prevenire e rallentare la progressione di malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer e di Parkinson, secondo alcuni studi sugli animali 97, 98, 99.

La forma ridotta del Coenzima Q10 (ubiquinolo) al dosaggio di 300 mg al giorno ha dimostrato di migliorare i sintomi del morbo di Parkinson attraverso l’inversione delle anomalie mitocondriali 100.

Uno studio condotto su 80 persone con malattia di Parkinson in fase iniziale ha rilevato che l’assunzione di 300 mg, 600 mg o 1.200 mg di Coenzima Q10 al giorno per 16 mesi ha rallentato il declino della funzione mentale e fisica. Il maggior beneficio è stato osservato nel gruppo che ne assumeva 1.200 mg al giorno 101.

Sulla base di questi risultati, è stato progettato uno studio clinico di fase III per esaminare ulteriormente l’effetto del coenzima Q10 ad alte dosi (1.200-2.400 mg/giorno) e della vitamina E (1.200 UI/die) sui sintomi motori e non motori associati alla malattia di Parkinson. Tuttavia, lo studio è stato interrotto prematuramente perché era improbabile che l’integrazione fosse efficace nel trattamento del morbo di Parkinson 102.

A tal proposito, due meta-analisi di studi randomizzati controllati con placebo non hanno trovato prove che il coenzima Q10 abbia migliorato i sintomi motori o ritardato la progressione della malattia rispetto al placebo 103, 104.

Depressione

Uno studio su 69 pazienti con depressione bipolare ha mostrato che l’integrazione di Coenzima Q10 per 8 settimane alla dose di 200 mg/die potrebbe migliorare notevolmente i sintomi della depressione, grazie alle sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie 105.

Un altro studio su 18 persone depresse ha rilevato che 400-800 mg/die di CoQ10 per 4 settimane hanno ridotto la gravità della depressione e migliorato i sintomi di tristezza, affaticamento e difficoltà di concentrazione 106.

Effetti collaterali delle statine

Le statine sono farmaci inibitori dell’HMG-CoA reduttasi ampiamente utilizzati come farmaci per abbassare il colesterolo.

Uno degli effetti collaterali più comuni delle statine è il danno ai muscoli, che causa debolezza e dolore (nel 10-15% delle persone).

Poiché questa classe di farmaci tende a ridurre la sintesi endogena di coenzima Q10, si ritiene che i suddetti effetti collaterali possano dipendere dai bassi livelli di ubichinone 107, 108, 109.

Questo effetto può essere particolarmente importante nei pazienti anziani, nei quali i livelli di coenzima Q10 sono già compromessi, e nei pazienti che assumono statine ad alte dosi.

Detto questo, gli studi che hanno esaminato i benefici del coenzima Q10 nei pazienti che assumono statine sono inconcludenti.

A tal proposito, secondo una meta-analisi del 2015 di 6 studi clinici, non ci sono prove certe che il coenzima Q10 (da 100 a 400 mg/die per 30-90 giorni) fornisca protezione contro gli effetti collaterali delle statine sui muscoli 110.

Allo stesso modo, non è stato riscontrato alcun effetto complessivo significativo del coenzima Q10 sulla mialgia indotta da statine rispetto al placebo in una meta-analisi di 7 studi randomizzati e controllati che hanno impiegato dosi da 100 a 300 mg/die 111.

Al contrario, i dati raccolti da 9 studi randomizzati controllati (n=433) in una meta-analisi del 2018 hanno dimostrato un miglioramento significativo dei sintomi muscolari associati alle statine, tra cui dolore, debolezza, crampi e stanchezza rispetto al placebo. I dosaggi variavano da 100 a 600 mg/giorno somministrati per 1-3 mesi 112.

Cancro

Alcune ricerche suggeriscono che lo stress ossidativo può essere coinvolto nello sviluppo del cancro 113.

Sulla base di questa premessa, il coenzima Q10 potrebbe essere utile nella prevenzione dei tumori 114, 115.

Alcuni studi suggeriscono che bassi livelli di Coenzima Q10 sono associati a un rischio più elevato di alcuni tipi di cancro, tra cui il cancro al seno e alla prostata 116, 115, 117.

Diversi studi più recenti hanno evidenziato questa associazione anche per quanto riguarda il cancro del polmone 118, 119.

Una revisione di 6 studi ha rilevato che il coenzima Q10 può essere utile per proteggere dai danni al cuore e al fegato durante la chemioterapia 120.

In uno studio di 5 anni su 81 persone sottoposte a intervento chirurgico per l’asportazione di un melanoma, coloro che assumevano Coenzima Q10 (400 mg/die) in aggiunta alla chemioterapia avevano una probabilità 13 volte inferiore di diffondere il cancro rispetto a quelli che assumevano i soli farmaci antitumorali. Il "gruppo CoQ10" aveva anche migliori livelli di umore e di energia 121.

Un altro studio ha esplorato l’effetto del coenzima Q10 in aggiunta alla terapia convenzionale per il cancro al seno. Purtroppo, l’integrazione di CoQ10 non è riuscita a migliorare le misure di affaticamento e la qualità della vita 123.

In un altro studio, la co-somministrazione di coenzima Q10 e tamoxifene ha mitigato l’iperlipidemia associata al tamoxifene e i livelli dei marcatori di angiogenesi (processo che, creando nuovi vasi sanguigni, alimenta la crescita del tumore) 122.

A causa dell’assenza di prove certe e della possibile interferenza con le terapie antitumorali, è importante che i pazienti oncologici assumano questo integratore solo se specificamente consigliato dal medico.

Altri Benefici

Malattia di Peryonie

L’integrazione di Coenzima Q10 negli uomini con malattia di Peyronie può ridurre le dimensioni della placca peniena, ridurre la curvatura del pene e migliorare la funzione erettile 124.

Emicrania

Una funzione mitocondriale anormale può provocare una bassa energia e un aumento dello stress ossidativo nelle cellule cerebrali, contribuendo all’emicrania 125.

Il coenzima Q10 può migliorare la funzione mitocondriale ed essere utile per il trattamento dell’emicrania 126.

Una revisione di 5 studi ha rilevato che il coenzima Q10 può ridurre efficacemente la durata e la frequenza dell’emicrania nei bambini e negli adulti 127.

A tal proposito, uno studio controllato randomizzato in doppio cieco ha dimostrato che 300 mg di coenzima Q10 al giorno sono sicuri e superiori al placebo per la prevenzione dell’emicrania 128.

Un altro studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo in una coorte di donne adulte ha mostrato che l’integrazione di 400 mg di CoQ10 al giorno ha ridotto la frequenza, la gravità e la durata dell’emicrania 129.

Un altro piccolo studio su 80 persone ha rilevato che 100 mg di CoQ10 al giorno hanno prodotto una significativa riduzione della frequenza, della gravità e della durata dell’emicrania, senza effetti collaterali 130.

Ovaio policistico

Nelle pazienti con sindrome dell’ovaio policistico, l’integrazione di coenzima Q10 può migliorare la glicemia a digiuno, i livelli di insulina e i livelli di testosterone totale 131.

Secondo una revisione di 9 studi su 1.021 pazienti con sindrome dell’ovaio policistico, il coenzima Q10 può migliorare la resistenza all’insulina, l’insulina a digiuno, la glicemia a digiuno e i lipidi plasmatici. Inoltre, può migliorare l’equilibrio ormonale riducendo i valori di testosterone e aumentando quelli di FSH 131a.

Salute dei polmoni

L’aumento del danno ossidativo nei polmoni e la scarsa protezione antiossidante, inclusi bassi livelli di CoQ10, possono provocare malattie polmonari, come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e l’asma 132, 133, 134.

Uno studio del 2005 ha dimostrato che l’integrazione con CoQ10 può ridurre l’infiammazione in individui che avevano l’asma, così come il loro bisogno di farmaci steroidi per curarla 135.

Un altro studio ha rilevato che l’integrazione con CoQ10 e creatina, può migliorare le prestazioni funzionali, la percezione della mancanza di respiro e la composizione corporea nei pazienti con BPCO 136.

In uno studio di 8 settimane, il CoQ10 ha aumentato l’ossigeno nel sangue, ridotto la frequenza cardiaca durante l’esercizio e migliorato le prestazioni fisiche in 21 persone con BPCO 123.

Salute del fegato

Secondo una revisione di 15 studi RCT, l’integrazione di coenzima Q10 migliora significativamente i livelli circolanti degli enzimi epatici (ALT, AST e GGT).

Pertanto, potrebbe influenzare positivamente la funzionalità del fegato 123a.

Sport e Prestazioni Fisiche

Il coenzima Q10 può sostenere e migliorare la performance atletica diminuendo lo stress ossidativo nelle cellule e migliorando la funzione mitocondriale 137, 138.

In questo modo, l’integrazione con coenzima Q10 può aiutare a ridurre l’affaticamento e favorire il recupero fisico e muscolare 139.

Detto questo, ci sono poche prove che l’integrazione con coenzima Q10 migliori le prestazioni atletiche in individui sani.

Alcuni studi controllati con placebo hanno esaminato gli effetti di 100-150 mg/die di coenzima Q10 supplementare per 3-8 settimane sulla prestazione fisica in uomini allenati e non allenati.

La maggior parte degli studi non ha riscontrato differenze significative tra il gruppo che assumeva il coenzima Q10 e il gruppo placebo in termini di prestazione dell’esercizio aerobico, come il massimo consumo di ossigeno (VO2max) e il tempo di esercizio fino all’esaurimento 140, 141, 142, 143, 144.

Studi più recenti hanno suggerito che il coenzima Q10 può aiutare a ridurre lo stress ossidativo associato al danno muscolare e l’infiammazione di basso grado indotta da un intenso esercizio fisico 145, 146, 147, 148, 149a.

Poiché entrambi questi fattori sono alla base dei processi di adattamento e aumento della performance, l’impiego di coenzima Q10 e altri antiossidanti andrebbe limitato a periodi di allenamento particolarmente intenso o di competizioni ravvicinate.

Pelle e Invecchiamento

La pelle è ampiamente esposta agli agenti dannosi che contribuiscono all’invecchiamento, come:

Le radiazioni UV del sole provocano danni da radicali liberi nella pelle, portando alla comparsa delle rughe.

Il Coenzima Q10 applicato sulla pelle riduce i radicali liberi e l’infiammazione, e aumenta i livelli di antiossidanti. Riduce anche la profondità delle rughe e diminuisce lo stress ossidativo e il danno al DNA dovuto alle radiazioni UV 150, 151, 152, 153.

Non ci sono prove sufficienti per dire se il CoQ10 possa aumentare la durata della vita, anche se gli scienziati stanno studiando la possibilità.

I primi studi sugli animali non sono stati in grado di dimostrare un effetto dell’integrazione di coenzima Q10 sulla durata della vita di ratti o topi 154, 155, 156.

Tuttavia, studi più recenti hanno suggerito che il coenzima Q10 supplementare potrebbe promuovere la biogenesi mitocondriale e la respirazione 157, 158 e ritardare la senescenza 159.

In un piccolo studio controllato randomizzato, gli individui anziani (>70 anni) che hanno ricevuto una combinazione di selenio (100 µg/die) e coenzima Q10 (200 mg/die) per 4 anni hanno riportato un miglioramento della vitalità, delle prestazioni fisiche e della qualità della vita 160.

Inoltre, un follow-up di 12 anni di questi partecipanti ha mostrato un’importante riduzione della mortalità cardiovascolare rispetto al placebo 161.

Coenzima Q10 nei Cosmetici

Come Agisce sulla Pelle

Le capacità antiossidanti e protettive contro lo stress ossidativo associate al Coenzima Q10 sono state sfruttate dai ricercatori per la formulazione di prodotti cosmetici dedicati al benessere della pelle.

La presenza del Coenzima Q10 nei cosmetici sembra efficace per 151, 152:

  • supportare le funzionalità antiossidanti dei cheratinociti (tipiche cellule epidermiche);
  • ridurre il danno ossidativo, soprattutto di membrana e genomico, a carico delle stesse cellule;
  • prevenire la disfunzione dei fibroblasti, preservandone il ruolo biosintetico nei confronti delle proteine strutturali del derma;
  • prevenire il danno indotto dai raggi UV;
  • favorire la riduzione di alcuni segni del photoaging.

Quando il CoQ10 viene applicato direttamente sulla pelle, può aiutare a ridurre il danno ossidativo causato dai raggi UV e aiutare a ridurre la profondità delle rughe, secondo studi sull’uomo e sugli animali 162, 163.

Secondo uno studio del 2015, l’applicazione di Coenzima Q10 direttamente sulla pelle può ridurre il danno da agenti interni ed esterni aumentando la produzione di energia nelle cellule della pelle e promuovendo la protezione antiossidante 151.

Il Coenzima Q10 può quindi rientrare nella formula di vari prodotti cosmetici, quali ad esempio:

Dosi e Modo d’Uso

Sulla base di studi basati su questionari, l’assunzione dietetica media di coenzima Q10 nella popolazione è di circa 3-6 mg/die 1.

Le dosi usate nell’integrazione sono quindi ampiamente superiori.

Sulla base degli studi analizzati, in genere l’integrazione di coenzima Q10 viene effettuata a dosi di 100-300 mg al giorno, suddivisi in due dosi giornaliere. Potrebbero essere necessarie dosi più elevate per ottenere un miglioramento nelle malattie neurodegenerative 164, 36, 32, 42, 32, 33, 101.

Dosi fino a 500 mg/giorno sembrano ben tollerate.

Poiché il Coenzima Q10 è un composto liposolubile, per favorirne l’assorbimento, si consiglia un’associazione con un pasto ricco di grassi.

L’assorbimento varia anche notevolmente tra le persone, a causa delle differenze nei batteri intestinali e nella capacità di assorbire i grassi 165, 166.

Associazioni

Spesso, il coenzima Q10 viene associato ad altri attivi antiage/antiossidanti.

Ad esempio, nel nostro integratore antiage e antirughe X115®+PLUS il coenzima Q10 è parte di un complesso nutraceutico a base di:

Controindicazioni

La sicurezza d’uso del Coenzima Q10 durante la gravidanza e l’allattamento non è stabilita; pertanto, in simili circostanze, si consiglia di evitarne l’utilizzo (se non altrimenti indicato dal medico), soprattutto ad alte dosi.

Si consiglia cautela anche nei pazienti con disfunzione epatica 41.

Inoltre, si raccomanda di consultare il medico prima di assumere Coenzima Q10 in caso di contestuali patologie o terapie farmacologiche in atto, soprattutto con statine e anticoagulanti.

Il coenzima Q10 è strutturalmente simile alla vitamina K; pertanto, può avere effetti sulla coagulazione del sangue e interferire con l’efficacia del warfarin (coumadin) 7, 167. A tal proposito, sono stati segnalati diversi casi di riduzione dell’efficacia del warfarin 168, 169, 170.

Il coenzima Q10 può anche ridurre la pressione sanguigna. Pertanto, la combinazione con farmaci antipertensivi  può portare a una pressione sanguigna molto bassa 40, 41, 42, 43.

Allo stesso modo, il coenzima Q10 può ridurre i livelli di zucchero nel sangue. Pertanto, la combinazione con farmaci ipoglicemizzanti può aumentare il rischio di ipoglicemia 71, 72.

Effetti Collaterali

L’integrazione di Coenzima Q10 si è rivelata generalmente sicura e ben tollerata, con una bassa tossicità.

Infatti, i partecipanti ai vari studi non hanno mostrato effetti collaterali degni di nota, anche assumendo dosi importanti di Coenzima Q10 (1,2 g/giorno per 16 mesi) 101.

In generale, sono stati riportati soltanto lievi effetti gastrointestinali (dispepsia, feci molli, nausea e vomito) da parte di soggetti particolarmente sensibili 171, 172, 173, 174.

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