problemi sociali come la povertà o l’incapacità di fare la spesa e preparare i pasti,
possono alterare le esigenze nutritive e aumentare il rischio di carenze nutrizionali.
A loro volta, queste carenze nutrizionali possono causare o aggravare varie condizioni di salute, come il diabete di tipo II, l’aterosclerosi, la malattia coronarica, l’osteoporosi e la malnutrizione 2.
Per un "invecchiamento sano e di successo" (healthy aging), una corretta alimentazione rappresenta un fattore determinante.
Se la dieta non è sufficiente, gli integratori per anziani possono fornire quei nutrienti carenti o inadeguati, aiutando a raggiungere gli obiettivi di assunzione raccomandati 3, 4.
Carenze Nutrizionali Comuni
Con l’invecchiamento si riduce la capacità di ingerire una quantità adeguata di cibo. Questa riduzione fisiologica non intenzionale dell’assunzione di cibo viene definita “anoressia senile”.
Quasi il 20-30% degli anziani soffre di anoressia, che riduce la capacità di soddisfare i fabbisogni nutrizionali raccomandati, rappresentando di conseguenza una delle principali cause di fragilità 6.
Secondo alcuni studi, la fragilità interesserebbe tra il 12% e il 44% della popolazione anziana, con la più alta prevalenza tra le donne rispetto agli uomini7, 8.
In generale, gli anziani (dati USA) tendono ad avere assunzioni inadeguate di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, noci o semi, pesce, carne magra, pollame e latticini fluidi a basso contenuto di grassi, ma assunzioni eccessive di prodotti a base di cereali raffinati, carni lavorate e grasse, cibi fritti, grassi solidi e zuccheri aggiunti 10.
Gli anziani vegani e vegetariani possono avere maggiori difficoltà a ottenere certi nutrienti dalla dieta, soprattutto per quanto concerne proteine, zinco, iodio, ferro, vitamina B12 e omega-3 (poiché questi nutrienti sono più abbondanti e/o più facili da assorbire negli alimenti di origine animale) 9.
L’aumento dell’età è anche associato a una maggiore probabilità di intolleranza al lattosio; la conseguente incapacità di consumare latticini potrebbe contribuire a una carenza di calcio.
I nutrienti specificamente identificati dalle linee guida dietetiche 2015 come carenti per gli adulti statunitensi di età ≥70 anni includono calcio, vitamina D, fibra alimentare e potassio, mentre le proteine sono state segnalate come un "nutriente preoccupante" 5.
Calcio e Vitamina D
Per una salute ottimale delle ossa, calcio e vitamina D3 svolgono un ruolo cruciale.
Con l’invecchiamento si assiste a una naturale perdita di densità ossea, che aumenta il rischio di osteoporosi.
Quindi, per ridurre la prevalenza delle fratture associate all’osteoporosi, è importante mantenere livelli ottimali di calcio e vitamina D3 11, 12, 13, 14. Ad esempio, il rischio di cadute e fratture può essere ridotto con l’assunzione di 1200 mg/giorno di calcio e 1000 UI/giorno di vitamina D3, anche se non tutti gli studi hanno osservato questi benefici 15, 16.
Va inoltre osservato che la carenza di vitamina D è dilagante e interessa – spesso in forma grave – la maggior parte degli anziani ricoverati nelle strutture di residenza assistita e nelle case di cura che non integrano questa vitamina 17, 18.
La carenza di vitamina B12 aumenta con l’età, passando da circa 1 caso su 20 tra le persone di età compresa tra 65 e 74 anni a 1 su 10 o anche di più tra le persone ultrasettantaquattrenni 23.
Le principali cause della carenza di vitamina B12 sono:
l’assunzione inadeguata con la dieta;
l’origine autoimmune;
il ridotto assorbimento a livello intestinale.
Gli integratori di vitamina B12 negli anziani possono correggere la carenza associata alla gastrite atrofica e all’uso di inibitori della pompa protonica, metformina o altri farmaci interferenti 24.
Multivitaminici
Negli Stati Uniti, circa il 50% degli anziani ha un apporto dietetico di vitamine e minerali inferiore alla dose giornaliera raccomandata (RDA), mentre il 10-30% presenta livelli inferiori alla norma 25.
La carenza di vitamine essenziali può influire sulla salute fisica, sociale e mentale degli anziani, favorendo l’insorgenza o l’aggravamento di varie malattie 26.
Ad esempio, alcune ricerche suggeriscono che una carenza di vitamine del gruppo B potrebbe essere collegata a un rischio maggiore di declino cognitivo, osteoporosi e malattie cardiache negli anziani 27.
Anche la carenza di vitamina C, pur essendo rara nei Paesi industrializzati, può interessare fino al 30% degli anziani 28.
Alcuni studi hanno dimostrato che l’integrazione con il complesso B o con un multivitaminico può migliorare la salute fisica, l’umore e il benessere o ridurre i sintomi della depressione 29. Tuttavia altri studi non hanno osservato miglioramenti 30.
Proteine
Gli anziani perdono massa muscolare e forza man mano che invecchiano. Questo fattore, spesso sottovalutato, può aumentare il rischio di cadute e rendere più difficili molte attività quotidiane.
Anche per questo motivo, il fabbisogno proteico aumenta di un 20% negli anziani rispetto ai giovani, collocandosi nell’intervallo di 1,2 g/kg/giorno o superiore 31, 32. Molti anziani non consumano così tante proteine e possono trarre beneficio dall’assunzione di integratori proteici.
Un apporto proteico insufficiente accentua la perdita di massa muscolare, aggravando la cosiddetta sarcopenia.
Circa il 30% degli individui di età pari o superiore a 60 anni e più del 50% degli individui di età pari o superiore a 80 anni è sarcopenico 33.
I deficit di proteine, inoltre, influiscono anche sulla salute delle ossa, portando a perdita funzionale e fragilità.
Secondo una meta-analisi di 18 studi randomizzati controllati condotti su 1.100 anziani, l’allenamento contro resistenza combinato con l’integrazione di proteine aiuta a migliorare la funzionalità fisica (valutata in base alla velocità di camminata) in misura superiore rispetto al solo allenamento contro resistenza 33a.
Per questo motivo, gli integratori proteici sono sempre più utilizzati dalle persone anziane per mantenere la salute e prevenire o curare la perdita della funzione muscolare 32, 34, 36.
Probabilmente è meglio assumere integratori proteici due volte al giorno, se possibile subito dopo l’esercizio, in dosi che raggiungano un apporto proteico di 30 grammi o più 36.
Collagene e Articolazioni
Il collagene è la proteina più abbonante dell’organismo, essendo presente in tutto il corpo e soprattutto a livello di pelle, muscoli, tendini e legamenti.
Dopo i 40 anni, il corpo umano può perdere circa l’1% di collagene all’anno. Intorno agli 80 anni la produzione di collagene nel corpo può diminuire complessivamente del 75% rispetto a quella dei giovani adulti 37.
Potenziali benefici si registrano anche per la salute ossea; uno studio su 102 donne in postmenopausa con ridotta densità minerale ossea ha rilevato che l’assunzione di 5 grammi di peptidi di collagene al giorno per 1 anno ha aumentato significativamente la densità minerale ossea del collo del femore e della colonna vertebrale 3. Altri studi hanno osservato risultati simili, suggerendo una relazione positiva tra l’assunzione di collagene e la salute delle ossa 46, 47.
Inoltre, l’assunzione di integratori di collagene può aiutare ad aumentare l’assunzione di proteine, contribuendo a ridurre la perdita muscolare legata all’età e ad aumentare la funzione muscolare 34.
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