INDICE ARTICOLO
Generalità
Mangiare sano diventa ancora più importante con l’avanzare dell’età.
Infatti, l’invecchiamento si associa a diversi cambiamenti, che aumentano il rischio di carenze nutrizionali.
Nel dettaglio, in merito ai micronutrienti (vitamine e sali minerali), l’invecchiamento può:
- aumentarne il consumo (come la vitamina C in caso di infezioni o diabete) o le perdite (ad es. in caso di malfunzionamento renale o per l’assunzione cronica di determinati farmaci);
- ridurre le capacità di assorbimento intestinale (come per la vitamina B12);
- ridurre la sintesi endogena (come per la vitamina D);
- diminuire gli apporti alimentari (gli anziani tendono a consumare meno cibo e con esso assumono meno micronutrienti).
Carenze Comuni
Assunzione inadeguata con la dieta
Negli Stati Uniti, circa il 50% degli anziani ha un apporto di vitamine e minerali inferiore alla dose giornaliera raccomandata (RDA), mentre il 10-30% ha livelli inferiori alla norma di vitamine e minerali 1.
La seguente tabella riporta nel dettaglio la prevalenza delle inadeguatezze di micronutrienti tra gli anziani negli Stati Uniti (quando si tiene conto dell’assunzione dal solo cibo senza il contributo degli integratori di vitamine e minerali) 2.
Micronutrienti | Età 51-70 anni (% < RDA) | Età ≥71 anni (% < RDA) |
---|---|---|
Folati | 10,6 | 17,0 |
Niacina | 1,3 | 4,0 |
Riboflavina | 2,6 | 3,4 |
Tiamina | 6,0 | 8,9 |
Vitamina A | 39,2 | 37,2 |
Vitamina B 6 | 15,6 | 22,4 |
Vitamina B12 | 5,2 | 4,9 |
Vitamina C | 42,1 | 44,2 |
Vitamina D | 94,6 | 95,5 |
Vitamina E | 85,0 | 91,7 |
Vitamina K * | 48,7 | 62,9 |
Calcio | 51,4 | 72,9 |
Rame | 4,1 | 9,6 |
Ferro | <1 | <1 |
Magnesio | 51,3 | 68,6 |
Fosforo | <1 | 2,1 |
Selenio | <1 | 2,4 |
Zinco | 17,9 | 26,1 |
*% ≤ AI (assunzione adeguata) |
Questo significa, ad esempio, che il 94,6% dei soggetti tra 51 e 70 anni, e il 95,5% di quelli con più di 70 anni, assumono meno vitamina D con la dieta rispetto alla dose raccomandata.
Le cause di questa ridotta assunzione di vitamine e minerali possono essere ricondotte a una dieta che troppo spesso favorisce i cibi trasformati e raffinati, con un apporto insufficiente di cereali integrali, frutta, verdura, legumi e frutta secca oleosa.
Ricordiamo tuttavia che anche gli alimenti di origine animale sono importanti. Carne e latticini, ad esempio, sono la fonte primaria di calcio e riboflavina, mentre carne e pesci grassi aiutano a coprire gli apporti di vitamina D, ferro e vitamina B12.
Carenza di vitamina D
Negli Stati Uniti, circa il 42% delle persone risulta più o meno carente di vitamina D.
Questa percentuale sale al 74% negli anziani e all’82% nelle persone con pelle scura 3, 4.
Uno studio ha stimato che circa il 28,8% delle donne e il 13,6% degli uomini italiani di età superiore a 65 anni aveva una carenza di vitamina D (<25 nmol/l). L’insufficienza (o carenza lieve, <50 nmol/l) si registrava invece nel 74,9% delle donne e nel 51% degli uomini 5.
Occorre infatti considerare che gli anziani hanno una capacità ridotta di sintetizzare la vitamina D nella pelle quando esposti alle radiazioni UV-B. Inoltre, è anche più probabile che rimangano in casa o utilizzino la protezione solare 1.
Infine, l’incidenza di malattie renali croniche aumenta con l’età e queste patologie compromettono fortemente la capacità di attivare la vitamina D assunta con la dieta o sintetizzata nella pelle 2.
Per approfondire, leggi: carenza di vitamina D e alimenti ricchi di vitamina D »
Effetti sulla salute
Studi clinici e osservazionali hanno trovato una relazione tra carenza di vitamina D e:
- aumento generalizzato della mortalità 6;
- maggiore frequenza di infezioni del tratto respiratorio, come raffreddore, bronchite e polmonite 7, 8;
- aumentato rischio di cancro (in particolare cancro al colon, prostata e seno) 9;
- aumentato rischio di malattie cardiovascolari (ipertensione, attacchi di cuore, malattia arteriosa periferica e ictus) 10;
- affaticamento cronico, con grave effetto negativo sulla qualità della vita 11, 12;
- dolore alle ossa e dolore lombare cronico (dolore alla bassa schiena) 13, 14, 15;
- umore basso e depressione 16, 17;
- bassa densità minerale ossea 18;
- dolore muscolare nei bambini e negli adulti 19, 20, 21;
- aumentato rischio di alopecia areata 22, 23, 24;
- diabete di tipo 1 e tipo 2 25;
- aumentato rischio di parodontite (malattia dei tessuti di sostegno del dente) 26;
- aumentato rischio di preeclampsia 27;
- aumentato rischio di asma 28;
- maggiore incidenza di malattie autoimmuni (come artrite reumatoide, malattie infiammatorie intestinali, lupus, sclerosi multipla, problemi alla tiroide, e diabete di tipo 1) 29;
- diminuzione della fertilità 30;
- rallentata guarigione delle ferite 31.
Tuttavia, a parte alcune eccezioni, non è stato dimostrato che l’integrazione di vitamina D possa migliorare, prevenire o ridurre il rischio di sviluppare queste malattie, soprattutto quando manca una carenza specifica.
Carenza di vitamina C
La grave carenza di vitamina C è abbastanza rara nei paesi sviluppati.
Nonostante la premessa, si stima che la carenza di vitamina C interessi ancora il 5-15% degli adulti negli Stati Uniti 32, 33. Tassi più alti (30%) si osservano negli anziani 34.
Un recente studio condotto in Nuova Zelanda ha osservato livelli non ottimali di vitamina C nel 62% dei soggetti analizzati e una carenza marginale o grave di vitamina C nel 15,4% della coorte 35.
Inoltre, i livelli di vitamina C diminuiscono drasticamente nei pazienti ospedalizzati 36.
Una meta-analisi di 36 studi ha concluso che negli adulti più anziani (di età compresa tra 60 e 96 anni) in seguito all’assunzione della stessa dose di vitamina C, i livelli plasmatici della vitamina risultano notevolmente inferiori rispetto ai più giovani (di età compresa tra 15 e 65 anni) 36.
Questo suggerisce che gli adulti più anziani hanno un maggiore fabbisogno di vitamina C.
Per approfondire, leggi: carenza di vitamina C e alimenti ricchi di vitamina C »
Benefici per la salute
Ottimali apporti di vitamina C con la dieta e/o tramite integratori specifici possono avere vari benefici per la salute:
- ridurre le concentrazioni glicemiche nei pazienti diabetici, in particolare se l’integrazione dura più di 30 giorni e nei soggetti anziani 37;
- ridurre leggermente la pressione arteriosa 38;
- ridurre leggermente la durata del raffreddore e dimezzarne il rischio di comparsa nei soggetti sottoposti a forte stress psicofisico 39;
- migliorare la funzione cognitiva e ridurre il rischio di compromissione cognitiva negli anziani 40;
- ridotti livelli di acido urico e minor rischio di gotta 41, 42, 43;
- ridotto rischio di ictus e malattie cardiache 44, 45, 46, 47, 48;
- minori rischi di mortalità specifica per cancro e per tutte le cause 49.
Carenza di Calcio
Un adeguato apporto di calcio aiuta a contrastare la progressiva demineralizzazione delle ossa con l’invecchiamento, che porta a osteoporosi, fragilità e aumento del rischio di fratture ossee.
La carenza di calcio è comune negli individui che evitano di mangiare prodotti animali e prodotti lattiero-caseari, sebbene molti alimenti vegetali contengano questo minerale 50, 51, 52, 53.
Un sondaggio negli Stati Uniti ha rilevato che meno del 15% delle ragazze adolescenti, meno del 10% delle donne oltre i 50 anni e meno del 22% dei ragazzi adolescenti e degli uomini sopra i 50 anni hanno soddisfatto l’assunzione di calcio raccomandata 54.
Benefici per la salute
Gli studi dimostrano che negli adulti di età pari o superiore a 50 anni, l’integrazione di vitamina D a dosi adeguate, in combinazione con il calcio, può avere effetti benefici sulla densità minerale ossea, sulle fratture osteoporotiche e sulle cadute 55, 56, 57.
Carenza di vitamina B12
Negli Stati Uniti e nel Regno Unito, la carenza di vitamina B12 interessa circa il 6% della popolazione e fino a circa il 20% degli adulti di età superiore ai 60 anni. Nei Paesi meno sviluppati i tassi sono ancora più alti 58.
Poiché la vitamina B12 si trova solo negli alimenti di origine animale, una dieta vegana seguita per lunghi periodi può causare una carenza di vitamina B12 59, 60.
L’incidenza della carenza di vitamina B12 aumenta anche con l’età, passando da circa 1 caso su 20 tra le persone di età compresa tra 65 e 74 anni a 1 su 10 o anche di più tra le persone ultrasettantaquatrenni 61.
Questo è dovuto all’aumentata incidenza di gastrite atrofica con l’invecchiamento, che limita fortemente la capacità di assorbimento della vitamina B12.
Si ritiene che la gastrite atrofica colpisca il 9-30% delle persone di età superiore ai 60 anni 62.
Per approfondire, leggi: carenza di vitamina B12 e alimenti ricchi di vitamina B12 »
Carenza di Magnesio e Potassio
Quasi la metà della popolazione statunitense assume meno magnesio rispetto alla quantità raccomandata 63. Per approfondire, leggi: carenza di magnesio »
È stato stimato che circa il 98% degli americani non raggiunge i livelli di potassio ottimali per una buona salute 64. Per approfondire, leggi: carenza di potassio »
Le fonti più ricche di magnesio e potassio sono i vegetali freschi (frutta e verdura).
Benefici per la salute
Maggiori apporti di magnesio e potassio sono associati a un minor rischio di ictus, diabete, ipertensione, osteoporosi, malattie cardiache e calcoli renali 66, 67, 68, 69, 70, 71, 72, 73, 74, 75.
Carenza di Ferro
Il fabbisogno di ferro nell’anziano è inferiore rispetto a quello dell’età adulta.
Tuttavia, una dieta carente e l’infiammazione cronica (che riduce il ferro disponibile per l’eritropoiesi a causa dell’aumento dell’epicidina) favoriscono l’anemia da carenza di ferro negli anziani.
Considerati gli effetti negativi di un sovraccarico di ferro, l’eventuale integrazione del minerale andrebbe effettuata esclusivamente su indicazione del medico curante.
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Farmaci di Uso Comune e Carenze
Vitamine e Minerali | Farmaci che possono causare carenza 76, 77 |
Acido folico |
|
Vitamine Liposolubili (A, D, E, K) |
|
Vitamina B6 |
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Vitamina B12 |
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Vitamina D |
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Vitamine del gruppo B |
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Vitamina K |
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Magnesio |
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Potassio |
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Calcio |
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Altre Condizioni che Aumentano le Carenze di Micronutrienti
Condizione | Carenze associate |
Alcolisti | Carenze multiple, in particolare vitamine del gruppo B e vitamina A |
Vegani | Vitamina B12, Ferro, Calcio e potenzialmente iodio, ferro e zinco |
Fumatori | Vitamina C, Vitamina E |
Obesi | Carenze multiple, in particolare vitamina C, vitamina D, vitamina E, calcio |
Chirurgia bariatrica, Malattie infiammatorie intestinali, Pazienti dializzati | Carenze multiple |
Benefici di Dieta e Multivitaminici
L’evidenza epidemiologica suggerisce che una dieta ricca di frutta, verdura, legumi e cereali integrali ha un effetto protettivo sulla salute.
D’altronde, la maggior parte dei fabbisogni di micronutrienti può essere soddisfatta seguendo un modello alimentare sano, che enfatizzi il consumo di cibi e bevande ricchi di nutrienti (tra cui una varietà di verdure, frutta intera e succo di frutta al 100%, legumi, cereali integrali, latticini, noci, semi, oli, così come carne magra, pollame, pesce e prodotti della pesca) 78
Negli studi osservazionali, le persone con un elevato apporto di vitamine antiossidanti (A, C, E) mediante la dieta o integratori alimentari mostrano generalmente un rischio inferiore di malattie croniche importanti, come infarto e ictus (rispetto alle persone che assumono poche vitamine antiossidanti) 79.
Tuttavia, in molti casi gli studi clinici sull’uso di integratori vitaminici per la promozione della salute e la prevenzione delle malattie non sono riusciti a dimostrare le forti associazioni osservate negli studi osservazionali 80.
Gli integratori multivitaminici-multiminerali possono essere un utile complemento per la salute generale, ma gli anziani dovrebbero essere consapevoli che:
- gli integratori non sono una cura miracolosa;
- è opportuno assumerli dopo aver consultato il medico, per accertarsi che non vi siano controindicazioni;
- ad alte dosi, potrebbero causare problemi ed effetti collaterali.
Cosa dicono gli studi?
Uno studio RCT su 2.262 anziani ha scoperto che assumere un integratore multivitaminico/multiminerale per 3 anni ha migliorato la funzione cognitiva globale, la memoria episodica e la funzione esecutiva 81.
Al contrario, assumere un estratto di cacao (contenente 500 mg di flavanoli, 80 mg di epicatechina, 50 mg di teobromina e 15 mg di caffeina) non ha avuto alcun chiaro effetto sulla funzione cognitiva.
Ulteriori ricerche correlate a questo studio hanno osservato che l’integrazione giornaliera di multivitaminici ha prodotto alcuni benefici sulla memoria 85, 86.
In un altro studio RCT di 8,5 anni su 5.947 anziani, l’assunzione di un multivitaminico non prodotto alcun effetto apparente sulla funzione cognitiva 82.
È possibile che la differente composizione dei due multivitaminici impiegati possa spiegare le discrepanze nei risultati.
Inoltre, alcune vitamine del gruppo B (come acido folico e vitamina B12) hanno mostrato il potenziale di rallentare il declino cognitivo nelle persone senza demenza, sebbene anche in questo manchino prove certe 83, 84.